"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

giovedì 6 maggio 2010

200x2: "lunga" a bordo di TAWHIRI (Gs 39)

Signore e Signori, Ladies and Gentlemen, Veliste e Velisti
è con sommo piacere che voglio annunciare la partecipazione del sottoscritto alla "lunga più corta" dell'alto Adriatico, La Duecento 2010  ......il 21 - 23 MAGGIO 2010!



Visualizza 200x2 in una mappa di dimensioni maggiori

Sul classico percorso Caorle / boa foranea di Grado / isola di Sansego (HR) / Caorle darò del mio meglio nel contribuire alla causa del Grand Soleil 39 "TAWHIRI" dell'amico,  gentile armatore e skipper Andrea Badiello a cui vanno tutti i miei più sinceri ringraziamenti per questa splendida opportunità agonistica, ma non solo, di ospitalità (téte-à-téte) a bordo della sua bella barca per l'arco di un fine settimana allungato... speriamo all'insegna di venti sempre costanti e portanti.
(e magari pure ad personam)






In seguito pubblicherò qualche foto e chissà anche filmato delle prime uscite di allenamento, necessarie per farmi prender conoscenza ed entrare in intimità con la barca, se l'armatore non è troppo geloso, (e sempre che ne abbia il tempo di farli i documenti media!); intanto un filmato di un altro Gs39, ben fatto chiaro e con un bel commento musicale, giusto un omaggio a questa splendida barca (e sperando che non se ne ingelosisca Tawhiri..)










Per finire (in bellezza), e tanto per entrare un attimo nel "clima" della regata, ricopiando il report tragicomico scritto dall'amico Sergio "Istran" al ritorno -qualche annetto fà-, de la sua 200... buona (divertentissima) lettura!


