"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

giovedì 30 dicembre 2010

Racines foto (segue e finisce)



Documenti filmati dell'ultimo giorno nel paradiso dello speck

Alla salute dell'equipaggio di Y2K


Lunga vita a Y2K ed al suo equipaggio: brindisi questo vinto a mani basse per gentilezza pressochè inpareggiabile. Grazie Max e Ale, i miei migliori auguri di Buon Anno!

mercoledì 29 dicembre 2010

la ricetta del Cacciucco

(ovviamente non è farina del mio sacco.. ma trattasi di sapiente copia/incolla a beneficio unico di panza&palato..)


Innanzitutto, ingrediente fondamentale un pescivendolo come si deve: servono almeno 7-8 etti di pesce a persona, se siete mangioni anche un chilo!

Il Cacciucco ("alla livornese"), come tutte le zuppe di pesce, si fa scegliendo pesci di taglia medio/piccola, con grande assortimento (almeno 7-8 pesci diversi), e mescolando pesci ricchi di cartilagini e sapore con pesci dalla carne più delicata e compatta.
Alcuni pesci sono irrinunciabili: seppia e calamaro, scorfano, tracina, gallinella, cozze; vanno anche bene: San Pietro, sciabola, aguglia imperiale, ghiozzi, prete, occhiate, pesce bianco più pregiato come spigole, orate ecc.(ma io queste ultime preferisco cucinarle in altri modi)....
Pesci in tranci: Murena oppure grongo oppure rana pescatrice oppure ....
Crostacei: Scampi o gamberoni o mazzancolle o se li trovate, alcuni granchi.


Preparazione:
Serve un tegame largo, dal bordo medio, dimensionato in modo che sia possibile mettere i pesci e farli cuocere senza che sia necessario girarli o toccarli più di tanto. Perfetto un tegame in coccio di grande dimensione, col coperchio.
Mettete olio, cipolla affettata, aglio e peperoncino nel tegame, a fuoco vivo.
Quando la cipolla è imbiondita buttate pomodoro fresco da sugo tagliato a pezzi, la seppia e il calamaro, puliti e tagliati a striscie, e, se li avete, i granchi schiacciati.
Fate rosolare bene, poi bagnate col vino (c'è chi usa il rosso, che è quello della ricetta classica livornese. Io preferisco usare un bianco sapido, con un po' di corpo).
Fate ridurre il vino, poi aggiungete un po' di passata di pomodoro e salate (poco, il pesce è già salato di suo, verificate assaggiando).

Fate andare per una decina di minuti, poi cominciate ad aggiungere i pesci, sistemandoli bene nel tegame. Cominciate da quelli con la carne più soda e ricchi di umori, che devono cedere i loro sapori e profumi: lo scorfano, la tracina, la murena e il grongo, il san pietro, ....
Fate cuocere a fuoco medio per dieci/quindici minuti, coperto, senza girare il pesce ma verificando che sia ben bagnato dal sugo.
Poi aggiungete i tranci di pesce, o i pesci più delicati:
Gallinella, rana pescatrice, aguglia, pesce bianco, ....

Potete aggiungere anche a più riprese, regolatevi sulla base del pesce che avete. Se serve aggiungete un po' di acqua, la zuppa deve essere brodosa ma non troppo.

Quando il pesce è cotto (sempre cotture brevi e con fuoco vivace mi raccomando, non fatela bollire per un ora, i pesci devono essere ben cotti ma integri e riconoscibili), e i primi che avete messo si sono un po' disfati, aggiungete i crostacei e le cozze, e coprite per cinque/dieci minuti.

Potete aggiungere del prezzemolo fresco e servire, oppure, meglio, spegnere il fuoco e lasciare raffreddare e riposare la zuppa per qualche ora, meglio ancora una notte.

Prima di servire comunque scaldatela riportandola a bollore e metteteci un po' di prezzemolo.

Per servire, mettete in tavola un paio di spicchi di aglio sbucciati e delle fette di pane casereccio raffermo. Strofinate con l'aglio il pane e mettetelo sul fondo del piatto, poi servite la zuppa dando a cascuno pezzi dei diversi pesci, crostacei, cozze e bagnando bene con il sugo il pane.

Da innaffiare con vino rosso oppure con un bianco barricato di spessore.

lunedì 27 dicembre 2010

Ski-time in Sterzing

Fare il pieno di fitamine,bitte..

Mare in discesa

 



Cielo e mare sono come due specchi che di giorno si riflettono... di notte si ascoltano. 

 
° R. Battaglia - Mare in discesa °

domenica 26 dicembre 2010

pronti a partire con il Santippe?

per chi volesse programmare precocemente le prossime ferie estive, mi permetto di suggerire........."il Mediterraneo com'era una volta!"





(piccolo spazio, pubblicità)

[homevideo] Il Social Coso

Piaciuto, e anche tanto. sembra facile (ma non è difficile) raccontare l'ascesa di un nerd capace di relazionarsi solo col suo blog, o quasi, in grado poi di elaborare la nuova accezione del termine "amicizia" nell'era digitale. provateci voi, se non siete David Fincher (Seven, Zodiac, ecc.....!)

