bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
Pagine
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mercoledì 31 marzo 2010
martedì 30 marzo 2010
post riassuntivo delle "barche della settimana"
Abbiamo ricevuto delle foto di un AZ12 da un armatore e provveduto ad inserirle sul post relativo a quella (meravigliosa) barca già (re)censita su queste pagine, dunque approfittiamo della segnalazione di questo importante editing per riassumere i link a tutte le barche sinora inserite su questo gettonatissimo Tag!
- post dedicato a Ron Holland: POLARIS 37 (ALTURA 1101) e NAUTOR'S SWAN 371
- post dedicato alle Alpa "figliole" di Toni Pierobon: ALPA 12,70 e ALPA 42
- una rarità dai Cantieri del Serchio: STRATOS 12
- i dieci metri di Moody: MOODY 34, MOODY 346 e MOODY 35 (con un occhio ai modelli più vecchi Moody 33 e Moody 333)
- per la serie "intramontabili": GRAN SOLEIL 34 by Finot
- dalla Francia con furore: CHASSIRON GT e RORQUAL 43
- citazione d'obbligo: BALTIC 35 by Judel&Vrolijk
- orgoglio italiano: ORCA 43
- con le nuove foto ricevute ed appena inserite: AZ 12
- inglesina tutto pepe: SIGMA 33
- e per finire un paio di ritratti d'autore (senza velleità recensorie): FIRST 42 by Frers e WAUQUIEZ GLADIATEUR
..con dedica seguente, per tutte le bambole di cui sopra e d'ogni tempo (di vtr vabbè ... non di pezza.. ma fa lo stesso!)
lunedì 29 marzo 2010
AAA Vendesi... STAG 24 a soli 7000 euro
..per conto dell'amico Raffaele (persona fidata con barca in vendita a Trieste)
per richieste e dettagli potete contattare lui direttamente all'indirizzo (raffaele.scoppa@libero.it) facendo il mio nome piuttosto che me indifferentemente (anche x telefono 347-8135266)
STAG 24 accessoriato ed in buone condizioni generali, cuscinerie, sartie e motore nuovi, vele in buone condizioni, la barca è veloce ha partecipato a molte regate che si tengono nel golfo
per richieste e dettagli potete contattare lui direttamente all'indirizzo (raffaele.scoppa@libero.it) facendo il mio nome piuttosto che me indifferentemente (anche x telefono 347-8135266)
STAG 24 accessoriato ed in buone condizioni generali, cuscinerie, sartie e motore nuovi, vele in buone condizioni, la barca è veloce ha partecipato a molte regate che si tengono nel golfo
domenica 28 marzo 2010
Tonno alla moda del Quarnaro
Tonno alla moda del Quarnaro
Pescate un piccolo tonno cà. 2/3 Kg, evisceratelo togliete testa e coda e tagliatelo a tranci non più alti di tre dita
disponete i tranci di tonno sulla solita padella antiaderente con un po' di olio ed un paio di spicchi d'aglio interi e un'acciuga salata
rosolate i tranci di tonno a fuoco vivo da entrabi i lati, buttate l'aglio non appena avrà preso colore, sfumate poi con 1/2 bicchiere di vino bianco secco
fatto evaporare il vino aggiungete 1/2 kg di pomodorini tagliati a metà, 50 gr di capperi, fiore di finocchio, prezzemolo,pepe o peperoncino a piacere
cucinate ancora per 10' a fuoco moderato regolate di sale e portate in tavola.
(rubata all'amico Nello che ha avuto il coraggio di rivelarla pubblicamente..)
Pescate un piccolo tonno cà. 2/3 Kg, evisceratelo togliete testa e coda e tagliatelo a tranci non più alti di tre dita
disponete i tranci di tonno sulla solita padella antiaderente con un po' di olio ed un paio di spicchi d'aglio interi e un'acciuga salata
rosolate i tranci di tonno a fuoco vivo da entrabi i lati, buttate l'aglio non appena avrà preso colore, sfumate poi con 1/2 bicchiere di vino bianco secco
fatto evaporare il vino aggiungete 1/2 kg di pomodorini tagliati a metà, 50 gr di capperi, fiore di finocchio, prezzemolo,pepe o peperoncino a piacere
cucinate ancora per 10' a fuoco moderato regolate di sale e portate in tavola.
(rubata all'amico Nello che ha avuto il coraggio di rivelarla pubblicamente..)
venerdì 26 marzo 2010
Ron Holland: POLARIS 37 (ALTURA 1101) & SWAN 371
ladies&gentlemen..."the Genius"
(anche) oggi "barca della settimana" atipica.. pensavo personalmente più ad un post-tributo ad uno dei progettisti navali che più ha colpito, da sempre, la mia curiosità per le barche e la nautica, ma non volevo fosse una banale carrellata dei suoi progetti e realizzazioni migliori, al che ho deciso di scegliere appena due modelli da porre sotto la lente, ed in ogni caso senza scendere nei dettagli d'analisi dell'uno o dell'altro.. ma piuttosto provare a fare un piccolo esperimento dialettico riportando alcuni brani di una conversazione avuta sul tema, per lo più in forma ovviamente "pubblica", con un addetto ai lavori, tecnico e perito nautico, che ho piacere dunque con l'occasione di ospitare su queste paginette.. Francesco Cannarsa da Termoli, alias il "mastro di bordo"
giovedì 25 marzo 2010
Marco Nannini dalla Ostar 2009 alla Global Ocean Race 2011/12
Raccolta di splendide clip dalla Ostar 2009, per il tramite del canale youtube del suo "mattatore" Marco Nannini
.....e chissà che un giorno.........
il trailer ufficiale della regata
la parola agli italiani
************************************************************************************************************
Nannini iscritto alla Global Ocean Race 2011/12
La Global Ocean Race (GOR) ha annunciato l'iscritto numero 13 al giro del mondo in doppio dedicato ai Class 40 che si terra' nel 2011/2012.
Nato in Italia, residente in Inghilterra, Marco Nannini si e' assicurato un posto sulla linea di partenza e regatera’ contro la crescente flotta internazionale di questo evento. Nell'ultima settimana, il trentaduenne Nannini ha comprato il Class40 Akilaria Mowgli - che gia' partecipo' alla edizione del 2008-2009 condotta dal team britannico di Jeremy Salvesen e David Thomson. "Tutti i miei sforzi saranno dedicati alla preparazione della campagna per la Global Ocean Race, che e' il mio obbiettivo ultimo piu' importante" ha detto oggi Nannini.
