quanto invece dal bravo elettrauto di fiducia, indicato dalla nostra gemellina vicina di ormeggio Gs39 "Tawhiri", che dalle sue mani è già passata per un potenziamento degli impianti elettrici di bordo quasi "da manuale".
Questi i responsi Diagnostici, in ordine ai nostri problemi di "tensione" ed alle nostre ambizioni di up-grade in chiave radaiola (poi via alle critiche in commento, mi raccomando ragazzi!):
- delle due batterie di bordo, due gemelle in acido libero sigillate marca BOSCH da 100 Ah, la più vecchia, se di vecchia si può parlare avendo appena 15 mesi, risulta kaputt, difettosa all'origine a quanto è lecito supporre: espone tra 9 e 10 volt e mezzo e non si salva (c'avessimo solo avuto uno straccio di scontrino fiscale o fattura ce la si faceva buona in garanzia, peccato!);
- la seconda, imbarcata in luglio poco prima di lasciare Fiumicino è invece evidentemente ok;
- analogamente a quanto accade su "Tawhiri" l'ipotesi di potenziare il parco batterie con una terza unità, separando possibilmente il trio di accumulatori su due banchi separati per motore e servizi, è percorribile, anzi mentre "Tawhiri" ha la terza batteria extra inbucata in un vano semisegreto sotto il carteggio (stava la prima ancora che la barca arrivasse a Caorle sotto le cure del nostro comune tecnico, avendo già ricevuto il potenziamento in epoca e dalla proprietà precedente), da una veloce misura del vano stagno al di sotto della seduta del carteggio, che ospita le due attuali batterie, è verificata la possibilità di aggiungervi anche la terza al piano di sotto, a livello inferiore dunque poco sopra la sentina, orientata prua-poppa, e come del resto indicato sul manuale del proprietario (che indica il Gs39 come fornito all'origine con due batterie standard, più una terza "opzionale"), ed anzi le misure dello spazio sono quelle tipiche di un banco standard da 100 Ah: lungh. 350 mm, largh. 175 mm, altezza 230 mm (insomma in Del Pardo le misure le prendevano bene prima di tagliare i pannelli di teak..)
........resta da capire dunque il "tipo" di batteria da imbarcare... e qui tutti i discorsi fatti per via epistolare con il nostro amico esperto e di cui è già stata lasciata traccia , tornano in auge, accoppiati adesso -ovviamente- a tante cifre con il simbolo dell'euro appiccicato in calce: come da preventivo sommario per una batteria da un centinaio di ampere/ora, di ultima generazione con tecnologia AGM, servono a spanne 300 eurozzi; in ossequio a quanto indicato in precedenza dal nostro amico si potrebbe rischiare e comperare UNA sola Agm da 90Ah in luogo di DUE acido libero spendendo infine un pò meno, ottenendo una resa non dissimile, e caricando anche meno peso a bordo, ma a detta dell'installatore questa opzione sebbene "intelligente" (si capisce che cambiando tutte le batterie di bordo, magari passando a 3 unità, e scegliendo tutte AGM come ha fatto "Tawhiri", il discorso sarebbe scevro da ogni rischio, ma anche il conto diventerebbe assai salato!) andrebbe ugualmente a scontrarsi con il nostro caricabatterie da banchina, di non meglio definita marca e modello ancorché recente (< 5 anni), e potenza nominale di carica di 25A, che a detta del tecnico risulterebbe "piccolo" e specialmente inadeguato quanto a tecnologia di ricarica, per ottenere il meglio dalle AGM: poca capacità di ricarica, in questo caso solo il 12% dell'ammontare degli accumulatori, significa che una sola notte in banchina durante la crociera potrebbe non essere sufficiente a riportare le batterie provate dall'uso intenso a pieno regime di carica; la mancanza di certezze circa l'algoritmo di ricarica rischia di rendere al tempo stesso vano l'investimento economico sulle batterie AGM, giustificabile oltre tutto in ragione della loro PRESUNTA durata nel tempo solo con un "uso" attento nei cicli di scarica e specialmente ricarica elettronicamente gestita e controllata
- la richiesta di un preventivo per un caricabatterie "evoluto" ci fa desistere, infine, da ogni ulteriore approfondimento: un oggetto adatto alle nostre esigenze, con metodo di carica a 3 stadi ("bulk" a corrente costante / "absorption" a tensione costante / float o "di mantenimento", senza rischi di sovraccarico), tipo un oggettino come questo ritratto appresso senza andare lontani (Mastervolt Chargemaster da 50A) ci viene proposto dal tecnico a costo francamente eccessivo per le nostre umili risorse (600 euriiiiiiiii, porrrrrr@à##!£$%&!!!) e ci spinge ineluttabilmente in una specie di fase REM, di indugio che tende al semi-ripensamento, al punto che urge insomma una pausa di riflessione e decompressione (se non si vuole propendere immediatamente alla Opzione Zero, e non ne facciamo un bel nulla!)
(ed in più, in questo caso, anche la seconda -o terza- batteria, cioè quella ancora attualmente integra con soltanto una crociera estiva a carico, andrebbe a sua volta sostituita, perché l'adesione alla tecnologia AGM, un pò come tutte le filosofie moderne ed un pò new age, impone una scelta di tipo assoluto, con l'obbligo della sostituzione integrale anche della batteria integra, il che ci è parso un tantino talebano come comportamento.. visto che sarebbero 200 euro ancora sprecate e mandate in fondo al mare.. anzi no li no, che inquinano!)
Conclusione dell'atto 2: ATTENDERE PREGO.
(notare fumo che esce dalle orecchie, please..)
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