Primo appuntamento con la rubrica appena lanciata -“la (vecchia) Barca della Settimana”-, e decido subito di giocarmi il jolly, decidendomi a descrivervi la barca probabilmente più rara tra quelle che io conosca, un 12 metri destinato alla grande altura, all’oceano ed alle lunghe navigazioni, a firma del grandissimo Laurent Giles (il mio progettista preferito, per inciso.. e non solo per il timore d’apparir banale nominando piuttosto “un” Olin Stephens) per le linee d’acqua dello scafo, la coperta ed il piano velico, coadiuvato dall’aiuto sapiente del nostro Pininfarina nella progettazione degli interni e dei dettagli di layout.
Anzi, precisazioni.
1) i giudizi che esprimo sono i miei, nascono miei e rimangono miei. E conoscendomi non mi stupirei che fossero talora anche giudizi estremamente presuntuosi, vi avverto. Questo è un blog, il mio blog, non è una testata giornalistica né risponde a nessuno, quindi esprimerò i miei giudizi –quando e se lo farò- in forma estremamente libera. Senza la presunzione d’essere esaustivi, né enciclopedici, ma senz’altro liberi. Accetterò semmai ogni critica, liberamente espressa essa stessa, e sarò apertissimo al confronto da cui non avrò motivi di sottrarmi.
2) la stessa scelta dei modelli che proporrò sarà libera a sua volta, scelte pertanto opinabili ma sempre fino ad un certo punto (per es. sono ben accette le “richieste”, ma non crediate che tutte saranno soddisfatte!), ed in ogni caso se mi soffermerò su precisi modelli di barca piuttosto che altri le motivazioni sottintese saranno nuovamente solo le mie.
Sin d’ora posso annunciare che difficilmente ci saranno barche contemporanee, e sennò il nome della rubrica non sarebbe pertinente, ma la scelta è comunque essa stessa motivata: non mi piacciono le barche contemporanee, ne scriverei solo male e per criticarle (criticandole però bene!), sarebbe gustoso farlo ma anche fine a sé stesso quindi non mi interessa farlo, eppoi non mi sento di conoscerle così bene come i modelli più attempati che vedremo, ecc ecc. Senza escludere a priori alcun cantiere, giacché le stesse produzioni comunque cambiano da un’epoca all’altra, insomma avrei poco da dire di una barca “nuova da Salone”, e lo direi male, e non sarebbe proficuo: penso che non ne parlerei male abbastanza, né con sufficiente competenza e profondità, per dissuadervi dal comprarle ugualmente se vi pare, laddove invece ci sono già le riviste patinate che riescono bene nel convincimento contrario (ed io non sono in concorrenza con loro).
Sin d’ora posso annunciare che difficilmente ci saranno barche contemporanee, e sennò il nome della rubrica non sarebbe pertinente, ma la scelta è comunque essa stessa motivata: non mi piacciono le barche contemporanee, ne scriverei solo male e per criticarle (criticandole però bene!), sarebbe gustoso farlo ma anche fine a sé stesso quindi non mi interessa farlo, eppoi non mi sento di conoscerle così bene come i modelli più attempati che vedremo, ecc ecc. Senza escludere a priori alcun cantiere, giacché le stesse produzioni comunque cambiano da un’epoca all’altra, insomma avrei poco da dire di una barca “nuova da Salone”, e lo direi male, e non sarebbe proficuo: penso che non ne parlerei male abbastanza, né con sufficiente competenza e profondità, per dissuadervi dal comprarle ugualmente se vi pare, laddove invece ci sono già le riviste patinate che riescono bene nel convincimento contrario (ed io non sono in concorrenza con loro).
3) In tutti i casi, o quasi, non scriverò di resine, fazzolettature, sandwich e paratie strutturali: insomma, eviterò di discutere della costruzione e degli aspetti che la riguardano, se non “collateralmente” a livello di conseguenze per esempio.