(ottima anche la scelta degli attori, tanto l'inespressività ebete del protagonista quanto la cordiale faccia da culo offerta da Justin Timberlake per rappresentare il Parker-cocainomane-babbo di Napster)

Nell'ottima narrazione filmografica mi sarei aspettato solo una colonna sonora più di livello e più presente, che parte oltretutto benissimo sui titoli di testa che ne rivelano l'autore (Trent Reznor geniaccio dei Nine Inch Nails, mica bagiggio), ma poi mi pare un pò di disperda strada facendo, a parte solo l('ennesim)a cover di Creep presentata nel commento del trailer in una assolutamente fantastica versione choral (ma di sicuro il film lo rivedo ed al secondo "ascolto" potrei rivedere questo giudizio!)

 

The Social Network





..la sua ragazza lo lascia e lui gli da della troia dalle pagine del suo blog. poi diventa il più giovane strabilionario del Pianeta.
Come blogger a mia volta mi corre obbligo di rifletterci sù...

sabato 25 dicembre 2010

giovedì 23 dicembre 2010

Pulizia del Teak di coperta

......e non rispondetemi subito: "Teak Wonder" perché m'incazzo!
(molto più di quanto mi sono già incazzato ricevendo dal mio negoziante di fiducia la spiegazione del lavoro da fare ed il preventivo di spesa con i prodotti di cui sopra!)



piuttosto chiaritemi qualche dubbio da analfabeta del teak:

- idropulitrice si / idropulitrice no ???
ne ho comperata una "apposta" in offerta al discount, per la stessa ragione (se non si rompe in 15 giorni!) non credo che abbia una gran pressione di lavoro, però ho letto sul libro di Zerbinati "Lavori a bordo" a proposito del teak, testuale e categorico: "MAI usare l'idropulitrice!"

- teak cleaner professionali: quali?
(il mio negoziante, quello stesso di cui sopra, ne paventa uno nuovo tipo impregnante a base "acquea" anziché "petrolchimica", marca Ferrotone.. mi pare!) e specialmente: quante mani, quanti prodotti, quanti cicli? (quanti euri???)

- sbiancante si  / sbiancante no?
visto che ci sono quelli maniaci della preservazione assoluta del legno -mancati restauratori o antiquari- che dicono che è un acido e come tutti gli acidi al legno alla lunga non fa bene...

- olio si / olio no ??? (di lino o di giogioba?) 
ma a questa domanda vedendo anche come il lavoro va fatto, e quali risultati da (restituzione dell'olio suddetto ad ogni risciacquo per tutta la vita, agevolazione allo sporco di annidarsi nel legno pasticciandosi ed impastandosi dentro, giusto per cementarsi per bene in tempo per il prossimo ciclo di pulizia, varie ed eventuali) mi sarei dato già una risposta: NO (e vi prego non provate nemmeno a smontarmi da questa convinzione essendo pure l'unica che ho!)

- rimedi della nonna???
le ricette qui si sprecano: chi dice acqua e limone (in un secchio d'acqua 4-5 limoni tagliati e spremuti), chi l' acido ossalico (ma perché esiste davvero? e dove si compra? tutti ne parlano tutti lo usano, ma io temo sia solo un mito o una favola o si trovi solo nel "piccolo chimico"..),  chi sapone neutro (ph 5.5 come quello per l'igiene intima..), altri last al limone acqua tiepida e panno morbido (quello per i piatti, cioè..), CIF crema quella per i gabinetti (!), sapone di Marsiglia (in scaglie o "chante claire alias il gallo del pulito"?), varichina diluita (1 litro per 4-5 litri di acqua), Ace blu (a quale essenza di profumo?), sapone naturale alias "lisciva" l'unico vero ed originale rimedio nonna made, ecc ecc ecc  ...... senza dire che poi -ovviamente- ogni ricetta "della nonna" che sia tale c'ha pure i suoi trucchi che in quanto tali non sono dati a sapere... (intervenendo sul legno preventivamente già bagnato o da asciutto?? facendo agire i rimedi prima e per quanto tempo? c'è chi usa acqua con il 10% di varichina bagnando il teack la sera e risciacqua la mattina dopo ...) 

- spazzola morbida / spazzola dura ???
qualcuno addirittura ho sentito dire usa la scotch-brite, la spugnettina verde della 3M.. consigli ben accetti (e gradite foto!), i più talebani un pennello a setole morbide genere quello da barba!

- lungo senso delle venature / in senso trasversale alle venature??? (in diagonale?!?!?!)
come eseguire correttamente utilmente e specialmente senza far danni, l'operazione vera e propria di pulizia MANUALE?? (rigorosamente in posizione di preghiera islamica, e con la prua della barca rivolta verso la Mecca..) 

- tempistica degli interventi ???
una volta all'anno (spero..) ovvero ogni quanti mesi (settimane ..inorridisco)? pre- o post- pausa invernale?

- opzione zero???
(leggasi: secchiate di acqua di mare durante la crociera estiva e amen, e lascio che la Natura faccia il suo corso..)

- (portare la barca in Turchia come ha fatto il mio amico che se ne è andato a Marmaris [*] e poi non è più tornato, o qualcuno dice persino in Thailandia e farsi rifare il ponte nuovo pagando da mangiare a tutta la truppa impegnata in coperta per un paio di settimane?)




