Perchè si va a vela? Perché andare in barca è non soltanto un modo per tuffarsi nella natura, per conoscere se stessi, i propri orizzonti e i propri limiti, ma soprattutto per vivere in un'altra dimensione, per tanti motivi diversa da quella che si vive ogni giorno sulla terraferma.
L'andar per Mare -e in Mare non vi son certezze - implica una filosofia del viaggio tutta particolare; è scomodo, richiede abilità, un certo sforzo fisico, resistenza alla fatica, sangue freddo; infine, può essere rischioso.
Ma restituisce il senso dell'avventura in un modo antico, dove il tempo, lo scorrere del tempo, nonostante il prezioso ausilio delle nuove tecnologie per stabilire la posizione o misurare le distanze, non è sostanzialmente cambiato rispetto al passato.
Un'isola raggiunta in aereo è un'isola come tante altre; raggiunta dal Mare al termine di una traversata piccola o lunga che sia, diventa un luogo incantato. Il viaggio - non importa dove si va, quel che importa è andarci - accende le emozioni e libera la fantasia, tra desideri e rimpianti, nostalgie e speranze.
Con le sue giornate di calma piatta oppure di pieno sole in un cielo sereno, di brezza o di vento forte, di burrasca o tempesta, il viaggio a vela è un'allegoria della vita, la vita stessa.
Piero Ottone
bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
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