Prima di tutto non mi considero all’altezza di discutere di questi argomenti, in secundis non sempre si reperiscono queste informazioni su modelli non recente nè tanto diffusi, ma poi specialmente non vorrei mai tediare i miei lettori su temi altamente tecnici; e poi, aggiungo, che do quasi per scontato che se un modello di barca merita attenzione da essere qui approfondita, questa barca probabilmente avrà già superato la prima selezione, che non può essere che quella basata sui livelli minimi di soglie di marinità e solidità, caratteristiche che personalmente ritengo primarie nelle scelte effettuate.
Parleremo invece molto di layout interni, di spazi di coperta, di disposizione delle manovre, al massimo di linee d’acqua (sicuramente dei “numeri” della barca, provando insieme ad interpretarli in modo corretto): non potendo se non presuntivamente discutere su come queste barche navigano, né come sono costruite, mi interessa provare insieme ad immaginare come queste barche debbano essere vissute. Come condotte, come armate, come stivati i viveri e mollati gli ormeggi: chiamiamola ergonomia nautica, se vi pare. Ove possibile parleremo anche del mercato dell’usato del tal modello, con qualche ipotesi o proposta di acquisto.
Prima di tutto non mi considero all’altezza di discutere di questi argomenti, in secundis non sempre si reperiscono queste informazioni su modelli non recente nè tanto diffusi, ma poi specialmente non vorrei mai tediare i miei lettori su temi altamente tecnici; e poi, aggiungo, che do quasi per scontato che se un modello di barca merita attenzione da essere qui approfondita, questa barca probabilmente avrà già superato la prima selezione, che non può essere che quella basata sui livelli minimi di soglie di marinità e solidità, caratteristiche che personalmente ritengo primarie nelle scelte effettuate.
Parleremo invece molto di layout interni, di spazi di coperta, di disposizione delle manovre, al massimo di linee d’acqua (sicuramente dei “numeri” della barca, provando insieme ad interpretarli in modo corretto): non potendo se non presuntivamente discutere su come queste barche navigano, né come sono costruite, mi interessa provare insieme ad immaginare come queste barche debbano essere vissute. Come condotte, come armate, come stivati i viveri e mollati gli ormeggi: chiamiamola ergonomia nautica, se vi pare. Ove possibile parleremo anche del mercato dell’usato del tal modello, con qualche ipotesi o proposta di acquisto.
4) Discutere della tal barca non significa necessariamente giudicarla. Non parto dal preconcetto d’esser critico ad ogni costo, anzi, preferisco tenere un profio medio- basso, compreso tra il “descrittivo informale” ed il “divulgativo scientifico”, anche se poi non so se manterrò queste promesse. In ogni caso ritengo che in questo campo l’unico giudizio valido sia quello che può esprimere il Mare, e -lo metto per iscritto così rimane a mente-, preciso che io sulle barche che vi descriverò non c’ho mica navigato! ..il mio intervento sarà dunque quello di un osservatore attento, l’atteggiamento di un curioso che visita una barca esposta ad un Salone nautico, e l’auspicio semmai quello di riuscire a suscitare, appena, interesse in chi legge, e la migliore speranza –anzi- sarebbe quella di trovare spunti validi di discussione da intraprendere in contraddittorio. Tradotto: i commenti sono liberi e nemmeno moderati… usateli!
Lungo f.t. m 12.70 (al gallegg. m 11.00), largo m 4.10, con m 2.20 di pescaggio; i dati sono incompleti, e me ne dispiaccio, ma ne sono state prodotte solo 5 unità di cui mi risulta una soltanto con l'armo a ketch;
Motorizzato Mercedes 60 cv con linea d’asse, in un vano molto ampio apribile su 3 lati, serbatoio in acciaio inox in chiglia con capacita’ di 150 litri
Scafo stratificato a mano in pieno con l’impiego di stuoia unidirezionale, zavorra in piombo annegata nello stampo, lande e stralli rinviati allo scafo e rinforzati con successive laminazioni. Coperta a sandwich con l’impiego di balsa fissaggio allo scafo con rinforzi laminati. Antisdrucciolo ad alta efficacia ottenuto direttamente nello stampo. Falchetta in alluminio anodizzato direttamente imbullonata alla coperta con perni passanti e candelieri in inox con base imbullonata alla falchetta.
