miei cari tifosi giallorossi (ma pure piangina nerazzurri..), ricordatevi di questa brutta faccia..
bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
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lunedì 31 agosto 2009
venerdì 28 agosto 2009
mi vendono la barca!!!!!!!!
......aiutatemi!!!
Suzie e David mi vendono la barca!!! :-((
linko..
antefatto:
Suzie e David sono una simpatica coppia di inglesi conosciuti quest'estate in Croazia, al porto di Sali.. la loro barca è un Westerly Oceanlord di 41 piedi, chiamata "Cat'S Whisker" e la tengono a Zara, e sfruttando i voli della Ryan Air la raggiungono tutte le estati per fare la crociera lungo le coste e le isole dalmate.. ..ed è una barca.... come dire... .........BELLISSIMA!!!!!!!!!!!!!!!!! :-))
ci siamo conosciuti, io ho fatto loro i dovuti complimenti e loro me l'hanno mostrata, con molta precisione.. invitandomi a bordo e pregandomi di aprire ogni cassetto ogni gavone! ..ed io, curioso di natura non mi sono fatto certo pregare! ;-) ..innamorandomene..
..loro però sono stati pure simpaticamente biechi, perché me l'hanno mostrata "interessatamente", dato che mi dicevano d'avere, prossimamente gli anni a venire cioè, intenzione di cambiarla, e -tra il serio ed il faceto- anche giocando sul fatto che anche io mi chiamassi Davide come l'attuale armatore e che apprezzassi così tanto la loro meritevole unità, all'atto di congedarci hanno voluto il mio indirizzo di email promettendomi che fra qualche anno, a tempo debito, mi avrebbero avvisato in anticipo circa la vendita della loro barca.. insomma ci siamo salutati augurandoci di rivederci tra qualche anno, loro con la decisione di vendere la barca ed io con i soldi necessari!
facilissimo no?
bene... non sono stati di parola!!!
(me) l'hanno già messa in vendita... ma io non ho ancora messo da parte la somma necessaria!
e la cosa mi coglie di sorpresa... e non so come fare..
che ne so.. mi metto con un piattino sulle scale fuori dalla messa della domenica? una colletta, magari on line o via facebook? sottoscrizione mediafriend con donazioni da 1 euro via sms?
help me! ;-))
metto qui anche le foto.. ed auguro a Suzie e David di coronare tutti i loro sogni, a partire dalla vendita di "Cat'S Whisker"
(e vuol dire che io mi cercherò un altro Signore degli Oceani..)
Suzie e David mi vendono la barca!!! :-((
linko..
antefatto:
Suzie e David sono una simpatica coppia di inglesi conosciuti quest'estate in Croazia, al porto di Sali.. la loro barca è un Westerly Oceanlord di 41 piedi, chiamata "Cat'S Whisker" e la tengono a Zara, e sfruttando i voli della Ryan Air la raggiungono tutte le estati per fare la crociera lungo le coste e le isole dalmate.. ..ed è una barca.... come dire... .........BELLISSIMA!!!!!!!!!!!!!!!!! :-))
ci siamo conosciuti, io ho fatto loro i dovuti complimenti e loro me l'hanno mostrata, con molta precisione.. invitandomi a bordo e pregandomi di aprire ogni cassetto ogni gavone! ..ed io, curioso di natura non mi sono fatto certo pregare! ;-) ..innamorandomene..
..loro però sono stati pure simpaticamente biechi, perché me l'hanno mostrata "interessatamente", dato che mi dicevano d'avere, prossimamente gli anni a venire cioè, intenzione di cambiarla, e -tra il serio ed il faceto- anche giocando sul fatto che anche io mi chiamassi Davide come l'attuale armatore e che apprezzassi così tanto la loro meritevole unità, all'atto di congedarci hanno voluto il mio indirizzo di email promettendomi che fra qualche anno, a tempo debito, mi avrebbero avvisato in anticipo circa la vendita della loro barca.. insomma ci siamo salutati augurandoci di rivederci tra qualche anno, loro con la decisione di vendere la barca ed io con i soldi necessari!
facilissimo no?
bene... non sono stati di parola!!!
(me) l'hanno già messa in vendita... ma io non ho ancora messo da parte la somma necessaria!
e la cosa mi coglie di sorpresa... e non so come fare..
che ne so.. mi metto con un piattino sulle scale fuori dalla messa della domenica? una colletta, magari on line o via facebook? sottoscrizione mediafriend con donazioni da 1 euro via sms?
help me! ;-))
metto qui anche le foto.. ed auguro a Suzie e David di coronare tutti i loro sogni, a partire dalla vendita di "Cat'S Whisker"
(e vuol dire che io mi cercherò un altro Signore degli Oceani..)
giovedì 27 agosto 2009
le ferie di Charlie2 (..segue..)
5/7 - GIORNO DICIOTTO - Prvic - Skradin (14mgl, 2,5h. motore)
Trascorriamo la mattina tranquillamente, tra un giretto a terra per approfittare della bella bancarella di frutta in testa al molo ed un bagnetto alla spiaggetta prospiciente il "Mareta", dove prendo anche un buon caffè espresso; facciamo l'ennesimo bucato, pressoché sempre composto da camicine del piccolo, poi attacco bottoni con i vicini di ormeggio appena arrivati e si scambia quattro chiacchere piacevoli in banchina; la barca è un bel Nauticat 38, non recente e molto vissuto (meravigliosi i panni stesi sui fili predisposti ad hoc tra le sartie, ed i vasi di terracotta con le piante sparsi in pozzetto), chiamato "FARO 3" proveniente da S.Benedetto del Tronto, e loro sono veramente simpaticissimi: lui che assomiglia al comico televisivo Masciarelli, sia in viso che nel carattere gioviale, ma diciamo pure nella stazza... distinto ma nella misura "allentata" che l'ambiente di banchina portuale e la fatica del comando di un'unità a vela richiedono (zoccoli e camicione con i segni del sudore sulla pancia); la moglie invece del tutto diversa, non più giovane ma perfettamente in tiro, se ne sta seduta all'ombra del tendalino elegantissima nel suo abitino yachting-style di colore bianco e blu sfilato in vita, e con trucco ed acconciatura ossigenatissima degni di una diva degli anni '60, un incrocio tra Sandra Milo e Sylva Koscina. Entrambi sono veramente comici, insomma! :-))
Resta il fatto che finito di stendere tutti i panni alle 14 usciamo dal porto ed iniziamo una navigazione alla volta di Scardona pressoché senza storia, tutta a motore sotto un sole cocente, e rimane soltanto il ricordo dei panorami spettacolari offerti dalle pareti di roccia lateralmente al corso di fiume Cherca, almeno fino a Zaton, perché poi, oltre il lago mi viene la sensazione d'esser stato nuovamente catapultato in Trentino, con tanto di abeti e larici lungo le coste montuose. Per inciso, un jumpista pronto a lanciarsi sul primo ponte incontrato, subito oltre Sebenico, ha atteso proprio il passaggio della nostra imbarcazione prima di fiondarsi a testa in giù.
Arrivati a Scardona non ho esitazioni nel prendermi un ancoraggio subito prima del paese, anzi poco prima che inizi il divieto di ancoraggio, lungo la sponda nord del fiume, dove polleggiano già numerose imbarcazioni; mi scelgo un bel pino sotto cui stare e una volta filati 40 metri di calumo porto anche una cima a terra non senza qualche difficoltà per la minaccia di un temporale di cui giungono le prime raffichette. Per fortuna poi girerà al largo e dopo poche goccioloni spunta pure un bell'arcobaleno, evento tutt'altro che raro da queste parti: lo scenario è da laghetto alpino, solo che ci troviamo a bordo della nostra barca.. strana sensazione veramente!
Cena grandiosa a bordo, anche i cuccioli si sono sfondati di cibo (le ultime bistecche di quelle comperate a Murter, patate lesse e tegoline), ma si sa che l'aria di montagna mette fame!
Ma non è ancora finita, perché Simone non ha affatto sonno ed allora decido di portarlo in tender in paese, se non altro per verificare orari e programma dell'escursione alle cascate; il tourist information ha già chiuso ma i negozi tirano aperti fino alla mezzanotte, al che possiamo fare una bella passeggiata scoprendo una splendida cittadina, molto vivace e luminosa nel suo bel lastricato in pietra chiara e percorriamo la strada principale fino in cima arrivando verso l'uscita del paese alla nota konoba "Toni", dove decidiamo di fare una sosta. Con la scusa delle informazioni relative agli imbarchi dei traghettini turistici attacco bottoni con il titolare e già che ci sono mi prenoto per una peka da consumare il giorno a venire a cena, e congedandomi hanno anche la gentilezza di offrirmi un bicchierino di amaro pelincovac.
Tornando in barca poi capita anche che Simone noti al negozio in piazzetta dei berretti da marinaio in vendita e mi tocca accontentarlo, ma già che ci sono presso lo stesso negozietto acquisisco un'altra preziosa informazione: i posti barca sulla banchina prospiciente la piazza, lungo la quale stanno in fila tutta una serie di super-top-yachts, non appartengono all'Aci marina -che avevo già deciso accuratamente di evitare-, bensì sono di competenza comunale! E con colonnine di acqua e luce.. Pago il berretto e mi precipito sul posto, verificando all'istante sia la presenza di numerosi posti liberi che quella delle relative tirelle, che dopo la tragica esperienza di Murter non mi fregano più: constatando che tutto è perfettamente in ordine decido su due piedi un cambio di programma e domattina anziché venire a terra in tender ci sposteremo in barca in questi posti, tanto più a pochi metri dall'imbarco dei traghetti turistici per le cascate e pure del centro cittadino, anzi per non dire direttamente alla piazza principale prospicienti! Mentalmente mi annoto anche che questa informazione sarà da indicare agli editori del 777, dato che nel pianetto portuale sul portolano non v'è traccia di questa possibilità di ormeggio, ma viene solo indicato l'Aci marina. E a proposito di Aci marina... accendo il walkie-talkie per sentire che aria tira a bordo del Topkapi ed intercetto proprio le comunicazioni degli ormeggiatori intenti a richiamare una barca che entra nel porto alle loro banchine, in luogo di quella comunale posta di fronte ai moli del marina. E prendo nota anche di questo.
