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mercoledì 30 luglio 2008

preparativi

con il pilota a posto inizio a sentire più vicina la partenza.. posso riprendere in mano la lista di "cose da fare" che m'ero preparato e via a toglier spunte.. ieri Operazione Zampirone, con l'acquisto di contromisure antibestia, convenzionali e non (anche chimiche, Autan quello giallo.. semplicemente deleterio)

il gommino sta già a bordo, le pagaie già nel baule dell'auto, le cinghie per rizzarlo in coperta pure.. ci vorrebbe un motorino, ma per quest'anno penso che abbiamo già fatto tanto, ieri ho persino comperato una manichetta con tanto di pompa multiuso (così la smetteremo di andare a scrocco con quelle dei vicini assenti..) e pertanto, nelle operazioni di sbarco, il programma è quello di darci alla "voga", sempre salutare.. benché ho visto questi motoretti qui from Deutchland (http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&rd=1&item=190240174507&ssPageName=STRK:MEWA:IT&ih=009), e li tengo d'occhio dato che sono aste da 1 euro..

penso che si possa iniziare a pensare alla cambusa adesso.. i giorni di navigazione son quelli e l'equipaggio sarebbe fatto, da capire solo le rimanenze a bordo cui dar fondo.. e per quello aspetteremo il we, penso altresì che punterò sui soliti quattro o cinque alimenti all around (uova - patate - taralli- nutella- parmigiano- cipolle, oltre a pasta tonno in scatola pomodoro e prosecco), salvo precise richieste dell'equipaggio

vedrem... intanto nel we non voglio fare lavori a bordo! (anzi no, ne farò uno ma piccolo..)

martedì 29 luglio 2008

pilota okkei!!!

un amico (e ne ho interpellati tanti che una parola di conforto/confronto in più non guasta mai!) mi fa notare che "le polarità non possono essersi invertite da sole"...

e ieri ho fatto prove, ed anche ripensando a questa considerazione ho avuto il colpo di genio ed ho risolto tutto..thò che vi spiego...ho collegato il pilota alla batteria dell'auto, inventandomi una presa volante con i cavi da batteria ed un pezzo di risulta da un portalampade, con due fili dall'altra parte liberi d'essere incocciati sui morsetti
metto il pistone in mano a mio figlio in piedi davanti al cofano aperto e attacco la corrente: funziona da "sinistro", cioè pigio -10 gradi e lui spinge in fuori il pistone, e viceversa se pigio +10 o +1 tira dentro il pistone (come dire che manderebbe la barra del timone verso destra ==> prua a sinistra) ..non va bene.
conscio di non far danni, secondo quel che mi diceva il tecnico della DECKmarine inverto le polarità sui morsetti e zacchete, il pilota è muto, non prende corrente!
rimetto come prima e lui s'accende, con funzionamento da "montaggio a sinistra": è chiaro che ci hanno messo un diodo sul circuito che blocca la corrente se questa entra a polarità invertita, ed è cosa buona e giusta per salvaguardare il circuito!
il tecnico della Deck mi ha detto una verità parziale: il SINTOMO è quello tipico di un pilota montato rovescio, la TERAPIA è sbagliata perché invertendo la polarità il circuito non prende corrente... ergo: il problema è sulla vite di settaggio per il montaggio destro/sinistro.. e se la vite non dice niente, e girandola non commuta su un bel niente il problema sta li!
"dovrebbe" comandare un qualche switch che commuta sulla polarità a valle del diodo di sicurezza, ma nel mio caso non commuta un bel niente..
chiudo l'auto ritorno in casa e apro a tavolino il pilota e vedo subito che il comando di cui trattasi è andato: la vite è in realtà solo la testa di un pernino di skifosissima plastica collegato sotto mediante una lenzettina sottile alla testa di una switch che funziona a rotazione, con la limettina che dovrebbe entrare nella tacca per permettere la rotazione dello switch dall'esterno, ma è talmente sottile (e vecchia) che è divelta e non fa forza alcuna..
la tolgo via che è già mezza spezzata e commuto sullo switch manualmente, con un giravite piccino.. trepidante....
rimonto richiudo riprovo al cofano dell'auto et voilà, il pilota adesso va, e va con settaggi da montaggio sulla dritta!!! :-))) VACANZA SALVA

lunedì 28 luglio 2008

autopilota kappaò..

dopo l'allagamento del caro vecchio Autohelm 1000 (riposi in pace amen!), abbiam comprato questo bestione qui.. con grandi aspettative, dato che andrebbe per barche fino a 13metri!




installato.. niente non vuol saperne di funzionare!!! ..gli dai il comando, e lui ti fa girare bello che in tondo la barca: mette il timone alla banda e via a fare girotondo! :-((
- verificato l'installazione: prese e riprese le misure, comprato placchetta di rialzo, presi raccordi in ottone per porre il pistone esattamente orizzontale.. NIX
- verificata la presenza di masse metalliche: sposta la bombola, sposta l'unità con la bussola, risposta la bombola.. NIX
..sentita "radio banchina".. si potrebbe aprire per vedere che la bussola lavori bene e specialmente libera di ruotare, ma più probabilmente è un fatto legato all'installazione sul lato dx della barca
- verificato che la rotella posteriore sia sulla posizione STARBOARD.. passato su PORTHAND.. nix.. nix de nix!!! (come lo metti metti questo fa sempre il suo dannato Credo!)

finalmente stamattina mi armo di coraggio e buona volontà e decido di chiamare direttamente l'assistenza Raymarine/Deckmarine a Milano: "radio banchina" ne dice peste e corna, che nemmeno rispondo al telefono e che si guardano bene dal dare indicazioni, consigli e suggerimenti di sorta (per non sbagliare mi doto anche di indirizzi supplementari in zona.. mi nominano la tal MICROSIGMA a Lignano, poi trovo in rete l'assistenza ufficiale Ray più vicina proprio a S.Margherita: MARINE RADIO BOAT SERVICEV. Pigafetta, 12/A tel: 0421 260422cell: 337 493034 - 329 4199694 fax: 0421 269007 Sig. Boatto, Sig. Celeghin)