Una breve descrizione sommaria degli interni:
Cabina di prua con due letti disposti a V,armadio appendiabiti,stipetti e cassetti; Bagno di prua a tribordo,completo di WC marino jabsco,lavandino e doccia,stiletto doppio,specchio a parete,pompa a pedale e miscelatore da autoclave,pompa manuale per svuotare piatto doccia; Corridoio con a dritta ampio armadio; Quadrato, spazioso e molto luminoso,al centro un tavolo ad ali pieghevoli con contenitore per bicchieri e bottiglie,studiato per accogliere comodamente 6 persone. Ai lati due divani di cui quello a sinistra ad L,a destra uno dritto, sulla sinistra un’ampia biblioteca,stiletto a porte scorrevoli e mobile bar. Cucina basculante a sinistra a due fuochi con forno a gas,ampia superficie di lavoro,doppio lavello inox con acqua calda e fredda da autoclave e pompa a pedale,pompa a pedale per acqua di mare,stipetti e cassetti vari, frigo elettrico con apertura in alto e in basso ; Carteggio a destra, grande tavolo con sottostante cassetto per carte nautiche,pannello comandi elettrici, strumenti navigazione,comodo sedile con gavone sottostante; Corridoio ampio per accesso alla cabina di poppa,armadio per cerate a tutta altezza; Cabina di poppa con 2 letti separati,armadio appendiabiti,cassetti e stipetti vari e tra i due letti cassettiera con ripiano portaoggetti; Bagno di poppa a tribordo,completo di WC marino jabsco,lavandino e doccia,stiletto doppio, specchio, miscelatore da autoclave e pompa a pedale,pompa manuale per svuotare piatto doccia.
E su una barca del genere non mi sento di aggiungere altro, in tutta onestà.
Se non che si tratta di una barca per navigazioni lunghe ed impegnative e per "blue water", pescaggio importante, chiglia profonda con zavorre di casse di gasolio e acqua integrate, coperta flush deck su cui spicca la cupola della timoneria interna, lo paragonerei tranquillamente ad un CS&RB - di seguito il ritratto del modello esposto al Museo Storico Navale di Venezia- ridotto in scala più umana ma fermo restando dimensionamenti di tutto rispetto (basti leggere le dimensioni dei winches per capirlo).
Grande slancio di prua, poppa a specchio, pozzetto raccolto non troppo grande da risultare pericoloso, paramare accennato ma bello largo, cappottina morbida.
Barca senz'altro impegnativa in un impiego di tipo crocieristico moderno, gestibile ma senza alcun dubbio faticosa a livello muscolare, nulla a che vedere insomma con l'easy sailing moderno, ma per lo meno assai sicura nell'impiego alturiero. Sarebbe l'ideale per svernarci ai Caraibi, insomma. Non certo per i 15 giorni d'agosto in Croazia. Mi spiace non conoscere tutti i "numeri" di questa barca, specialmente mi riferisco ai valori di dislocamento e percentuale di zavorra rispetto al peso complessivo, perché sono certo che sarebbero sensazionali. Nè conosco la superficie velica: sicuramente indovinata la scelta del frazionamento massimo della stessa su due alberi, più l'aggiunta della trinchetta già predisposta in origine.
Per chi non avesse ambizioni di lunghezza o bisogno a tutti i costi del 4cab/4bagni, ma tanta sete di oceano, direi una barca DEFINITIVA, oltre tutto assai pratica nelle finiture sia interne (compensato di mogano rifinito in massello, ma senza effetto "tripudio") che esterne (niente teak, se non in pozzetto), dunque pratica anche in vista di manutenzionamento in luoghi remoti.
Credo che l'esemplare ritratto in foto sia (ancora) in vendita.
(My 2 cent)
EDIT (importantissimo edit..): l'amico Marco armatore di uno splendido AZ di cui ci ha parlato diffusamenti tra i commenti al post, ci ha fatto gradita concessione di una serie di altre foto della sua barca... che pertanto "per grazia ricevuta" aggiugiamo !
ps. mi sembra l'espressione di un armatore assai felice, nevvero?
meravigliosa!!! :)))))))
RispondiEliminaStupenda!
