"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

lunedì 28 marzo 2011

“dimmi su che barca vai e ti dirò chi sei”

 “Anche le barche parlano (...) A saperlo comprendere, quel linguaggio dichiara l’età, la provenienza, la destinazione, il carattere, la maneggevolezza, l’indole, l’affidabilità della barca; e rivela anche i connotati caratteriali e sociali del proprietario. Come mai un appassionato di barche, non appena può farlo, va a passeggiare lungo i moli di un porticciolo, va a guardare a una a una le barche ormeggiate, provocando la noia di chi lo accompagna? L’appassionato, mentre avanza passo passo, sta leggendo un libro, osserva il dipanarsi di una storia, anzi di tante storie diverse.”

Piero Ottone  - "Piccola filosofia di un grande amore: la vela" -  Longanesi & C. - 2001

domenica 20 marzo 2011

Tipi da Rada

letta su un forum online..... a proposito delle migliori performance in rada!



3) sul gradino più basso del podio il RISPARMIATORE ENERGETICO E' quello che in baia non accende la luce di fonda manco se lo pagano, manco se è proprio in mezzo al canale d'accesso.
E' talmente integralista che disdegna anche quei bei funghetti solari da giardino (in vendita a 4 euro e 30 la coppia presso tutti i Brico) effetto "lumino da morto".


2) piazza d'onore per il BISOGNOSO D'AFFETTO La baia è anche piuttosto ampia, per il momento ci sei solo tu alla ruota ma lo vedi arrivare da lontano.
Ti punta deciso e viene a dare la sua ancora esattamente parallelo a te a mezza lunghezza di distanza, però è gentile e previdente.
Infatti, appena spento il motore, provvede a mettetere i parabordi (normalmente facendoli ruzzolare oltre la falchetta con un calcio).


1) al primo posto, con netto distacco il NEGATORE DELL'EVIDENZA E' una variante del bisognoso d'affetto, solo che lui arriva in baia quando ci sono già una ventina di nodi e ti si piazza dritto in bocca.
Quando spegne il motore la sua poppa è una decina di metri davanti la tua prua.
Naturalmente non si è degnato di verificare se la sua ancora ha preso e altrettanto naturalmente alla prima raffica seria ara riducendo la distanza a cinque metri.
A questo punto gli fai "gentilmente" notare la cosa e la sua risposta immediata è: NON E' VERO, SEI TU CHE VIENI AVANTI!!!



buona estate.. in rada!

venerdì 18 marzo 2011

Tonno "alla Carlofortina"

TONNO ALLA CARLOFORTINA
 
Ingredienti: tonno per arrosto, olio extravergine d'oliva, alloro, vino bianco secco, pomodori freschi, sale, acqua.
Tempo totale: 40 min circa 


Importante: non devi mai pungere il tonno con la forchetta o con il coltello e devi girarlo sempre con la massima delicatezza usando mestoli di legno.

Preparazione
Pulisci il tonno, privandolo della pelle e delle ossa, e taglialo a grossi tocchi (7-10 cm).
Rosola il tonno in olio caldo senza alcun sapore. Usa una padella: devi rosolarlo bene, ogni tocco, su tutti i lati.Prendi un tegame ampio e a pareti alte, mettici dentro l'olio di rosolatura, e disponi all'interno i tocchi di tonno, ben distanziati l'uno dall'altro. Metti dentro anche qualche foglia d'alloro.
Fai ripartire la cottura e, appena raggiungi una buona temperatura, aggiungi il vino bianco. Fai sfumare, lasciando il tegame scoperto. A parte avrai preparato i pomodori freschi tagliati a tocchetti. Una volta sfumata la parte alcolica del vino bianco, aggiungi i pomodori  e il sale.
Fai addensare il sughetto prodotti dai pomodori e, a questo punto, aggiungi un po' d'acqua, giusto per evitare che si attacchi: non devi in alcun modo ricoprire il tonno !!
Da questo momento fai andare la cottura per circa venti minuti, tenendo il fuoco basso: i primi dieci a tegame coperto, i restanti a tegame scoperto.
Durante la cottura, ogni tanto, agita con delicatezza il tegame. 



(magari preparato dagli chef del TonnoDiCorsa..)

martedì 15 marzo 2011

...

 
Ci vogliono tante lezioni per imparare a cavalcare le onde.
Succede la stessa cosa nella vita: devi aspettare parecchio tempo per raggiungere i tuoi scopi o per realizzare che le cose migliori nella vita sono gratuite. 

 
° S.Bambaren - Il vento dell'Oceano °

sabato 12 marzo 2011

Nodi

Scordarsi di conoscerli tutti, ma per lo meno i 5 basic seguenti, sarebbe il caso di impararli "a menadito"........

