Pagine

giovedì 24 giugno 2010

La “filosofia del semplice” nella Scelta di una Barca

Evitate di complicarvi inutilmente l’esistenza; date priorità assoluta all’essenziale; lasciate da parte il superfluo; non esitate un secondo a scegliere tra il semplice e il complicato: il complicato si rivelerà sempre sorgente di difficoltà immediate o future, spese inutili di denaro, perdita di tempo prezioso e spreco di energie. Questa “filosofia del semplice” mi ha guidato come un angelo custode fin dalla prima partenza. Fare con quello che si ha. Non avere occhi più grandi della pancia. La domanda fondamentale è questa : ho veramente voglia di viaggiare su una barca a vela? Una volta che si è risposto a questa domanda, senza mettere la testa sotto la sabbia, le cose si chiariranno… purché non si menta più a sé stessi.

(Bernard Moitessier)






...a scuola avrebbero aggiunto: commentare la precedente frase.

io mi permetto solo di dare il via al dibattito:

....che ne pensate di questo “stile”, senza tempo e fuori dal tempo?

........siete ancora decisi nel correre dietro all’ultimo gadget alla moda?

............siete pronti a salpare, come?

4 commenti:

  1. eeee...be....
    si moderno, tecnologico e ultima moda...
    :-)

    RispondiElimina
  2. condivido pienamente, anche io sono per il detto "tutto ciò che non c'è non può rompersi" e visto che negli ultimi giorni si stanno rompendo un po di cosucce...indispensabili...
    e poi se possibile sempre riparare piuttosto che sostituire, con quello che costano i ricambi...

    RispondiElimina
  3. Bhe, diciamo che la sua barca non assomigliava neanche lontanamente alle barche che ora sono in produzione, erano barche "votate" al viaggio non alla prestazione. E ai giorni nostri nessuno si sognerebbe mai di montare un palo del telefono in barca da usare come albero, lui invece l'aveva fatto. Probabilmente basta capire quello che si vuole fare, le barche di oggi sono sicuramente più performanti e faranno 7 nodi dove la sua probabilmente ne faceva 3. Come diceva qualcuno "l'importante non è l'arrivo , l'importante è il viaggio"...

    RispondiElimina
  4. ragazzi sono reduce da un we lungo trascorso sul Tevere a Fiumara e, credetemi, ho visto di quelle barche talmente BASIC -e pure sbugnate, lercie, sgarrupate, semiabbandonate, vele zozze... eppure con persone all'apparenza felici a bordo, entusiaste nel banchettare in pozzetto piuttosto che uscire dalla foce del fiume per due bordi, sospinti da un fuoribordino puzzolente a due tempi che assomiglia più ad un macinacaffè- che mi fa pensare che lo spirito Joshua non scomparirà mai.

    RispondiElimina

stramba, vira, rimettiti in rotta e poi commenta...