Nannini e' gia' un velista di esperienza avendo partecipato alla Rolex Fastnet 2007 in doppio e alla solitaria bluQube Mille Miglia Solo, regata di qualifica alla leggendaria OSTAR del 2009 dove il Nannini ha conquistato il primo posto nella propria classe a bordo del tradizionale Sigma 36 British Beagle. "All'epoca iscrivermi ad una transatlantica in solitaria sebrava una missione impossibile" ammette. "... ma il supporto di persone come Jerry Freeman direttore del Solo Offshore Racing Club, 3 volte veterano della OSTAR, mi ha consentito di progredire verso una solitaria atlantica in uno spazio di tempo relativamente breve e in sicurezza".
La soddisfazione della vittoria in classe alla transatlantica in solitaria e' stato un momento cruciale per Nannini. "Vincere la mia classe alla OSTAR 2009 e' stato un feeling fantastico, che ha fomentato il mio desiderio di nuove emozioni oceaniche" spiega il velista italiano, dipendente del Gruppo Unicredito presso la filiale di Londra. "Avrei preferito costruirmi un percorso piu' graduale ad un giro del mondo magari passando qualche anno nella classe Figaro, ma ho deciso di triplicare lo sforzo e salire su un Class40, che e' sicuramente la piu' dinamica delle classi d'altura di oggi, e la Global Ocean Race e' davvero la regata perfetta".
Per Nannini la prima priorita' e' di varare il suo Class40 ed iniziare a regatare. "Nell'immediato il programma e' di varare la barca non appena possibile visto che mi sono iscritto alla Shetland Round Britain and Ireland Race organizzata dal Royal Western". La regata con partenza 6 giugno e' un'altra superclassica della vela britannica, in doppio da Plymouth a Plymouth per un totale di circa 1800 miglia con stopover a Kinsale, Barra Lerwich e Lowesoft. Ci sara' una categoria Class40 con 8 iscritti. Nannini e' l'unico italiano.
Con l'acquisto di questo Class40, Nannini puo' ora pianificare la sua campagna per la GOR. "Non so ancora se la mia iscrizione alla Global Ocean Race 2011-2012 sara' composta da sole due persone o se presentero' un team, tutto dipendera' dalla mia fortuna nel trovare uno o piu' partner adatti a questo progetto. Per ora l'unica certezza e' la mia determinazione nel portare a termine questa iniziativa. Sono italiano ma vivo in Inghilterra da oltre un decennio, quindi molto probabilmente mi iscrivero' con un partner britannico, ma non so ancora. Chiunque fosse seriamente interessato a partecipare a questa regata puo' contattare Marco all'indirizzo marco@marconannini.com
Per maggiori informazioni:
www.globaloceanrace.com
www.marconannini.com/it
.....e chissà che un giorno.........
il trailer ufficiale della regata
la parola agli italiani
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ed ecco il comunicato stampa di Marco.. circa la sua prossima avventura!
Nannini iscritto alla Global Ocean Race 2011/12
La Global Ocean Race (GOR) ha annunciato l'iscritto numero 13 al giro del mondo in doppio dedicato ai Class 40 che si terra' nel 2011/2012.
Nato in Italia, residente in Inghilterra, Marco Nannini si e' assicurato un posto sulla linea di partenza e regatera’ contro la crescente flotta internazionale di questo evento. Nell'ultima settimana, il trentaduenne Nannini ha comprato il Class40 Akilaria Mowgli - che gia' partecipo' alla edizione del 2008-2009 condotta dal team britannico di Jeremy Salvesen e David Thomson. "Tutti i miei sforzi saranno dedicati alla preparazione della campagna per la Global Ocean Race, che e' il mio obbiettivo ultimo piu' importante" ha detto oggi Nannini.
Nannini e' gia' un velista di esperienza avendo partecipato alla Rolex Fastnet 2007 in doppio e alla solitaria bluQube Mille Miglia Solo, regata di qualifica alla leggendaria OSTAR del 2009 dove il Nannini ha conquistato il primo posto nella propria classe a bordo del tradizionale Sigma 36 British Beagle. "All'epoca iscrivermi ad una transatlantica in solitaria sebrava una missione impossibile" ammette. "... ma il supporto di persone come Jerry Freeman direttore del Solo Offshore Racing Club, 3 volte veterano della OSTAR, mi ha consentito di progredire verso una solitaria atlantica in uno spazio di tempo relativamente breve e in sicurezza".
La soddisfazione della vittoria in classe alla transatlantica in solitaria e' stato un momento cruciale per Nannini. "Vincere la mia classe alla OSTAR 2009 e' stato un feeling fantastico, che ha fomentato il mio desiderio di nuove emozioni oceaniche" spiega il velista italiano, dipendente del Gruppo Unicredito presso la filiale di Londra. "Avrei preferito costruirmi un percorso piu' graduale ad un giro del mondo magari passando qualche anno nella classe Figaro, ma ho deciso di triplicare lo sforzo e salire su un Class40, che e' sicuramente la piu' dinamica delle classi d'altura di oggi, e la Global Ocean Race e' davvero la regata perfetta".
Per Nannini la prima priorita' e' di varare il suo Class40 ed iniziare a regatare. "Nell'immediato il programma e' di varare la barca non appena possibile visto che mi sono iscritto alla Shetland Round Britain and Ireland Race organizzata dal Royal Western". La regata con partenza 6 giugno e' un'altra superclassica della vela britannica, in doppio da Plymouth a Plymouth per un totale di circa 1800 miglia con stopover a Kinsale, Barra Lerwich e Lowesoft. Ci sara' una categoria Class40 con 8 iscritti. Nannini e' l'unico italiano.