  1. Gassa d'amante: nodo jolly per tutte le evenienze
  2. Una volta e due mezzi colli: di solito si usa per bloccare una cima d'ormeggio ad un palo terra
  3. Nodo alla bitta: no comment..
  4. Nodo piano: per congiungere due cime di ugual diametro (ma anche matafioni, gerli, ecc ecc)
  5. Nodo parlato: fondamentale per legare i parabordi alla draglia, ma non solo..
  6. (optional) Nodo Savoia: nodo di chiusura per eccellenza
Molti altri, non solo per uso marinaro, sul sito Animated Knots, anche in versione iPod!

venerdì 11 marzo 2011

Abbordi ravvicinati del Terzo Tipo

quando il terrore non viene nè da dritta nè da sinistra..



e considerando che gli "occhi" di questi bestioni sono i sonar che captano ogni rumore in mare.. direi che non si è mai da star tranquilli quando a bordo regna il silenzio, salvo il lieve fruscìo del vento sulle vele......



meglio cantarci su và..!

mercoledì 9 marzo 2011

"Una questione di ordine"

"Ordine e precisione, sia sul piano culturale che materiale, sono condizioni indispensabili per l’efficienza di una nave e per la vita dell’equipaggio, e diventano addirittura condizioni vitali nei momenti di difficoltà.

Il limitato spazio disponibile a bordo, impone di mantenere una nave e un comportamento ordinati.

Un brano di Senofonte (Economico, VII, 11-17) risulta molto esplicito a questo proposito, presentandoci uno scrupoloso quanto saggio aiutante del "pilota", quello che, dice Senofonte, chiamano proreta,
intento a controllare l’attrezzatura della sua nave:

< Mi sembra che io vidi una volta l’ordine più bello e più preciso, Socrate,
quando salii su un grosso battello fenicio per visitarlo. Notai
moltissimi attrezzi distribuiti in pochissimo spazio, perché ci
vogliono moltissimi attrezzi di legno e cordame per far ormeggiare
e salpare una nave, e per navigare ha bisogno di molte delle
cosiddette attrezzature sospese, è armato con macchine belliche
contro le navi nemiche, trasporta molte armi per l’equipaggio e,
per ogni mensa, contiene tutte le suppellettili di cui gli uomini
si servono in casa. Oltre a tutto ciò, contiene le mercanzie che
il proprietario della nave trasporta per trarne guadagno. Tutto
ciò di cui parlo – disse – stava in uno spazio non più grande di
una stanza capace di contenere dieci letti. Mi resi conto che ogni
cosa stava disposta in modo che non fosse di impaccio all’altra.
Né la si dovesse cercare o fosse difficile da spostare, in modo da
non far perdere tempo quando c’era urgente bisogno di essa. Mi
accorsi che l’aiutante del pilota, quello che chiamano uomo di
prua della nave, conosceva così bene il posto dove stava ogni cosa
che, anche stando fuori, era capace di dire dov’era, e quanti
esemplari ce n’erano, non meno di chi conoscendo le lettere
dell’alfabeto, sappia dire quante lettere ha il nome di Socrate e
come sono disposte. Vidi anche, disse Iscomaco, che in un momento
di riposo ispezionava tutto ciò di cui si può avere bisogno in una
nave. Mi meraviglia, egli disse, di quest’ispezione, e gli chiesi
che cosa facesse. E quello rispose così: “Straniero, controllo,
nel caso dovesse succedere qualcosa, come sono conservate le cose
nella nave, se qualcosa manca o se è difficile da usare. Quando il
dio scatena la tempesta sul mare, disse, non è possibile andare in
cerca di quello che serve né si può impiegare un attrezzo
difficile da usare. Il dio è ostile ai pigri e li punisce. Ci si
deve accontentare se soltanto evita di distruggere quelli che non
fanno errori, e, se salva coloro che lo servono nel modo migliore,
si devono rivolgere molte grazie agli dei”. Io dunque, vista tutta
questa accuratezza nel mettere a posto le cose, dissi alla moglie
“Noi saremmo proprio trascurati se coloro che stanno sulle navi,
per quanto piccole, trovano il posto, mantengono l’ordine e la
disposizione delle cose, anche sballottati dal mare, e sono
capaci, anche in preda al panico, di trovare subito quello che gli serve.>
".


tratto da: Stefano Medas  - “Gli uomini e il mare: l’arte di navigare nel mondo antico” - Rivista ARCHEO agosto 2004 – De Agostini Rizzoli

domenica 6 marzo 2011

...

 
Il mare non ha paese nemmeno lui, 

ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare,
di qua e di là dove nasce e muore il sole. 

 
Giovanni Verga

mercoledì 2 marzo 2011

quanti nodi sono?

 172 km/h ???


RAPALA Pro fishing (per Xbox360..)

che bisogna fare in vista della prossima crociera estiva, e visti i risultati INFIMI dell'anno scorso... facciamo al più finta che sia -imbambolati davanti alla televisione con il gampad in mano- più TRAINING AUTOGENO !!