..ma alla fine, il tal tecnico della Deck (mail : support@deckmarine.it tel. Uff. tecnico 02-52539439) mi da al telefono (UDITE UDITE) la ricetta giusta!!!
"ci sono da invertre i poli, al 99,9% è questo"
io non l'avrei mai fatto, anche per il timore di far danni al circuito elettrico (Giorgio di "Boiled fish" da buon elettronico mi aveva intimato di farlo!), e m'ero limitato a rigirare la vitina posteriore dell'unità centrale, espressamente preposta ad invertire la polarità.. invece il Tecnico mi dice di lasciar perdere la vite che il più delle volte non funziona e che debbo invece lavorare sulla polarità, che quello è l'input che arriva al circuito per dargli il consenso a lavorare sul lato di dritta della barca anziché sull'altro! ..e quando il consenso arriva "riverso" ecco che lui prende quel dannato comportamento "da matto": a tutta banda e via con i girotondi!

il pross we intervengo sui fili, ma prima di incrociare la polarità incrocerò tutte le dita che mi ritrovo, incluse quelle dei piedi

venerdì 25 luglio 2008

parcheggio link

vado di fretta... è un dizionario di termini nautici.. mooooolto beeeeeeeen faaaaaaattoooooooo! (benché rustico quanto a navigazione: tocca cambiare la lettera "a mano" sulla barra di navigazione!!! :-//)

http://limavictor.altervista.org/html/dizionario/a.html

amel

quando si dice che Amel fa barche per VERI navigatori.. anche uno spazio web offre loro!
http://www.amelclub.net/viaggi/

(c'è anche il Saudade III di Mariolina e Giorgio Ardrizzi! qui... http://www.amelclub.net/viaggi/saudadeIII.htm)

ancoraggio, istruzioni per l'uso

come s'ha da ancorare er Topkapi... ricevo un'email dal vecchio armatore, dove mi spiega come ha fatto a tenerlo fermo all'ancora per 15 anni, e la pubblico.



Ciao Davide,
permettimi di darti la mia personale opinione sull'ancoraggio, dopo molte notti insonni in baia, credo di avere capito come ci si deve ancorare:
La catena o cima ha l'UNICO scopo di fare in modo che la forza applicata sull'ancora sia PARALLELA al fondo. Molti metri di catena appoggiata al fondo non aumentano molto la tenuta, ma aumentano molto il raggio di brandeggio, e quindi diventa pericoloso. La catena deve essere più corta possibile!
L'ancora deve "prendere" il fondo. Personalmente rido quando leggo che il dimensionamento dell'ancora si misura in peso. Si dice un ancora di 15Kg per 10 metri di barca. Quanto terrebbe una palla di ferro di 15 Kg? Per me sono follie! Io credo che dovrebbero essere stilate delle tabelle di "aggrappaggio", cioè di quanta forza serve ad un tipo di ancora per arare con un certo tipo di fondo.
Sul Topkapi ho provato diversi tipi di ancore. In garage ho ancora una Danforth da 15 Kg con cui NON ho mai dormito, oltre ad essere pesantissima da salpare.
La Bruce da 10 KG, che hai è ottima, ha tenuto in condizioni in cui.. se ci avesse mollato non mi sarei stupito.
Io sono un sostenitore delle ancore di alluminio, purtroppo l'unica ancora di questo tipo è quasi una Danforth, quindi non funziona in Croazia!
La tenuta dell'ancora dipende, prima di tutto dal fondo. Ci vuole il fondo giusto!!!
Consigli pratici:
- Ancorati sempre entro 10 metri
- Cerca di ancorare in acqua limpida e con il sole, in modo da vedere il fondo
- Cerca un fondo bianco, sabbioso, in corazia la sabbia è sempre mista a ciotoli e tiene benissimo
- Una volta dato fondo all'ancora, metti catena per 2 volte il fondo e metti in retromarcia al minimo, in modo da dare una leggera trazione verso l'altro all'ancora e aiutarla a piantarsi. Dopo un po' dai 3 volte il fondo e metti la retromarcia e 1500 giri. La barca DEVE restare perfettamente immmobile: le impurità sull'acqua saranno ferme assieme alla barca!!!
La catena/coma dovrà essere tesa e NON "saltellare" (segno evidente che sta muovendosi).
Se la barca non si ferma, bisogna salpare l'ancora e riprovare in un altro punto. Spesso l'ancora deve essere calata 2 o 3 volte prima di trovare il punto buono.
- Di cavo tessile mettine al massimo una volta il fondo, in modo che in nessun modo arrivi a toccarlo, altrimenti potrebbe tagliarsi con una roccia
- Cerca di evitare le alghe, ma se proprio devi ancorarti sulle posidonie, togli la Bruce (non va') usa l'Ammiragliato.
- Se lo spazio in baia è poco oppure il fondo è ripido, metti un cavo a terra. Io uso una cima galleggiante da 30 metri messo in doppino, non c'è pericolo che finisca nell'elica quando vai in retromarcia dato che galleggia. Possibilmente il cavo in direzione Nord-Est per tenere la Bora.
Personalmente ti sconsiglio di comprare altro cavo tessile (a meno che tu non voglia ancorarti in 50 metri d'acqua).
Se vuoi una maggiore sicurezza, aggiungi un peso di PIOMBO all'attaccatura catena/cima. Io a volte l'ho messo per ridurre il raggio di brandeggio ed avere comunque un sicuro ancoraggio. Un peso da 5 o 6 Kg (purchè sia PIOMBO!!!) corrisponde a raddoppiare la lunghezza della catena.
Sott'acqua, la differenza di peso tra ferro e piombo è notevole.
Fissato con un moschettone ad una maglia è rapido da raccogliere quando si salpa.
Ultimi suggerimenti (i più importanti):
- immergersi sempre a verificare l'ancora. La Bruce deve essere dritta e TUTTA sotto, non solo appoggiata di fianco. Si può appoggiare sul fianco solo su fondo roccioso (dove non può piantarsi) ma se gira il vento rischia di cavarsi.
- Tieni sempre acceso l'ecoscandaglio con l'allarme mentre dormi, se non fosse per quello, forse il Topkapi avrebbe già fatto una brutta fine, invece non ho mai toccato il fondo in vita mia.
Il più importante:
- Se proprio l'ancora non tiene... salpa. Un vento di burrasca a pochi metri dagli scogli è molto pericoloso, al largo non è nulla. Recupererai le ore di sonno il pomeriggio, dopo pranzo.
Non mi piacciono le ancora doppie o altre complicazioni. Qualunque ancoraggio può mollarci e quando capita bisogna partire in pochi secondi e senza esitazioni.
Addirittura io non dormo mai con il tender gonfio, voglio essere sempre pronto al peggio, cioè a partire in pochi secondi in condizioni meteo proibitive.
Mi studio sempre la rotta per prendere il largo alla cieca cioè col buio totale. Bussola ed ecoscandaglio funzionano anche col buio, ma le isole non si vedono.
Quando sei in baia e il vento comincia a fischiare tra le sartie, non farti spaventare, la barca oscillerà a dritta e a sinistra, al massimo di 30 - 40 gradi. Quando l'ancora ara, te ne accorgi perchè la barca si traversa (90 gradi al vento) prima di ritornare prua al vento.
Quando la barca si traversa al vento è sicuro che ha arato qualche metro.
Per le mie esperienze è inutile mettere a poppa un pezzo di vela per non far dondolare la barca. Quando il vento è pericoloso sul serio (40 nodi o più) la barca dondola pochissimo. Quindi se il dondolio di 30 - 40 gradi fa arare l'ancora, significa che non era piantata bene ed è meglio metterla bene prima che arrivino 40 nodi sul serio.
Non voglio spaventari, ma prevedendo il peggio, sei sicuro di riuscire.
Quest'anno ho fatto tutte le notti in baia (tranne una) e ho sempre dormito in tranquillità, con poco vento.
Buon Vento e buona permanenza in baia.

