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domenica 29 maggio 2011

Sergio Cammariere, Canzone di Priamo



Uno che gia' conosceva il mare
Conosceva le isole
I gabbiani e le scogliere
Sognava un giorno di partire
E lo presero le navi
Col vento caldo all'imbrunire
Salutavano l'Oriente
Gli avori e le comete
Si riparavano nei porti
E conoscevano la gente
Tanta gente e ancora gente
E tu li rivedrai...
Negli occhi suoi rivedrai quel vento
Vento che parla di un altro mare
Poche ombre nel mattino
Su una terra sconosciuta
Dove il sole ti accarezza
E gentile e' la natura
E vide laghi e poi montagne e fiumi da inseguire
Che parlavano di un tempo che era da venire
Di un solo Dio che univa i cuori in tutto l'universo
Amore senza fine e senza tempo
Forse anche tu sei quel marinaio
Su questo oceano di giorni ed ore
Ma se ascolterai il tuo cuore
E la voce di quel vento
Ti dira' senza parole
Di un amore senza tempo
E sulla strada troverai segnali da seguire
Una leggenda antica che ti dice di partire
Verso quel sogno che da qui e' soltanto un abbagliare
Di luci ora sepolte sul fondale

mercoledì 25 maggio 2011

"Il marinaio"

"La sera, all'imbrunire, filavo seduta al davanzale della mia finestra.
Era una finestra che dava sul mare, a volte c'era un'isola in lontananza ...
Spesso non filavo; guardavo il mare e dimenticavo di vivere.
Non so se ero felice.
Mai piu' tornero' ad essere cio' che forse non sono mai stata ...
Non avevo mai visto il mare prima d'ora. Li' da quella finestra, l'unica da cui si possa vedere il mare, lo si vede cosi' poco1 ... E' bello il mare degli altri paesi?
Solo il mare degli altri paesi e' bello. Il mare che vediamo ci da' sempre nostalgia di quello che non vedremo mai"
(Fernando Pessoa, Il marinaio)

domenica 15 maggio 2011

...

 

I pensieri sono come le onde del mare, vanno, vengono, si increspano, spumeggiano si infrangono, svaniscono.
 

° Romano Battaglia °

mercoledì 11 maggio 2011

aforisma di oggi


La vita è un'isola in un oceano di solitudine:
le sue scogliere sono le speranze, i suoi alberi sono i sogni,
i suoi fiori sono la vita solitaria, i suoi ruscelli sono la sete.
La vostra vita, uomini, miei simili, è un'isola,
distaccata da ogni altra isola e regione.
Non importa quante siano le navi
che lasciano le vostre spiagge per altri climi,
non importa quante siano le flotte
che toccano le vostre coste: rimanete isole,
ognuna per proprio conto, a soffrire le trafitture della solitudine
e sospirare la felicità.
Siete sconosciuti agli altri uomini
e lontani dalla loro comprensione
e partecipazione. 

 
° Khalil Gibran°


giovedì 5 maggio 2011

...

 

Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e al vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno. 

 
° Khalil Gibran°