Veniamo al dunque:
Con l' amico SM decidiamo di fare la 200 x 2. Da Porto Santa Margherita di Caorle a
Sansego e ritorno.
- SS: "Sto ano la fazemo noi do, e l' ano prosimo ti va ti
con Katharina e mi con Ivan; tanto per veder come che xe."
- SM: "Va ben!"
I preparativi:
Andremo a fare qualche veleggiata di allenamento per provare le vele nuove
- SM: "Anche el novo spinnaker che go ordina!".
 -SS: "Bon, portaro' anche el mio, in caso de vento forte, perche el xe piu picio."
- SM: "Bon."
 - SS: "Bon."
La regata parte elle ore 11 del 25 maggio. Bisogna essere a Caorle il 24,
giovedi alle 9 per l' ispezione della barca, e noi, da bravi marinai,
portiamo Acqua cheta da Cittanova (dove ci siamo allenati al DVV con un
astice e dell' ottimo malvasia la sera prima) a Caorle mercoledi. Passiamo
in segreteria del CVSM, e non c'e' nessuno..."mah"..."bo"... Andiamo a fare
un giro in centro e dopo a riposare, perche domani, prima delle nove bisogna
"asportare" tutto il superfluo e caricarlo in macchina (intanto, gia prima
di partire Sergio e Monika avevano liberato due macchine di "strafanici"
dalla barca)
- SM: "Vara che dopo dele nove no se pol piu portar gnente fora
dela barca!".
Giovedi: Alle otto svuotiamo i gavoni da catene, cime, ecc; cuscineria e
altro peso viene stipato nel semifurgone e alle nove, puntuali ci
presentiamo in segreteria per chiedere se si sa quando arriveranno quelli
dell' ispezione. Nessuno sa niente...
- SM: "Me sa che qua no serviva far tuto sto casin!"
 - SS: "A ma..." (espressione istroveneta per accentuare la
scrollata di spalle).
Preparazione dell' attrezzatura:
-SS: "Che bel sto spi rosso xivio." (rosso xivio=rosso evviva - dei tempi
della RSFJ - quello dei compagni...)
Decidiamo di non toglierlo dalla sacca che e' piegato proprio bene e,
sicuramente, il velaio lo ha preparato per essere issato direttamente
cosi.
-SM: "Bon, metemolo in gavon che cusi savemo dove che'l xe."
Andiamo a comperare uno stroppo di Dynema per legare le Life lines, tanto
tempo c'e' anche perche l' ispezione della FIV non e' ancora arrivata.
Sistemate le Life lines andiamo a fare un altro acquisto-passeggiata cimino
da 3mm. Bisogna fare il ricamo alle draglie per poter sistemare i genoa in
caso di tempo avverso. Strada facendo passiamo in segreteria per vedere se
sono arrivati i certificati IRC da Roma e per vedere se la stampante lavora
dopo che l' abbiamo sistemata stamattina). Tuto a posto. Torniamo in barca
con il cimino e mi metto a alle draglie. In quello arriva
una signorina accompagnata da un signore in giacca e camicia (SS:"Xe l'
ispezion.") Falso allarme. E' una giornalista che segue la regata e vuole
farci qualche domanda. La invitiamo a salire e per una mezzoretta abbiamo
compagnia. Chiacchieriamo delle rispettive eroiche gesta, della regata,
della barca ecc e, nel frattempo sistemo le draglie.
Vi annoio? Immaginate la nostra di noia, ad aspettare che passi il tempo...
...
-SM: "Me sa che qua no serviva far tuto sto casin!"
-SS: "A ma..."
Sta arrivando la sera. Il nervosismo cresce. E' sempre cosi la sera prima
delle grandi imprese. ;-))) Con la
cena terminano gli allenamenti ed i preparativi.
Venerdi ultimi preparativi:
Andiamo a fare cambusa. Alle nove c'e' il briefing. Ne approfitto per andare
in bagno. Tanto c'e' Sergio che segue le pratiche burocratiche.
-SM: "Gavemo tuto. Acqua, pan, afetati. Credo che bastera."
-SS: "Bon."
-SM: "Bon.
-SS: "Forsi podesimo meter le borose pe'i terzarioi. No se sa mai."
-SM: "Giusto. Andemo in barca"
Detto fatto.
Dopo le 10 lasciamo la banchina e ci avviamo con le altre barche verso la
linea di partenza.
Issiamo la randa. Il genoa grande e pronto. Giriamo un po poi spegniamo il
motore e issiamo il genoa. Sergio Al timone il sottoscritto alle manovre.
Proviamo gli angoli verso il cancello e per la boa di disimpegno davanti a
Grado situata a 20mn. Sulla barca giuria il semaforo indica 040. Sono i
