"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

martedì 30 novembre 2010

...

 
"...Ed è qualcosa da cui non puoi scappare.
Il mare...
Ma soprattutto: il mare chiama...
Non smette mai, ti entra dentro, ce l'hai addosso, è te che vuole...
Puoi anche far finta di niente, ma non serve.
Continuerà a chiamarti...
Senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà." 

 
° Alessandro Baricco °

Unveiling

Per la gioia dei curiosi..! ;-)

Unpacking

Oggi mi sento in vena di (giocare a) far la blogstar..

re-twitting chimico

 (e che mi prende oggi?)


l'educazione non c'entra,
è tutta colpa della Chimica


80 voglia di Twitter

 < Non frequento 'festini selvaggi' > 

Praticamente è il Manifesto del Voyeurismo



round here

round here she's always on my mind
round here (hey man) i got lots of time
round here we're never sent to bed early and nobody makes us wait
round here we stay up very, very, very, very late.

...i can't see nothing, nothing round here (oh)
won't you catch me if i'm falling?
won't you catch me if i'm falling?
won't you catch me cuz i'm falling down on you.
(QUI i brividi del testo completo e tradotto)



(e con le scuse se ho già linkato questo pezzo, ma ci sono troppo afffezzzionato)

lunedì 29 novembre 2010

Quando quando quando




in attesa che la mia amica Cippy venga a trovarmi su a Tn..

cicciopettola pantokrator


 le foto della (gradevole e gustosa) serata di Montebelluna...... ;)

[homevideo] Dal Vangelo (silenzioso) secondo Titta

 ..Titta. Titta Di Girolamo. Contabile e prestanome in terra svizzera per conto di Cosa Nostra.
E nel film di Sorrentino Titta è Toni Servillo in una sua interpretazione sottile ma magistrale, tra caricature di sicari ed un finale giustamente tragico, sulle note di una colonna sonora di grandissimo spessore in cui figurano anche i Mogwai.

film di ieri sera:

Le conseguenze dell'amore






domenica 28 novembre 2010

sabato 27 novembre 2010

Check-list per il rimessaggio invernale

..reperito in rete, mi pare ben fatto, anzi pure troppo! (maniacale, insomma...)



Prima di mettere la barca a secco è opportuno fare una serie di operazioni di manutenzione che serviranno a preservare la barca ed i suoi accessori dai rigori dell'inverno. E' consigliato di fare queste operazioni PRIMA di mettere la barca in secco e non all'inizio della stagione. Il motore in particolare avrà grandi benefici da un cambio dell'olio in questo periodo anzichè all'inizio della stagione. Inoltre in caso troviate dei problemi avrete tutto il tempo di risolverli prima della stagione delle crociere. 

giovedì 25 novembre 2010

al sapor di Vaniglia

Un fiore giallo come un mattino modenese
e lo svolazzo del tuo abito vaniglia,
il sole della bassa che d'albume immaginavo
non quello che filtrando i tuoi capelli mi colpì,
ma non brillante quanto lo sfondo vermiglio
del lenzuolo ove naufraghi giacemmo.

Nel ricordo che la neve sulla foglia cancella,
più confuso risveglio dalla vista di valle concesso,
gelido vorrebbe scendere il rimpianto
ma traduco i fiocchi in lettere e non vago,
e per un attimo cambio prospettiva
mirando mestamente a Nord,

ma il pensiero, e quell'assillo,
lindo e fulgido, rimane.

prossimo libro


..nuova uscita, da(la sempre più affidabile) Nutrimenti:
Dougal Robertson - Naufraghi nel deserto blu
Traduzione di Dora di Marco-Illustrazioni di Pam Littlewood
Prima edizione giugno 2010
Isbn 978-88-95842-67-7

