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lunedì 10 settembre 2007

report isole Jonie

si comincia sempre dai migliori trofei..






REPORT

a bordo di KAIRIA..

riassumo al volo l'itinerario di seguito: 30/7 volo vr-ct 31/7 armo dello strallo volante e prova della trinchetta mai issata (infatti era bella che ripiegata al contrario nella sacca, con bugna e penna in fondo, e priva di scotte..), pieno di gasolio, salpati dal porto di ct alle 17.30, saluto all'Etna, via.. 1/8 traversata per 82° puntati su Cefalonia, mare e vento i peggiori che potevamo prendere: il maestrale come è arrivato nel we se ne è andato prima del tempo lasciando il posto ad un pessimo grecale per noi, con lo strascico di un mare rotto ed incrociato che ci ha fatto ballare maledettamente.. ore e ore di motore, con un pò di genoa srollato, vento mai sotto i 25 nodi e mare 4-5; oltre al mal di mare che colpisce tutti in barca tranne il comandante ed il mio pargoletto, da rilevare un bel tonno di 14 kili che si allama durante il mio turno di guardia all'alba del primo giorno (lo seguiranno poi altri due pescioni simili che messi assieme ci hanno fornito con i loro preziosi 30 kili di polpa la pappa per una settimana intera..) 2/8 il maestrale arriva alle 2 del mattino durante il mio turno di guardia, che lo sento arrivare tiepido sulla pelle e l'apprezzo e gli do il benvenuto come fosse un desiderio, decido che è ora di fare filare la barca e do tutto genoa (non la randa perché sono da solo insalamato con la cintura di sicurezza, giù dormono tutti ed il mare adesso ci colpisce diretto sul fianco); la barca prende un bel passo sugli 8 nodi e sotto credo stiano tutti avendo l'incubo d'essere stati passati in lavatrice; al mio secondo turno di guardia al mattino, avvisto Cefalonia intorno alle 8; si cerca un posto a Lixouri poi anche ad Argostoli: i famosi nuovi marina in costruzione sono sempre in costruzione, e si va in banchina per la notte. pomeriggio gita a Fiskardo ma in taxi, 255 miglia tutte d'un fiato hanno dato a tutti overdose da mare 3/8 si punta su Itaca costeggiando la costa est di Cefalonia; si trova una baia per la notte strepitosa sul lato sud di Itaca (Ayios Andreas), l'unico fastidio è andare a mettere le cime a terra sugli scogli tutti tempestati dagli escrementi delle capre selvatiche (proprietarie della baia); mio figlio si sveglia dalla ninna x i belati mentre il sottoscritto si incarica del servizio di ormeggio 4/8 via verso Vathi, capoluogo dell'isola per sosta tecnica (meteo, passeggiata, pappa) poi quando ci liberiamo dalle ancore sul nostro calumo proseguiamo nel pomeriggio verso nord prendendoci una bella bolina larga in direzione Meganisi (prima timonata goduriosa della crociera), fondo a Ormos Kapali: chi la conosce so di che incanto sto parlando (cime a terra senza capre) 5/8 scopriamo le tracce del clandestino, la rotta sarebbe sul canale di Levkas ma servono contromisure convenzionali, perciò fermata a Nidri (di fronte "Baia tranquilla" affatto tranquilla che ci saranno state dentro 150 barche!!!): mi incarico di debellare l'invasore e vado in armeria (=shipchandler George's, una botteguccia piena di roba all'inverosimile) ..procuro le colle ma specialmente i famosi dischi per le cime di ormeggio a terra, introvabili in italia e qui invece vendutissimi (chissà perchè...........) ..gadget CONSIGLIATISSIMO!!si prosegue per il canale di Levkas ma restiamo fregati: il ponte galleggiante dovrebbe aprirsi ogni ora all'ora intera ma all'una non si apre e nemmeno alle 13, ma neanche alle 14!!! al posto del ponte galleggiante (è una chiatta) hanno messo ritengo