[*] vedasi foto seguenti, del nuovo ponte in teak "turco" di cui adesso si pregia la coperta della ns. cuginetta Gs 343 "Adventure", partita per il Paradiso dei velisti e logicamente mai più tornata indietro...







martedì 21 dicembre 2010

in crociera da Babbo Natale

Per tutti gli amanti delle navigazioni nordiche e di quell'ambiente unico.. tra cui (se non s'era capito già!) mi annovero!



Aurora Borealis timelapse HD - Tromsø 2010 from Tor Even Mathisen on Vimeo.


natura incontaminata, spazi enormi, immutabile quiete, una incredibile scuola letteraria contemporanea di "giallisti" ed una mirabile attenzione e tensione diffusa e spesa nazionale per la cultura che non ha eguali altrove al mondo; un'infinità di isole fiordi ed ancoraggi in mare, pesce fresco a tavola e belle donne a terra.. ma se non è il PARADISO!?!!


questa è l'isola di Orust, circa 50 km più a nord di Goteborg: tanto per gradire sede di alcuni semi-sconosciuti cantieri navali (Hallberg Rassy, Sweden yachts, Najad, Malo yachts.. giusto per citare quelli "meno" sconosciuti!)




Segnalazione quindi di un pdf reperito in rete molto molto ma molto carino, sfortunatamente non si può nè stampare nè scaricare (ma vedete che malfidati gli autori!):

http://it.calameo.com/read/000010254f52c6f4be622

C'è il resoconto di una crociera in acque svedesi portata a termine da velisti -nientepopò di meno- roveretani nel 2007, corredato da tante informazioni di viaggio, dati utili, e specialmente tanti bei bozzetti e disegni e acquerelli che ne fanno farebbero uno splendido portolano in stile Mancini versione baltica.. io lo trovo davvero ben fatto, e -visto che si approssimano le feste natalizie- lo segnalo ben volentieri, venisse utile per chi avesse avuto l'idea di andare a trovare Babbo Natale in barca a vela......




buon viaggio e buon Natale!

EDIT..........direttamente da Ellos: pubblichiamo la foto dell'ultima delizia del Nord, i 20 mt dell' H.R. 64 appena varata nel freddo e bianco inverno scandinavo.....

Laura Dekker transAtlantica

lo dice Yachtingmonthly.com


Edit altrimenti detto ERRATA CORRIGE: la notizia va bene, la foto invece no! ..troppa neve sulla mia testa o troppo Xmas Blue o troppe 15enni in giro per gli Oceani, ed ho fatto un minestrone inserendo una foto di Jessica Watson!!! ..grazie a chi mi ha fatto notare il pastrocchio, le mie scuse (ma è Natale, e siamo tutti più buoni, quindi mi perdonerete.. spero....)

lunedì 20 dicembre 2010

Crossing the Pacific Ocean

grazie a sNIPEOUT che l'ha postato (che uno pensa che pubblichi solo roba competitiva tutta pecette&carbonio, ed invece debbo tenere a mente di visitarti più spesso.....)


Crossing the Pacific Ocean from Bolivar andres on Vimeo.

terreno del Bentegodi pronto per il riposo invernale

 già arato.



(ahhhhhhh. miseria se l'avesse pure messa dentro, risultando decisivo!  ..stò video l'avrebbero proiettato nelle scuole di tutto il mondo, iniziando da Indianapolis..)

sabato 18 dicembre 2010

...

 
Non sono che l'anima di un pesce con le ali volato via dal mare per annusare le stelle
Ivano Fossati * Lingbergh *

Queen Long Marine Ltd - Hylas 47

barca della settimana in versione internescional!
(ossia: volendo scrivere qs su questa barca spettacolare ho scoperto che c'è già chi sul suo blog ha pubblicato tutto il possibile e l'inimmaginabile, in lingua inglese, quindi stavolta per lo meno, bovinamente e pedissequamente mi piego alla dura legge del cross-post!! ..limitandomi solo ad aggiungere un pò di materiale fotografico in fondo...............)






Una breve storia del marchio Hylas...

(direct from http://www.jordanyachts.com/)

In the late 1970′s, Joseph Huang opened the Queen Long yard in Taiwan. Jack Kelly contracted them to build the Kelly Peterson 44/46. In 1981 building on their success with Kelly Yachts, Mr. Huang approached Sparkman & Stephens to design a 47′ sailboat. He left the design completely up to S&S. When Bill Stevens heard about the S&S 47 design, he ordered as many as he could and slapped his name on the boat, the Stevens 47. Bill Stevens ran Stevens Yacht Charters and had been buying Peterson 44′s from Queen Long. Many people confuse her as named after Rod Stephens of S&S, but the correct spelling is the Stevens 47. She was well built and designed, fast with a skeg rudder/fin keel, and roomy with three staterooms. And although a financial success as one, she was much more than a charter boat.
In 1984, building on his success, Mr. Huang asked German Frers to design the Hylas 42 and the Hylas 44. He coupled these designs with the successful Stevens 47, branding them “Hylas” after the Greek mythological youth who accompanied Hercules on the cruise of the Argonuats. “This daring youth symbolizes our fine yachts,” goes a vintage Hylas brochure. The Hylas 44 became popular for chartering. In response to feedback, Queen Long modified her. After the first thirteen hulls, Queen Long enlarged the cockpit. The enlarged cockpit provided more comfortable cockpit room for Caribbean cruising.