15 giugno 1972. A bordo della Lucette una famiglia subisce l'attacco di un branco di orche. Un minuto dopo, la goletta non è niente più che un ricordo e i Robertson – Dougal, sua moglie Lyn, i figli Douglas, Sandy e Neil, e Robin, uno studente in viaggio con loro – si ritrovano da soli, dispersi in mezzo al Pacifico. In sei, su un piccolo gommone di salvataggio, trainato da una scialuppa di tre metri, senza scorte, senza strumenti, senza carte nautiche. Inizia così un'impresa disperata, in cui la parola d'ordine, giorno dopo giorno, è 'sopravvivere'. I Robertson temono che i soccorsi non arriveranno. Secondo calcoli approssimativi, che alla fine non si riveleranno troppo distanti dalla realtà, Dougal stima che in cinquanta giorni di navigazione potrebbero riuscire a raggiungere la terra. Le piogge, la carne delle tartarughe, la pesca di corifene con attrezzi di fortuna e un'ostinata fiducia dovranno tenerli in vita. Naufraghi nel deserto blu è il racconto, in perenne bilico tra speranze e delusioni, di un'avventura al limite: trentasette giorni in balia di onde colossali, bonacce, squali e burrasche. Fino alla salvezza.

Dougal Robertson (1924-1992), scozzese di Edimburgo, si arruola dopo gli studi nella Marina mercantile britannica. Alla fine della carriera si ritira con la moglie e i figli in una fattoria, dedicandosi all’agricoltura. Fino al 1971, quando deciderà di riprendere la via del mare, insieme alla famiglia, per circumnavigare il globo a bordo di Lucette.

mercoledì 24 novembre 2010

HR 31 Monsun

per gli amanti del "genere", c'è un Monsun in vendita (su Bolina, cartaceo e "non") , in Alto Adriatico..



(sisterboat)


Hallberg Rassy 31 Monsun, tendalini e tappetini nuovi, riscaldamento Webasto, timone a ruota, motore rifatto, alternatore e salpancora nuovi, vele, visibile Trieste, Euro 37000

martedì 23 novembre 2010

lunedì 22 novembre 2010

Appuntamento (LIVE) a Montebelluna

per la serie "i calzoni impegnano" (cit. Totò), mi corre obbligo dare massima diffusione all'evento seguente...


[ricopio il comunicato ufficiale d'invito]

Cari soci e amici,
il Direttivo dell'Associazione ha stilato un programma di serate davvero interessante per la stagione invernale.
Un venerdi sera di ogni mese, da Novembre a Marzo, avremo ospiti dei protagonisti della vela di grande livello.
Si inizia Venerdi 26 novembre a Villa Benzi a Caerano S. Marco con Davide Palmisano.
Gli appuntamenti, tutti ad ingresso gratuito, sono aperti ai soci e non soci interessati al mare, alla vela ed alla navigazione nelle sue diverse sfaccettature.
Vi mando in allegato il programma completo con preghiera di darne la massima diffusione anche attraverso i vostri contatti.

[homevideo] Adulterio, istruzioni per l'uso

 (e via che ti inauguro di lunedì mattina la nuova rubrichetta..)

....complice l'arrivo del freddo inverno artico ieri è stata la terza domenica consecutiva che si conclude con un filmozzo in versione home-video, e già che tre indizi sono più di una prova, direi anche che la condivisione che ne scaturisce è d'obbligo!


ieri il palinsesto della seconda serata -a prole a destinazione collocata- ha pertanto previsto:


Cosa voglio di più  di Silvio Soldini

Con Alba Rohrwacher, Pierfrancesco Favino, Giuseppe Battiston, ...

Commedia, durata 126 min. - Italia, Svizzera 2010. - Warner Bros Italia





(per me 3 stelline su 5 meritatissime, bravi ed espressivi gli attori, dei begli scorci d'interno, e sullo sfondo degli incontri clandestini dei due protagonisti una Milano più triste che torbida, degnamente fotografata nelle ore proprie dei pendolari e degli schiavi della pausa-pranzo..)

domenica 21 novembre 2010

pronti su via, ARC !!!

post dedicato all' ARC-Atlantic Rally for Cruisers, in partenza proprio quest'oggi con rotta classica da Las Palmas - Gran Canaria a Rodney Bay, St Lucia (2,700 miglia circa, miglio più miglio meno..), e che dovrebbe vedere tra gli iscritti anche qualche amico e conoscente, e amico degli amici e dei conoscenti, a cui va il ns. più sincero: in Culo alla Balena!