giovedì 24 luglio 2008

ho tanato il Tatanai

Bingo! ..trovato il vecchio articolo di Bolina che mi ero ripromesso di ricercare.. (http://caipirinhatopkapi.blogspot.com/2008/07/bolina-n143.html#links)

affisso di seguito il tutto.. buona lettura, si tratta di "vela&avaria" vissuta e pertanto merita..








mercoledì 23 luglio 2008

corde di bordo

me ne frego del vocabolario e le chiamo così!!!

cercandone di particolari per una linea d'ormeggio/ancoraggio di fortuna (qui tutto: http://forum.amicidellavela.it/topic.asp?TOPIC_ID=18564), mi segno i link a tre aziendine raccomandate, con buoni prodotti e che fanno anche vendita diretta..
http://www.rekordcordami.it/index.htm
http://www.armare.it/it/index.html
http://www.treccificioborri.it/index.html

martedì 22 luglio 2008

un vecchio articolo di Bolina

che merita d'esser citato... (dal n.69)

BRAVO al protagonista della storia: sono le storie che mi piace leggere, lui la potrà anche raccontare ai nipoti


rispondo ad un amica

che mi chiede il mio "vivere" il mare.. e le rispondo così:

come vivo il mare?
FIUTANDOLO.. davvero.
ho una barca mia, la seconda. anzi ce l'ho a metà come avevo a metà la prima, sono un fervente sostenitore delle barche in società, una barca a testa "è troppa", si perde tempo, si soffre più di quanto si gioisce, si occupano un sacco di posti barca sperperando costa, e ci si ritrova lo stesso sempre soli.. mentre la barca è il miglior modo per socializzare, è un luogo talmente angusto che se non ci si odia ci si ama automaticamente! basti dire che implicitamente una volta mollati gli ormeggi hai già affidato la tua vita agli altri membri dell'equipaggio.. magari non li conoscevi prima di partire e già la tua vita dipende da loro: di colpo sono diventati più di amici, dei veri fratelli di sangue, direi!
la convivialità è importante, ma anche il silenzio: non c'è niente di meglio del mare, e dell'andar per mare, per ritrovare un pò di silenzio e poter finalmente parlare con sè stessi, scevri di messaggi mediatici, amenità effimere e distrazioni.

vivo il mare con molta ansia, perché lo temo, e specialmente quando ricopro il ruolo di skipper a bordo della mia sento forte la resposabilità, della mia barca e del mio equipaggio al cospetto degli elementi e dell'immensità.. ma quando ho finito di elencare tutti i check che mi sono fissato a mente, e mentalmente messo le spunte a tutti, e dopo un ulteriore controllo vedo che tutto è a posto e la barca fila via nel vento come una spada.. in quel momento ci potrei anche morire, tanto che sto bene..

tu come lo vivi invece?

venerdì 18 luglio 2008

il "Tatanai" su Bolina n.143

dovrebbe starci un articolo di Rita e Enzo Russo, pagina 55 a titolo
"Tatanai" - Giro del mondo,
le avarie

evidenziata la parola più intrigante.. da cercare assolutamente!!!


ps.
già che ci sono ci metto qui 2 link di articoli che riguardano quella barca ed altre di altri "giromondisti" italiani, grazie S.Google..

http://www.repubblica.it/online/societa/mare/mare/mare.html
http://archiviostorico.corriere.it/2002/maggio/20/Famiglie_una_barca_vela_come_co_0_0205208858.shtml

giovedì 17 luglio 2008

Raccontino erotic-demenziale-ESILARANTE!!!

della serie: non c'azzecca niente con la vela e quello che non si può leggere in rete... :)))))

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Certo che gli stranieri sono strani forte.