gradi per il cancello. Pocca aria, giusto qualche nodo per poter governare.
Sono le 11. Si alternano i segnali per la partenza. Siamo in buona
posizione, ben avviati vicino alla barca giuria. Partiti!!!
-SM e SS: "Che ben che andemo!"
.....Richiamo!!! Partenza annullata. Torniamo indietro.
Torniamo pressapoco dove eravamo ed ascoltiamo al VHF cosa ci dice il
comitato di regata. Primo segnale... 6 minuti...ci avviciniamo piano alla
linea 1 minuto...
-SS: "Semo tropo veloci?"
...-SM: "Quanto manca...30 secondi...via!."
Cazziamo randa e genoa e filiamo. A venti metri dalla linea
un X di quelli cattivi che borbotta qualcosa, e ci viene addosso da
sottovento orzando. Ma, non siamo ancora ingaggiati e poggiamo appena 2-3
gradi. E poi, abbiamo alla stessa velocita e ce ne andiamo per le nostre. Si
vede che loro guardano troppa coppa america. Filiamo bene, l'arietta aumenta
saranno 4-5 nodi. Bene, bella partenza e siamo in buona posizione. Passata
la boa di disimpegno facciamo rotta su Grado. Intanto i piu veloci prendono
il largo. Si vedono i primi gennaker.
-SM: "Podesimo alzar anche noi el gennaker, cusi ghe andemo via."
-SS: "Si dai, tanto andemo tranquili che gavemo mezanave de aparente."
Neanche a dirlo che il gennaker era stipato in
un gavone della cabina di prua. Per fortuna che avevamo preparato le scotte.
Sergio va sottocoperta e attraverso il tambucio (passoduomo) porta in
coperta la testa del salame. Attacca la drizza, attivo l'autopiulota e
issiamo l' insaccato. Attaccate mura e scotta Sergio fa salire il sacco e
libera il mostro blu.
-SM e SS: "Deso se parti!"
 Infatti prendiamo velocita.
-SM: "Cazza un poco el caricabasso (il punto di mura e' sullo
spuntone a prua che tramite un bozzello va agli stopper sulla tuga)."
Fatto
-SS: "Sta tento dela recia."
Insomma, molla qua, cazza la tuti ci
prendono e la barca non va. (Non e' una licenza poetica: e' che la barca non
va). Cavoli, perdiamo posizioni a livello disfatta. Eppure lo avevamo
provato due anni fa in gita con Giuliano Delfiol e mi sembra di ricordare
che portava bene.
-SM: "Cosa nasi??? Andavimo meio col genoa."
-SS: "A ma..."
Non siamo riusciti ad interpretare quello che la vela stava cercando di
farci capire. E cosi, siamo arrivati alla boa foranea di Grado in terzultima
posizione 29-simi. Ammainiamo il gennaker e issiamo il genoa. Intanto poco
dopo il vento gira in scirocco e ci accompagnera (si fa per dire) tutto il
tempo. Comincia la bolina. In lontananza si vedono delle barche che fanno il
bordo verso terra - l'Istria. Li seguiamo. Genoa cazzato a ferro, randa idem
e al centro. Non ci sono onde e la barca va che e' un piacere. Sergio al
timone ed io osservo un po in giro col binoccolo (il famoso cuccherle).
Stiamo facendo una bolina molto piu stretta di quelli che sono sotto costa.
Probabilmente e' la corrente di marea che li sta portando verso Trieste
(sale fino alle 18,40). Visti da Acqua cheta scarrocciano tanto. L' angolo
tra il nostro azimut ed il loro e di +10 gradi in nostro favore. E poi, non
lo dico a Sergio, ma sono sempre piu piccoli e si stanno allontanando. Sono
ben oltre la lay line ;-))) Acqua cheta va come un treno. Facciamo un bordo
verso il largo e ci da bene. Dobiamo fare rotta su San Giovanni in Pelago e
dopo verso l' isolotto di Grunj all' esterno delle Brioni. Filiamo proprio
bene. Il vento aumenta un po. La velocita anche. Ottima boliniera sta barca.
Ci sono tante vele in giro ed e' difficile capire quali sono in regata. Mi
riposo una mezzoretta. Procediamo spediti.
-SM: "Ara che ghe vol che se preparemo per la note. Va farte una docia, cambiite e dopo vado mi."
-SS: "Agl'ordini!"
Eh si, come si puo regatare tutto il giorno e, senza una bella
doccia calda apprestarsi alle guardie notturne??-))) Quando ci vuole, ci
vuole. Vi assicuro che e' molto piu facile prendere il timone se si e'
puliti ed asciutti.