Con l'acquisto di questo Class40, Nannini puo' ora pianificare la sua campagna per la GOR. "Non so ancora se la mia iscrizione alla Global Ocean Race 2011-2012 sara' composta da sole due persone o se presentero' un team, tutto dipendera' dalla mia fortuna nel trovare uno o piu' partner adatti a questo progetto. Per ora l'unica certezza e' la mia determinazione nel portare a termine questa iniziativa. Sono italiano ma vivo in Inghilterra da oltre un decennio, quindi molto probabilmente mi iscrivero' con un partner britannico, ma non so ancora. Chiunque fosse seriamente interessato a partecipare a questa regata puo' contattare Marco all'indirizzo marco@marconannini.com
Per maggiori informazioni:
www.globaloceanrace.com
www.marconannini.com/it
mercoledì 24 marzo 2010
siate prudenti
diceva mia nonna!!! (..poi morì)
martedì 23 marzo 2010
Carlo e Veronica
Barca splendida ma specialmente Comandante simpatico!
.....un pò di supporto pubblicitario per i vecchi amici: imbarchi garantiti e toccati con mano, base Genova porto Antico, prezzi modici e divertimento assicurato..
lunedì 22 marzo 2010
domenica 21 marzo 2010
domani vado in visita ad un papabile successore del Topkapi..
...ne sarà degno?
vi lascio allora una poesia, così inizio a saldare i miei debiti per lo meno quelli col prossimo (prossimo gallinaceo in questo caso, ma tant'è.......)
Amare è rinunciare?
Rinunciare a sé stessi
Alle proprie convinzioni e cedere in ogni baglio
Sconquassare il proprio io e spostare i limiti,
Poi oltrepassarli
Rinunciare al proprio gemello
Lasciarlo libero di andare e, se vuole, vagare
Nascondersi per sperare d’esser ritrovati
Di là del mare ed ancor più in là
Rinunciare all’Amore
Che ferisce per viver dopo l’idillio della cura materna
sanando i lividi, e nelle cicatrici d’ogni tempo
Superare il confine della sorpresa
Restai come argilla impastata, già appena plasmata
Ma senza modello, né conoscendo dignità d’esser cotta
In compagnia soltanto delle parole
Che per una volta non salgono come marea che bagna
e si ritira dopo aver scavato la riva,
ma piuttosto come imbuto, che raccoglie, travasa e dirige
ed ancor mi chiedo se fu più Amore, o più rinuncia
o mortificazione o dono,
se fu più rimpianto di non averti sedotto
o più dono d’estrema libertà
sabato 20 marzo 2010
equinozio di Primavera
giovedì 18 marzo 2010
Così è se Vi piace!
.. o vi sentite d'annegare in mezzo a tutto questo mar?
mercoledì 17 marzo 2010
A come Accessori (#1 di 3)
(I come Intelligenti)
iniziamo oggi una breve rassegna in 3 atti, di quelli che potrebbero essere i prossimi accessori di bordo da omaggiare al Topkapi, scelti oculatamente tra la miriade di gadget offerti sul mercato dell’oggettistica nautica, gioia (dello ship-chandler di turno) e dolori di tutti i diportisti (cioè specialmente del relativo portamonete..): l’argomento è in effetti sempre assai gustoso per l’armatore che, specie se alle prime armi, si trova spesso colpito dalla mania di regalo compulsivo alla propria Amata, acquistando in vista dell’agognata (ipotetica.. che poi potrebbe anche non arrivare mai) crociera estiva, talora oggetti di dubbia utilità ma di sicuro impegno economico! (e non a caso le riviste di settore puntualmente in primavera pullulano di rassegne di codesti costosi ninnoli: dai copridraglie imbottiti in tinta, a tormentine e storm-bag che non utilizzeremo mai, da maniglie dei winch galleggianti, ad ammortizzatori d’ormeggio di tutte le fogge).
Dal basso della nostra esperienza elenchiamo invece tre degli accessori che, sul campo, abbiamo avuto modo di desiderare veramente, a testimonianza e prova della relativa “intelligenza”. Via col primo!
martedì 16 marzo 2010
"Funere mersit acerbo"
O tu che dormi là su la fiorita
Collina tosca, e ti sta il padre a canto;
Non hai tra l'erbe del sepolcro udita
Pur ora una gentil voce di pianto ?
È il fanciulletto mio, che a la romita
Tua porta batte: ei che nel grande e santo
Nome te rinnovava, anch'ei la vita
Fugge, o fratel, che a te fu amara tanto.
Ahi no! giocava per le pinte aiole,
E arriso pur di vision leggiadre
L'ombra l'avvolse, ed a le fredde e sole
Vostre rive lo spinse. Oh, giú ne l'adre
Sedi accoglilo tu, ché al dolce sole
Ei volge il capo ed a chiamar la madre.
Collina tosca, e ti sta il padre a canto;
Non hai tra l'erbe del sepolcro udita
Pur ora una gentil voce di pianto ?
È il fanciulletto mio, che a la romita
Tua porta batte: ei che nel grande e santo
Nome te rinnovava, anch'ei la vita
Fugge, o fratel, che a te fu amara tanto.
Ahi no! giocava per le pinte aiole,
E arriso pur di vision leggiadre
L'ombra l'avvolse, ed a le fredde e sole
Vostre rive lo spinse. Oh, giú ne l'adre
Sedi accoglilo tu, ché al dolce sole
Ei volge il capo ed a chiamar la madre.
(G. Carducci)
ci rivedremo di là dell'Orizzonte
I'm on Fire
giurandovi che non si tratta di un'improvvisa vampata ormonale causata dalla Primavera alle porte, nè dell'arrivo della menopausa..
link x fb
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....e Voi?
lunedì 15 marzo 2010
Avete rinnovato le Dotazioni di Sicurezza?
Tutte nuove in vista dell'estate a venire.. ringraziamo il Governo che obbliga le unità con vessillo tricolore ad avere a bordo sempre dotazioni nuove fresche ed aggiornate!