Forti delle loro carenze psico-attitudinali calano come cavallette nel Belpaese, bianchi come formaggi molli, e mollemente s'adagiano sul mio apparato riproduttivo con la delicatezza di una berta spaccamuri. Quando Berta mi si filava era meglio, ma ora sono solo e incompreso come il due di fiori con la briscola a picche. Per di più ho dovuto dire addio Livorno bella per esercitare vituperi nel vituperio delle genti...Dal mio banchino ambulante di gelataio in Corso Italia mi sciroppo cucchiaiate di cazzate e di cazzoni di vario aspetto e idioma. L'idiota tipo è tipo statuario e statunitario, strutto dal sudore,con bottiglia di Panna in mano e chili di panna in pancia, accompagnato da consorte liftata come i pallonetti di Mecir e diplomata in zufolo di pelle al conservatorio di Silicon Valley. "Excuse me, where is the Rialto bridge?" (Scusi, dov'è il ponte diRialto?) "I'm sorry, it's not here." (Allora, te vai la prima a sinistra, poi la seonda a destra, poi vai ner culo e lì domandi, vabbene?) Esempio di informazione tipo richiesta dalla coppia, che poi s'allontana borbottando borboniche frasi sulla neghittosità italica.

Altra situazione tipo è la tipa ispano-spanata dal seno aerostatico e il calzoncino misura Puffetta."¡Helado! ¿Qué sabor conseguimos? (Gelato! Che gusto prendiamo?) "Todos son muy buenos." (Per te giusto la banana, tegame, magari ir cetriolo ti garbava di più ma l'ho finito...) Una volta mi capitò un capitone ibrido; nipponica tinta di capelli e tanta di capezzoli, vestita Emporio Arpiedi (imitazioni original) con minigonna modello bassotto (a pelo raso) e con sguardo un po'meno lobotomizzato del solito. Mi si pianta davanti, guida alla mano, e mi spara a brucia pelo pelvico:"Ah na ta ne cin gu ti ha mo?" (Blinda la supercazzola prematurata con scappellamento a destra, tapioca per due o anche per tre?) "I'm sorry, I don't understand." (Come disse Scèspir ner Tito Andrònio, ma te sei briàa o mi pilli per ir culo?) "Oh, excuse me, can I speak English?" (Oh, mi spiace, posso parlare inglese?) "Yes, of course." (Io 'canna, con quelle puppe poi parlà anco sudaffriàno!) Cominciamo a parlare del più e del meno, del kimono, di Mifune, di Katane e di Crotone, di Kurosawa e curacao; cerco di spostare la conversazione su banane e lampone con la scusa del gelato, ma è troppo per la capacità neuronica della Kamikaza. Come kaza la intorto, questa? "Listen, do you want to go out tonight?" (Senti, vieni collo zio, stasera, che si fa un po' di bene?) "Oh, yes, where could we go?" (Oh, sì, dove potremmo andare?) "There are nice places I can show you." (Dè, ti porto ar Verdi e tifo vedè l'Uccello di Fòo, bella passera!) Come una fessa mi fissa mentre le spiego dove e quando c'incontriamo per fatal combinazion. Alla fine la mappa della città assomiglia ai Placiti Campani, ma la placida orientale sembra orientarvisi. Lascio il banchino al collega di sera, sfittico e sfatto dalle manutuprazioni, e m'involo verso la doccia. Madame Butterfly volteggia colorata per piazza dei Miracoli quando al fin m'appresto al desiato incontro. In controtendenza rispetto al giorno, la mise della miserrima è un tripudio di tonalità totalitarie che avrebbero fatto storcere il naso, e anche il collo della sventurata, a Dalì. Da lì ai Lungarni il passo è breve, e un passo a due è d'obbligo sul ponte di Mezzo. Nel mezzo del cammin di nostra gita, la gaia giappa si concede amabilmente alle danze, e le lonze che visivamente giudicavo prominenti promettono invece lussi di lussuria lusitana...("Dè, cazzo c'entra lusitana? "Va bè, un po' di licenza poetica..."Sì, neanco la licenza di pesca alle boghe ti darei, budiùlo! Vedidi scrivella bene, 'sta storia, chè poi ci fanno 'r filme con Giorg Cluni a fa' la mi' parte..."Sì, ora voliamo bassi, eh? "Zitto e scrivi, Barricco della mi' fava, vai!") Sposso e spasso la bimba, che appresso mi segue al tavolo di un caffè di grido, il mio dopo che ho visto il conto. Dirotto su un Cuba Libre, che si contrappone al suo Brachetto. Brachetta mia birichina, statti calma, che ancor l'America è lontana, dall'altraparte della luna. Pangurata vieppiù dal vinello, la pantera di Kyoto chioccia e ciaccola come una giornalista di Italia 1; nelle pause pubblicità, tento di proferir parola:"So, are you having fun?" (Allora, n'hai visto abbastanza di mare,chè c'è d'andà sottooperta?) "Yes, it's the best night I've had in Italy!" (Sì, è la più bella serata che ho passato in Italia!) "And it's not over, yet..." (Aspetta a dillo, bimba, ancora un' hai visto Lucca!) Cippa nippa s'intrippa e tenta di lanciarmi un'occhiata di divertita lascivia; visto il taglio degli occhi, le viene uno sguardo da sambernardo sotto ecstasy. La sua gelida manina come uno sherpa s'inerpica sul mio Monviso. Faccio buon viso a miglior gioco, mi alzo dal