Finito il traffico radio sento infine Daria e la sento insolitamente allarmata, la comunicazione è disturbatissima ma mi precipito subito a bordo dove deve essere successo qualcosa di strano... Faccio il tragitto a tutto gas, o per lo meno spremo a fondo il fuoribordo elettrico ma più di tanto lui non mi asseconda, e trovo in effetti Daria in coperta con la luce ponte accesa, ed una volta a bordo mi racconta tutto l'accaduto un pò perplessa dei fatti ma visibilmente agitata: aveva appena finito di sparecchiare il tavolo dalla cena, gettando gli avanzi di pane e di carne fuori bordo, poi era scesa per andare al bagno quando è stata improvvisamente richiamata fuori dall'allarme dell'ecoscandaglio, che accendo sempre quando sto all'ormeggio molto prossimi alla costa.. mi racconta quindi di essersi precipitata in pozzetto e li di aver vissuto attimi di autentico terrore vedendo l'eco segnare prima 5 metri e rotti, poi diminuire a 4 ed ancora meno, sempre in diminuzione fino a circa 3 metri, al che temendo che l'ancora avesse già mollato mi ha riferito di aver acceso il motore, vedendosi quasi spacciata e sugli scogli.
Poi a motore acceso, ha visto l'eco smettere di strillare e segnare nuovamente 6.0/6.1, come era in principio...
Mi sono guardato intorno per capire se la barca si fosse mai mossa poi sospirando le ho chiesto se avesse anche lei "fatto il punto" prima di dare motore, infine le ho fatto notare che siamo fermissimi dove eravamo, e che molto probabilmente.. i pesci del fiume Cherca avranno sin troppo gradito gli avanzi della nostra cena! ;-)
E svelato il mistero con il sorriso sulle labbra, l'equipaggio è potuto andare in cuccetta sereno e rilassato. Simone ovviamente con il suo berretto da marinaio accanto al cuscino.
Miglia percorse 14 (totali 247)
Trascorriamo la mattina tranquillamente, tra un giretto a terra per approfittare della bella bancarella di frutta in testa al molo ed un bagnetto alla spiaggetta prospiciente il "Mareta", dove prendo anche un buon caffè espresso; facciamo l'ennesimo bucato, pressoché sempre composto da camicine del piccolo, poi attacco bottoni con i vicini di ormeggio appena arrivati e si scambia quattro chiacchere piacevoli in banchina; la barca è un bel Nauticat 38, non recente e molto vissuto (meravigliosi i panni stesi sui fili predisposti ad hoc tra le sartie, ed i vasi di terracotta con le piante sparsi in pozzetto), chiamato "FARO 3" proveniente da S.Benedetto del Tronto, e loro sono veramente simpaticissimi: lui che assomiglia al comico televisivo Masciarelli, sia in viso che nel carattere gioviale, ma diciamo pure nella stazza... distinto ma nella misura "allentata" che l'ambiente di banchina portuale e la fatica del comando di un'unità a vela richiedono (zoccoli e camicione con i segni del sudore sulla pancia); la moglie invece del tutto diversa, non più giovane ma perfettamente in tiro, se ne sta seduta all'ombra del tendalino elegantissima nel suo abitino yachting-style di colore bianco e blu sfilato in vita, e con trucco ed acconciatura ossigenatissima degni di una diva degli anni '60, un incrocio tra Sandra Milo e Sylva Koscina. Entrambi sono veramente comici, insomma! :-))
Resta il fatto che finito di stendere tutti i panni alle 14 usciamo dal porto ed iniziamo una navigazione alla volta di Scardona pressoché senza storia, tutta a motore sotto un sole cocente, e rimane soltanto il ricordo dei panorami spettacolari offerti dalle pareti di roccia lateralmente al corso di fiume Cherca, almeno fino a Zaton, perché poi, oltre il lago mi viene la sensazione d'esser stato nuovamente catapultato in Trentino, con tanto di abeti e larici lungo le coste montuose. Per inciso, un jumpista pronto a lanciarsi sul primo ponte incontrato, subito oltre Sebenico, ha atteso proprio il passaggio della nostra imbarcazione prima di fiondarsi a testa in giù.
Arrivati a Scardona non ho esitazioni nel prendermi un ancoraggio subito prima del paese, anzi poco prima che inizi il divieto di ancoraggio, lungo la sponda nord del fiume, dove polleggiano già numerose imbarcazioni; mi scelgo un bel pino sotto cui stare e una volta filati 40 metri di calumo porto anche una cima a terra non senza qualche difficoltà per la minaccia di un temporale di cui giungono le prime raffichette. Per fortuna poi girerà al largo e dopo poche goccioloni spunta pure un bell'arcobaleno, evento tutt'altro che raro da queste parti: lo scenario è da laghetto alpino, solo che ci troviamo a bordo della nostra barca.. strana sensazione veramente!
Cena grandiosa a bordo, anche i cuccioli si sono sfondati di cibo (le ultime bistecche di quelle comperate a Murter, patate lesse e tegoline), ma si sa che l'aria di montagna mette fame!
Ma non è ancora finita, perché Simone non ha affatto sonno ed allora decido di portarlo in tender in paese, se non altro per verificare orari e programma dell'escursione alle cascate; il tourist information ha già chiuso ma i negozi tirano aperti fino alla mezzanotte, al che possiamo fare una bella passeggiata scoprendo una splendida cittadina, molto vivace e luminosa nel suo bel lastricato in pietra chiara e percorriamo la strada principale fino in cima arrivando verso l'uscita del paese alla nota konoba "Toni", dove decidiamo di fare una sosta. Con la scusa delle informazioni relative agli imbarchi dei traghettini turistici attacco bottoni con il titolare e già che ci sono mi prenoto per una peka da consumare il giorno a venire a cena, e congedandomi hanno anche la gentilezza di offrirmi un bicchierino di amaro pelincovac.
Tornando in barca poi capita anche che Simone noti al negozio in piazzetta dei berretti da marinaio in vendita e mi tocca accontentarlo, ma già che ci sono presso lo stesso negozietto acquisisco un'altra preziosa informazione: i posti barca sulla banchina prospiciente la piazza, lungo la quale stanno in fila tutta una serie di super-top-yachts, non appartengono all'Aci marina -che avevo già deciso accuratamente di evitare-, bensì sono di competenza comunale! E con colonnine di acqua e luce.. Pago il berretto e mi precipito sul posto, verificando all'istante sia la presenza di numerosi posti liberi che quella delle relative tirelle, che dopo la tragica esperienza di Murter non mi fregano più: constatando che tutto è perfettamente in ordine decido su due piedi un cambio di programma e domattina anziché venire a terra in tender ci sposteremo in barca in questi posti, tanto più a pochi metri dall'imbarco dei traghetti turistici per le cascate e pure del centro cittadino, anzi per non dire direttamente alla piazza principale prospicienti! Mentalmente mi annoto anche che questa informazione sarà da indicare agli editori del 777, dato che nel pianetto portuale sul portolano non v'è traccia di questa possibilità di ormeggio, ma viene solo indicato l'Aci marina. E a proposito di Aci marina... accendo il walkie-talkie per sentire che aria tira a bordo del Topkapi ed intercetto proprio le comunicazioni degli ormeggiatori intenti a richiamare una barca che entra nel porto alle loro banchine, in luogo di quella comunale posta di fronte ai moli del marina. E prendo nota anche di questo.
Finito il traffico radio sento infine Daria e la sento insolitamente allarmata, la comunicazione è disturbatissima ma mi precipito subito a bordo dove deve essere successo qualcosa di strano... Faccio il tragitto a tutto gas, o per lo meno spremo a fondo il fuoribordo elettrico ma più di tanto lui non mi asseconda, e trovo in effetti Daria in coperta con la luce ponte accesa, ed una volta a bordo mi racconta tutto l'accaduto un pò perplessa dei fatti ma visibilmente agitata: aveva appena finito di sparecchiare il tavolo dalla cena, gettando gli avanzi di pane e di carne fuori bordo, poi era scesa per andare al bagno quando è stata improvvisamente richiamata fuori dall'allarme dell'ecoscandaglio, che accendo sempre quando sto all'ormeggio molto prossimi alla costa.. mi racconta quindi di essersi precipitata in pozzetto e li di aver vissuto attimi di autentico terrore vedendo l'eco segnare prima 5 metri e rotti, poi diminuire a 4 ed ancora meno, sempre in diminuzione fino a circa 3 metri, al che temendo che l'ancora avesse già mollato mi ha riferito di aver acceso il motore, vedendosi quasi spacciata e sugli scogli.
Poi a motore acceso, ha visto l'eco smettere di strillare e segnare nuovamente 6.0/6.1, come era in principio...
