di Neri Tanfucio (Renato Fucini)
Con tutti i venti
il navigare è sempre da imprudenti.
Vento a ponente:
chi salpa dalla riva se ne pente.
Il buon nocchier, con lo scirocco fresco,
pensa ai suoi cari e si trattiene al desco.
Quando soffia il maestrale
stare in porto non è male.
Nubi a levante:
catene, ancore e boe son cose sante.
Se la brezza è di Nord-Este
sfuggi il mar come la peste.
Vento alla terra:
chi sta in porto mai non erra.
Il buon nocchier, quand' ode il mar che rugge
monta in un treno e, senza indugio, fugge.
Se t'imbarchi col grecale:
pesci cani e funerale.
Pecorelle a mezzogiorno:
partirai senza ritorno.
Se t'imbarchi col garbino
è tremendo il tuo destino.
Il buon nocchiero, anche se il tempo è bello,
non si fidi e s'agguanti al gavitello.
Il buon marino, quando il tempo è brutto,
piuttosto che salpar risica tutto.
Vento fresco di Provenza:
navigar non è prudenza.
Guarda il mare e, s'è maretta,
resta in terra con gran fretta.
Aria rossa la mattina:
non salpar, torna in cantina.
Aria rossa sul tramonto:
navigar non mette conto.
Messi a scelta l'acqua e il vino,
scansa l'acqua il buon marino.
Quando è pronto il tuo veliero:
non salpar, muta pensiero.
Bonaccia, la mattina, alla riviera:
la partenza rimandala a stasera.
Bonaccia, sulla sera, alla marina:
non t'imbarcare, aspetta a domattina.
Il buon nocchiero, anche coi venti aprichi,
pensa alla pancia e se la serba ai fichi.
Né di Venere né di Marte
non s'imbarca né si parte.
Se a libeccio gira il vento:
fuggi il mare con spavento.
L'esperienza ce la dà per certa:
uomo in battello sepoltura aperta.
Quando il sole è solicello
non montare sul battello.
Non gettare in mar la lancia
se nel cuore hai la tua pancia.
Se a ponente vedi un lampo:
è naufragio senza scampo.
Pecorelle all'orizzonte:
vai sul molo e ...dietro fronte!
Se vuoi esser buon nocchiere:
volgi al mar sempre il sedere.
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