Scende la notte e si continua a bolinare. Scirocco sui 10 - 12 nodi. Non
tanta onda. Ogni tanto qualche spruzzo arriva fino alla cappottina (gia,
Sergio non voleva la cappottina (sprayhood) perche "fa tropo turista e
charter, e mi me piaxi quele picie, oceaniche...".
-SS: "Cosa ti pensi deso della capotina turistica???"
La barca e' potente. Non si ferma sull'onda. Il timone e' efficientissimo.
Per me che ho la barra su S. Marina, e' troppo leggero, mi serve sempre un
po di tempo per adattarmi, pero' funziona benissimo. La barca fila bene,
abbiamo mangiato, siamo puliti ed asciutti, la luna ci tiene compagnia... Ci
alterniamo fino all' alba. Durante la notte abbiamo osservato diverse luci
verdi e rosse. Ricordo solo due luci bianche che potevano essere in regata.
Erano piu al largo rispetto a noi. Qualche nave in lontananza e poi il faro
di S. Givanni in Pelago, la meda luminosa a nord delle Brioni, Grunj... un
paio di sbadigli, qualche pisolino rubato qua e la e siamo in vista del
passaggio tra la terraferma e l' isolotto di Fenera.
-SM: al solito: "Se podesi pasar de fora de Pomer, cusi vedemo come che xe in Quarnero."
-SS: "Cosa ti vol che xe in Quarnero? Siroco come qua, solo con piu mar. Strenxi
piu che ti pol che pasemo per le curte e ghe andemo via a quei fora de noi."
C' erano un paio di barche all' esterno con rotta verso il faro.
Acqua cheta stringe che e' un piacere. Passati. Il mare e' salito di poco,
il vento e' lo stesso. Facciamo un bordo verso Cherso poi viriamo verso
Sansego. Questa sara la nostra tattica senza tatticheggiare
-SM: "Lo gavemo propio sul muxo!"
Le solite domande: "Strenxemo o fazemo corer la barca?" Le
solite risposte: "Strenxemo fazendola corer!" Davanti si vedono delle vele
che indubbiamente stanno facendo la nostra rotta. Sergio va in quadrato per
sentire meglio la radio. Sentiamo che Doride sta chiamando la postazione di
Sansego per l' avicinamento. -: "Doride???" -"Ma no xe quei grandi?
Cativi?" - "Alora no semo po tanto indrio..." Intanto diverse barche tra cui
un mini 6,50 che conosciamo sono rimaste dietro, stanno andando troppo sotto
Cherso. Di nuovo la radio: "Citta' di Grisolera chiama la postazione di
Sansego."...!!! - " : Ma come? Pena qua i xe???" Citta' di Grisolera e' la
barca dell' amico Franco Daniele, Vismara 43, cattiva e plurivittoriosa.
Alla 200 x 2 poi Franco furoreggia da anni. E' la sua regata. Adrenalina a
fiumi, siamo gasati e la barca pure. Lo scirocco aumenta ancora un poco.
Filiamo che e' un piacere. Facciamo un lungo bordo verso il lato ovest di
Sansego. Piu ci avviciniamo e piu spesso il vento un po rafficato ci da
buono. Siamo ad un miglio dalla costa e prima di scadere nel riparo dell'
isola facciamo un bordo parallelo alla costa per passare davanti al porto e
farci riconoscere.
-SM: "Comitato regata, comitato regata, comitato regata Sansego, qui Acqua
cheta in rotta di avvicinamento, passo."