In the mid to late 1980′s, Bill Stevens of Stevens Yacht Charters experienced financial difficulties. Queen Long had built approximately 56 Stevens up to this point. Dick Jachney of Caribbean Yacht Charters (CYC) jumped in where Stevens left off. CYC became the most powerful Queen Long buyer. They used the Hylas 44 and Stevens 47 and based out of St. Thomas in the British Virgin Islands. With Stevens gone, they rebranded the 47 as the Hylas 47. Mr. Jachney could have chosen any yard in the world. He chose Queen Long Marine for its integrity, skill and flexibility.
Dick Jachney formed a mutually lucrative business relationship with Joseph Huang of Queen Long. CYC maintained an ever enlarging fleet of Hylas 44 and 47 yachts. Mr. Jachney smartly induced prospective Hylas buyers to allow CYC to charter and split the cost of their new Hylas. Doing so, owners significantly saved on their purchase of a 44 or 47. After a couple years, they freely owned their Hylas. You can tell if a Hylas 44 or 47 of this era was independly or CYC bought by looking at the side of the cockpit. If she has a Hylas logo, then an independent broker sold her. Otherwise, she probably was in charter with CYC.

In 1990 to battle the new 10% US luxury tax, Dick Jachney and Joseph Huang joined forces. Mr. Jachney became the sole US importer of Hylas yachts, the president and founder of Hylas Yachts USA. Along with Mr. Huang, he was motivated to increase demand for Hylas yachts. Quickly, Mr. Jachney dropped production of the 42, never a viable chartering yacht. In 1991, he along with Tony Seibert of Explorer Yachts extended the Hylas 47 with a sugar scoop stern to become the Hylas 49, the new flagship of the Hylas line. They introduced her at the Annapolis Show in 1992. Later in 1992, they did the same with the 44 Hylas adding a sugar scoop stern for her to become the 45.5 Hylas. Finally in the same year, Hylas added a 51 Frers design.
In the early 1990′s, while these changes went on, a young Fort Lauderale yacht broker, Rob Jordan, was paying ever more attention to the relatively unknown Hylas brand. While successful in the Caribbean chartering, Hylas did not have an established cache in the mainstream US market. The used Hylas market was nearly non-existant. First hand, Mr. Jordan had seen the Queen Long quality and Frers beauty of these fine yachts. With CYC based in the BVI’s, naturally the boats perculated to Fort Lauderdale, the geographic jumping point for Caribbean cruising.
In 1993, as Rob Jordan started his own brokerage, Jordan Yacht & Ship Co., pressure was building behind the Hylas brand. The Hylas name was about to explode onto the used market. Because Hylas extended the 44 and 47 to the 45.5 and 49, many owners of the now out of date models wanted to trade up. These owners, wishing to trade up, found themselves in unknown territory. They needed to sell their used, beloved Hylas. Rob Jordan stepped up, filling this niche. Jordan Yachts became a dealer of new Hylas Yachts but, more importantly, a goto brokerage of used Hylas yachts.

During the mid 1990′s, Hylas and Jordan Yacht interests intertwined. Mr. Jachney stopped by the Jordan office along the 17th causeway in a complex known as pink city. Jordan Yachts helped fund and man Hylas exhibits at the Fort Lauderdale International Boat Show. Jordan Yacht brokers/captains delivered yachts from St. Thomas to Fort Lauderdale to put up for sale. One such broker, Sam Lewis, formed a strong relationship with Hylas. Mr. Jachney hired Mr. Lewis as the Fort Lauderdale commissioning agent of new Hylas yachts. When a new one transported in from Taiwan, Mr. Lewis outfitted and finished puting her together. Another broker/captain, John Kretschmer, became Hylas’ head delivery captain and wrote reviews for Sailing magazine. The 49 Hylas “is an excellent cruiser for anyone considering a serious, performance cruising boat, with comfort to spare” writes Mr. Kretschmer in a 1993 Sailing magazine review.
Around this time, Jordan Yachts became involved in an offshoot of Hylas. Tony Seibert of Explorer Yachts, who had been involved in the addition of the sugar scoop stern to the 47 Hylas, had bought the third hull, Loose Shoes, and fine tuned her with improvements to perfect the 49 design. Mr. Seibert partnered with Hylas and Queen Long. These rare Explorer versions have ice cooler lazerettes, a washdown valve forward, and other well thought out touches. Explorer Yachts was involved in the Hans Christian Offshore Explorer series including the HC 475 Explorer.

Around 2000, the owners sold CYC to VIP Charters. They switched to focus on importing new Hylas yachts. They shifted from St. Thomas to charming Marblehead, MA. The Hylas brand was well established coast to coast now. Hylas did not depend on CYC. People clamored for the Hylas line of 46, 49, 54, and 54 RS. In fact, the disappearance of CYC improved the reputation of the Hylas. Chartered boats carry a stigma. The existance of a charter fleet even hurts the resale value of non-chartered yachts of the same make.