NUOVI GIUBBOTTI DI SALVATAGGIO ISO 12402
Ricordiamo a tutti i naviganti che i vigore la nuova normativa per l'impiego a bordo delle unità da diporto dei dispositivi individuali di galleggiamento (GIUBBOTTI DI SALVATAGGIO ISO 12402). È stata infatti emanata lo scorso mese di marzo una circolare informativa con valore immediato da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, relativa all’impiego a bordo delle unità da diporto dei dispositivi individuali di galleggiamento. Di seguito riportiamo i passaggi principali della circolare. - Gli unici dispositivi consentiti sulle unità con immatricolazione/certificato successivo al 18/03/2009 sono quelli relativi alla marcatura ISO 12402 (100N - 150N - 275N). - La galleggiabilità minima delle cinture di salvataggio da utilizzare è in funzione della distanza di navigazione dalla costa: da 300 metri fino a 6 miglia 100 N oltre le 6 miglia 150 N. - Si precisa che le cinture oggi già presenti a bordo (cioè quelle con marcature EN 395) possono essere mantenute in uso purchè rispettino la galleggiabilità minima in relazione alla distanza della navigazione dalla costa. - I dispositivi marcati SOLAS MED per essere utilizzati a bordo di unità da diporto devono rispondere alle direttive emendate dalla MSC. 200(80) e successivi emendamenti.
LA NUOVA ZATTERA COASTAL
Dal 1° Gennaio 2010, scaduta la proroga per il 2009, il vecchio atollo utilizzato per la navigazione entro le 12 Miglia viene sostituito ( NON PUO' PIU' ESSERE UTILIZZATO ) da zattere di salvataggio che hanno caratteristiche differenti. La sostituzione dell’atollo era prevista dal Regolamento del Codice del Diporto emanato a luglio del 2008, ed è diventata esecutiva sabato 11 aprile 2009 con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che stabilisce i requisiti tecnici di queste nuove zattere.
Le loro caratteristiche sono simili ai modelli attualmente in vigore per la navigazione senza limiti dalla costa, ma non hanno il tendalino (sono aperte), sono senza il doppio fondo e prive di luci. Notevolmente ridotte le dimensioni e dotazioni interne, rispetto ai modelli maggiori; è prevista la presenza di un soffietto di gonfiamento, un coltello galleggiante, una torcia elettrica stagna, una sassola, un kit di riparazione, una coppia di pagaie, due spugne e un fischietto. Le zattere inoltre devono contenere anche confezioni di un quarto di litro d’acqua per ogni persona prevista in fase di omologazione. All’esterno, oltre gli estremi della marcatura prevista dalla legge, deve esserci la scritta “Zattere aperte per la navigazione entro dodici miglia dalla costa”. È prevista una prima revisione dopo 36 mesi e le successive ogni due anni. Ricordiamo che l'obbligo dell'atollo e ora della nuova zattera aperta, è previsto per le unità da diporto che navigano dalle 6 alle 12 miglia dalla costa.
tutto via navis.it
NUOVI GIUBBOTTI DI SALVATAGGIO ISO 12402
Ricordiamo a tutti i naviganti che i vigore la nuova normativa per l'impiego a bordo delle unità da diporto dei dispositivi individuali di galleggiamento (GIUBBOTTI DI SALVATAGGIO ISO 12402). È stata infatti emanata lo scorso mese di marzo una circolare informativa con valore immediato da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, relativa all’impiego a bordo delle unità da diporto dei dispositivi individuali di galleggiamento. Di seguito riportiamo i passaggi principali della circolare. - Gli unici dispositivi consentiti sulle unità con immatricolazione/certificato successivo al 18/03/2009 sono quelli relativi alla marcatura ISO 12402 (100N - 150N - 275N). - La galleggiabilità minima delle cinture di salvataggio da utilizzare è in funzione della distanza di navigazione dalla costa: da 300 metri fino a 6 miglia 100 N oltre le 6 miglia 150 N. - Si precisa che le cinture oggi già presenti a bordo (cioè quelle con marcature EN 395) possono essere mantenute in uso purchè rispettino la galleggiabilità minima in relazione alla distanza della navigazione dalla costa. - I dispositivi marcati SOLAS MED per essere utilizzati a bordo di unità da diporto devono rispondere alle direttive emendate dalla MSC. 200(80) e successivi emendamenti.
LA NUOVA ZATTERA COASTAL
Dal 1° Gennaio 2010, scaduta la proroga per il 2009, il vecchio atollo utilizzato per la navigazione entro le 12 Miglia viene sostituito ( NON PUO' PIU' ESSERE UTILIZZATO ) da zattere di salvataggio che hanno caratteristiche differenti. La sostituzione dell’atollo era prevista dal Regolamento del Codice del Diporto emanato a luglio del 2008, ed è diventata esecutiva sabato 11 aprile 2009 con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che stabilisce i requisiti tecnici di queste nuove zattere.
Le loro caratteristiche sono simili ai modelli attualmente in vigore per la navigazione senza limiti dalla costa, ma non hanno il tendalino (sono aperte), sono senza il doppio fondo e prive di luci. Notevolmente ridotte le dimensioni e dotazioni interne, rispetto ai modelli maggiori; è prevista la presenza di un soffietto di gonfiamento, un coltello galleggiante, una torcia elettrica stagna, una sassola, un kit di riparazione, una coppia di pagaie, due spugne e un fischietto. Le zattere inoltre devono contenere anche confezioni di un quarto di litro d’acqua per ogni persona prevista in fase di omologazione. All’esterno, oltre gli estremi della marcatura prevista dalla legge, deve esserci la scritta “Zattere aperte per la navigazione entro dodici miglia dalla costa”. È prevista una prima revisione dopo 36 mesi e le successive ogni due anni. Ricordiamo che l'obbligo dell'atollo e ora della nuova zattera aperta, è previsto per le unità da diporto che navigano dalle 6 alle 12 miglia dalla costa.
tutto via navis.it
sabato 13 marzo 2010
la Furia del Mare
venerdì 12 marzo 2010
Voci femminili emergenti & Fresche brezze costiere: Aliseo o Ponentino?
n pò di blogging di bassa lega... tra il geografico-visionario e l'intimistico, oggi sto in versione Ozpetek insomma..
Non entro nel merito dei dettagli sennò prevale l'intimismo e la vena nostalgica, però il pranzo che Francesco ci ha voluto offrire -ma a tutti i costi!- presso la trattoria abruzzese (di nome e di fatto) di piazza SS. Apostoli va citato, per quanto gusto c'avessero i carciofi e l'amatriciana, che al ricordo mi torna già l'acquolina in bocca, ma poi adesso che posso ragionare comodamente seduto in fase di debrifieng & debugging , insomma riunito con mè stesso medesimo, e la mente può saltar libera di palo in frasca, complice il sottofondo musicale che ho messo e che m'ispira, ed il ricordo degli argomenti trattati a tavola, compresi gli immancabili "mari lontani" (i reef delle Chagos! e che ci facevano i ns commensali seduti su Diego Garcia!??!) ...inizio la più classica delle mie elucubrazioni del giorno!