Mi sono guardato intorno per capire se la barca si fosse mai mossa poi sospirando le ho chiesto se avesse anche lei "fatto il punto" prima di dare motore, infine le ho fatto notare che siamo fermissimi dove eravamo, e che molto probabilmente.. i pesci del fiume Cherca avranno sin troppo gradito gli avanzi della nostra cena! ;-)
E svelato il mistero con il sorriso sulle labbra, l'equipaggio è potuto andare in cuccetta sereno e rilassato. Simone ovviamente con il suo berretto da marinaio accanto al cuscino.
Miglia percorse 14 (totali 247)
martedì 25 agosto 2009
le ferie di Charlie2 (..segue..)
4/7 - GIORNO DICIASETTE - Murter, baia Kosirina - Prvic, Luka Prvic (11mgl, 2h vela)
Mattinata balneare: si va a terra a razzolare sulla spiaggia del camping muniti di materassini, e restiamo nell'ozio a far bagnetti fino all'apertura del bar, attesa per le 11 come da (sorprendentemente messicano) orario esposto. Ci facciamo un bel gelatino ledo tutti e 3, e con meno di 30kn Simone mette in carniere altre 6 tesserine della sua raccolta Auto&Moto, e poi torniamo a bordo per ripartire, giusto in tempo per l'arrivo dell'attesa brezza da NW.
Mentre Daria rassetta un pò la barca io isso già la randa e vado a prua a recuperare l'ancora, in una baia ormai semi-deserta (dei charteristi del giorno prima nemmeno l'ombra, se ne erano scappati via in marina poco prima del tramonto, ed all'alba in baia figuravamo solo noi e due belle barche di coppie di germanici anziani, un Malò 34 piedi ed uno splendido Sunbeam di 37).
Appena fuori dalla baia srotolo anche tutto il genoa e ci mettiamo in rotta con questa splendida brezza al giardinetto, ridiscendendo Murter verso Sud; applicandomi al timone la brezzolina ci spinge fin oltre 4 nodi, ma rimpiango Charlie il pilota perché vorrei tanto mettermi al fresco quest'oggi: fa un caldo boia, mando tutti sotto coperta e pure io provo anche a regolare le vele di fino nel tentativo di lasciare la barra e mettermi all'ombra, ma il Topkapi mi resta sempre un filino orziero e poi i numerosi motoscafi di passaggio sottocosta fanno il resto con le loro onde. Non mi rimane che armarmi di berrettino e tanta buona volontà, e restare da solo a cuocermi le corna in pozzetto, concedendomi soltanto come diversivo ad un pò di giardinaggio acrobatico, mettendomi lo stick tra le gambe, o tenendolo fermo dietro al ginocchio piegato, ed innaffiando così le piantine assetate nel cesto; scopro piacevolmente che la mentuccia che pareva devastata dalla traversata del Quarnaro è ancora viva, e le riservo cure speciali ed acqua (dolce!) in abbondanza.
Faccio quindi il pelo alla punta nord di Tijat per non strambare, ma poi strambo solo il genova e mi metto a farfalla proprio mentre il solito motoscafone mi regala lo tsunami del giorno, e mi tocca faticare per recuperare equilibrio e la mia andatura a farfalla, ma per fortuna ho già scapolato il capo e vedo Sepurine sulla prua, al che orzo fino al lasco, cazzo le vele e voliamo a 5 nodi e mezzo nel canale tra Tijat e Prvic, che presto diventano 6 e passa ad un rinforzo e li mi tocca posare la penna biro e smettere di scrivere questo diario. Una splendida mattinata di vela, letteratura e giardinaggio, comunque.
Entriamo a Luka Prvic con un bel venticello cresciutello, e mi tocca anche penare e pasticciare in ormeggio, con il vento dritto sul mascone di sinistra che entrando in retro per due volte di fila mi fa intraversare, rimpiangendo l'elica di prua anche solo su un 30 piedi, in assenza di nessuno a terra che ci assista porgendoci la tirella del corpo morto! Alla fine decido di baciare il molo alla francese, mi giro su me stesso ed entro di prua.
Prima della passeggiata che ci aspetta, nell'incentevole borgo paesano, passa anche la sciura che riscuote il gabello e consegna la chiavetta dei bagni: prezzo salato, sono 26kn al metro (tariffa max in Croazia!) che fanno per noi 234kn, con acqua a volontà, bagni minuscoli ma di cui si farebbe anche a meno vista la presenza della doccia libera per tutti in cima al molo, e corrente elettrica "solo la notte", ma poi in realtà comandata da un interruttore crepuscolare, che di fatto in piena estate non garantisce più di 4/5 ore di erogazione in tutto!
Pazienza. Il paesino peraltro è delizioso, pare un'isola greca ma mi ricorda anche Panarea, salvo la chiesetta con il suo campanile veneziano e le case in sasso. Compriamo 4 fichi per 10 kn da una vecchina seduta sull'uscio di casa e prendiamo il pane fersco al minimarket collocato al primo piano della casa comunale, prima e dopo due ottime visite al bar ristorante Gostionica "Mareta", alla radice del molo e prospiciente la graziosa spiaggetta di ciottoli dove si può godere anche di un bel bagno: due birrozze da mezzo litro e 1 coca per il piccoletto, per 42kn in tutto. E dopo la cena, consumata a bordo, altra visita a "Mareta" per un giro di palacincke e gelato per Simone (64kn stavolta).
Da menzionare, durante la passeggiata, anche la visita all'interessabte esposizione delle opere, riprodotte in scala e modelli, dell'inventore e "genio locale" Faust Vrancic, una specie di Leonardo Da Vinci croato, nato a Sebenico nel '500, morto a Venezia dopo la pubblicazione del trattato contenente queste sue mirabolanti macchine e invenzioni, ed infine sepolto proprio nella chiesa di Prvic: alcuni prodotti del suo genio sono veramente straordinari!
Aneddoto del giorno: ho deciso di fare la barba quest'oggi, vista la comodità dei servizi igienici del porto, ma non trovandovi lo specchio non ho voluto rischiarci la faccia e la notizia di oggi è che il Topkapi ha -finalmente!- un vero "skipper coi baffi".
Miglia percorse 11 (totali 233)
Mattinata balneare: si va a terra a razzolare sulla spiaggia del camping muniti di materassini, e restiamo nell'ozio a far bagnetti fino all'apertura del bar, attesa per le 11 come da (sorprendentemente messicano) orario esposto. Ci facciamo un bel gelatino ledo tutti e 3, e con meno di 30kn Simone mette in carniere altre 6 tesserine della sua raccolta Auto&Moto, e poi torniamo a bordo per ripartire, giusto in tempo per l'arrivo dell'attesa brezza da NW.
Mentre Daria rassetta un pò la barca io isso già la randa e vado a prua a recuperare l'ancora, in una baia ormai semi-deserta (dei charteristi del giorno prima nemmeno l'ombra, se ne erano scappati via in marina poco prima del tramonto, ed all'alba in baia figuravamo solo noi e due belle barche di coppie di germanici anziani, un Malò 34 piedi ed uno splendido Sunbeam di 37).
Appena fuori dalla baia srotolo anche tutto il genoa e ci mettiamo in rotta con questa splendida brezza al giardinetto, ridiscendendo Murter verso Sud; applicandomi al timone la brezzolina ci spinge fin oltre 4 nodi, ma rimpiango Charlie il pilota perché vorrei tanto mettermi al fresco quest'oggi: fa un caldo boia, mando tutti sotto coperta e pure io provo anche a regolare le vele di fino nel tentativo di lasciare la barra e mettermi all'ombra, ma il Topkapi mi resta sempre un filino orziero e poi i numerosi motoscafi di passaggio sottocosta fanno il resto con le loro onde. Non mi rimane che armarmi di berrettino e tanta buona volontà, e restare da solo a cuocermi le corna in pozzetto, concedendomi soltanto come diversivo ad un pò di giardinaggio acrobatico, mettendomi lo stick tra le gambe, o tenendolo fermo dietro al ginocchio piegato, ed innaffiando così le piantine assetate nel cesto; scopro piacevolmente che la mentuccia che pareva devastata dalla traversata del Quarnaro è ancora viva, e le riservo cure speciali ed acqua (dolce!) in abbondanza.
Faccio quindi il pelo alla punta nord di Tijat per non strambare, ma poi strambo solo il genova e mi metto a farfalla proprio mentre il solito motoscafone mi regala lo tsunami del giorno, e mi tocca faticare per recuperare equilibrio e la mia andatura a farfalla, ma per fortuna ho già scapolato il capo e vedo Sepurine sulla prua, al che orzo fino al lasco, cazzo le vele e voliamo a 5 nodi e mezzo nel canale tra Tijat e Prvic, che presto diventano 6 e passa ad un rinforzo e li mi tocca posare la penna biro e smettere di scrivere questo diario. Una splendida mattinata di vela, letteratura e giardinaggio, comunque.
Entriamo a Luka Prvic con un bel venticello cresciutello, e mi tocca anche penare e pasticciare in ormeggio, con il vento dritto sul mascone di sinistra che entrando in retro per due volte di fila mi fa intraversare, rimpiangendo l'elica di prua anche solo su un 30 piedi, in assenza di nessuno a terra che ci assista porgendoci la tirella del corpo morto! Alla fine decido di baciare il molo alla francese, mi giro su me stesso ed entro di prua.