RispondiEliminaDove hai trovato le foto?
Ripeto.... un abarca meravigliosa! ad averceli quei soldi.
RispondiEliminaoh dico giuseppe.. non è proprio la stessa cosa dell'Az 12, ma se cerchi una barca veramente bellissima/stupenda/meravigliosa, e che costi meno dell'Az senza aver meno fascino nè esser meno sicura in mare: c'è il Topkapi in vendita no?? ..e per te come adv prezzo speciale! :)
RispondiEliminaE' una barca spettacolare io ho la versione non armata a KETCH
RispondiEliminaCiao Marco
e dicci Marco no???
RispondiEliminabenvenuto sul blog prima di tutto, ma adesso ti prego raccontaci del tuo AZ: che a confronto della tua testimonianza diretta i miei 2 cent valgono meno di un sentito dire!
iniziamo con il chiederti dove la tieni........ :)
La barca è in puglia a Trani è la mia prima braca non è molto che l'ho presa e sto ancora scoprendo molte cose, in mare e veramente una spada stinge alla grande, non ho ancora eseguito delle prove in dettaglio ma lo faro a breve anche perché non essendo un esperto velista :) le cose le faccio piano piano imparo e provo :).
RispondiEliminaPurtroppo non ho i piani velici della barca o altra documentazione ho chiamato la Marchi ma mi ha detto che tutto è andato distrutto dopo un allagamento nei loro cantieri.
Si come scritto nel articolo è una barca non facilissima da gestire ma non più di tanto.
Ora faro un po di foto e le pubblico se vuoi delle informazioni di dettaglio chiedimi cosa e vedrò di risponderti io ho scelto questa barca dopo uno studio teorico sulle barche a vela progettisti linee di galleggiamento ecc ecc durato piu di un anno.
Ciao a tutto
Marco
per la miseria Marco........ 1 ANNO di approfondimenti su modelli, progetti e progettisti prima di comperare la barca?!?! :-OOOO
RispondiEliminami viene da dire che SEI anche PEGGIO di ME! :)
ti chiedo un pò di foto più che altro Marco.. niente di più.. altre info non mi servono, mentre non sai quanto ti invidio e quanto ti auguro di tutto cuore di goderti il tuo splendido AZ per 1 milione di miglia almeno! (quanto alle foto: se avessi piacere di vederle inserite nel mio stesso articoletto puoi anche mandarmele per email e provvedo io ad inserirle, ovviamente citando la tua preziosa fonte.. vedi tu insomma!)
bv!
Chiedo a Cicciopettola ed a Marco una loro comparazione tra questa e l'Orca 43 (altra imbarcazione che trovo molto bella).
RispondiEliminaSia sul piano prettamente tecnico, che sul piano squisitamente personale.
Da neofita le trovo molto simili nelle linee, nella poppa, e sarei davvero interessato a capire come Marco sia arrivato alla scelta di questa (anche così difficile da trovare!) e quali erano le altre sue "papabili" (perché ce ne saranno state).
azz.. "sempre più difficile" mi verrebbe da dire (come nella barzelletta di Pierino che imparava ad andare in bicicletta, ve la ricordate vero?)
RispondiEliminacomparare due barche così mi pare alquanto complicato........ magari ci penso un attimo a tavolino e se mi viene qualche spunto lo metto qui, promesso.
piuttosto ringraziando Marco delle foto ricevute, che aspetto di avere l'autorizzazione per pubblicarle o meno, mi associo alla richiesta di Gaetano circa il famoso elenco di papabili, o per lo meno le "finaliste" :-)
Be è chiaro che non e che io cercassi proprio quella barca ma cercavo una barca che aveva queste caratteristiche 1° che non fosse un camper con le vele 2° non fosse di un progettista sconosciuto 3° che fosse datata visto che non avevo i soldi per comprare un 42 di nuova generazione 3° pur non essendo un camper a vela avesse degli spazi vivibili bagni compresi 4° che aveva un ponte piatto non come orca ma quasi.