desco e pesco una viuzza laterale, seguito a ruota dalla trota. Ci ritroviamo nel dedalo di vicoli che svicolano attorno al Tribunale. Ci arrestiamo e processiamo per direttissima sul cofano di un 850 blu cianosi. Sollevo la sottana della sollevanta e lambendone l'Alhambra la solletico sollazzandola alquanto: "Aaahhh...im na tingu nomoto....mo tai nomoto...ooohhh....!" (Mi vengono degli origami stuperdi, quando mi applico, ma non sempre ho tempo di poterli fare.) Da un balcone soprastante un masturbatore professionista m'apostrofa: "Dai, abburracciugagnene!!" Macchissei? Macchevvuoi? Dovevaiconchiccelhai? Alzo la testa e testè m'avvedo di fornire spettacolo a tre o quattro condominii. Quando realizzo che l'inquilina tutta nuova del quarto piano sta montando le americane sul balcone acchiappo la chiappa della mandrappa e svicolo tutto a mancina, trascinando la vicina della Cina. L'appello, sulla pelle del mio pillo, si celebra nell'ascensore di casa mia. Fra il sesto e il settimo piano la tamagocha preme il pulsante di stop e mi stoppa di petto contro la parete. Pare che la cernia s'intenda di cerniere, e come un ricercatore sismico s'interessa alla mia erezione vulcanica. Oh, geisha che di sushi ti pasci, come bene ti accosci e me lo strusci! Il repertorio è vasto e vastaso, spazia dal cambio a sei marce sul circuito di Monaco fino all'anguilla sbatacchiata sul trasto di un peschereccio, per finire col classico Moulinex a velocità dodici. "Oh, you're really wonderful!" ('Nfamato 'ane, ma te 'un poi esse'così brava di tuo, hai fatto un corso alla Regione?) "Mmmmmm......mmmmm......mmmmm....." (Giaculatoria shintoista risalente alla dinastia Han, intraducibile in idiomi occidentali) Cerco le chiavi di casa, ma questa non è casa mia. Mi sono fermato un piano sopra. Lei invece ancora non si è fermata, è ancora collisa col collante al mio collo di papero, ormai inamidato alla consistenza del titanio. Mi tocca far le scale a marcia indietro, guidandola con tirate di capelli come un Chocktaw col suo puledro. Il ladro di bambine del mio dirimpettaio impettito s'indispettisce sulla soglia di casa sua; "Ah, bene, vedo che se' a fà polenta!" "Guarda, fai 'r bravo e non rompe'oglioni, chè poi dopo ti foleccà 'rmestolo!" Chiudo la porta alle mie spalle e la foca di Osaka comincia a togliersi la muta senza mollare il pescecane. In otto secondi netti è già evitica e al nono la lordo di aromi mediterranei, dopo la cui delibatio la debosciata al fin si stacca dal palo della slap dance. Divaricatasi sul divano di soggiorno, la cuoca mi spalanca il Dolceforno dinanzi e cinguetta serafica: "Fuck me, now." (Ed ora, uniamo i nostri corpi nell'estasi suprema che è propria dell'idillio dell'amore.) Non pongo tempo in mezzo; pongo invece il mezzo in tempo per farripartire l'ambulanza, che adesso però somiglia più ad un treno a vapore. Sbuffo e stantuffo sull'Orient-Express, che non mostra segno alcuno di stress; anzi, l'invereconda inclita schiaffeggia il clito al ritmo del Meneito. Se n'è ito anche l'ultimo pudor, e così prendiamo il tempo dalle spinte pelviche per un duetto vocale sul tema del "Guglielmo Tell". Rossini e sudatini, ci stacchiamo dopo la quarta esposizione del tema, ma l'ingorda di bagordi continua a sfrizzolarsi il velopendulo: "More! More!" (Ancora! Ancora!) "Ahghgniams...." (Artro che more, e un'ho più banane, bimba!) L'aspiraprepuzi circumnaviga la casa a velocità off-shore in cerca di suppletivi. Si avvicendano nella patonza della bonza, nell'ordine: bomboletta di deodorante spray, mattarello da pizzaiolo, manico di Swiffer, collo di fiasco di rosso da tavola. Considera, ma solo per un istante, il tubo dell'aspirapolvere industriale, poi le sovviene una possibile sovvenzione; spalanca la porta di casa e bussa al vicino, che appena apre la porta si porta sensibilmente più vicino all'arresto cardiaco. "Oh, please, I want to be screwed!" (Oh, per favore, voglio essere un fioredi loto nella calma brezza della sera!) Il Cacialli si dà un paio di scariche a trecento col defibrillatore, poi garrisce: "Dè, un'ho capito 'na sega, pero 'r tono m'è garbato! Vieni vì, tegame, chè hai trovato 'r palo della 'uccagna!" La porta si richiude che già la scalatrice del Fujiyama è attaccata al manico del piccone. Preparo uno zabaione con quindici uova e tre chili di zucchero e mi abbatto come un G91 sulla sdraio del terrazzo. Dopo poco, dalla finestra mi arriva il seguente scambio diconvenevoli: "Hey, what is this? I eat with two sticks bigger that this!" (Ehi, che roba è? Io mangio con due bastoncini più grossi di quello!) "Ti garba, eh? Modestamente 'un s'è mai lamentata nissuna!" Rido alla luna, che mi sorride di rimando. Rimando gli impacchi col ghiaccio a piu tardi, e mi addormento. Domattina di nuovo al lavoro. Meglio gelati che bombe.