Prima della passeggiata che ci aspetta, nell'incentevole borgo paesano, passa anche la sciura che riscuote il gabello e consegna la chiavetta dei bagni: prezzo salato, sono 26kn al metro (tariffa max in Croazia!) che fanno per noi 234kn, con acqua a volontà, bagni minuscoli ma di cui si farebbe anche a meno vista la presenza della doccia libera per tutti in cima al molo, e corrente elettrica "solo la notte", ma poi in realtà comandata da un interruttore crepuscolare, che di fatto in piena estate non garantisce più di 4/5 ore di erogazione in tutto!
Pazienza. Il paesino peraltro è delizioso, pare un'isola greca ma mi ricorda anche Panarea, salvo la chiesetta con il suo campanile veneziano e le case in sasso. Compriamo 4 fichi per 10 kn da una vecchina seduta sull'uscio di casa e prendiamo il pane fersco al minimarket collocato al primo piano della casa comunale, prima e dopo due ottime visite al bar ristorante Gostionica "Mareta", alla radice del molo e prospiciente la graziosa spiaggetta di ciottoli dove si può godere anche di un bel bagno: due birrozze da mezzo litro e 1 coca per il piccoletto, per 42kn in tutto. E dopo la cena, consumata a bordo, altra visita a "Mareta" per un giro di palacincke e gelato per Simone (64kn stavolta).
Da menzionare, durante la passeggiata, anche la visita all'interessabte esposizione delle opere, riprodotte in scala e modelli, dell'inventore e "genio locale" Faust Vrancic, una specie di Leonardo Da Vinci croato, nato a Sebenico nel '500, morto a Venezia dopo la pubblicazione del trattato contenente queste sue mirabolanti macchine e invenzioni, ed infine sepolto proprio nella chiesa di Prvic: alcuni prodotti del suo genio sono veramente straordinari!
Aneddoto del giorno: ho deciso di fare la barba quest'oggi, vista la comodità dei servizi igienici del porto, ma non trovandovi lo specchio non ho voluto rischiarci la faccia e la notizia di oggi è che il Topkapi ha -finalmente!- un vero "skipper coi baffi".
Miglia percorse 11 (totali 233)
lunedì 24 agosto 2009
venerdì 21 agosto 2009
le ferie di Charlie2 (..segue..)
3/7 - GIORNO SEDICI - Murter (Hramina) - baia di Kosirina, sempre Murter (7 mgl, 1h. motore + 1 h. vela)
La giornata inizia continuando con il giro di rifornimenti, oggi è il turno della mercanzia fresca (frutta e verdura, carne, naturalmente pane), ma non prima di una generosa colazione consumata direttamente alla pekara, con cornetti e bomboloni. Dopo aver cercato invano un accendigas presso tutti i market (ce ne sono 3) ed i chioschi del paese (altri 3), tentando tra l'altro di spiegare la mia richiesta in tutti i linguaggi compreso quello del corpo, rientriamo in darsena per sbrigare le formalità di check-out, ma sfruttando come nostro solito le comodità del marina a fondo, cioè godendo di un altro bagno alla bella spiaggetta privata di ciottoli e specialmente per un bel pieno di acqua (compreso di lavaggio della coperta). Usciremo al solito alle 13.57, puntuali 3 minuti prima che venissero a ritirarci nuovamente i documenti ed esigere!
Sorpresa della giornata è l'incontro con gli amici del "LuLù", un GS343 che staziona al nostro stesso pontile all'Orologio! Sono partiti dopo di noi e navigando con dei loro amici provenienti da Trieste sono diretti come noi in direzione di Sebenico, sebbene ad un passo ben più spedito del nostro (faranno in tutto 3 settimane di crociera anziché le nostre sei.. e di conseguenza noi siamo sempre l'equipaggio più lento di tutta la Croazia!): convenevoli di rito con Giovanni e Signora, Simone è abbastanza stranito ed incredulo di rivedere qui a Murter il suo compagno di giochi di pontile Domenico. Ci daremo un appuntamento radiofonico sul ch9 che in seguito peraltro non rispetteremo..
Usciti in mare c'è una quantità di barche inverosimile, ed il moto ondoso che provocano all'uscita del bacino di Hramina e nei pressi degli isolotti che lo circondano è alquanto fastidioso; abbiamo poca voglia di navigare e proviamo ad andare a Slanica, la bella baia di sabbia nella prima insenatura sul fianco NW di Murter, ma usciti dal capo dell'isola troviamo un bel maestralino che non solo non permette ridosso a Slanica, ma anche invita ad issare le vele: lo facciamo subito e con un vento al traverso che ci spinge a 6 nodi e passa dirigiamo verso una baia più a S, decidendo infine di fermarci in quella di Kosirina: a parte le numerose barche alla fonda ed il baccano che arriva dalle rive del campeggio circostante lo specchio d'acqua, i colori del posto sono splendidi. Dopo due giorni di stressante shopping cittadino abbiamo voglia di rada e ci mettiamo subito alla ruota, ed al fresco del tendalino. Pranzo e letargo generale pomeridiano.
Al tramonto mi viene anche voglia di far qualche lavoretto (Francesco ha staccato netta una bacchetta del quadro motore, e la incollo con il silicone; il tender richiede una gonfiatina per una miniperdita, peraltro già individuata; e già che ci sono sgrasso anche lo specchio di poppa con lo Chante Claire restituendogli brillante lucentezza), poi i bimbi si addormentano insolitamente presto e possiamo cenare tete-a-tete con una bella bisteccona cotta al sangue. Poi anche la mamma segue la prole tra le braccia di Morfeo e mi concedo un conclusivo solitario e meritato relax in pozzetto, al chiaro della Luna, augurandomi che momenti come questo possano non finire mai.
P.S. sono stato preso per greco! Durante la siesta era volato via il materassino dalla tuga senza che ce ne accorgessimo.. sono andato a cercarlo a riva con il tender ed in effetti era stato raccolto da un trio di campeggiatrici ceche di mezza età, che al momento della restituzione pretendevano dal sottoscritto a titolo di riscatto della Metaxa!!! (chiaramente non erano per nulla sobrie, ma già che erano gentili, le ho accontentate lo stesso portando loro un paio di birre ghiacciate..)
Miglia percorse 7 (totali 222)
La giornata inizia continuando con il giro di rifornimenti, oggi è il turno della mercanzia fresca (frutta e verdura, carne, naturalmente pane), ma non prima di una generosa colazione consumata direttamente alla pekara, con cornetti e bomboloni. Dopo aver cercato invano un accendigas presso tutti i market (ce ne sono 3) ed i chioschi del paese (altri 3), tentando tra l'altro di spiegare la mia richiesta in tutti i linguaggi compreso quello del corpo, rientriamo in darsena per sbrigare le formalità di check-out, ma sfruttando come nostro solito le comodità del marina a fondo, cioè godendo di un altro bagno alla bella spiaggetta privata di ciottoli e specialmente per un bel pieno di acqua (compreso di lavaggio della coperta). Usciremo al solito alle 13.57, puntuali 3 minuti prima che venissero a ritirarci nuovamente i documenti ed esigere!
Sorpresa della giornata è l'incontro con gli amici del "LuLù", un GS343 che staziona al nostro stesso pontile all'Orologio! Sono partiti dopo di noi e navigando con dei loro amici provenienti da Trieste sono diretti come noi in direzione di Sebenico, sebbene ad un passo ben più spedito del nostro (faranno in tutto 3 settimane di crociera anziché le nostre sei.. e di conseguenza noi siamo sempre l'equipaggio più lento di tutta la Croazia!): convenevoli di rito con Giovanni e Signora, Simone è abbastanza stranito ed incredulo di rivedere qui a Murter il suo compagno di giochi di pontile Domenico. Ci daremo un appuntamento radiofonico sul ch9 che in seguito peraltro non rispetteremo..
Usciti in mare c'è una quantità di barche inverosimile, ed il moto ondoso che provocano all'uscita del bacino di Hramina e nei pressi degli isolotti che lo circondano è alquanto fastidioso; abbiamo poca voglia di navigare e proviamo ad andare a Slanica, la bella baia di sabbia nella prima insenatura sul fianco NW di Murter, ma usciti dal capo dell'isola troviamo un bel maestralino che non solo non permette ridosso a Slanica, ma anche invita ad issare le vele: lo facciamo subito e con un vento al traverso che ci spinge a 6 nodi e passa dirigiamo verso una baia più a S, decidendo infine di fermarci in quella di Kosirina: a parte le numerose barche alla fonda ed il baccano che arriva dalle rive del campeggio circostante lo specchio d'acqua, i colori del posto sono splendidi. Dopo due giorni di stressante shopping cittadino abbiamo voglia di rada e ci mettiamo subito alla ruota, ed al fresco del tendalino. Pranzo e letargo generale pomeridiano.
Al tramonto mi viene anche voglia di far qualche lavoretto (Francesco ha staccato netta una bacchetta del quadro motore, e la incollo con il silicone; il tender richiede una gonfiatina per una miniperdita, peraltro già individuata; e già che ci sono sgrasso anche lo specchio di poppa con lo Chante Claire restituendogli brillante lucentezza), poi i bimbi si addormentano insolitamente presto e possiamo cenare tete-a-tete con una bella bisteccona cotta al sangue. Poi anche la mamma segue la prole tra le braccia di Morfeo e mi concedo un conclusivo solitario e meritato relax in pozzetto, al chiaro della Luna, augurandomi che momenti come questo possano non finire mai.
P.S. sono stato preso per greco! Durante la siesta era volato via il materassino dalla tuga senza che ce ne accorgessimo.. sono andato a cercarlo a riva con il tender ed in effetti era stato raccolto da un trio di campeggiatrici ceche di mezza età, che al momento della restituzione pretendevano dal sottoscritto a titolo di riscatto della Metaxa!!! (chiaramente non erano per nulla sobrie, ma già che erano gentili, le ho accontentate lo stesso portando loro un paio di birre ghiacciate..)