provvisoriamente un traghetto e -ritengo sempre- per questa ragione le aperture sono meno frequenti, prendiamo quella delle 15 ma che palle perdere 3 ore così della propria vita. affoghiamo i dispiaceri nell'alcol gettando l'ancora all'inizio del canaletto finale e stappiamo bottiglie di Gewurztraminer sullo speck. passa una barca sensazionale, un 16 metri inglese autocostruito con tanto di oblò stile sommergibile (messi a caso), coffa di avvistamento all'albero e biciclette legate sui paterazzi (!!!) ..fotografata, di diritto nell'archivio delle bestie galleggianti. si passa il canale e si punta a Paxos dove saremo diretti per farci la notte: inizia la "regata" tra noi e la trentina di barche che ci ha preceduto al passaggio nel canale, vento di bolina larga sui 20-25 nodi e uscendo ultimi dal canale ci prendiamo la rotta più sopravvento di tutti (anche perché siamo la barca più grossa del lotto); in 15' ce le mangiamo tutte, sparite in 30' (seconda timonata goduriosa della crociera, ci sono foto che mi ritraggono al timone con la lingua penzoloni); il comandante esce dal carteggio con l'ordine di riparare a terra, vuole essere prudente e non arrivare a Paxos con il buio: poggio e porto la barca nel canale di Preveza, andremo a dormire a Vonitsa a metà circa del golfo di Amvrakia (le donne a bordo mugugnano ma l'ammutinamento è sedato sul nascere) 6/8 partiamo di buon ora per Paxos: nel golfo arrivava un vento di terra freddo e teso, fuori non ce ne è niente. a motore fino a Gaios; porto pieno ci mettiamo alla ruota sul lato sud della rocca (dove stava "Astra" e qualche altro miliardo di euro a galleggiare tipo golette d'epoca e Swan kilometrici); si va a terra a cercare nuove contromisure antiratto: la "bestia" ci ha fatto fessi facendoci trovare le impronte sulla colla e portandosi via il formaggio (in gergo: ci ha mangiato l'esca e c@c@to sull'amo): sentenzio che si tratta di una bestia di dimensioni considerevoli e testimonio allo sguardo di terrore negli occhi del comandante (e armatore), decreto che servono sistemi non convenzionali.cena a terra alla ottima taverna Taki Taki (un must: abbiamo incrociato l'indicazione di un tassista con quelle della Lonely Planet, convergenza assoluta) poi al rientro gita notturna in tender ad ammirare da vicino Astra (che poppa...) mentre le donne a bordo svuotano i gavoni da ogni possibile cibaria; metto le trappole alle 2.30 e vado in cuccia per ultimo. 7/8 alle 3.00 uno scatto metallico mi sveglia e vado al controllo: la bestia è in gabbia! :-)sveglio orgoglioso l'intero equipaggio, immortalando il momento con la macchinetta digitale; l'incarico del boia è doverosamente il mio: alle 3.25 un topone galleggia senza vita nelle placide acque di Gaiosho fatto il mio dovere lasciando un pò di serenità in barca, torno in cuccia per qualche oretta di riposo ed alle 6.30 suona la sveglia: il catamarano per Brindisi salpa alle 7. viaggio tranquillo con scalo a Corfù, arrivo puntuale a Brindisi per mezzodì (nei tre giorni precedenti il catamarano non ha viaggiato fermato una volta da un incendio a bordo e due dal mare mosso!); vado dritto in aereoporto con un taxi e riesco anche ad anticipare il mio volo; rientro a Verona via Fiumicino 4 ore prima del previsto ma senza bagagli: quelli fermi a Roma insieme alle montagne di valige viste al tg, arriveranno per fortuna integri solo all'indomani; un bravo al mio pargolo che in una settimana s'è distinto come esemplare mozzo di bordo, manca poco che diventa marinaio semplice! al solito non rileggo mai, le mie scuse per l'ortografia d















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