Sicuramente iscritto e pronto a scattare svelto al via ci sarà il Gs 50 "Nibani", attrezzatissimo allenatissimo organizzatissimo & programmatissimo, in tutto e per tutto, e di cui alleghiamo il video di navigazione del primo assaggio autunnale d'oceano, da Gibilterra a Las Palmas:






Di pari passo, non sono certo se formalmente iscritto al rally o meno, ma certamente non meno organizzato&attrezzato di "Nibani", dovrebbe iniziare la traversata con rotta sui Caraibi anche il Wauquiez Centurion 45s (full optional&gadget) "Downunder" di Marco (a bordo del quale potrebbe anche starci "in traversata", pure una nostra cara amica veneto-sicula..)



















 ciò detto: BUON  VENTO Oceanico, Gente!




Noi resteremo, ovviamente, in casa a seguirli via AIS o messaggi su forum e blog, con i piedi sulla stufa e logicamente covando nel nostro cuoricino infreddolito tutta la più malcelata invidia nei loro confronti, ma fermamente coscienti e decisi, che la Nostra traversata quando ci sarà -e ci sarà, ne siamo certi e statene certi che *ci sarà*-, assomiglierà più a quella fatta da questa truppa di sciamannati oceanici qui appresso, senza nè rally nè gadget.......... B(uona) V(isione) !   ;-)

venerdì 19 novembre 2010

Samo Nautica - Samoric 41

"barca-della-settimana" in forma ridotta, giusto una breve testimonianza ad un modello raro quanto interessante: disegnato dalla preziosa matita di André Mauric (il progettista del Pen Duick di Tabarly, non certo miciomicio-baubau!) fu realizzato dalla "Samo Nautica" di Roma nei primi Anni ’80, senza grandi pretese a livello di lussi o particolari qualità costruttive, eppure il disegno originale ne fa ancora oggi, ritengo, un'apprezzabile barca da gran viaggio, con carattere quasi "francese" nella sua accezione crocieristica.
Non manca anche il particolare della deriva mobile sulla chiglia zavorrata, il Samoric 41 nasce con armo a cutter e logicamente dà il meglio con venti sostenuti.
Destinato come detto alla pura crociera, il Samoric ha gli interni divisi in tre ambienti separati: due cabine con bagno a poppa e a prua, e un ampio quadrato con doppio divano, cucina e tavolo da carteggio.
In navigazione l’imbarcazione soffre i venti leggeri, soprattutto a causa del peso non indifferente, ma già con vento forza tre le prestazioni si fanno interessanti.
Lo stesso modello fu prodotto anche nella versione charter, con il locale wc al di fuori delle due cabine gemelle di poppa, ognuna ospitante due cuccette laterali.
Di seguito foto di repertorio e scheda tecnica!


Progetto: Andrè Mauric
Tipo: Deriveur lestè
Lunghezza ft: mt. 12.46
Lunghezza gal: mt. 10.50
Larghezza al baglio max.: mt. 4.13
Pescaggio: mt. 1.40-2.60
Dislocamento: Kg. 10.500
Zavorra: Kg. 4.000+300
Stazza: Ton. 11.90
Mat. Costr.: Vetr. Rinf.+balsa
motorizzato Mercedes Nanni mb 200 62 HP
Carburante l. 250
Serbatoi acqua lt. 600
Altezza in quadrato mt. 1.90
Bagni 2
Posti letto 6+1 max 8+1
Cabine 2 + quadrato

Cutter con strallo di trinchetta mobile
Sup. velica di bolina: mq. 103
Albero: Sorimast
Attrez. Coperta: Goyot-8 winches Lewmar
Vele: Randa, Genoa, Yankee, Trinchetta 1 e 2, Spinnaker, rollafiocco Profurl


quando andare a votare è un vero piacere!