Ho chiesto a Francesco dove avesse deciso di tenere il suo Oceanis, se nell'inferno di "Fiumara Grande" o in quello un pò meno dantesco di "Riva dè Traiano" e lui mi ha invece letteralmente sorpreso raccontandomi d'aver scelto il porto del Circeo! ..un'oasi di pace.......
Più lontano da raggiungere in auto dalla città, e con il rischio mi diceva di poter imbeccare anche 3 ore di viaggio a causa del traffico di bagnanti nei mesi estivi, ma senz'altro più vantaggiosa come soluzione rispetto alle altre più scontate, a livello di fruibilità dello specchio d'acqua antistante ma specialmente per la possibilità in un we di spingersi fino alle isole Pontine.
Già: Ponza.
L'innegabilmente splendida Ponza, eppure altrimenti famosa sulle pagine delle riviste di nautica più per le notizie di cronaca giudiziaria o per le lagnanze dei diportisti di ritorno dalla crociera estiva, già belli che pennati dal rais dell'isola, l'unico celeberrimo inimitabile...... Ciccio Nero
Pausa.... sull'immagine del pontile selvaggio, mi fermo un attimo per una riflessione silenziosa.. una specie di "personale intenzione" come quella espressa sulla Preghiera dei Fedeli. E ciascuno esprima la sua, ovviamente..
Ieri l'altro sono stato a Roma, per concludere un affare, ed a parte respirare un pò dell'aria sempre profumata della Capitale, e godere precocemente di un caffè al bar seduto ai tavolini esterni (che a Tn se non accendono i fornelloni a gas sarà possibile farlo non prima del compimento del disgelo..), e gustarmi pure l'improvvisata visita alla Mostra del Caravaggio al Quirinale nella tarda mattinata altrimenti libera (e così dribblare i vari piovaschi improvvisi..) ....... a parte tutto ciò, non potevo trovare occasione migliore per contattare l'amico Francesco di Senza Parole e con lui anche la cara Sonia (blogger di Eudamonia, per il momento "a terra" che oramai non vedevo da quando teneva ancora la sua ex barca a Caorle).
Non entro nel merito dei dettagli sennò prevale l'intimismo e la vena nostalgica, però il pranzo che Francesco ci ha voluto offrire -ma a tutti i costi!- presso la trattoria abruzzese (di nome e di fatto) di piazza SS. Apostoli va citato, per quanto gusto c'avessero i carciofi e l'amatriciana, che al ricordo mi torna già l'acquolina in bocca, ma poi adesso che posso ragionare comodamente seduto in fase di debrifieng & debugging , insomma riunito con mè stesso medesimo, e la mente può saltar libera di palo in frasca, complice il sottofondo musicale che ho messo e che m'ispira, ed il ricordo degli argomenti trattati a tavola, compresi gli immancabili "mari lontani" (i reef delle Chagos! e che ci facevano i ns commensali seduti su Diego Garcia!??!) ...inizio la più classica delle mie elucubrazioni del giorno!
Ho chiesto a Francesco dove avesse deciso di tenere il suo Oceanis, se nell'inferno di "Fiumara Grande" o in quello un pò meno dantesco di "Riva dè Traiano" e lui mi ha invece letteralmente sorpreso raccontandomi d'aver scelto il porto del Circeo! ..un'oasi di pace.......
Più lontano da raggiungere in auto dalla città, e con il rischio mi diceva di poter imbeccare anche 3 ore di viaggio a causa del traffico di bagnanti nei mesi estivi, ma senz'altro più vantaggiosa come soluzione rispetto alle altre più scontate, a livello di fruibilità dello specchio d'acqua antistante ma specialmente per la possibilità in un we di spingersi fino alle isole Pontine.
Già: Ponza.
L'innegabilmente splendida Ponza, eppure altrimenti famosa sulle pagine delle riviste di nautica più per le notizie di cronaca giudiziaria o per le lagnanze dei diportisti di ritorno dalla crociera estiva, già belli che pennati dal rais dell'isola, l'unico celeberrimo inimitabile...... Ciccio Nero
Pausa.... sull'immagine del pontile selvaggio, mi fermo un attimo per una riflessione silenziosa.. una specie di "personale intenzione" come quella espressa sulla Preghiera dei Fedeli. E ciascuno esprima la sua, ovviamente..
giovedì 11 marzo 2010
Sondaggio sui Tender
Max di Y2K ha concluso il suo sondaggio sui tender di cui avevamo dato anche qui spazio in evidenza...... QUI i risultati!
lo stesso Max li riassume -peraltro in maniera splendida- come segue:
- Oltre il 70% ha un tender lungo al massimo 2,40mt sono quasi tutti a chiglia 'morbida'. - Il fuoribordo 2 tempi è ancora molto usato. (Alcuni con il fuoribordo elettrico hanno risposto 4T) - Oltre l'80% dei motori è inferiore a 5cv e di questi il 50% è inferiore a 2,5cv. - Il tender viene utilizzato prevalentemente per un breve spostamento. - Durante un breve trasferimento poco più del 50% degli intervistati traina il tender, gli altri comunque in un modo o nell'altro lo tengono a bordo. - Nei trasferimenti più lunghi sono davvero pochi quello che comunque lo trainano. - Si dividono a metà le abitudini di alare o lasciare in acqua il tender entrando in un marina. - Se si dovesse cambiare tender, la fiducia si sposta molto sui tender a chiglia gonfiabile, ed anche la misura scelta in media è superiore a quella posseduta. - Quasi il 50% delle persone, non cambierebbe motore e se dovessero cambiarlo molti prenderebbero un motore più potente. - Una cosa mi ha davvero colpito nelle risposte, è la marca del tender che ha più riscontrato la fiducia delle persone: Zodiac. - La fiducia invece nelle marche dei motori è equamente divisa tra Yamaha e Honda, l'unica motorizzazione italiana presente, Selva, non ha prese nemmeno una preferenza.