By 2004, the secret Hylas brand Rob Jordan admired was worldwide. Jordan Yachts moved to Summerfields, the Hylas commissioning yard. The used market was mature. Hylas was making larger yachts with the 54 and 54 RS, attracting an increasingly sophisticated audience. In 2005, to satiate demand for an ever larger Hylas, they introduced the Frers 66 footer. The design like the 42 and 51 never caught on, and Queen Long dropped production. In 2007, Hylas Yachts USA introduced an extended version of the 66 Frers design, the 70 foot Frers which has become a grand success.
In 2009, with the US economy in a recession, Hylas can barely keep up with demand. Hylas is popular beyond belief, known far and wide for unquestioned build quality and unrivaled design beauty. The matured used market leaves Hylas yachts for sale worldwide from California to Spain to Turkey. Still, a concentration sail in the Caribbean. These yachts really do symbolize the daring of Hylas, the Greek youth. For an in depth look at individual models, please see our Hylas Models Page.


.......l' Hylas 47


Costruttore: Hylas
Designer: Sparkman & Stephens


L.F.T. Lunghezza fuori tutto: 47 ft 0 in
Larghezza: 14 ft 3 in
Lunghezza al galleggiamento: 37 ft 9 in
Pescaggio massimo: 6 ft 0 in
Altezza al ponte superiore: 64 ft 0 in

Ballast: 14,500
Displacement: 32,000
Fuel: 150 gals 3 tanks
Fresh Water: 115 gals 2 tanks
Holding: 40 gals 2 tanks







Accommodation

    * Accom for 6 in 3 cabins, a saloon, galley.
    * All teak interior woodwork including flooring throughout yacht.
    * Galley fully refurbished including new cooker, oven and sink2006.
    * All new cushions, mattress 2007.
    * 2 new hatches above master cabin (aft) and fore cabin new 2009
    *
    * Double aft cabin with a queen size bed – en suite heads
    * V berth cabin forward.
    * Twin cabin to port with 2 single berths (currently used for storage).
    * Two heads in total. 


...link alle brochure originali e foto:




venerdì 17 dicembre 2010

play Maps

un bel giochino realizzato con le API di maps... tutt'altro che "lavorabile" on board, ma interessante per trascorrerci qualche quarto d'ora davanti al pc, magari d'inverno sognando tante nuove mete estive............  una carta nautica base raster navigabile con gli strumenti di google Maps, e visualizzabile assieme all''immagine satellitare sovrapposta su più livelli di trasparenza!

qui il (difficilissimo) link: http://web-ais.geogarage.com/view_ships/last_position?carto=yachtua&lat=42.5995982130586&lon=10.07171630859375&zoom=9



ps.
e se qualche anima pia più capace di me ne sapesse estrapolare il codice........ magari ce lo incapsuliamo sui blogghe, che ne dite?  ;-))

giovedì 16 dicembre 2010

il saluto alla Bandiera

All’incontro con una nave militare, i bastimenti mercantili (e quindi le unità da diporto) devono effettuare il saluto alla Bandiera, ammainando a metà la propria Bandiera Nazionale, da rialzare a segno solo dopo aver incrociato o ricevuto risposta dalla nave da guerra con analoga manovra di parziale ammainata e rimessa a segno
della propria Bandiera.

Quando su una unità da diporto la Bandiera sia invergata ad un’asta senza drizza, il saluto viene reso togliendo l’asta dal suo supporto ed abbassandola fino al bordo di murata, per poi rialzarla e riporla nella primitiva
posizione. Nella tradizione velica la nave mercantile ammainava e rialzava, contestualmente alla Bandiera, anche il fiocco più a proravia.

Trovandosi nei paraggi di una nave militare quando questa rende il saluto a salve, le imbarcazioni da diporto, ove possibile, se a motore fermano i motori, se a vela mettono la prua al vento salutando contemporaneamente con la bandiera fino alla fine delle salve.

Il saluto fra imbarcazioni da diporto si rende ammainando una sola volta il guidone sociale.

martedì 14 dicembre 2010

Che tu sia per me il coltello

tag libri, ma non di mare nè di vela (e visto che viene Natale cosa c'è di meglio che regalare un bel libro e qualche ora di sana lettura?)

mi hanno chiesto a bruciapelo quale sia stato il libro più bello mai letto da 37 anni a questa parte tra i tanti (tanti), e che mi sentissi di consigliare, e non ho avuto esitazioni nel ricordare questo:

"Mi stringerai ancora più forte e mi bacerai con tutta l’anima; come se, così facendo, riversassi in me tutto quello che è racchiuso e celato in te, che si aprirà e si svelerà nel mio corpo, piano piano, finché tutto si scioglierà. [...] Dopo aver fatto l'amore, dormiremo abbracciati. La tua schiena contro il mio ventre. E io stringerò le dita dei piedi attorno alle tue caviglie, come delle mollette, perché tu non possa volar via la notte. Saremo come un'immagine in un libro di scienze: un frutto tagliato a metà, tu la buccia e io il torsolo. [...] Amore è il fatto che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso."