Credits:Anonimo (voce dalla sala di un cinema alla proiezione del film "La chiave"), Dante Alighieri, Gianni Amelio, Banda Bardò, Andrea Camilleri, Lucio Dalla, Elio e le Storie Tese, Rino Gaetano, Armando Gill, Pietro Gori, pubblicità di una caramella anni '80(chissà quale?), William Hanna e Joseph Barbera, Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, Mario Monicelli, Gianni Morandi, Antonello Venditti

Un grazie particolare a Mario Cardinali e tutto lo staff del "Vernacoliere".

mercoledì 16 luglio 2008

libro per le vacanze

A.Preden - "Una vita nel vento"
http://www.ventomare.it/illibro.html

(così mi rimane anche il link al suo sito.. interessante e ricco)

anzi!!!
già che ci sono linko pure, sempre su quel sito, il più IMPORTANTE capitolo del libro messo liberamente fruibile online:
http://www.ventomare.it/doc/OSTAR76.zip

(ed indovinate su che barca fece il Preden quella MITTTICA Ostar? ;-))) )

siamo su Velablog

il grande Mistro ci ha pizzicati... :-///
(come sputtanare una reputazione grazie a Google!)

http://www.velablog.com/2008/07/15/topkapi-e-la-filibusta/

lunedì 14 luglio 2008

temporali a Caorle

il tempo ha avuto un'instabilità pazzesca..sabato arrivato a caorle dopopranzo, bello senza vento ==> meta spiaggia.. lasciado la barca aperta ovviamente.dopo manco un'ora vedo il primo cumulonembo (non un "cavolfiore" ma un "fungo" piuttosto, da terra a cielo, aperto sui fianchi, stretto in basso e moooooolto largo sopra) e scappo in barca a chiudere tutto, poi il coso suddetto devia a nord e passa sull'interna..domenica mattina: sole, limpido, terso, caldo ma con vento di scirocco. decido lo stesso d'uscire sfidando la bocca di porto, poche barche si muovono e per uscire facciamo tutti i numeri, ci sono 3 metri di onda sulla bocca. siamo fuori a secchiate, cerco di guadagnare la batimetrica dei 10 metri per ballare meno, c'è un gran bel vento, ma dopo una ventina di min a motore per 90 mi giro e vedo il solito nuvolone a fungo sopravvenire da Jesolo!! aspetto il treno di onde più quieto, dietro frunt, si torna dentro e come me tutte le barche di impavidi li intorno: surfata alla bocca di porto (il gps che segna 0.. poi 2 nodi, poi schizza a 6 con la barca che salta nel canale cavalcando un frangente in perfetto stile Beach Boys), ormeggio sotto la pioggia a catinelleesce il sole, tutto asciutto in 10' nettipomeriggio stupendo, caldo, limpido, terso, vento da scirocco.. poco ..ma non ho voglia di tirare tutto di nuovo fuori, spiaggia, lasciando aperto.fuori ci sono poche barche nella bonaccia, non c'è più vento ed il mare s'è già inspiegabilmente calmatoal sopraggiungere dell'ennesimo "fungo" (e stavolta era quello giusto e cattivo") mi tocca scappare di nuovo in barca a chiudere tutto..MA CHE OO

vorrei vedere la carta di ieri sull'alto adriatico.. ieri pomeriggio è passato una specie di fungo atomico sopra caorle che non avevo mai visto prima di ieri tanta energia!il barometro ha perso 3 punti in poco più di mezz'ora, acqua 15cm in una ora e mezza (parcheggio della darsena diventato piscina per la gioia di grandi e bambini), grandine a noccioline e vento stimato almeno a 50 nodinb. veniva da ponente dopo una sciroccata niente male.. ero uscito a mattina tanto per fare un pò di surf all'imbocco del porto e non ho fatto nemmeno a tempo a tirare su le vele che sono scappato ad un altro temporale, ma più breve e di intensità mediocre...

d
ps.a trento ha preso (ripreso) a DILUVIARE adesso, un muro di acqua fuori... cheOO!!!

giovedì 10 luglio 2008

della serie: "bricoleur si diventa.." (PASSERELLA "fai da te")

per necessità aggiungo, visto quanto costano gli accrocchi per la nautica..


Passerella fai da te






ecco tutto..
- STRUTTURA: scala in alu, rampa unica lungh 240, listino 57+iva, acquistata con lo sconto a 50 euro tondi (dalle misure da catalogo ci sarebbe anche la minima sui 200, in pratica uno scalino in meno: non era presente ed ho preso la più corta che avevano di 240 appunto, con l'intento di accorciarla, poi ho visto che i 40 cm non sono sgraditi, possono impicciare in fase di stivaggio, ma in certi approdi "cattivi" in croazia possono tornar comodi, e non l'ho tagliata)la scala non è proprio simmetrica dato che dalla parte bassa, cioè quella che andrebbe a terra nel suo impiego terricolo/lavorativo, le "corna" si staccano dal primo scalino di uno scalino intero (e questa parte va sulla barca, per incocciare l'appoggio in maniera più sicura tenendo il paterazzo in mezzo..), mentre dall'altra parte, che è quella che si dovrebbe appoggiare per salire a raccogliere le mele, le "corna" escono di mezza misura, e da questa parte ho installato le ruotine che risultano così incassate, ovviamente disassate in basso per avere un appoggio migliore
- CALPESTIO: foglio di lamiera di alluminio "mandorlata" spessore 2mm, piegata a vaschetta per irrigidirla -elemento secondo me fondamentale questo!!! altrimenti se si vuole fare il calpestio "retto", poi tocca passare a uno spessore maggiore, con aggravio di peso..-, misure 38x198 (larghezza del calpestio che è largo 31 cm, quindi a netto di rialzi laterali); per intenderci il calpestio di lamiera inizia dal primo scalino e finisce sull'ultimo gradino!costo tagliata, piegata e montata in officina con 3 rivetti per scalino (due ai lati sui correnti, ed uno al centro): 30 euro
- RUOTE: due ruote con cuscinetti (BELLISSIMEEEEEEEEE), più barra filettata dell'8, più relativi 8 dadi+8 rondelle, per combinare l'accrocco d'appoggio in banchina (barra passante tra un corrente e l'altro, ovviamente), complessivi 10 euro
- FERRAMENTA VARIA: due moschettoncini inox + 4 m di sagola da 6mm in poliprolinene, utili a bloccare la passerella alle draglie quando riposta (i moschettoni dallo stesso lato per "appenderla", e due sagolette dalla parte opposta per evitare che "sventoli") nonché, dalla parte che poggia sulla barca, ad assicurare la stessa al paterazzo (ho un paterazzo singolo centrale) quando la passerella è in uso, 8 euro ancora sono 100 euro in tutto compreso il ticket delle strisce blu.. :))
faccio notare una cosa.. trattasi di passerella in realese 1.0, cioè APPOGGIATA tra pontile e barca, e solo assicurata a questa con il cordino.. in pratica come la classica asse da carpenteria ma più resistente (eterna direi, con nessuna manutenzione), funzionale, leggera specialmente ed aggiungo anche bellaper passare alla realese 2.0 cioè con snodo a T e bicchiere ammarrato alla barca, più bilancino da attaccare ad una drizza il costo sale vertiginosamente, dato che solo x i componenti prettamente nautici(snodo a T e specialmente bicchiere) ho stimato una spesa di 150 euro, più della stessa passerella (il bilancino invece costa poco e si realizza facile)