Miglia percorse 7 (totali 222)
giovedì 20 agosto 2009
autopilota peloso
mercoledì 19 agosto 2009
le ferie di Charlie2 (..segue..)
2/7 - GIORNO QUINDICI - Statival (Kornat) - Murter, marina Hramina (17 mgl. 1,5h solo motore e 1,5h vela e motore)
Altra separazione quest'oggi: Sonia e Giorgio vanno a nord in direzione di casa mentre noi proseguiamo ridiscendendo l'arcipelago e ripercorrendo le loro rotte dei giorni precedenti. Ad addolcire un pò il sapore altrimenti amaro dell'addio (anzi, arrivederci a Caorle!), ci pensa il pescatore del posto che accosta al mattino per offrirci il pescato della notte: per due pietanze di un kilo e mezzo di misto cadauna, suri occhiate e merluzzetti, ci prende 40kn l'una, ma insistendo a lungo che per 100kn a persona li avrebbe anche serviti cotti a pranzo nella sua veranda, insieme a tanto buon vino rosso; peccato per il tempo a nostra disposizione, perché dobbiamo rinunciare, per la gioia di Daria che dovrà nuovamente prestarsi all'opera di cottura (e specialmente pulizia!) del pesce a bordo. Piuttosto affrettiamo le formalità di partenza con il frigo pieno, che non sia mai passino i ranger a riscuotere di prima mattina!
Facciamo rotta su Murter ridiscendendo il canale tra Zut e Incoronata sempre a motore senza vento, salvo trovare un leggero scirocchetto che mi induce infine ad allargare tutto il genoa oltrepassata Zut, e con un bel traverso da Vrgada in poi guadagnamo almeno un nodo riducendo anche il regime del motore.
All'inizio fa molto caldo, ed i bimbi fanno ricorso a secchio (le memorabili "abluzioni" di Francesco) e piscinetta per rinfrescarsi, ma verso terra la minaccia di temporali è perenne, come i giorni passati del resto, e mi piacerebbe guadagnare l'ormeggio prima che fulmini e saette si spostino dai rilievi all'orizzonte fin sopra le nostre teste: infine ormeggeremo appena al cadere delle prime gocce di pioggia, in maniera ugualmente concitata.
Proviamo inizialmente al molo comunale, con l'intento di risparmiare, ma senza costrutto: adocchio l'unico posto libero tra una vela di 37/40 piedi ed un motoscafone ancora più grande, oltre la vela è riservato al solito barcone da gite, con tanto di scritta a spray sulla banchina a caratteri cubitali; nessuno in banchina con questo tempaccio.. azz. Vado in retro, la manovra risulta perfetta a dispetto del vento che tende a spostarmi la prua, mentre lancio le cime a terra la moglie salta giù felina per le trappe, e che ti scopre? che i due simpaticoni della vela e del motor-yacht se ne sono prese una in più del dovuto, e la trappa non c'è più!
Faccio a tempo a dare macchina avanti che il culetto del Top sfiora la banchina, ma proprio mm considerando anche l'aiuto della moglie che prova a far opposizione con il piede sul bordo!
insomma.. lascio la moglie a terra ed esco a tutta birra dal posto barca, con i pargoli a bordo di cui il piccolo che piange come la sirena dei pompieri.. e mi dirigo in testa al molo, oltre il motor yacht imprecando in slavo antico. Altra retro, ma stavolta non faccio manco a tempo a lanciare le cime a terra che la moglie tirando la tirella gli resta pure a lei in mano, dopo che qualcuno l'avrà presa con l'elica e tranciata di netto. A-ri-imprecazioni in slavo antico. stavolta mi sono pure intraversato con il vento che è cresciuto e meno male che sono in testa al molo e non ci sono ostacoli perché salvo la barca con una retro da corsaro, e poi esco di prua schivando il motoscafone. Ultimi improperi e alla moglie rimasta in banchina faccio segno di venire dall'altra parte del molo che la carico al volo andando dentro di prua e si fottano il molo comunale -per inciso, anche senza acqua nè luce- di Murter e 3/4 dei suoi abitanti, io ne ho già piene le tasche piove già a dirotto e stasera ce ne andiamo a fare i signori in marina: il Hramina, molto bello peraltro, sta li di fronte ad attenderci, con i suoi ormeggiatori incapaci e le sue trappe altissime.. ma questa è un'altra storia...(mi toccherà montare sulla barca vicina sottovento per allentare la sua trappa con un abbordaggio assai piratesco per liberarmi dall'impasse!): e il Topkapi entrerà infine al suo posto a spinta! Il commento del marinaio addetto agli ormeggi alle mie rimostranze, circa l'altezza dei corpi morti incredibile sarà: "marina vecchio, barche nuove". Non commento.
Ottimo peraltro tutto quanto riguarda i servizi a terra: bagni pulitissimi e persino spiaggetta di ciottoli privata, dove nel tardo pomeriggio, quando al tramonto è ricomparso anche il sole, andremo a crogiolarci nel meritato ozio. C'è dentro alla darsena anche un dealer ufficiale della Raymarine presso cui mostro il pilota in avaria (ci provo!), ma senza esito nonostante le numerose telefonate fatte dall'addetto a Zara e pure a Sebenico: purtroppo il modello è vecchio e non più in produzione e nessuno in zona si trova il pezzo di ricambio adatto.
Approfittiamo nel pomeriggio di perlustrare il paese e individuiamo molte possibilità di rifornimento: c'è il Konzum per la spesa, un ottima macelleria (mesnica) e specialmente una grandiosa pekara che fa pure ottimi croissant e bomboloni; ci sono bancomat ad ogni angolo e recupero anche un tipo che mi ricarica la bombola di campingaz! Mi raggiunge presso il distributore e caricandomi sul suo scooter mi riporta in barca per la consegna della bombola scarica, poi per 80kn lui stesso la riporterà carica a bordo! Ricompero anche il parabordo F2 scoppiato a Zut (198kn) e ci scappano anche le tanto agognate pinne per Simone (135kn.. pazienza!) presso un negozio di pesca da cui cercavo gli ami giusti per aprire la caccia alle occhiate. Compriamo per ben 6 kn anche l'attacco a vite della manichetta dell'acqua, molto probabilmente lasciato sul rubinetto (sotto chiave) del molo di Berguglie. Rinuncio invece all'acquisto di un inverter giudicandolo troppo caro: faremo sempre a meno in baia del pc e del collegamento internet pertanto, e l'inverter lo cercheremo in Italia! (preso infatti a Caorle a metà del prezzo richiesto in quel di Murter.. stesso prodotto!)
A sera dopo una lunga e meritata doccia, ed un bucato gigantesco steso alle draglie e pure alle scotte del genoa, ci abbuffiamo di pesce scolandoci anche una boccia di prosecco gelato. E così sia!
Miglia percorse 17 (totali 215)
Altra separazione quest'oggi: Sonia e Giorgio vanno a nord in direzione di casa mentre noi proseguiamo ridiscendendo l'arcipelago e ripercorrendo le loro rotte dei giorni precedenti. Ad addolcire un pò il sapore altrimenti amaro dell'addio (anzi, arrivederci a Caorle!), ci pensa il pescatore del posto che accosta al mattino per offrirci il pescato della notte: per due pietanze di un kilo e mezzo di misto cadauna, suri occhiate e merluzzetti, ci prende 40kn l'una, ma insistendo a lungo che per 100kn a persona li avrebbe anche serviti cotti a pranzo nella sua veranda, insieme a tanto buon vino rosso; peccato per il tempo a nostra disposizione, perché dobbiamo rinunciare, per la gioia di Daria che dovrà nuovamente prestarsi all'opera di cottura (e specialmente pulizia!) del pesce a bordo. Piuttosto affrettiamo le formalità di partenza con il frigo pieno, che non sia mai passino i ranger a riscuotere di prima mattina!
Facciamo rotta su Murter ridiscendendo il canale tra Zut e Incoronata sempre a motore senza vento, salvo trovare un leggero scirocchetto che mi induce infine ad allargare tutto il genoa oltrepassata Zut, e con un bel traverso da Vrgada in poi guadagnamo almeno un nodo riducendo anche il regime del motore.
All'inizio fa molto caldo, ed i bimbi fanno ricorso a secchio (le memorabili "abluzioni" di Francesco) e piscinetta per rinfrescarsi, ma verso terra la minaccia di temporali è perenne, come i giorni passati del resto, e mi piacerebbe guadagnare l'ormeggio prima che fulmini e saette si spostino dai rilievi all'orizzonte fin sopra le nostre teste: infine ormeggeremo appena al cadere delle prime gocce di pioggia, in maniera ugualmente concitata.
Proviamo inizialmente al molo comunale, con l'intento di risparmiare, ma senza costrutto: adocchio l'unico posto libero tra una vela di 37/40 piedi ed un motoscafone ancora più grande, oltre la vela è riservato al solito barcone da gite, con tanto di scritta a spray sulla banchina a caratteri cubitali; nessuno in banchina con questo tempaccio.. azz. Vado in retro, la manovra risulta perfetta a dispetto del vento che tende a spostarmi la prua, mentre lancio le cime a terra la moglie salta giù felina per le trappe, e che ti scopre? che i due simpaticoni della vela e del motor-yacht se ne sono prese una in più del dovuto, e la trappa non c'è più!