RispondiEliminaA questo punto ho sparso un po la voce in giro e mi sono arrivate molte proposte tra cui questa del AZ devo dire che appena lo vista ho deciso di comprarla.
Ciao Marco
A la lista dimenticavo !! devo dire che ce ne sono state molte di barche che ho visto e devo dire anche che è molto più difficile trovare una barca che una casa almeno se cerchi un casa la cerchi nella zona dove ti interessa mentre per la barca devi girare italia :).
RispondiEliminaMa a dire il vero non ho mai fatto una graduatoria vera e propria ma ho aspettato amore a prima vista :)
Ciao Marco
le foto sono servite! GRAZIE Marco!
RispondiEliminaGli ultimi sei anni ho fatto in continuazione il giro del Mediterraneo con una Marchi Azimut 42, dal 1979, comperato nel 2004 da un tedesco che l'aveva aiutato a costruire a Campalto/VE. Dopo aver fatto diversi investimenti importanti (motore Yanmar, Generatore Onan, elettronica, gabinetti Orvea etc)il soggiorno continuo a bordo è stato quasi lussurioso. Confermo l'ottima stabilità in tutte le situazioni di questo veliero. Piani possono essere chiesti dalla ditta Laurent Giles, archivi. Vi raccomando di dare un'occhiata alla mia webside WINDFEE III, Google. Andrea Calcio-Gandino, citadino svizzero
RispondiEliminacomplimenti!
RispondiEliminasan google mi ha restituito questa pagina http://www.calcio-gandino.com/windfee/docs/windfee_factsheet_en.pdf e quella che vedo è una bellissima signora ottimamente attrezzata!
ti auguro di venderla presto e bene se questa è la tua scelta e buon vento! ciao Andrea-cittadino svizzero!
(ti consiglio però di aggiungere il prezzo nella scheda..)
Ciao, complimenti per l'articolo!
RispondiEliminaVorrei un cosiglio, starei pensando di comprare l' AZ 42 ketch. La mia idea serebbe di prenderemi 6mesi sabbatici, navigare dalla turkia passando da grecia, italia, spagna e marocco per arrivare alle Canarie e da lí attraversare l'atlantico per fermarmi a Fernando de noronha e infine approdare in Brasile.
Dal tuo articolo mi sembra l'imbarcazione ideale, ma la mie esperienza é limitata. Pensi sia una pazzia?
Grazie,
a presto!
ciao Emiliano!
RispondiEliminache dire della tua pazzia........ FALLA! :))
se puoi non esitare, quanto alla barca posso solo confermarti che come scelta è *azzeccata* ..buone pazzieeeeeeee
Ciao Emiliano se sei interessato al AZ 42 io sto valutando di vendere la mia non sono proprio sicuro di farlo :( ma possiamo restare in contatto cosi ti aggiorno ma mia email cassani.marco @ gmail.com
RispondiEliminaCiao Marco
Ciao Marco e Davide,
RispondiEliminagrazie per le risposte e Marco, ho preso la tua email e entrerò in contatto presto, mi piacerebbe scambiare qualche e-mail e vediamo che viene fuori :)
Il mio progetto é stato un po rivisto e ridimensionato... nel senso che é diventato un po più ambizioso e di conseguenza anche posticipato di un anno.
"La pazzia" si é allargata ed é diventata un progetto socio culturale (senza fini di lucro).
Vorrei dirvi di più ma preferisco avere prima il tutto definito a puntino...
A presto!
E.
Ho venduto la mia Marchi AZ 42 del 1978/79, WINDFEE, all`inizio di questo mese di ottobre a uno della Norvegia che intende proprio di varcare l`Atlantico per andarsene nei Caraibi.
RispondiEliminaRingrazio per il preciso commento del redattore.
Andre Calcio-Gandino, Swizzera
Per Trasferiemnto all'estero vendo il mio AZ 42 ano 82 richiesta 60.000 Euro, attualmente in cantiere quindi visibile in tutti gli aspetti, per informazioni chiedere di Marco 337.100.2604
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