mercoledì 17 novembre 2010

la SoloVela in video

..scovato sul tubo inserito fresco fresco.. con il cruccio di non aver potuto partecipare (per il secondo anno di fila, e con due barche diverse, che mi sfugge questa golosa possibilità!), un riconoscimento di merito all'organizzazione dell'evento ed un plauso ai (tanti amici) partecipanti: e non poteva infine mancare anche la pubblicazione di questa clip assai assai professional!!

martedì 16 novembre 2010

the VAGABOND project



- il varo del VAGABOND, il 17 marzo 2000

- 2 anni di navigazione intorno alla Groenlandia fino al 2001

- la circumnavigazione del continente Artico nel 2002/2003 passando per il passaggio a Nord-Est (primo yacht ad attraversarlo senza sosta) svernando in Kamtchatka, per raggiungere poi l'anno seguente lo stretto e le isole di Bering passando prima per il Giappone; proseguendo ancora da li fino all' Alaska ed il Canada, e attraversando infine il passaggio a Nord-Ovest con la meta finale dello Spitsbergen




- 5 (lunghi) inverni tra il 2004 ed il 2009 trascorsi a battersi con la Natura più selvaggia nella desolazione dello Spitsberg

- il ritorno in Groenlandia attraverso il passaggio a Nord-Ovest in senso contrario nel 2010, stavolta ospiti a bordo di un trimarano norvegese (B. Ousland)



La storia di una barca d'acciaio di 47 piedi, del suo comandante coraggioso (Eric Brossier) e di un'equipaggio (France Pinczon du Sel moglie di Eric, la loro figlia Léonie nata nel febbraio del 2007 dentro la pancia del Vagabond, e tanti altri che si sono succeduti a bordo); una storia che sembra veramente non finire più, infinita come i ghiacci sterminati che ha attraversato negli ultimi 10 anni.
Un film ed un libro che non conoscevo, ma che meritano d'essere approfonditi, e presto prometto che mi doterò dell' edizione italiana del libro pubblicata dalla sempre affidabile Nutrimenti.






Per tutti noi che comodi a casetta ci apprestiamo ad affrontare un nuovo inverno, con i riscaldamenti termoautonomi ben settati sulla temperatura interna di 20°C sopra lo Zero, resta un sito tutto da scoprire per chi ama il Grande Nord: http://vagabond.fr/index.en


"I was born in Japan, I left the country when I was only three months old, but ever since I want to return. To see Nagoya again. In september 1969 I crossed the Arctic by air to go to France. To return along this route by boat was a very ambitious project, but the magic of the Arctic and other remote areas have shown me, on previous voyages, to be a true temptation. Such strong and unforgettable experiences are the source for emotions which afterwards one will constantly try to relive.
Moreover there is this irresistable urge to discover, meet and mix with other cultures. It is time that peoples, isolated in the Siberian Arctic who live a life so different from ours, are noted by us. This long traverse of several months is the perfect occasion to testify of how man succeeds in adapting to his environment, even in a hostile climate and a politically and economically unstable system. A sailing vessel allows to give back some of the warm hospitality so often and spontaniously encountered when one travels.
So, it goes without saying that this project came to life little by little, and being supported by a crew and by absolute resoluteness."

===
"Le Passage du Nord-Est fût la grande étape dans l'élaboration d'un navire de passionnés. Passionnés de navigations insolites, de plongées inconnues, de randonnées dans des massifs sans nom, passionnés de géologie, de biologie, d'ornithologie, passionnés d'explorations et de découvertes…

Chacun a sa place à bord, au fil d'un programme dicté par les ambitions et les projets des équipiers qui viennent vivre leur rêve. Pendant une semaine ou un mois, ce voilier est leur cadre de vie, leur camp de base, leur support logistique. 

Je souhaite ainsi permettre à d'autres projets de voir le jour, grâce à un bateau parfaitement adapté et bien rodé. Telle est ma motivation profonde. Un projet de longue haleine, quelques années qui marquent une vie."

Alors, bienvenue à bord !
Eric Brossier











lunedì 15 novembre 2010

Isobare Strette, Vento Forte: Come misurare l’intensita’

Il gradiente barico è il rapporto tra due isobare e la loro distanza. Leggendo una carta meteo, più è grande la distanza tra due isobare e meno sostenuti saranno i venti in quella zona.
Ma come calcolare qual è effettivamente la forza del vento?