100 Nodi
che sarebbero quasi 200 km/h.......... dove: ieri a Trieste, da Nord-Est: Bora
foto via forum ADV
oggi per fortuna va un pò meglio, (qui la situazione aggiornata) ma a parte l'aspetto surreale della mancanza di dati per gli anemometri delle stazioni meteo divelti, ci sono anche stati danni seri, diverse barche cadute dall'invaso a Monfalcone...... (qui delle foto)
foto via forum ADV
oggi per fortuna va un pò meglio, (qui la situazione aggiornata) ma a parte l'aspetto surreale della mancanza di dati per gli anemometri delle stazioni meteo divelti, ci sono anche stati danni seri, diverse barche cadute dall'invaso a Monfalcone...... (qui delle foto)
martedì 9 marzo 2010
Nuovo schema di separazione del traffico nello Stretto di Messina
Ordinanza dell'Autorità Marittima della Navigazione nello "Stretto"
(n. 57/2009 del 09/11/2009)
Tralasciando i vari "visto", "ritenuto" e "premesso" dell'ordinanza, in solido dal 1° dicembre 2009 la navigazione nello Stretto di Messina, nelle due direttrici Sud/Nord ed Est/Ovest, è regolata su uno schema di separazione del traffico a regime "rotatorio" lungo precise CORSIE, già inserite anche nella cartografia nautica ufficiale.
Per semplificare la questione a beneficio del "diportista frettoloso medio": all'interno delle corsie di traffico circolano unicamente le navi in transito, mentre le unità di lunghezza inferiori a 20 metri e tutte le navi ed imbarcazioni a vela non debbono intralciare il passaggio di unità navali che transitano dentro la corsia.
Tutto il naviglio secondario quindi (diporto, pesca, imbarcazioni a vela e comunque unità di lunghezza inferiore a 20 mt), denominato "traffico costiero", transita unicamente nelle fasce di mare comprese tra le coste ed i limiti esterni delle corsie di traffico.
Quanto, infine, alla navigazione su rotta trasversale lungo la direttrice Est/Ovest e viceversa, questa avverrà unicamente in corrispondenza di una "rotatoria" collocata al punto Lat. 38° 12',680 N - Long. 15° 36',400 E, e l'inversione di rotta dovrà avvenire in senso di marcia ANTIORARIO, con le navi dirette lungo la costa calabra che passeranno a Sud della rotatoria, e quelle dirette verso la sponda sicula transitando a Nord.
I canali VHF di lavoro ("Messina traffic") saranno il 16 ed anche il 10.
Ma meglio alleghiamo uno stralcio di mappa per trarci fuori dalla confusione generale.......
(n. 57/2009 del 09/11/2009)
Tralasciando i vari "visto", "ritenuto" e "premesso" dell'ordinanza, in solido dal 1° dicembre 2009 la navigazione nello Stretto di Messina, nelle due direttrici Sud/Nord ed Est/Ovest, è regolata su uno schema di separazione del traffico a regime "rotatorio" lungo precise CORSIE, già inserite anche nella cartografia nautica ufficiale.
Per semplificare la questione a beneficio del "diportista frettoloso medio": all'interno delle corsie di traffico circolano unicamente le navi in transito, mentre le unità di lunghezza inferiori a 20 metri e tutte le navi ed imbarcazioni a vela non debbono intralciare il passaggio di unità navali che transitano dentro la corsia.
Tutto il naviglio secondario quindi (diporto, pesca, imbarcazioni a vela e comunque unità di lunghezza inferiore a 20 mt), denominato "traffico costiero", transita unicamente nelle fasce di mare comprese tra le coste ed i limiti esterni delle corsie di traffico.
Quanto, infine, alla navigazione su rotta trasversale lungo la direttrice Est/Ovest e viceversa, questa avverrà unicamente in corrispondenza di una "rotatoria" collocata al punto Lat. 38° 12',680 N - Long. 15° 36',400 E, e l'inversione di rotta dovrà avvenire in senso di marcia ANTIORARIO, con le navi dirette lungo la costa calabra che passeranno a Sud della rotatoria, e quelle dirette verso la sponda sicula transitando a Nord.
I canali VHF di lavoro ("Messina traffic") saranno il 16 ed anche il 10.
Ma meglio alleghiamo uno stralcio di mappa per trarci fuori dalla confusione generale.......
domenica 7 marzo 2010
Quando il mare oscurò il cielo
Un brano dello splendido diario di Claudio..
Cari Amici,
Questo è il Diario di bordo di "Adventure" - Grand Soleil 343, la n.1 - , che non vuole essere un’opera letteraria, ma un sintetico promemoria delle emozioni, oltre che dei luoghi e delle persone che ne hanno fatto parte. Ho cucito insieme gli appunti del diario, con l’intento di rendere più snella e piacevole la lettura, spero di esserci riuscito.
Italia – Corsica – Minorca (Agosto - 1988)
E’ stato un agosto pieno di eventi, con tanto mare, e tante miglia, in 22 giorni ne abbiamo fatte 960, con una media di oltre 43 nm al giorno, se vi pare poco! fatte tutte sempre solo in due Licia ed io, allora ancora fidanzatini, (si fa per dire, vista la nostra età).
La rotta: Viareggio, Portovenere, Calvì, Mahon, giro dell’isola di Minorca, Bonifacio, Solenzara, Capraia, Livorno, Viareggio.
Durante il viaggio di ritorno da Minorca, dopo ben dieci anni di inutili tentativi, libri letti, dotte tecniche di presunti esperti, finalmente riusciamo a....
Questo il resoconto del viaggio di ritorno:
Abbiamo lasciato Mahon (39°52’N 004°18’E) all’alba, con quella tensione che si ha sempre alla partenza di una lunga traversata (allora senza l’aiuto del gps! ndr.), con un discreto vento di 18/20 nodi che ci arriva al traverso con un po’ di onda e Adventure da il meglio di se, è l’andatura che preferisce, e le onde, abbastanza rotonde, rollio a parte, non creano problemi di sorta.
Abbiamo come di consueto gettato la traina con un centinaio di metri di filo del 100 e un finale dell’ 80 con attaccato un Rapala con la coda snodata di una ventina di centimetri, a mezzogiorno parte nuovamente la traina, e come troppo spesso accade, pesco l’ennesimo sacchetto di plastica, siamo a 40mg dall’isola più vicina a non meno di 150 dalla Francia la Spagna o l’ Italia, siamo soli (e non vedremo un’altra barca per 2 giorni) ma in compenso il mare è pieno di sacchetti di plastica!!!