lunedì 7 luglio 2008

il Mojito torna dalla Croazia!

ricevo da Stefano N.:

Le mie vacanze in Corazia sono state organizzate per stare più tempo possibile all'ancora in baia. Ho fatto la seguente rotta: (non ho qui il libro di bordo, quindi vado un po' a memoria)
Protogaribaldi - Molat. (Dormito in baia con la bandiera gialla per aspettare l'apertura della dogana di Bozava)
Molat - Bozava (per fare dogana) - Rava (niente di speciale) - Zaglav (per fare gasolio) - Zincena (ho sempre preferito Landin, ma hanno messo i gavitelli..)
Zincena - Kaprije (baia per fare il bagno, davanti al paese per dormire)
Kaprjie - Vinisce
Vinisce - Tiha (isola Hvar)
Tiha - Starigrad (ormeggiato in paese per fare acqua e cena fuori)
Starigrad - Lucice
Lucice - Kakan (hanno finalmente tolto i gavitelli)
Kakan - Iz (in baia a fare il bagno, c'è un'acqua limpidissima) - Molat
Molat - Bozava
Bozava - Portogaribaldi
Nota: ho voluto evitare i gavitelli perchè non c'era vento, ma in caso di bora, un buon gavitello aiuta molto.
Ci siamo fermati in un sacco di "non punti", che qui non ho segnato perchè non mi ricordo il nome, giusto per fare il bagno, ma la notte preferisco dormire in una baia riparata.
A nord, l'Istria non offre gran che come baie, l'unica è Medolino ma non è riparata dal vento. Una baia molto bella è Kolorat, nell'isola di Cres, dove i cervi arrivano fino al mare, ma l'acqua è un po' torbida.
Unie ha 3 ottime baie. Lussino ha delle belle baie ma sono troppo affollate.
Ilovik è simpatico ma i temporali sono pericolosi.
Ascolta le previsioni croate sul 73, 69 e 67. Ci prendono.
Se siete solo voi 2 vi divertite come dei matti perchè potete fare molta baia (che seconodo me è la parte migliore della vacanza in Croazia).
I marina in Croazia sono molto belli anche se non molto economici, comunque valgono la pena per fare un po' di turismo nei paesini.
Evita Pola (l'acqua in porto puzza) e Simuni (L'isola di Pag è l'unica brutta isola della Croazia). Evita anche il canale di Velebit (tra la terraferma e le isole Krk, Rab e Pag) perchè il vento è molto pericoloso.

rientro in barca dopo le ferie terricole

santo telefono dico io, alle volte cava fuori dalle peste come è successo ieri a me..torno in barca dopo 5 settimane di assenza: galleggia ancora!(linea di galleggiamento ok, buon segno, posso aprire il tambucio senza sbelicare genere poker, infatti trovo tutto in ordine ed asciutto..)mattinata di lavori a bordo: avevamo una perdita al lavello, l'avevo individuata nel cannotto del rubinetto in fetida plastica e da sostituire, con l'occasione ho semplicemente rifatto mezzo e più impianto d'acqua della barca! (cambiato rubinetto con uno nuovo più figo e specialmente con doccetta estraibile, poi aggiunto nel lavello una spina per l'acqua di mare e già che c'ero mi sono derivato una presa portando una bella doccetta in pozzetto per il dopobagno..)decidiamo di uscire verso le due, accendo scaldo esco dal posto barca faccio 20 metri ed il motore si ferma! ..ancora nella corsia d'uscita della darsena: meno male che tra le barche fuori per crociera e quelle partecipanti alla regata "lui&lei" (non ci siamo iscritti perché il mio socio si è rifiutato di indossare la parrucca..) ci sono un sacco di posti vuoti, e miracolosamente con l'abbrivio guadagnamo una briccola, ovviamente da prendere al lazo stile orzowey.. spurgo motore riparte: classico, e me lo aveva fatto già una volta stò scherzetto, ci sarà una fascetta sul circuito di alimentazione appena allentata.. (stava già scritto nel foglio excel delle "cosedafare" la revisione e controllo testa-piedi del circuto, pocapuzz!)usciamo, un sacco di barche, subito vela, issiamo in folle, poi decidiamo di spegnere il motore.. spegnere.. spegnere.. ed il motore non si spegne! :-/analizziamo il problema poi decido di iniziare le grandi manovre e tiro giù dal pannello il pulsante di stop, giammai qualche spazzolina ossidata, ne trovo una ossidata riprovo, ed il motore si spegne.. che mago che sono eh? ..ovviamente che si fa in questi casi: si riaccende subito per poi provare nuovamente l'efficienza del tasto di spegnimento no? ..si accendesse il motore.. &5ò###1?!!era meglio quando non si spegneva di adesso che non si accende più..smonto, spurgo, spurgo e smonto nulla!fino a quando chiamo il mio meccanico di fiducia, sant'uomo il suo pacco doni natalizio per sdebitarmi delle consulenze telefoniche domenicali vertiginosamente aumenta di dimensioni siamo quasi a livello di un container di doni, si complimenta con me per la diagnosi (problema elettrico sullo stop, che è rimasto "bloccato" sullo stop) poi mi cazzia sulla terapia eleborata: mica dal tasto d'arresto si inizia il controllo, bensì dalla parte opposta, cioè dal pulsante di stop sulla pompa d'iniezione!!!!!danno trovato e riparato a suon di Svitol in 2' e 35'' santo meccanico e santo telefono, quest'estate in croazia taglierò i costi alle comunicazioni con i familiari per tenermi più credito alle luuuunghe telefonate con il mio caro sig. Giuseppe... :-))