Ci riconoscono e tra 5 minuti ci chiameranno per darci lo stop.
"Qui comitato regata ad Acqua cheta. Lo stop
e' dato alle 11,34 buona navigazione. Passo e chiudo."
Davanti a noi ci sono due barche che passano. Le rincorriamo facendo un
bordo ad est di Sansego.
- SM: "Ancora un poco e tuto sara piu bel, caldo e no sentiremo el vento."
Intanto loro sono gia sotto spi.
-SM: "Forsi podesimo armarlo anche noi."
-SS: "Perche no. Cusi lo provemo."
-SM: "Bon, se magnemo un panin e dopo lo issemo."
Dopo aver fatto lo spuntino:
-SM: "Va ti preparar davanti che ti sa."
Bisogna trovare le scotte, e Sergio sta gia
frugando nel gavone grande del pozzetto. Attivo l' autopilota e vado a
preparare il tangone. Lo fisso alla campana sull' albero. Come caricabasso
useremo la mura del gennaker.
-SS: "El carigaalto no servi, xe bastanza aria."
Preparate le manovre, Sergio porta la borsa nuova fiammante dello spi
nuovo fiammante rosso xivio a prua e dopo aver fissato la scotta ed il
braccio (da noi si dice scottina) chiedo quale drizza usare.
-SM: "Quela bianca e nera che dovesi eser quela de 7/8." ((sette ottavi per un triestino
sono quasi un litro ,-)). Incoccio e issa; velocissimo lo spi si gonfia
senza caramelle. "Bel."
-SS: "Caza ancora un poco la driza che nol xe su. Anzi el xe su...ma???"
-SM: "Porco boia, no xe la driza giusta. Xe quela de testa d'albero!"
((Appunto 7/8 o 1 litro xe poca diferenza.,-))
-SS: "Fa gnente, lo amainaremo e cambiemo driza."
Intanto le barche davanti si sono
perse nella nebbiolina all' orizzonte e non si vedono piu. Pero' e',
consolante che non si veda nessuno neanche dietro.
-SM: "Sta 'tento che provo tacar el autopilota che vedemo come che'l porta."
-SS: "VA pur...? ... ben???"
-SM: "Lo go taca. Che bel che'l va."
Veramente notevole. Poppa
piena, mare con onde oltre il metro, 15 nodi di reale e l'auto porta
benissimo la barca. Bisogna ammainare lo spi per cambiare la drizza. Ci
mettiamo d' accordo sulla manovra e vado a togliere il tangone dalla
campana. Facile a dirsi. Siccome e' probabile che sia la prima volta che il
tangone negli ultimi anni entri nella campana, ci trova talmente tanto gusto
che non vuole sentire di mollare la presa. -SM: "Speta che te porto el CRC
che dopo el se mola." ((se gavemo prepara propio ben ,-)) Una spruzzatina e
il tangone molla la presa. Ammainata, issata e via col vento. Lo spi ha 85
metri quadri, e non sono tanti per Acqua cheta. E' uno spi da crociera. La
barca cammina bene, siamo in rotta diretta verso Caorle, l' autopilota fa il
suo dovere. Goduria e riposo per i marinai. Dopo un oretta provo ad
inquadrare meglio lo spi. Improvvisiamo un barber per cazzare la scotta cosi
dovremmo limitare ulteriormente il rollio anche perche a momenti lo scirocco
aumenta e cosi anche il motto ondoso. Tutto sommato, la navigazione e'
tranquilla. Qualche surfata ci fa andare vicino ai nove nodi di GPS e non
scendiamo mai sotto i sei. "Navighemo come i veri!"