Innanzi tutto bisogna avere una cartina meteo con i valori della pressione a terra. Se nella carta non sono presenti le scale della latitudine e longitudine, bisogna riportare, il più fedelmente possibile, le isobare sulla carta nautica. Questo passaggio si rende necessario, perché occorre misurare in miglia la distanza esistente tra due isobare. Questo valore va incolonnato, nella tabella sottostante, con la latitudine del punto rilevato.

Incrociando i due dati (distanza e latitudine ) si ha l’intensità del vento.


DISTANZA IN MIGLIA              20   30   40  50  60  70  80  90  100  110  120  130  140  150  160
LATITUDINE                                                        VENTO IN NODI
35°                                        141  94  71  57  47  41  35  31   28    26    22   19     16   13     10
40°                                        126  84  62  50  42  36  31  28   25    23    20   17     14   11     9
45°                                        114  76  58  45  32  32  29  25   23    21    17   15     13   10     8               
50°                                        106  70  52  42  35  30  26  23   21    19    16   14     12   9       7

A titolo d’esempio supponiamo che la distanza tra l’isobara dei 1010 hPa e quella dei 1014 hPa sia di 100 miglia. Ci troviamo nelle vicinanze di Capri, quindi all’incirca sul quarantesimo parallelo. Incrociando i due dati (100 miglia e 40° latitudine) si stabilisce che in zona ci sono circa 25 nodi di vento.
 

Attenzione però, la tabella è valida per quelle cartine meteo che riportano le isobare con valori che aumentano o diminuiscono di 4 hPa.
 

domenica 14 novembre 2010

Scampi e/o frutti di mare alla "buzzara"

Scampi e/o frutti di mare alla "buzzara"


Ingredienti:
1 kg di scampi e/o frutti di mare - 1 dl di olio d’oliva - 4/5 spicchi d’aglio - 250 g di pomodori maturi - 200 g di pangrattato - 4 dl di vino bianco - ciuffo di prezzemolo - sale e pepe - 1 foglia di alloro

Preparazione:
Tostare nell’olio ben caldo il pangrattato, aggiungere l’aglio ed il prezzemolo tritati. Unire gli scampi e/o i frutti di mare, 2 dl di vino e cuocere per un quarto d’ora. Aggiungere quindi i pomodori pelati e tagliati a pezzi, l’alloro, il sale ed il pepe. Cuocere per un’altra mezz’ora a fiamma bassa ricordandosi di aggiungere il vino rimasto. Attendere che le conchiglie si aprano. Quando il sugo si addensa togliere dal fuoco e servire.

Consigli:
Potete variare a vostro piacere, omettendo ad esempio il pomodoro, oppure aromatizzando anche con altre erbe aromatiche (un rametto di rosmarino). La ricetta può essere realizzata a vostro piacimento solo con scampi, o vongole, o cozze, tartufi di mare..., da servire in questo caso come secondo piatto, ma anche con un mix di crostacei e frutti di mare, accompagnato da fette di pane tostato e essere servito come "piatto unico".



..tratta da Dalmatica, un bel blog ricchissimo di informazioni, generali, da viaggio, ma anche curiosità, tutte a tema Croazia: compresa una raccolta di ricette tipiche della cucina croata (Palacinke incluse!)

sabato 13 novembre 2010

metti una gita al Nord..

Due famigliole noddiche che -nella bella stagione- escono dal porto per tirare un paio di bordi di conserva a tutta tela verso il mare aperto..



...l'arrivo all'arcipelago poco lontano, e l'approdo "all'inglese" in un tranquillo ridosso naturale..



e tutti a terra a festeggiare.............