Disgustato lascio la lenza tutta riavvolta con il solo codino di circa 10 metri in acqua, e dato che filiamo tra i 7 e gli 8 nodi, il Rapala, così vicino alla barca, non fa che saltare fuori dall’acqua, per poi ritornare dentro nelle più strane posizioni. Sono stanco e decido di andare a riposarmi, lasciando a Licia il compito di vegliare su di me, oltre che su Adventure; bisogna approfittarne quando si può.
Disteso in cuccetta di poppa seguo il movimento dello scafo, cominciando a pregustare un sonno ristoratore, quando uno “scoppio” mi avverte che è partita la traina, ma questa volta il rumore è diverso, violento, fortissimo. Mi precipito fuori di corsa urlando “molla la randa, arrotola il genoa”, gettandomi in tuffo sulla frizione del mulinello che allento per non rischiare di veder strappare tutto.
La barca comincia a rallentare, ma la fine del rocchetto si avvicina pericolosamente, comincio a stringere la frizione fino a bloccare la corsa del filo, e miracolosamente non succede niente, la lenza resta tesa e non si strappa.
Cari Amici,
Questo è il Diario di bordo di "Adventure" - Grand Soleil 343, la n.1 - , che non vuole essere un’opera letteraria, ma un sintetico promemoria delle emozioni, oltre che dei luoghi e delle persone che ne hanno fatto parte. Ho cucito insieme gli appunti del diario, con l’intento di rendere più snella e piacevole la lettura, spero di esserci riuscito.
Italia – Corsica – Minorca (Agosto - 1988)
E’ stato un agosto pieno di eventi, con tanto mare, e tante miglia, in 22 giorni ne abbiamo fatte 960, con una media di oltre 43 nm al giorno, se vi pare poco! fatte tutte sempre solo in due Licia ed io, allora ancora fidanzatini, (si fa per dire, vista la nostra età).
La rotta: Viareggio, Portovenere, Calvì, Mahon, giro dell’isola di Minorca, Bonifacio, Solenzara, Capraia, Livorno, Viareggio.
Durante il viaggio di ritorno da Minorca, dopo ben dieci anni di inutili tentativi, libri letti, dotte tecniche di presunti esperti, finalmente riusciamo a....
Questo il resoconto del viaggio di ritorno:
Abbiamo lasciato Mahon (39°52’N 004°18’E) all’alba, con quella tensione che si ha sempre alla partenza di una lunga traversata (allora senza l’aiuto del gps! ndr.), con un discreto vento di 18/20 nodi che ci arriva al traverso con un po’ di onda e Adventure da il meglio di se, è l’andatura che preferisce, e le onde, abbastanza rotonde, rollio a parte, non creano problemi di sorta.
Abbiamo come di consueto gettato la traina con un centinaio di metri di filo del 100 e un finale dell’ 80 con attaccato un Rapala con la coda snodata di una ventina di centimetri, a mezzogiorno parte nuovamente la traina, e come troppo spesso accade, pesco l’ennesimo sacchetto di plastica, siamo a 40mg dall’isola più vicina a non meno di 150 dalla Francia la Spagna o l’ Italia, siamo soli (e non vedremo un’altra barca per 2 giorni) ma in compenso il mare è pieno di sacchetti di plastica!!!
Disgustato lascio la lenza tutta riavvolta con il solo codino di circa 10 metri in acqua, e dato che filiamo tra i 7 e gli 8 nodi, il Rapala, così vicino alla barca, non fa che saltare fuori dall’acqua, per poi ritornare dentro nelle più strane posizioni. Sono stanco e decido di andare a riposarmi, lasciando a Licia il compito di vegliare su di me, oltre che su Adventure; bisogna approfittarne quando si può.
Disteso in cuccetta di poppa seguo il movimento dello scafo, cominciando a pregustare un sonno ristoratore, quando uno “scoppio” mi avverte che è partita la traina, ma questa volta il rumore è diverso, violento, fortissimo. Mi precipito fuori di corsa urlando “molla la randa, arrotola il genoa”, gettandomi in tuffo sulla frizione del mulinello che allento per non rischiare di veder strappare tutto.
La barca comincia a rallentare, ma la fine del rocchetto si avvicina pericolosamente, comincio a stringere la frizione fino a bloccare la corsa del filo, e miracolosamente non succede niente, la lenza resta tesa e non si strappa.
sabato 6 marzo 2010
Lasagna di pane
Come fare le lasagne in barca riciclando il pane raffermo.
Costo per il pranzetto: ZERO (salvo il dispiacere dato ai pesci, di averli privati del pane del dì altrimenti riversato fuori bordo).
L'ho vista sulla rubrica del Tg5 "GUSTO" ed ho subito pensato alle "dotazioni" di bordo:
QUI il filmato della preparazione.
INGREDIENTI:
Pane raffermo, a fette. quanto basta, quanto ce ne sta nella teglia!
Besciamella + noce moscata (anche di quella già preparata)
Salsa di pomodoro, preparata a parte con uno spicchio aglio
Pecorino, tagliato a scaglie
un pizzico di Pepe
Preparazione:
Si bagna nell'acqua il pane a fette e si pone sul fondo della teglia, senza aggiungere olio nè altro, a formare il primo strato, sopra il quale si stende prima la salsa di pomodoro, poi la besciamella, e quindi si conclude con le scaglie pecorino in abbondanza.
In forno a 180/200°C per 10 minuti.
Poi un pizzico di pepe ed un filo d'olio crudo direttamente "a piatto".
Costo per il pranzetto: ZERO (salvo il dispiacere dato ai pesci, di averli privati del pane del dì altrimenti riversato fuori bordo).
L'ho vista sulla rubrica del Tg5 "GUSTO" ed ho subito pensato alle "dotazioni" di bordo:
QUI il filmato della preparazione.
INGREDIENTI:
Pane raffermo, a fette. quanto basta, quanto ce ne sta nella teglia!