David Grossman - Che tu sia per me il coltello


NB. non trovo più la mia copia in casa!!!!!!!!
al di là del valore in sè del testo cartaceo avevo sottolineato numerosi passaggi......se qualcuno che legge lo avesse ricevuto "in prestito" lo prego calorosamente di restituire il maltolto, grazie.. (pago il riscatto in dolci, se necessario)
   

BYE BYE Berlusconi

tutto passa. prima o poi.

lunedì 13 dicembre 2010

Amori (post-modern)

librozzo arrivato!
mi aspetta in biblioteca.......... corro a ritirarlo!!!
"Può risultare insolito che un economista scriva un libro sull'amore, ma se si tratta di Jacques Attali, che gode fama di personaggio erudito ed eclettico, la cosa non sembra sorprendere più di tanto. La sua
Storia del rapporto uomo-donna si inserisce, del resto, nel prospero filone di pubblicazioni relative al tema della monogamia e della poligamia, che si avvalgono dei risultati conseguiti negli ultimi decenni dalle scienze dell'uomo e dalla zoologia comparata. ......... " qui il resto

(per il mio punto di vista attendere 240 pagine, prego...)


premio Oscar per il Migliore Ancoraggio in rada, categoria Regatisti

capolavoro........(altro che Leonardo di Caprio!!!)
dirttamente da Kata Beach (Thailandia), a voi questo video-sfascio di barche:  un capolavoro assoluto, compresa la base musicale struggente e pure la commentatrice (molto) carina!




scene d'ordinaria follia, potrebbe meritarsi di diventare l'inno alla proverbiale capacità di far fare testa ad un ancora in rada ("àncora" si fa per dire: diciamo quelle "cose di cartone" che tengono di solito a prua!), da parte del regatista medio..... una volta tanto non solo italiano! ;-)

la notizia ufficiale dal sito della Phuket King's Cup 2010 , ma personalmente crossposto (doverosamente) via sNIPEOUT

[homevideo] "mi scusi, per il Nuovo Mondo?"

Viaggio semi-onirico nel perpetuo meccanismo delle umane migrazioni: piaciuto, ancorché molto molto particolare nello stile personalissimo di Crialese (uno che riesce a sorprendere lo spettatore perdavvero con nulla..)

 

Nuovomondo

Titolo originale The Golden Door. Drammaticodurata 111 min. - Italia, Francia 2006


venerdì 10 dicembre 2010

Insalatona antistress


(e pure antisfiga, antimoglie, antipanico, antivermi, antiage ecc ecc effetto scrub esfoliante bla bla bla)
....tipo quelle sere che stai talmente incazzato , ma talmente incazzato , che ti è già passato l'appetito prima di arrivare, ma senti che c'è una soglia minima fisiologica di fame da soddisfare, e c'è in bocca quel tipico sapore agrodolce o dolceamaro del giramento di satelliti pregresso eppure non ancora risolto, e poco tempo per cucinare e meno ancora voglia di farlo, però incipiente secchezza di fauci che l'idea vincente è di solito il mangia_e_bevi, oppure "un dolce", il classico dessert possibilmente cremoso, fresco e che non si mastichi utile e soddisfare ogni fame che non è -veramente- fame, ma più "voglia di qualcosa di buono" (cit. Ferrero Rochers)
E d'estate al 100% è una vaschetta di gelato da mezzo kilo.
E come (mi) ho risolto infine la pratica?

'Insalata di arance', antica ricetta sicula, il pranzo giustamente frugale, veloce e fresco (estivo per forza di cose, e tutto l'anno) dei braccianti raccoglitori d'agrumi..!

Arance (*) q.b. (almeno 3/4 a cranio), sale, olio stràvergine ovviamente.. Poi l'ideale sarebbe stato l'aglio fresco appena raccolto, in mancanza ho sopperito con una testa di secco 'scafazzato' e con l'aggiunta di un mezzo porro a dare pure un tocco di colore. Risultato apprezzabile, l'odore si sentiva dal giro scale..!
Pane a volontà, dei miserrimi francesini nel mio caso, e formaggio di rinforzo (in mancanza del pecorino della tradizione, con pepe nero, ho sopperito con del montasio semistagionato: andava bene).
Ho rovinato tutto bevendoci su l'acqua del Sindaco, ma la fiaschetta col vino del contadino era già vuota.. (sarà una notte lunga e tempestosa)


(*) nel mio caso ho usato quello che avevo, cioè delle oneste e dignitose naveline sicule by Az. Agricola Attaguile di Grammichele, ma a mio gusto excelso, e molto probabilmente anche a detta degli antichi siculi et sikani, l'ideale è il "misto", con speciale predilizione per le "sanguinelle" buone sia per dare un tocco di colore in più, che una componente di gusto più da "stinco di morto", essendo tipicamente raccolte surmature, che anche per il tanto succo che rilasciano e che mischiandosi con l'olio in fondo alla ciotola, sicilianamente ABBONDANTE, servirà a regalare anche una squisita finale "scarpetta"

LibertaNgo

e per oggi domani "io ballo da sola"  
(fra due ore f.d.b. per 48  qualche orea, solo soletto in barca.........)




ps. previo avviso telefonico/sms: amici&amiche inviti open

Maestrale (di E.Montale)

L'agave sullo scoglio - Maestrale

S'è rifatta la calma
nell'aria: tra gli scogli parlotta la maretta.
Sulla costa quietata, nei broli, qualche palma
a pena svetta.

Una carezza disfiora
la linea del mare e la scompiglia
un attimo, soffio lieve che vi s'infrange e ancora
il cammino ripiglia.

Lameggia nella chiaria
la vasta distesa, s'increspa, indi si spiana beata
e specchia nel suo cuore vasto codesta povera mia
vita turbata.