"Eh si, navighemo propio come i veri!"
Il sole e' sparito gia da tempo dietro alla nebbia ed alle nuvole portate
dallo scirocco. All' orizzonte si stanno formado dei temporali.
-SS: "Me par che sta cambiando el tempo. Portemo el spi finche ne va in favor e dopo
vedaremo se i neverini ne pasa via davanti."
-SM: "El GPS disi che dovessimo rivar a Caorle ala mezanote e meza se continuemo cusi."
-SS: "Bon."
-SM: "Bon."
Navigazione tranquilla e intanto la notte si avvicina. Mi preoccupano
i temporali. E' un fronte piuttosto esteso e si sente nell' aria che sta
arrivando il cattivo tempo. Sergio va ad ascoltare la radio di bordo, per
sentire se i primi sono arrivati. Lo spi porta bene, lo scirocco e'
costante, il mare e' un po montato, ma e' normale... va proprio bene.
Tutto ad un tratto arriva Sergio e, piuttosto agitato fa: -"Porco boia cio!
Xe barche che le ga ciapa el temporal. I ga dito "Siamo in rotta di
fuga.." No go capi ben, me par che i gabi dito che i ga ciapa 50 o 70 nodi de
vento!!! Cavoli, ostrega cio!!! Cosa fazemo?"
-SS: "Gnente no fazemo. Deso el vento (come nei manuali) sufia verso el temporal. Dopo fara bonazza e tempo
5 minuti riva el caxin. Noi pena che el vento comincia calar, butemo xo el
spi, demo i terzarioi e vedemo."
-SM sempre piu agitato: "Bon, mi prontaro la tormentina."
Intanto si fa sempre piu notte e dopo un po lo scirocco
comincia a calare. Lentamente. (SS pensando tra se: "porca miseria de una
miseria, se ne ciapa la calma de vento con ste onde che xe, vado in
tilt!"
-SM: "Te vedo pensieroso, cosa xe?"
- SS: "No me piaxi sto afar, me vegnara el mal de mar. L demo xo col spi. Veloci."
Vado a prua Sergio alle
manovre e tiriamo giu lo spi che finisce sotto prua.
-SM: "Demo i terzarioi." Vado a piede d' albero. Sergio e' alla drizza.
-SM: "La prima man xe quela bianca e nera."
-SS: "Si, come no, con sto scuro no vedo un
clinz. Quela destra o quela sinistra?"
-SS: "Me par la sinistra."
-SS: "Bon"
Incomincio a cazzare la borosa destra sul winch che c'e sull' albero sotto
al boma. Neanche a dirlo: Era la seconda mano. -SM:"Acompagna i garoci dela
randa. Tirili in basso." Detto, fatto. Intanto il fermo che dovrebbe
impedire ai garrocci della randa di uscire dalla canaletta si svita e va'
per le sue ed i garrocci si sfilano dall' albero e la randa nuova,
megagalattica in Spidertech rinforzata con Kevlar e Carbonfiber (detto in
Inglese sembra piu' figo) finisce sopra la tuga. -SS: "Se ne ciapa el
neverin (50-70 nodi...brrrr) la randa finisi in tochetini; spachemo
tuto." -SM agitatissimo: "Si, xe meio tirarla xo la butemo
sotocoverta." -SS: "Xe meio si. Mola le borose. Presto. Movite"
-SM: <&%$%&
un momento. Intanto, tolto il punto di mura della randa incomincio a
"piegarla" e dopo un po e' sottocoperta. Non c'e' vento, pero' il mare c'e'
ed e' incrociato. Si vedono chiaramente i fulmini sempre piu vicini. Veniamo
sbalottati da tutte le parti. Sergio va ad armare la tormentina. Intanto il
sottoscritto, sta cedendo al mal di mare.
-SS: "Movite dai. Vara che tra do minuti son fuch!"
(non e' English, e' un espressione nostrana per dire fuori
combattimento).
Sergio torna in pozzetto, si mette al timone aspettando i 50 - 70 nodi ed io
comincio ad intonare il Rigoletto. (No, non stavo cantando. Stavo brumando.)
Insomma: si capisce no!?!
-SM: "La barca no governa. No xe vento." Ed intanto patapim-patapum.
Arrivano le prime goccie, ed anche i tuoni che seguono i fulmini.
-SM: "Impizo el motor, cusi almeno poso portar la barca."
-SS tra un acuto e l' altro: "Daghe mure a drita al neverin che cusi ghe andemo via."
-SM: "Cosa c...o, mure a drita a che neverin?"
Faccio una piccola pausa alzo la testa
e...tutto intorno a noi ci sono temporali. Cinque funghi belli tosti. E
Acqua Cheta: patapim-patapum. Cavolacci...
-SM: "Dove vado?" Tra due neverini si intravede un po di chiarore.
-SS: "Vaghe in mezo a quei do la che xe piu ciaro."
Insomma, tra un basso profondo, un acuto, le forze mi lasciano. Sergio si
sta riprendendo dall' agitazione e, siccome i 50 -70 nodi non sono mai piu
di 20, discutiamo sul daffarsi. Abbiamo navigato a motore, siamo a secco di
vele, 50% dell' equipaggio e' in tilt -SM & SS: "Cosa fazemo?" Siccome
Cittanova e' piu vicina rispetto a Caorle, per non dover riarmare la barca
ecc, data la stanchezza - Coro finale: "Telefonemoghe al comitato che se
ritiremo e andemo a Cittanova!"
Alle quattro prendiamo il gavitello dei "menalugheri" (barca portaturisti)
in baia Muiella a Cittanova (l'unico gavitello libero) e ci facciamo una
bella dormita. Cala il sipario.
Ci sarebbero tante considerazioni da fare, ma, siccome la bella stagione e'
gia in corso , sara' per un altra volta.
PS: Lo scorso finesettimana abbiamo fatto una bellissima veleggiata con
Acqua Cheta. Sergio, Ivan (mio figlio) ed io Cittanova - Val cagoia (Pola) -
Unie e ritorno.

2 commenti:

stramba, vira, rimettiti in rotta e poi commenta...

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