Faccio a tempo a dare macchina avanti che il culetto del Top sfiora la banchina, ma proprio mm considerando anche l'aiuto della moglie che prova a far opposizione con il piede sul bordo!
insomma.. lascio la moglie a terra ed esco a tutta birra dal posto barca, con i pargoli a bordo di cui il piccolo che piange come la sirena dei pompieri.. e mi dirigo in testa al molo, oltre il motor yacht imprecando in slavo antico. Altra retro, ma stavolta non faccio manco a tempo a lanciare le cime a terra che la moglie tirando la tirella gli resta pure a lei in mano, dopo che qualcuno l'avrà presa con l'elica e tranciata di netto. A-ri-imprecazioni in slavo antico. stavolta mi sono pure intraversato con il vento che è cresciuto e meno male che sono in testa al molo e non ci sono ostacoli perché salvo la barca con una retro da corsaro, e poi esco di prua schivando il motoscafone. Ultimi improperi e alla moglie rimasta in banchina faccio segno di venire dall'altra parte del molo che la carico al volo andando dentro di prua e si fottano il molo comunale -per inciso, anche senza acqua nè luce- di Murter e 3/4 dei suoi abitanti, io ne ho già piene le tasche piove già a dirotto e stasera ce ne andiamo a fare i signori in marina: il Hramina, molto bello peraltro, sta li di fronte ad attenderci, con i suoi ormeggiatori incapaci e le sue trappe altissime.. ma questa è un'altra storia...(mi toccherà montare sulla barca vicina sottovento per allentare la sua trappa con un abbordaggio assai piratesco per liberarmi dall'impasse!): e il Topkapi entrerà infine al suo posto a spinta! Il commento del marinaio addetto agli ormeggi alle mie rimostranze, circa l'altezza dei corpi morti incredibile sarà: "marina vecchio, barche nuove". Non commento.
Ottimo peraltro tutto quanto riguarda i servizi a terra: bagni pulitissimi e persino spiaggetta di ciottoli privata, dove nel tardo pomeriggio, quando al tramonto è ricomparso anche il sole, andremo a crogiolarci nel meritato ozio. C'è dentro alla darsena anche un dealer ufficiale della Raymarine presso cui mostro il pilota in avaria (ci provo!), ma senza esito nonostante le numerose telefonate fatte dall'addetto a Zara e pure a Sebenico: purtroppo il modello è vecchio e non più in produzione e nessuno in zona si trova il pezzo di ricambio adatto.
Approfittiamo nel pomeriggio di perlustrare il paese e individuiamo molte possibilità di rifornimento: c'è il Konzum per la spesa, un ottima macelleria (mesnica) e specialmente una grandiosa pekara che fa pure ottimi croissant e bomboloni; ci sono bancomat ad ogni angolo e recupero anche un tipo che mi ricarica la bombola di campingaz! Mi raggiunge presso il distributore e caricandomi sul suo scooter mi riporta in barca per la consegna della bombola scarica, poi per 80kn lui stesso la riporterà carica a bordo! Ricompero anche il parabordo F2 scoppiato a Zut (198kn) e ci scappano anche le tanto agognate pinne per Simone (135kn.. pazienza!) presso un negozio di pesca da cui cercavo gli ami giusti per aprire la caccia alle occhiate. Compriamo per ben 6 kn anche l'attacco a vite della manichetta dell'acqua, molto probabilmente lasciato sul rubinetto (sotto chiave) del molo di Berguglie. Rinuncio invece all'acquisto di un inverter giudicandolo troppo caro: faremo sempre a meno in baia del pc e del collegamento internet pertanto, e l'inverter lo cercheremo in Italia! (preso infatti a Caorle a metà del prezzo richiesto in quel di Murter.. stesso prodotto!)
A sera dopo una lunga e meritata doccia, ed un bucato gigantesco steso alle draglie e pure alle scotte del genoa, ci abbuffiamo di pesce scolandoci anche una boccia di prosecco gelato. E così sia!
Miglia percorse 17 (totali 215)
lunedì 17 agosto 2009
le ferie di Charlie2 (..segue..)
1/7 - GIORNO QUATTORDICI - Telascica (Mir) - Kornat, baia di Statival (6mgl, 1,5h vela)
Trascorriamo la mattina a fare i gitanti tra i gitanti, passeggiando fino al lago Salato con relativa sosta balneare, piacevole più che altro per i bimbi vista la temperatura dell'acqua assai più invitante rispetto a quella del mare assaggiata finora. Siamo assieme a Giorgio e Sonia, ma non si resiste poi tanto, visto l'assalto degli asinelli allo stato brado che si aggirano tra alberi e asciugamano, ma specialmente dopo l'arrivo delle decine di barche da escursione, che hanno vomitato sul luogo un numero incalcolabile di turisti. Scappiamo insomma a bordo per il pranzo, consumando le ultime foglie d'insalata ma anche con il pane fresco preso al mattino dall'ambulante a servizio del campo boe (40kn per due pani di formato parabordo F2).
Ci proponiamo quindi di trascorrere un'altra sera in compagnia del Boiled Fish, e propongo come meta la baia di Statival, sul lato esterno di Kornat, dove conto fiduciosamente di farla franca dalla visita dei ranger del parco (così andrà in effetti, essendo quella baietta solitamente poco occupata da barche in transito, e per di più distante da raggiungere anche per i veloci gommoni dei guardiaparco, almeno rispetto alle altre baie più "canoniche" all'interno del canale principale..).
Partiamo così di conserva, sfruttando il vento leggero da maestrale che spinge le due barche al gran lasco fuori dal parco di Telascica, e poi di poppa piena accostando per il passaggio di Mala Proversa, che affronteremo in fila indiana con delle splendide andature a farfalla, l'uno dopo l'altro, e poi testa a testa finale nel canale tra Zut e Kornat, con il sole basso a mandarci gli ultimi raggi oltre le cime di Incoronata (e con Giorgio che prova più di una volta a sfilare sottovento sfruttando l'agilità del Boiled con questo vento leggerissimo, salvo poi regolarmente incappare nei rifiuti delle nostre vele e rinunciare al sorpasso).
Entriamo in baia di bolina stretta quasi affiancati e ci mettiamo ancorati di fianco in fondo alla baia, superando l'unica barca alla fonda, un bel GS343 targato Trieste e naturista.
Mentre con il tender stendo la catena dell'ancora del Boiled, da bordo Sonia scorge alcuni pescatori intenti a trafficare sul moletto in fondo alla baia, e con Simone decido di tentare la sortita per procacciare qualche pescetto per la cena: fù questo un vero colpo gobbo, perché con 200kn mi accaparro una splendida palamita di 3 kg almeno, che risulterà poi anche gustosissima.
La testa finirà nella pentola del Boiled per farci il sugo, mentre il resto ridotto in tranci direttamente dal rugoso pescatore sul suo sanguinolento tagliere di bordo, andrà a finire cotto alla brace personalmente dal sottoscritto: tra lo stupore generale ho tratto dal gavone di poppa del Topkapi due grill-barbecue usa e getta, di quelli da campeggio, che avevo comprato apposta e laggiù custoditi, per tirarli poi fuori in occasioni come questa.
Al che mi appresto sullo stile di Signor Carunchio con tutto l'occorrente sugli scogli e procedo alla cottura sulla brace, con tanto di bagnetto delle fette appena cotte, con miscela di olio buono e origano siculo originale: Daria mi testimonierà di non aver fatto un barbecue così buono nemmeno nel giardino di casa, laddove già le mie grigliate godono di discreta fama..
La magia della serata è completata dal lume a gas del Boiled Fish che ha illuminato il nostro pozzetto durante la cena (la nostra luce da pozzetto e da fonda giace sempre in avaria!), ma anche il Sauvignon blanc dell'Abbazia di Novacella ha contribuito del suo, peccato solo fosse sfondato. Ouzo finito ed un altro sigaro è sparito, anzi due perché Giorgio ci ha cominciato a prender gusto coi miei sigarilli cubani.
Questa è vita.
Miglia percorse 6 (totali 198)
grazie Boiled per video e foto!!!!
Trascorriamo la mattina a fare i gitanti tra i gitanti, passeggiando fino al lago Salato con relativa sosta balneare, piacevole più che altro per i bimbi vista la temperatura dell'acqua assai più invitante rispetto a quella del mare assaggiata finora. Siamo assieme a Giorgio e Sonia, ma non si resiste poi tanto, visto l'assalto degli asinelli allo stato brado che si aggirano tra alberi e asciugamano, ma specialmente dopo l'arrivo delle decine di barche da escursione, che hanno vomitato sul luogo un numero incalcolabile di turisti. Scappiamo insomma a bordo per il pranzo, consumando le ultime foglie d'insalata ma anche con il pane fresco preso al mattino dall'ambulante a servizio del campo boe (40kn per due pani di formato parabordo F2).
Ci proponiamo quindi di trascorrere un'altra sera in compagnia del Boiled Fish, e propongo come meta la baia di Statival, sul lato esterno di Kornat, dove conto fiduciosamente di farla franca dalla visita dei ranger del parco (così andrà in effetti, essendo quella baietta solitamente poco occupata da barche in transito, e per di più distante da raggiungere anche per i veloci gommoni dei guardiaparco, almeno rispetto alle altre baie più "canoniche" all'interno del canale principale..).