(foto "di catalogo" del Najad 440, liberamente tratte dal sito del produttore........... posto e premesso che non chiedo loro nulla in cambio di questa pubblicità, e mi accontento appena di aver potuto sognare per qualche attimo....)


mercoledì 10 novembre 2010

dalle "Lettere a Lucilio" - Seneca

“Comportati così, Lucilio mio, rivendica il tuo diritto su te stesso e il tempo che fino ad oggi ti veniva portato via o carpito o andava perduto raccoglilo e fanne tesoro. Convinciti che è proprio così, come ti scrivo: certi momenti ci vengono portati via, altri sottratti e altri ancora si perdono nel vento. Ma la cosa più vergognosa è perder tempo per negligenza. Pensaci bene: della nostra esistenza buona parte si dilegua nel fare il male, la maggior parte nel non far niente e tutta quanta nell’agire diversamente dal dovuto. Puoi indicarmi qualcuno che dia un giusto valore al suo tempo, e alla sua giornata, che capisca di morire ogni giorno? Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata. Dunque, Lucilio caro, fai quel che mi scrivi: metti a frutto ogni minuto; sarai meno schiavo del futuro, se ti impadronirai del presente. Tra un rinvio e l’altro la vita se ne va. Niente ci appartiene, Lucilio, solo il tempo è nostro. La natura ci ha reso padroni di questo solo bene, fuggevole e labile: chiunque voglia può privarcene. Gli uomini sono tanto sciocchi che se ottengono beni insignificanti, di nessun valore e in ogni caso compensabili, accettano che vengano loro messi in conto e, invece, nessuno pensa di dover niente per il tempo che ha ricevuto, quando è proprio l’unica cosa che neppure una persona riconoscente può restituire.”

grazie Simone

tutti in falchetta, pronti alla vira!

sebbene qualcuno ipotizzi che stessero aspettando l'autobus...

martedì 9 novembre 2010

C'è una 12e70 da salvare



Di questa barca mitica ne avevamo già altrove parlato.. questo non è pertanto il post di una "barca della settimana", ma solo la dovuta testimonianza alla visita effettuata dal sottoscrito a bordo di una -ancora- splendida 12e70 in procinto d'essere riportata in auge dopo alcuni anni di trascuratezza inchiodata su un invaso a terra, a bordo della quale sono stato invitato dall'armatore alla presenza di alcuni tecnici e artigiani che molto probabilmente ne cureranno il restauro; per rispetto alla privacy non pubblicherò nè la storia della barca -che pare un romanzo, e se ne potrebbe fare tranquillamente un film- nè foto integrali nè il nome, ma ugualmente non posso non renderle il giusto tributo con un paio di foto dei alcuni suoi fascinosissimi particolari! (da notare il marchio inconfondibile dell'Alpa impresso sui fermi carrelli del genoa e su molti altri particolari, ed il bicchiere di uno dei candelieri di centro barca, sagomato in modo da poter abbattere il candeliere in questione navigando sotto spi, senza dare intralcio alle scotte di questo.. autentiche chiccherie!)










Trascrivo piuttosto un brano tratto dal libro "Alpa 1956-1998 - La storia" di Davide Zerbinati, a conforto di una storia veramente mitica e che potrebbe non fine mai!


domenica 7 novembre 2010

Tamata e l'Alleanza

"L'alba lontana non imbianca ancora il cielo e già corriamo nella notte per ritrovare i nostri compagni e scegliere insieme che cosa fare della nuova giornata. A letto con le galline, in piedi al canto del gallo, i nostri giorni qui sono colmi.
Sotto le verande delle capanne, il barlume dei lumicini alimentati dall'olio di cocco rischiara il primo pasto del mattino: una minestra di riso condita con nuoc mam piccante e qualche pezzo di pesce essiccato, cotto in un brodo fragrante d'erbe. Mentre gli uccelli ancora dormono, le famiglie stanno accovacciate attorno alla pentola di coccio posata al centro dell'ampio tavolaccio sotto ogni veranda. Il villaggio si estende per più di un chilometro. Una ventina di capanne con i muri d'argilla e i tetti di paglia, distanziate da boschetti di areche lungo l'unica strada in terra battuta, con due carreggiate tracciate dalle ruote dei carretti e da generazioni di piedi nudi. Un alto schermo di paletti e di frasche intrecciate, ricoperte di foglie di cocco, nasconde i cortili di terra e placa i Monsoni. Un altarino non più grande di una colombaia, incavigliato su un palo a sinistra della capanna, rende onore agli antenati e agli dèi che vegliano sulla pace del villaggio."


