21/6 GIORNO QUATTRO: Rovigno - Veruda (19 miglia, 3h. vela e 1h. motore)
Sveglia presto quindi uscita alla svelta per tornare in paese: la sim VIP provata la sera prima sul pc da qualche problemino e serve un consulto presso il rivenditore; per far presto prendo a noleggio una bici (20 kn x 1 ora) e sfruttare il più presto possibile la bella giornata di sole che si preannuncia già, con tanto di NE moderato in aggiunta.
Esco e vado in centro che ancora tutti dormono a bordo: ci scappa il caffè al bar ed una visita al Konzum (cioccolata, riso e carta igienica per 60 kn), poi al negozio Vip sono bravi e svelti a configurare come dovuto la mia chiavetta secondo settaggi richiesti.. adesso funziona!
Chiudo i conti con il marina rientrando, e sono 712 kn per le due notti infine, in classe 10 metri per soli 15 centimetri e per un big salasso, e siamo pronti a mollare gli ormeggi non prima di averci dato commiato dalla simpatica nonna bavarese (di nome e di fatto) ormeggiata alla nostra sinistra: 74enne, con Bavaria 32 pressoché nuovo in vendita, dato che il marito 81enne ha deciso di mollare definitivamente con la vela dopo l'ultima navigazione 15gg prima, e visto il disinteresse dei figli!
Subito fuori dal porto il vento annunciato ci investe, e dopo un'occhiata al comportamento delle altre barche già all'esterno del faro di Ivan na Pucini, decido per una velatura decisamente ridotta: due mani subito alla randa e genoa dimezzato. Scelta rivelatasi presto azzeccata perché con un vento che da traverso scade presto a bolina larga, soffiando a non meno di 20 nodi che sotto raffica superano pure i 30, si viaggia ad una media di velocità ben oltre i 6 nodi e con punte che spesso superano i 7. Più che ottimo per noi, insomma.
Bene così fino al traverso di Pola, quando salta spezzata la scottina sotto sforzo del carrello della randa e non si riesce a virare per tornare più sotto costa, visto che nel frattempo anche il mare si è discretamente gonfiato.
Arrotoliamo il genoa e proviamo dunque ad andare a motore con la randa al centro per stabilizzarci alle onde, ma poi pure quella la mandiamo giù che infine sembra solo ci freni, ed in un'oretta di motore a 2000 giri/min, con vento e mare di prua che va calando approssimandosi alla costa sopravento, entriamo dritti dritti a Veruda.
La baia è semi-deserta e risaliamo fino in fondo, verso Soline, agganciando un gavitello verde che un equipaggio tedesco alla fonda ci ha indicato come "free" (e gratis infatti risultò!): il bagno per passare la cima sulla boccola inferiore mi serve a scaldarmi dall'aria freschina incassata in navigazione, e dopo uno scroscio di pioggia pare anche che voglia schiarire per l'ora del tramonto.
Così è infatti: abbiamo tempo di rassettare la barca che anche i panni possono esser stesi alle draglie, e posso dedicarmi al primo imprevisto della vacanza: il carichino da barca del pc, quello che eleva la potenza dai 12v della presa accendisigari ai 19v necessari all'alimentazione del computer non va più, il pc è già scarico ma adesso che siamo online in rete locale vorrei consultare la meteo, in vista dell'attraversamento del Quarnaro, ma è impossibile. Non resta che lo sbarco a terra: perciò procediamo allo gonfiaggio del tender a prua e con Simone si parte alla ricerca di una fonte di corrente a 220 volt armati di pc nella borsa stagna da sbarco.
Sbarchiamo -letteralmente!- dentro casa di alcuni villeggianti, parte croati e parte tedeschi, arrivando da un moletto e da li per un sentiero che sbuca nel loro giardino: sono gentilissimi e piuttosto che mandarci al bar della zona, come io aspiravo, essendo questo distante almeno un kilometro ci offrono la loro veranda! Ed alla fine gli lasceremo anche il pc da tenere in carica per tutta la notte..
Nel corso del giretto in tender di rientro a bordo, entusiasti del collaudo al nuovo fuoribordo elettrico, incrociamo un altro equipaggio familiare pure loro a spasso in gommino all'ora del tramonto. Lui si incuriosisce proprio a proposito del fuoribordo elettrico e con la scusa si attacca bottoni: si chiama Miran, è sloveno, e naviga sul suo Gib'sea di 9 metri e rotti "TELLINA" -quasi coetaneo del Topkapi- insieme alla moglie e le loro tre bambine, di 8, 6 e 3 anni, tutte bellissime. Il suo karma velistico è quello di sfruttare le giornate di brutto tempo per navigare, così da lasciare intatte quelle di bel tempo, per trascorrerle comodamente in baia a far bagni: trarrò da questo sano principio un valido insegnamento, da oggi in poi.
Salutandoci ci proponiamo di navigare un pò assieme, e ci si da appuntamento all'indomani mattina sul canale 77 per affrontare il temibile Quarnaro facendoci un pò di compagnia.
Miglia percorse 19 (totali 67)
20/6 GIORNO TRE: Rovigno (fermi)
Passiamo la mattina seppelliti sottobordo, e sotto continui scrosci di pioggia, alternati a rasserenamenti quando il vento girava appena da bora, ma per lo più la pioggia arriva da mezzogiorno; ritiriamo il bollettino alla reception e ci sono warnings da farsela addosso dentro la cerata; i colpi di bora a 70 nodi peraltro non li avvertiremo mai..
anzi: dopo pranzo si schiarisce pure e si va a passeggio per la città: troviamo la scheda Vip per il collegamento internet (si chiama Vip Broadband, e costa come sempre sempre 100 kn), ma ci facciamo anche fregare al mercato della frutta, dove ci spillano ben 175 kn per 1,5 kg di ciliegie e 2 kg di albicocche, tutta frutta molto bella ma in fondo scarsina successivamente al test del gusto; si salva il pane fresco del vicino chioschetto, per lo meno.
Saliamo sino al sagrato della Cattedrale di S.Eufemia, e c'è anche il "Falcone Maltese" sullo sfondo ormeggiato in rada. Un gelato sulla passeggiata lungo il fronte del porto e poi rientriamo a bordo per la cena, non prima di aver trovato allo shop del marina il tanto desiderato gancio per la presa del gavitello, pagato 80 kn con tante speranze di usarlo presto e bene (ed infine dimenticato in fondo ad un gavone in carteggio, e mai usato!).
Al tramonto c'è nuovamente un bel sole caldo e limpido, tanto che i bimbi fanno un bagno in pozzetto nella loro piscinetta, con Simone che collauda la maschera da sub appena ricevuta (altre 150 kn, i giorni di fermo a terra si pagano cari!).
Cena a bordo, e pure i fuochi d'artificio prima di andare a nanna: le previsioni annunciano miglioramento e tutti i preparativi per scappare presto dal marina sono conclusi (pieno dell'acqua, batterie cariche e non solo quelle della barca; passerella già a bordo).
Da domani si torna a navigare.
Miglia percorse 0 patacca (totali 48)
Ciao Davide...
RispondiEliminasto leggendo tutto... bello l'inizio con i flash della vacanza!
Aspetto il resto :o)
a presto