sabato 5 luglio 2008

(foto estive) barca più bella dell'estate



la più bella dell'estate,
e anche la più bella che io abbia mai visto!
interamente in legno, pezzo unico, di lunghezza ancora "umana", one-off costruita da cantiere argentino che non so, per il puro divertimento dell'armatore che è stato per qualche decennio nietepopò di meno che German Frers che se l'è voluta regalare per sè, potrebbe regatare a tutti i livelli ma non ha mai regatato, salvo qualche rassegna di barche in legno appunto..
..anche il nome è tutto un programma: HEROINA (dalla foto non si legge benissimo)
l'attuale armatore l'ha appena comprata da G.F., mentre stava in quel di Maiorca, e mai videro gli occhi miei niente di più elettrizzante galleggiare sull'acqua..




venerdì 4 luglio 2008

ferie estive

le mogli ci hanno dato via libera... sono entrambe in attesa (il Topkapi ha fatto uno strano effetto!!!), per la fine di settembre/primi di ottobre arriveranno due nuovi maschietti a bordo, quindi i pancioni levitano a vista d'occhio! avevamo proposto loro di portare la barca a lussino ed aspettarle li, che ci raggiungessero in aliscafo da venezia, poi una settimana stanziali a lussino con uscite-bagno e rientro a terra, ed anche la possibilità di prendere una camera se preferissero dormire a terra..
hanno apprezzato il pensiero ma declinato l'invito e piuttosto ci hanno esortato ad andare da soli, per poter navigare in maniera più dura (e per sfogare gli stimoli!) e semmai accorciare la crociera per avere poi più giorni di ferie in autunno quando ci saranno i cuccioli
NON POTEVAMO RIFIUTARE L'OFFERTA
faremo una dozzina di giorni al massimo a cavallo di ferragosto, forse 10-11 al massimo ma vogliamo fare tante miglia, anche perché non abbiamo interesse di scnedere a terra o approdare se non per necessità tecniche (rifornimenti), anche i bagni al mare non sono il nostro forte, quindi ho tracciato un programma tosto, con molte ore di navigazione al giorno
ho fatto questo tipo di itinerario, ma con la specifiche di lettura che lo stesso è ampliamente flessibile per la parte di rientro, dato che non avendo esigenze nè necessità oggettive, potremo decidere in base al vento ed alle condimeteo di accorciare una tappa o allungarla, o cambiare tragitto o destinazione (per esempio ho di proposito escluso tappe come Lussino o le Incoronate perché le soste che faremo sono brevi e non vale la pena pagare tasse di parco nè infognarsi in posti belli ed altrettanto strapieni in agosto, tanto più che sarenno poi le prime mete che programmeremo i prossimi anni con le famiglie..) ..diciamo che potendo scegliere ho preferito mettere dentro destianzioni possibilmente "inconsuete"!
l'unico punto fermo è di raggiungere VIS in tre tappe (un terzo del tempo) poi risalire più tranquillamente spostandoci di isola in isola (nei restanti 2/3 del tempo, e con il vento presumibilmente contrario dato che la direzione dominante dei venti è quella dai quadranti settendrionali, sempre)
-per arrivare a VIS ho progettato un tappone di 24h Caorle-Bozava, dogana entrata (notte a Sferinacco, o baia di Kablin opp a Dumboka)
-un secondo giorno più tranquillo per riprendersi dalla fatica, con rotta sud, sosta bagno a Rava, rifornimento a Zaglav e notte a ZUT (marina aci piuttosto che luka zut/dragiscina, opp rada a Lupescica o Statival se arriviamo a tarda ora da eludere il gabello delle guardiaparco)
-un terzo giorno di navigazione seria tra Zut e Vis, passando per Zirjie
sul ritorno ho fatto una traccia, tanto per fare i conti (tappe da 25 fino a 45 miglia giornaliere), ed i conti tornano, sono 500 miglia esatte in tutto, da fare in 11 giorno lasciando anche un dodicesimo giorno di "riserva" da spendere in caso di fermo per brutte condimeteo, piuttosto che di riposo in darsena a Caorle per rassettare e chiudere la barca in tutta calma

mando il link di questa prima ipotesi, e chiedo scusa della lungaggine!
http://maps.google.it/maps/ms?hl=it&ie=UTF8&msa=0&msid=114084706438051072821.0004516ed1708f369a29e&ll=44.276671,14.655762&spn=3.571116,6.405029&t=h&z=7