Tamata significa “tentare” in polinesiano ed è il nome della sua ultima barca; l’Alleanza è il definitivo abbraccio del mare con la terra, ed il compimento finale della missione del navigatore; "Tamata e l'Alleanza" è l'ultimo libro di Moitessier e la sua autobiografia più completa. Splendida, onirica e visionaria come sempre la sua scrittura, ma invero un pò ripetitiva al limite del prolisso specialmente nei primi capitoli che vedono il giovane Bernard prima fanciullo monello, poi adolescente, diviso tra le strade di Saigon e le spiagge dell'Indocina; lettura che diventa poi quasi noiosa nella narrazione dell'età del giudizio,  prima con il Nostro arruolato nella Marina francese impegnata a sedare la guerra civile contro i viet e poi in preda alle sue crisi esistenziali in terza persona, tra visioni mistiche e deliri ambientalisti.
Molto Hippie come lettura. Lui rimane un Mito, comunque. Però il libro a tratti "concilia" oltre misura.. lettura accuratamente diurna.


“Ascolto il mare correre lungo il fasciame (…) Capisco ora il linguaggio di tutte queste musiche. Mi dicono che sono diventato cittadino del più bel Paese del mondo. Un Paese dalle Leggi dure, però semplici, che non inganna mai, immenso e senza frontiere, nel quale la vita scorre tutta al presente. E le musiche mi ricordano di non dimenticare mai che in questo Paese sconfinato, in questo Paese di vento, di luci e di pace, c’è un solo Grande Capo, il Mare”. 

sabato 6 novembre 2010

tempo di Route du Rhum

Non parlo nè della regata nè degli italiani, promesso... (qui c'è il tracking online)

Solo un pensiero ed una dedica alla velista bretone (ovviamente , quindi) dura & pura -ma anche- più fascinoscamente bella ed inquietante, del Mondo... Servane Escoffier  


Fair winds and calm seas ......Je t'adore!



qui a bordo del suo tri- classe "ultime" Saint Malo 2015:

  • Numéro de voile : 2015
  • Longueur : 22 m 50
  • Largeur : 11 m 50
  • Tirant d'eau : 3 m 50 max
  • Mât : 28 m
  • Déplacement : 11 T
  • Structure : Carbone
  • Voilure : au près : 285 m² au portant : 450 m²
  • Architectes : Ollier
  • Date de mise à l'eau : 1984


Quando dico che mi ha preso la scimmia..

venerdì 5 novembre 2010

Impianto elettrico Primario e Batterie, Atto 4 (l'autoimmunizzazione)

Ci siamo lasciati l'altro giorno con la promessa di dedicare un capitolo a sè alla previsione di intervento "lato solare", ed in effetti l'argomento è talmente vasto che mi pareva d'obbligo affrontarlo su un pezzo a sè stante, ma nella realtà dei fatti non è che ci sia molto da dire oltre quanto non sia stato già detto, senza la certezza di dire le stesse cose (e meno bene, vista la mia esperienza in materia assolutamente basic! cfr. gli articoli monografici di Roberto Minoia).

Del solare (cfr. "fotovoltaico") non si può dire che bene ed anzi nel clima di crisi energetica ed ambientale a livello mondiale, dirne bene è quasi diventato un obbligo morale, "per rispetto delle generazioni future" viene spesso ripetuto, ma sinceramente senza smuovere proclami epocali e lanciare anatemi energetici di rango assolutistico, ma rimanendo fermi alla nostra esigenza minima d'avere appena appena un pò più di corrente a bordo ed il prosecco sempre fresco in frigo, mi limiterò soltanto a ribadire le nostre intenzioni, motivandole, illustrando mooooooolto brevemente l'installazione che faremo (banale. anzi banalmente da altri ricopiata!), piuttosto soffermandomi sul reale punto di forza di un impianto fotovoltaico che resta a mio modo di vedere la flessibilità, intendendo ciascun elemento fotovoltaico come un modulo potenzialmente ripetibile senza fine, se non il limite stabilito dallo spazio concesso all'installazione dei moduli stessi. 