Partiamo così di conserva, sfruttando il vento leggero da maestrale che spinge le due barche al gran lasco fuori dal parco di Telascica, e poi di poppa piena accostando per il passaggio di Mala Proversa, che affronteremo in fila indiana con delle splendide andature a farfalla, l'uno dopo l'altro, e poi testa a testa finale nel canale tra Zut e Kornat, con il sole basso a mandarci gli ultimi raggi oltre le cime di Incoronata (e con Giorgio che prova più di una volta a sfilare sottovento sfruttando l'agilità del Boiled con questo vento leggerissimo, salvo poi regolarmente incappare nei rifiuti delle nostre vele e rinunciare al sorpasso).
Entriamo in baia di bolina stretta quasi affiancati e ci mettiamo ancorati di fianco in fondo alla baia, superando l'unica barca alla fonda, un bel GS343 targato Trieste e naturista.
Mentre con il tender stendo la catena dell'ancora del Boiled, da bordo Sonia scorge alcuni pescatori intenti a trafficare sul moletto in fondo alla baia, e con Simone decido di tentare la sortita per procacciare qualche pescetto per la cena: fù questo un vero colpo gobbo, perché con 200kn mi accaparro una splendida palamita di 3 kg almeno, che risulterà poi anche gustosissima.
La testa finirà nella pentola del Boiled per farci il sugo, mentre il resto ridotto in tranci direttamente dal rugoso pescatore sul suo sanguinolento tagliere di bordo, andrà a finire cotto alla brace personalmente dal sottoscritto: tra lo stupore generale ho tratto dal gavone di poppa del Topkapi due grill-barbecue usa e getta, di quelli da campeggio, che avevo comprato apposta e laggiù custoditi, per tirarli poi fuori in occasioni come questa.
Al che mi appresto sullo stile di Signor Carunchio con tutto l'occorrente sugli scogli e procedo alla cottura sulla brace, con tanto di bagnetto delle fette appena cotte, con miscela di olio buono e origano siculo originale: Daria mi testimonierà di non aver fatto un barbecue così buono nemmeno nel giardino di casa, laddove già le mie grigliate godono di discreta fama..
La magia della serata è completata dal lume a gas del Boiled Fish che ha illuminato il nostro pozzetto durante la cena (la nostra luce da pozzetto e da fonda giace sempre in avaria!), ma anche il Sauvignon blanc dell'Abbazia di Novacella ha contribuito del suo, peccato solo fosse sfondato. Ouzo finito ed un altro sigaro è sparito, anzi due perché Giorgio ci ha cominciato a prender gusto coi miei sigarilli cubani.
Questa è vita.
Miglia percorse 6 (totali 198)
grazie Boiled per video e foto!!!!
le ferie di Charlie2 (..segue..)
30/6 - GIORNO TREDICI - Bizikovica (Zut) - Mir (Telascica), 5mgl in un'ora di motore
Oggi è giornata d'addii: Miran mi sveglia bussando sulla tuga perché il vento ha girato e preferisce spostare le barche dall'altra parte della baia, ma poi dopo il giretto con il Topkapi al traino e due chiacchere sulle possibili rotte per proseguire la crociera arriva l'ora di separarsi. Loro vanno verso Pasman (isola che quest'anno a noi è sfuggita!), poi da li faranno una sosta tecnica a Sukosan per rifornimento in marina e per dare un'occhiate alle numerose barche sempre in vendita laggiù, e poi risaliranno per rientrare a Cervar piano piano sotto costa.
Noi invece restiamo da soli, per adesso solo in compagnia degli aerei del servizio antincendio che per il terzo giorno di fila ci sfrecciano in esercitazione qualche centinaio di metri più su della nostra testa d'albero, ma fra poco di nuovo insieme ad altri amici: per compensare all'improvvisa solitudine abbiamo in serbo già oggi stesso di ricongiungerci con Sonia e Giorgio del BOILED FISH, loro in rotta di rientro verso nord provenienti oggi dalle isole a Sud delle Incoronate dopo averci preceduto di qualche giorno in partenza (e soltanto per colpa del nostro delay imprevisto!). Consulto telefonico e ci diamo appuntamento in Telascica, per passare almeno una notte insieme; loro sono partiti di prima mattina da Kakan mentre noi siamo vicini e ce la prendiamo molto comoda, facendo comodamente il bagno e togliendo l'ancora solo dopo il pranzo. Navigazione breve quanto monotona, con un'ora a motore contro vento che ci permette arrivando a Mir di catturare l'ultimo gavitello libero, al costo di 120kn che è la tariffa di accesso al parco riscossa puntualmente dai ranger; anzi, Simone impressionato dalla loro velocità in gommone e solerzia nel riscuotere, li soprannomina appropriatamente "Power Ranger"!
Detto fatto, e non vedendo ancora arrivare in baia il Boiled Fish, armeggiamo per lo sbarco caricando in tender pure il passeggino, per affrontare la bella passeggiata sotto i pini in direzione del Lago Salato. Alla fine ci troveremo con Sonia e Giorgio direttamente ai bachetti del bar ristorante Telascica, davanti ad una bella birra, dato che loro troveranno solo un gavitello frattanto liberatasi in corrispondenda dei bar e del villaggetto, e dove sfortunatamente si sente forte e fino a tarda sera il rumore del generatore di corrente.
Insieme alla birra ci facciamo portare di accompagnamento anche un piatto di prosciutto dalmata e formaggio, mentre Simone che gli è venuto l'appetito sceglie di cenare direttamente con una bistecca (ottima peraltro) e patatine fritte (322 kn per tutto, non poco!); noi adulti ceneremo invece a bordo del Topkapi, con una pasta alla zucca con ricottina fresca grattuggiata, innaffiata da un buon Müller Thurgau introdotto a bordo dai nostri ospiti: ed è anzi la prima cena in pozzetto che si rispetti dall'inizio della vacanza, in una serata finalmente tiepida.
Sigarillo cubano e ouzo freddo, dopo cena quasi d'obbligo, graditi anche da Giorgio.
Miglia percorse 5 (totali 192)
Oggi è giornata d'addii: Miran mi sveglia bussando sulla tuga perché il vento ha girato e preferisce spostare le barche dall'altra parte della baia, ma poi dopo il giretto con il Topkapi al traino e due chiacchere sulle possibili rotte per proseguire la crociera arriva l'ora di separarsi. Loro vanno verso Pasman (isola che quest'anno a noi è sfuggita!), poi da li faranno una sosta tecnica a Sukosan per rifornimento in marina e per dare un'occhiate alle numerose barche sempre in vendita laggiù, e poi risaliranno per rientrare a Cervar piano piano sotto costa.
Noi invece restiamo da soli, per adesso solo in compagnia degli aerei del servizio antincendio che per il terzo giorno di fila ci sfrecciano in esercitazione qualche centinaio di metri più su della nostra testa d'albero, ma fra poco di nuovo insieme ad altri amici: per compensare all'improvvisa solitudine abbiamo in serbo già oggi stesso di ricongiungerci con Sonia e Giorgio del BOILED FISH, loro in rotta di rientro verso nord provenienti oggi dalle isole a Sud delle Incoronate dopo averci preceduto di qualche giorno in partenza (e soltanto per colpa del nostro delay imprevisto!). Consulto telefonico e ci diamo appuntamento in Telascica, per passare almeno una notte insieme; loro sono partiti di prima mattina da Kakan mentre noi siamo vicini e ce la prendiamo molto comoda, facendo comodamente il bagno e togliendo l'ancora solo dopo il pranzo. Navigazione breve quanto monotona, con un'ora a motore contro vento che ci permette arrivando a Mir di catturare l'ultimo gavitello libero, al costo di 120kn che è la tariffa di accesso al parco riscossa puntualmente dai ranger; anzi, Simone impressionato dalla loro velocità in gommone e solerzia nel riscuotere, li soprannomina appropriatamente "Power Ranger"!
Detto fatto, e non vedendo ancora arrivare in baia il Boiled Fish, armeggiamo per lo sbarco caricando in tender pure il passeggino, per affrontare la bella passeggiata sotto i pini in direzione del Lago Salato. Alla fine ci troveremo con Sonia e Giorgio direttamente ai bachetti del bar ristorante Telascica, davanti ad una bella birra, dato che loro troveranno solo un gavitello frattanto liberatasi in corrispondenda dei bar e del villaggetto, e dove sfortunatamente si sente forte e fino a tarda sera il rumore del generatore di corrente.
Insieme alla birra ci facciamo portare di accompagnamento anche un piatto di prosciutto dalmata e formaggio, mentre Simone che gli è venuto l'appetito sceglie di cenare direttamente con una bistecca (ottima peraltro) e patatine fritte (322 kn per tutto, non poco!); noi adulti ceneremo invece a bordo del Topkapi, con una pasta alla zucca con ricottina fresca grattuggiata, innaffiata da un buon Müller Thurgau introdotto a bordo dai nostri ospiti: ed è anzi la prima cena in pozzetto che si rispetti dall'inizio della vacanza, in una serata finalmente tiepida.
Sigarillo cubano e ouzo freddo, dopo cena quasi d'obbligo, graditi anche da Giorgio.
Miglia percorse 5 (totali 192)
brutti incontri in Croazia
no.. niente ristoratori birboni e con le mani lunghe.
Chica Boba III, incontrata in navigazione a Lussino e poi di nuovo, qui alla fonda in Maracol
Chica Boba III, incontrata in navigazione a Lussino e poi di nuovo, qui alla fonda in Maracol
mercoledì 12 agosto 2009
le ferie di Charlie2 (..segue..)