Besciamella + noce moscata (anche di quella già preparata)
Salsa di pomodoro, preparata a parte con uno spicchio aglio
Pecorino, tagliato a scaglie
un pizzico di Pepe
Preparazione:
Si bagna nell'acqua il pane a fette e si pone sul fondo della teglia, senza aggiungere olio nè altro, a formare il primo strato, sopra il quale si stende prima la salsa di pomodoro, poi la besciamella, e quindi si conclude con le scaglie pecorino in abbondanza.
In forno a 180/200°C per 10 minuti.
Poi un pizzico di pepe ed un filo d'olio crudo direttamente "a piatto".
giovedì 4 marzo 2010
Toni Pierobon, dentista yachtsman (ALPA 12,70 & ALPA 42)
Questa settimana niente "barca della settimana".. ma barche, più d'una, e che barche.
Un pezzo di storia che non mi sogno minimamente di recensire in prima persona, ma piuttosto soltanto ne cito la narrazione da altri più correttamente già data. Buona lettura.
Un pezzo di storia che non mi sogno minimamente di recensire in prima persona, ma piuttosto soltanto ne cito la narrazione da altri più correttamente già data. Buona lettura.
Antonio (Toni) Pierobon. Un nome che per l'Italia e gli italiani appassionati di yachting e mare evoca momenti di grande gloria, di regate corse e vinte nei più importanti e insidiosi campi dei regata d'Europa, da parte non di un professionista, ma semplice appassionato.
Il dottor Pierobon, veneto d'origine, al termine del secondo conflitto bellico, abbandonò la sua città adottiva, Milano, e si trasferì a Londra, dove aprì uno studio dentistico. Il nostro amava passare i lunghi fine settimana tra le banchine dei marina inglesi, e soprattutto nell'isola di Cowes, uno dei fulcri mondiali della nautica da diporto. Tra queste fredde brezze anglosassoni, Pierobon si appassionò definitivamente alla vela, e tra l'altro strinse amicizia con alcuni dei "padri" europei del moderno yachting. Non si può scordare tra questi John Illingworth, Jack Laurent Giles e, in particolare, l'estroso e indimenticabile Uffa Fox, autore, oltre che di quei meravigliosi cinque volumi che ancora oggi costituiscono un must per gli appassionati di vecchie barche e architettura navale in genere, di una meravigliosa raccolta di antichi e caratteristici canti marinari (Uffa Sings, Sea Shanties and Jack Ashore Songs, Londra, 1960) Nel 1957, divenuto uno dei più importanti dentisti del mondo, all'apice della sua carriera professionale, membro dell'American Association of Endodentists, dell'Academy of Gnatology e dell'International College of Dentists, Toni Pierobon lasciò Londra e fece ritorno in Italia, portando nella sua valigia tre cose che saranno fondamentali nella sua futura vita di uomo sportivo: Una membership al prestigioso Royal Thames Yacht Club (insieme con il fraterno amico Croce, allora presidente dello Yacht Club Italiano, gli unici due italiani ammessi a quella antica e blasonata istituzione), un nome da dare ad una barca a vela (Al Na'Ir, scelto tra quelli dei velieri citati negli annali dei Lloyd's), e un progetto di J. Francis Jones per un piccolo sloop (m 9.42 fuori tutto, m 6.90 al galleggiamento, 2.46 al baglio, 1.61 di pescaggio) che nello stesso anno venne costruito da uno sconosciuto maestro d'ascia che lavorava in un capannone apparentemente insignificante nell'entroterra di Rimini: Roberto Carlini.
Pochi anni più tardi Toni Pierobon raccontò all'amico Olin Stephens della grande maestria, precisione e tecnica del Carlini, e lo convinse a farsi accompagnare in una gita in Romagna, per andare a visitare quel piccolo e sconosciuto cantiere che, salvo sporadici casi, fino ad allora aveva costruito minuscole imbarcazioni con fasciame a clinker (con le tavole sovrapposte a spigolo).
I due, a bordo di un VW maggiolino preso a noleggio, partirono da Milano alla volta di Rimini. Tra Stephens e Carlini l'intesa fu fulminante e immediata. Pierobon, con il benestare dei fratelli Stephens che avevano già pronto un progetto per una barca adatta alle caratteristiche da lui specificate, affidò a Carlini la costruzione della sua nuova creatura. L'essere un costruttore non di moda e ancora agli inizi della carriera, era la garanzia che i progetti esecutivi sarebbero stati seguiti alla lettera, senza che si corresse il pericolo che il maestro d'ascia apportasse modifiche non volute dall'architetto, cosa, purtroppo invece, assai in uso nella cantieristica italiana, in particolare in quegli anni in cui alcuni costruttori si arrogavano il diritto di saperne ben di più di progettisti di provata fama internazionale.
Quell'anno, su disegno Sparkman & Stephens (n° 1386 C2) fu varata Al Na 'Ir II, un cutter lungo fuori tutto m. 12,64, al galleggiamento m 8,98, m 3.04 di baglio, 1,87 di immersione, 74 metri quadri di superficie velica e un dislocamento di 10.378 Kg.
mercoledì 3 marzo 2010
Lady Gaga tutta x Mauro
te la sei meritata... vedi che te l'aizzo CONTRO quella buzzicona fintoplatinata della Lady passatella!
(ma per mantenere fede alla parola data e non lasciare la nave senza il suo Com.te, te ne mostro le forme cadenti&avariate sulle sonorità di Ke$ha...... e faccio comunque fatica ad inserire il tag "musica" !!!)
(ma per mantenere fede alla parola data e non lasciare la nave senza il suo Com.te, te ne mostro le forme cadenti&avariate sulle sonorità di Ke$ha...... e faccio comunque fatica ad inserire il tag "musica" !!!)
martedì 2 marzo 2010
Oggi Musica, ma anche No
Anzi poesia, no zoologia, ma forse più vena autobiografica, blogging, sovrappeso, noia e sogno perenne d'evasione e volo libero; e quella maledetta sensazione d'inadeguatezza che non va più via e condanna e castra.
Comunque video.
link per fb
almeno vi è piaciuta ?
Comunque video.
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almeno vi è piaciuta ?
lunedì 1 marzo 2010
Ancora una Sconfitta
E vabbè gli infortunati in infermeria e gli infortuni in campo (vedi alla voce goal di Budan), ma qui serve un elettroshock. Oppure Al Pacino....
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