Per questa ragione dirò molto velocemente quello che porteremo a bordo a nostro beneficio elettrico: un pannello policristallino marca Kyocera da 85 watt, che ***dovrebbe*** garantire, installato lateralmente alla draglia, "volante" per poter essere spostato da una murata all'altra in base alla posizione del sole ed all'inclinazione della barca in navigazione, -e ovviamente "in media",- 35-40 Ah al giorno.
 

mercoledì 3 novembre 2010

Barche Amorrate

...
Le vele le vele le vele
Che schioccano e frustano al vento
Che gonfia di vane sequele
Le vele le vele le vele!
 
Che tesson e tesson: lamento
Volubil che l'onda che ammorza
Ne l'onda volubile smorza...
Ne l'ultimo schianto crudele...
 
Le vele le vele le vele


(Dino Campana)

Impianto elettrico Primario e Batterie, Atto 3 (la terapia)

Breve riassunto delle puntate precedenti:

atto 1, l'ANAMNESI 
(ovvero: "Houston... abbiamo un problema..")
atto 2, VISITA & DIAGNOSI
(ovvero: "kiamave un tottttòveeee..kiamave un tottttòveeee..")

Una volta acquisite tutte le informazioni preliminari del caso e "subìto" il primo responso diagnostico con relativo preventivo di spesa, diciamo che ci eravamo lasciati, prendoci una pausa decompressiva per capire esattamente la strada migliore da seguire, che fosse percorribile economicamente parlando ma che anche desse un minimo risultato!

La "sostenibilità economica" del progetto non può evidentemente essere raggirata, i problemi evidenziati vanno risolti con conseguente onere di spesa, ma le volontà anzi i desideri di up-grading vanno aggiustati da bene e condizionati onde renderli fattibili, altrimenti i progetti rischiano di restar tali, dunque le riflessioni che abbiamo fatto sono di due ordini diversi:

1) no agli sprechi: si impone dunque un ferreo riciclaggio di tutti i componenti dell'impianto integri, in questa fase anche quelli meno "desiderabili" purché funzionanti
2) no al superfluo: si impone un'attenta analisi dei bisogni effettivi di barca in assetto da crociera ed equipaggio, onde evitare acquisti in eccesso
3) si alla flessibilità: nel tempo, attraverso una pianificazione degli interventi differita nel tempo su più step di avanzamento, e nello spazio, attraverso una diversificazione degli "investimenti" già a partire dalla scelta delle possibili fonte energetiche.


martedì 2 novembre 2010

il motorsailer della Marmellata Puffin

...se non sembra proprio quella del film di Bud Spencer & Terence Hill ("Chi trova un amico trova un Tesoro", 1981 con la regia di Sergio Corbucci), la barcozza buffa recensita dall'amico Mistro l'altro giorno, in diretta da Nautilia!



"SOLO PUFFIN TI DARÀ FORZA E GRINTA A VOLONTÀ!"



"A ME PIACCIONO SOLO LE PAPPAGALLE!"



"SOLO PUFFIN TI DARÀ FORZA E GRINTA A VOLONTÀ!"

Tall ship rescue after it loses masts

(credo che si tratti della seconda nave a vela più lunga al mondo...)



"Alla fine l'hanno recuperato, seppure in condizioni critiche. Una nave scuola a due alberi con a bordo 47 persone, tra cui una trentina di ragazzi, era finito il 29 ottobre nel mare in tempesta al largo della costa della Cornovaglia. Immediati i soccorsi coordinati dalla Royal Navy che ha impiegato rimorchiatori ed elicotteri della base di Culdrose. La Fryderyk Chopin aveva perso l'albero maestro a 150 chilometri a sud delle isole Scilly."



questa e altre foto del veliero rabberciato alla deriva sulla pagina di laRepubblica.it