O mio tronco che additi,
in questa ebrietudine tarda,
ogni rinato aspetto coi germogli fioriti
sulle tue mani, guarda:

sotto l'azzurro fitto
del cielo qualche uccello di mare se ne va;
né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto:
"più in là!".

giovedì 9 dicembre 2010

il Motion Comfort Ratio

Motion Comfort Ratio was developed by Boat Designer Ted Brewer
The formula predicts the speed of the upward and downward motion of the boat as it encounters waves and swells. The faster the motion the more uncomfortable the passengers.
Thus, the formula predicts the overall comfort of a boat when it is underway. Higher values denote a more comfortable ride.
As the Displacement increases the motion comfort ratio will increase.
As the length and beam increases the motion comfort ratio will decrease.

(si capisce o debbo tradurre??)



La formula matematica è la seguente,
MCR = Disp / (2/3*((7/10 * LWL)+(1/3 *LOA))*Beam4/3 )

ma in rete non mancano i "calcolatori automatici" di cui voglio segnalare il seguente: Sail Calculator v3.53. (tra l'altro sono presenti un sacco di barche già inserite quanto a dati geometrici ed è possibile anche effettuare il confronto diretto tra due modelli selezionabili dall'elenco.. e non mancano anche altri "indici" di gusto e bontà, a partire dai soliti "rapporti" fino al sofisticato indice di "sicurezza" Capsize Ratio)

Andate a divertirvi giocando con i numeri!!!

(cercate la vs barca in elenco e la confrontate con centinaia di altre, e se non la trovate potete sempre aggiungerla inserendo i dati e sottoporli al webmaster con un semplice tasto "submit"!)

Per concludere, di seguito metto il conteggio relativo ad una serie di barche con indice decisamente elevato, dicendo che sotto i 20 dovrebbero iniziare le preoccupazioni (Transpac 52, Motion Comfort=14.91 !!!) e oltre i 50 via di sonni tranquilli (sorprendente il MC di 49.53 per l'Amel Sharki !); per inciso il nostro "SANTIPPE", Grand Soleil 39, si pregia di un ottimo 28.68.




mercoledì 8 dicembre 2010

Volevo Un Gatto Nero



Basta un trillo per srotolare la cinta,
pianeti altrimenti relegati alla letargìa.
Purezza imprevista di sensi,
spenti su un larice
e già nuovamente in auge,
nella travolgente piena delle sue lusinghe.

Salmoni che risalgono la corrente su per la gola
illeciti
e gatti neri a testa in giù su trampolini troppo alti.
Pazzi.

Restando imperterriti nell'attesa di un La,
speranza oscena di cadere a capofitto
e sprezzante e vana gloria del pericolo.

alla Deriva..

ciao, miei cari due lettori e mezzo.....  



Sarà l'inverno, la neve, il freddo, l'astinenza (dalle attività veliche), il digiuno che mi ci vorrebbe per smaltire i kili superflui, anche quelli a venire, ma anche vorrei aggiungere, rigorosamente in ordine sparso: il governo che cade ma resta in piedi, gli studenti in piazza e quelli sui tetti, wikileaks, il caldo ed il sole della Sicilia e la sua crema pasticcera, gli amici i nemici Alì Babà e pure i Re Magi, le favole i sogni gli incubi, il cinema (quello di casa, ovviamente), il mio lavoro (sorpresi?), il saldo del mio conto corrente (che sta in Italia e non è intestato ad Assange), "Vieni Via Con Me" e la monnezza di Napoli, le gomme termiche, gli allenamenti di hockey di mio figlio Simone, le albe rubate ed i tramonti mancati, questo cielo che non è più azzurro, la touch generation, il fotovoltaico facile, Serge Latouche la "decrescita felice" e l'abbondanza frugale, il gene DRD4, la pista di pattinaggio in Time Square piuttosto che il laghetto ghiacciato di Central Park in NYC, gli accumulatori con tecnologia AGM, chi compra chi vende chi litiga chi cambia (chi la barca, chi la moglie), il sogno dell'Oceano e gli inviti dall'Oceano, le cerimonie di nozze come si facevano una volta, i panni stesi al vento ad asciugare, la cioccolata di Modica, la RyanAir ed il volo Verona-Brindisi, il Peloponneso nei miei sogni più proibiti, la rossa di Ortesino in quelli meno, Putin, Medvedev, Nedved, Milos Krasic, la Gazprom e le hostess russe tacchinate dal Premier, invece tutte bionde.
Il caffè, i gatti ed il salmone, sia vivo che affumicato, il tonno alla borghese, la raccolta differenziata, l'Amore (possibilmente su 29 fusi orari diversi), la musica, il wind-shear, e la musica che fa il vento quando picchia forte e scuote le drizze e tamburella ritmicamente suonandomi la ninna-nanna. La ritrovata vena poetica, guancia-a-guancia, che si scontra con le ambizioni, e la tanta poca voglia di sbattersi per un Pianeta già condannato, e la tanta voglia di twittare per reclamarne il nome dei responsabili.
Citazioni, appunti, stralci, quotes, taccuino, foto, memories on Tv, my personal museum, Moleskine digitale ed in mobilità ma su server svizzero (maledetto smartphone!!), pensieri parole opere & omissioni, bla bla bla, sgrunt gulp & supergulp..