29/6 - GIORNO DODICI - Lavdara, baia Sud - Bizikovica, isola di Zut (3 mgl, 1h vela)
Mattinata balneare per mamme e pargoli che scendono a terra ed esplorando la zona scoprono una bella ed accessibile baietta di ciottoli sul lato opposto alla rada del nostro ancoraggio; babbi invece a bordo, io in compagnia di Francesco che dopo la delizia di un lungo bagno nel secchio se la dorme beatamente in pozzetto. Restiamo in zona fin dopo pranzo, con dell'ottima ed estiva insalata verde croata, quindi decidiamo di spostarci di qualche miglio per pernottare a Zut; dopo una cilecca in partenza da parte del motore del Tellina (un fusibile partito sul quadro generale aveva lasciato tutta la barca "al buio") anche il motore del Topkapi fa lo stesso scherzetto, come entrambi volessero ribellarsi alla decisione di partire e lasciare questa splendida baia! Mi intrufolo però in sala macchine e facendo ponte con due cacciavite sul motorino di avviamento lo rimetto in sesto ed in riga.. probabilmente in fase di spegimento il pignone del motorino era uscito dalla sua sede e lo stesso adesso non partiva più. Avaria risolta e specialmente superata..
Diamo vela appena fuori dalla baia ed al gran lasco si scende fino a Zut sul filo dei 4 nodi; ci saremo dati appuntamento presso Luka Zut, dove conosco un recesso seminascosto molto riparato ed accogliente, ma quando vedo sparire dalla mia prua il Tellina mi volto verso terra e constato che Miran ha già dato ancora dentro Bizikovica, la prima baia di Zut sul suo fianco orientale, molto ampia e che offre riparo su due lati, di cui Miran ha scelto quello settendrionale meglio ridossato. Senza esitazione orzo ed entro in baia a vela raggiungendolo alla fonda con un paio di virate, e dando motore durante l'ammainata contro vento solo per sicurezza di manovra. Una volta accostate e legate le barche, Miran preferisce aggiungere anche l'ancora del Topkapi per questa sera, e mi diletto a caricarla sul tender stendendo infine la Bruce e 20 metri di catena su un bel fondo di sabbia bianca in non più di 4 metri di acqua leggermente degradante; mi tuffo infine ad assicurare l'ancora in apnea a forza di cazzotti, per un ancoraggio a prova di cannone. Dove la protezione è poca, viceversa, è verso il moto ondoso provocato dalle imbarcazioni in transito, tanto che una serie di onde più infide, provocate da un grosso motor-yacht, investe violentemente e di lato le due barche affiancate facendole sbattere a lungo all'altezza delle falchette, per fortuna ben protette dai numerosi parabordi predisposti (uno dei quali però, il più vecchio tra i miei, s'immola alla causa e persino esplode!); Miran mi insegna allora come predisporre un ammortizzatore d'ormeggio, appendendo alle due cime di poppa e di prua i nostri secchi di bordo semipieni, ad un altezza che sfiora l'acqua: sistema per me del tutto nuovo ma che funzionerà a perfezione.
Decidiamo quindi il programma del pomeriggio: oggi faremo alpinismo scalando la montagna che sovrasta la baia, il "Tverdo Mesniak" di 163 metri, secondo quando riportano le carte.
E mai scelta si rivelò più deleteria! ..in effetti Miran che conosce il croato avrebbe dovuto dirmi subito che Tverdo in lingua locale significa "duro", dunque il nome ci avrebbe da solo lasciato desistere all'impresa: dislivello tutto sommato contenuto, ma quel che è risultato spaventosamente faticoso è stato invece il fondo, molto accidentato tra sterpi, erbacce secche, rovi spinosi e specialmente roccette taglienti come rasoi. Mamma Daria resta a bordo con Francesco, grazie al cielo, mentre tutti gli altri al ritorno in barca dall'escursione sfoggeranno graffi e segni in abbondanza, e solo un lunghissimo bagno in mare all'ora del tramonto potrà disinfettare per bene tutte le ferite e rinfrancare le membra stanche.
Ceniamo tardissimo e poi dopo ci mettiamo a chiaccherare in pozzetto nell'ora del crepuscolo, su progetti di navigazione future e racconti di quelle passate: questa è l'ultima sera che trascorreremo insieme, dopo una settimana intera di crociera fianco a fianco, e c'è una certa amarezza negli adulti consapevoli della realtà che i programmi impongono: il Tellina prevede purtroppo di fare solo 3 settimane di crociera, e più avanti anzi -risentendoci per telefono- scopriremo che sono state alla fine pure ulteriormente ridotte con un affrettato rientro imprevisto.
Speriamo semmai che i bimbi non si rattristino troppo all'indomani, nel separarsi al momento dei saluti, dopo questi splendidi giorni trascorsi insieme, e piuttosto ci auguriamo e ci promettiamo di rivederci presto, anche "a terra".
Arrivederci TELLINA!
Miglia percorse 3 (totali 187)
Mattinata balneare per mamme e pargoli che scendono a terra ed esplorando la zona scoprono una bella ed accessibile baietta di ciottoli sul lato opposto alla rada del nostro ancoraggio; babbi invece a bordo, io in compagnia di Francesco che dopo la delizia di un lungo bagno nel secchio se la dorme beatamente in pozzetto. Restiamo in zona fin dopo pranzo, con dell'ottima ed estiva insalata verde croata, quindi decidiamo di spostarci di qualche miglio per pernottare a Zut; dopo una cilecca in partenza da parte del motore del Tellina (un fusibile partito sul quadro generale aveva lasciato tutta la barca "al buio") anche il motore del Topkapi fa lo stesso scherzetto, come entrambi volessero ribellarsi alla decisione di partire e lasciare questa splendida baia! Mi intrufolo però in sala macchine e facendo ponte con due cacciavite sul motorino di avviamento lo rimetto in sesto ed in riga.. probabilmente in fase di spegimento il pignone del motorino era uscito dalla sua sede e lo stesso adesso non partiva più. Avaria risolta e specialmente superata..
Diamo vela appena fuori dalla baia ed al gran lasco si scende fino a Zut sul filo dei 4 nodi; ci saremo dati appuntamento presso Luka Zut, dove conosco un recesso seminascosto molto riparato ed accogliente, ma quando vedo sparire dalla mia prua il Tellina mi volto verso terra e constato che Miran ha già dato ancora dentro Bizikovica, la prima baia di Zut sul suo fianco orientale, molto ampia e che offre riparo su due lati, di cui Miran ha scelto quello settendrionale meglio ridossato. Senza esitazione orzo ed entro in baia a vela raggiungendolo alla fonda con un paio di virate, e dando motore durante l'ammainata contro vento solo per sicurezza di manovra. Una volta accostate e legate le barche, Miran preferisce aggiungere anche l'ancora del Topkapi per questa sera, e mi diletto a caricarla sul tender stendendo infine la Bruce e 20 metri di catena su un bel fondo di sabbia bianca in non più di 4 metri di acqua leggermente degradante; mi tuffo infine ad assicurare l'ancora in apnea a forza di cazzotti, per un ancoraggio a prova di cannone. Dove la protezione è poca, viceversa, è verso il moto ondoso provocato dalle imbarcazioni in transito, tanto che una serie di onde più infide, provocate da un grosso motor-yacht, investe violentemente e di lato le due barche affiancate facendole sbattere a lungo all'altezza delle falchette, per fortuna ben protette dai numerosi parabordi predisposti (uno dei quali però, il più vecchio tra i miei, s'immola alla causa e persino esplode!); Miran mi insegna allora come predisporre un ammortizzatore d'ormeggio, appendendo alle due cime di poppa e di prua i nostri secchi di bordo semipieni, ad un altezza che sfiora l'acqua: sistema per me del tutto nuovo ma che funzionerà a perfezione.
Decidiamo quindi il programma del pomeriggio: oggi faremo alpinismo scalando la montagna che sovrasta la baia, il "Tverdo Mesniak" di 163 metri, secondo quando riportano le carte.
E mai scelta si rivelò più deleteria! ..in effetti Miran che conosce il croato avrebbe dovuto dirmi subito che Tverdo in lingua locale significa "duro", dunque il nome ci avrebbe da solo lasciato desistere all'impresa: dislivello tutto sommato contenuto, ma quel che è risultato spaventosamente faticoso è stato invece il fondo, molto accidentato tra sterpi, erbacce secche, rovi spinosi e specialmente roccette taglienti come rasoi. Mamma Daria resta a bordo con Francesco, grazie al cielo, mentre tutti gli altri al ritorno in barca dall'escursione sfoggeranno graffi e segni in abbondanza, e solo un lunghissimo bagno in mare all'ora del tramonto potrà disinfettare per bene tutte le ferite e rinfrancare le membra stanche.
Ceniamo tardissimo e poi dopo ci mettiamo a chiaccherare in pozzetto nell'ora del crepuscolo, su progetti di navigazione future e racconti di quelle passate: questa è l'ultima sera che trascorreremo insieme, dopo una settimana intera di crociera fianco a fianco, e c'è una certa amarezza negli adulti consapevoli della realtà che i programmi impongono: il Tellina prevede purtroppo di fare solo 3 settimane di crociera, e più avanti anzi -risentendoci per telefono- scopriremo che sono state alla fine pure ulteriormente ridotte con un affrettato rientro imprevisto.
Speriamo semmai che i bimbi non si rattristino troppo all'indomani, nel separarsi al momento dei saluti, dopo questi splendidi giorni trascorsi insieme, e piuttosto ci auguriamo e ci promettiamo di rivederci presto, anche "a terra".
Arrivederci TELLINA!
Miglia percorse 3 (totali 187)