"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

Bio

(a memoria, ma specialmente monito, delle generazioni future)



Davide Palmisano, prodotto d'esportazione siculo/trentina 
nemmeno dop, è da 37 anni soltanto il triste alterego umano del suo "nickname": ridotto oramai da quell'altro, il "cicciopettola" blogger da combattimento, caustico, acido, presuntuoso e bisbetico q.b., ad una scomoda presenza di (tanta) carne e pochi ossicini, ovvero una guasta scatola cranica semivuota da portare a spasso.
E mentre il quasi quintale bovino sbarca giorno per giorno il lunario facendo provando a far fruttare una laurea in ingegneria per mantenere casa, famiglia, prole e specialmente un vizioso 12 mt. a vela di ottima annata di cui s'è perdutamente innamorato, improvvisandosi pure meccanico piuttosto che elettricista di bordo per risparmiare due lire, l'altro biecamente trama nell'ombra dispensando i più vari consigli on line manco fosse l' Alda D'Eusanio della vela, spaziando dal modello di barca più conveniente alla migliore ricetta per gli scampi alla Buzzara: e dove il mirabile connubbio tra aspirante blogstar ed ingegnere ridotto in schiavitù (*) eccelle è, ahinoi, proprio nella più losca capacità d'infettare l'etere con fiumi e fiumi (e fiumi!) di parole. E virale prolissità..
A parziale loro discolpa resta valido soltanto l'adagio di Orwell secondo cui "se libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuole sentirsi dire". Ma lasciate ugualmente ogni speranza, o voi che li incontrate. (Speciamente se sprovvisti di apposito DPI verso il rischio rumore).
Più semplicemente o, se possibile, più seriamente, si tratta solo di un soggetto appassionato velista, incidentalmente *anche* appassionato di scrittura, e che
dunque ha bisogno  -ma tanto tanto bisogno..- d'essere ascoltato.

umilmente Vostri, CICCIOPETTOLA  & davide palmisano

 

(*) categorie notoriamente ambedue in grado di esprimersi su tutti i campi del fare e del pensare, per mera definizione di principio come nell'immaginario collettivo, ma in realtà solo accomunate da una forte mania compulsiva verso l'eccesso di aggettivi qualificativi