Ecc Ecc e mi fermo qui: per chiedervi, darlings...... La DERIVA "intimista" che il blog sta indiscutibilmente subendo, passeggera o meno, sarà da vedere e decidere e quantificare ("pagando.." diceva quello), è gradita, o gradevole, o plausibilmente ammissibile?
Stucca? Strucca? Secca? Scoccia? .......Annoia ?
Si moltiplicano le uscite, si accorciano i pensieri: tanti pensieri, troppi, ma ne ho troppi ravvicinati, con l'esigenza di fissarli al volo, prima che scappino, ma senza la pretesa di approfondirne nessuno, e con i risultati che ne conseguono (e non mandatemi ad aprire un secondo blog su tumblr perché potrei anche esigere un testamento biologico preventivo). 
Temo d'esser frammentario, e questo spezzatino senza esigenze televisive ma frutto soltanto del mio capriccio di annotabilità (e non di notorietà, vi prego credetemi!), divenga solo un'acida ed indigesta accozzaglia di frutti colti ancora acerbi e già precocemente smistati, via umts, sul banco dei Mercati Generali.

[Sono stufo di parlar di tecnica e di gadget, che c'è già pieno e pure a bordo non ho più spazio dove ficcarli! A parte l'acqua e la cambusa voglio imbarcare solo libri, per cibarmi di conoscenza, e tanti tanti tanti fogli bianchi..] Scriverei anche senza inchiostro, o forse ho scritto già troppo, o forse mi accontento di pensare e prendere appunti sul muro, o segnando tacche sull'albero con il leatherman.
..tutto il resto è noia. 

Con le scuse per lo sfogo, datemi un cenno, o 2. 
Grazie......






from s/y "Santippe", actually on board... D.  [in totally sega mentale Mode On]

martedì 7 dicembre 2010

twitt-dedica felina (e feroce)

all' amica del giaguaro:



"Tu
sei
IL
Giaguaro."

orologiAO

 eh.. niente.. volevo dire (niente).. che mi hanno regalato sto cosetto qui!!! :-)
con sveglie multiple per programmare le turnazioni a bordo, e con l'orario sdoppiato soltanto su altri 28 "fusi", a parte quello attuale: London - Paris - Rome - Berlin - Madrid - Johannesburg - Moskou - Dubai - Karachi - Delhi - Bangkok - Singapore - Hong Kong - Beijng - Tokyo- Sydney - Guam - Noumea - Auckland - Honolulu - Anchorage - Los Angeles - San Diego - Dallas - Chicago - Mexico - New York City - San Paulo - Buenos Aires   (che metà un paio di sti posti non so manco dove diavolo stiano!)
...una robina da giromondisti, insomma......... (ora si parte)

grazie Cugino! auguri e figli maschi (e marinai)!!!

il Motore Entrobordo: Segnali di Fumo

il nostro motore diesel "ci parla" dallo scarico..


>>> Fumo BIANCO: è vapore (acqua rimasta nello scarico, o nella marmitta).
- pressoché normale d'inverno, o "a freddo"
- anche il gasolio sporco può dare questo risultato
- può indicare anche uno scambio termico difettoso (fascio tubiero dello scambiatore incrostato?) o peggio (possibile concausa/conseguenza) una guarnizione della testata logora e da sostituire (controllare la testa dunque, se il sintomo persiste..)






>>> Fumo NERO: indica particelle di carbone allo scarico.
- motore "vecchiotto": sintomo di compressione non ottimale
- motore recente: possibile sovraccarico alla linea d'asse (elica sporca, o se richiudibile, mal regolata?)
- più generalmente (anche tracce "oleose" sull'acqua?) è sintomo di iniettori da pulire (oppure di un filtro dell'aria sporco e da sostituire)

>>> Fumo BLUastro: eccesso di olio combusto.
- se l'olio ha in qualche modo raggiunto la camera di combustione gli anelli di tenuta dei pistoni debbono esser logori, e le scorie di olio bruciato finiscono anche per intaccare le valvole intasandole (..sintomo non buono, comunque il motore presenterà anche una perdita di performance e se stenterà anche ad accendersi sarà necessaria una revisione)


e vai col disco...........

lunedì 6 dicembre 2010

" l'amore è morto, viva la dopamina"

...oggi crossposto un commento della mia amica blogger cipriana a cuori , a mia personale memoria e monito, ma anche per tutte le generazioni future e a venire (quelle superstiti per lo meno)


molecola della dopamina


"La campana a mare del naufragio dell’amore è suonata da tempo. Ma non credo più che ci sia speranza di trovare qualche ferito o disperso!

Cari posteri, una volta c’era un tempo nel quale l’umanità amava ed era travolta dalla passione. Poi, ad un certo punto, l’homo faber - sempre ossessionato dal problem solving - si è messo a studiare e  a fare ricerche per migliorare la qualità della vita, ed eliminare la fatica e l’infelicità. Così anche l’Amour venne tritato dalla bulimica reductio ad absurdum propria della razza umana."

...e il resto di questa autentica LODE all' AMORE qui:
http://maiameraime.posterous.com/lamore-e-morto-viva-la-dopamina

[homevideo] Ed io che non ci sono mai stato... in Basilicata!




Corale, pittoresco, acquerello in musica, un gran regalo a questa sconosciuta regione compres(s)a tra 2 mari.

(..film di ieri sera:)


Basilicata Coast To Coast

Commedia musicale, durata 105 min. - Italia 2010. - Eagle Pictures