In vista di Ferragosto, con l'estate che volge al termine per buona pace per chi inizierà le ferie tra 48 ore -già piove- noi siamo invece già ai bilanci finali... crociera/trasferimento quest'anno, e crociera inaugurale della nuova ragazza, e bilancio positivo -nemmeno a dirlo- al di là di tutti gli stravolgimenti di programma che tra avarie subite e imprevisti vari s'è dovuto digerire, ma si sa che in mare fare programmi è un'attività assai fine a sè stessa, e nelle mie programmazioni apparentemente rigide di questo regolarmente tengo conto, risultando infine le stesse road-map più elenchi di posti o luoghi meritevoli di visita ed attenzione che vere e proprie tabelle di marcia! (quindi ricopio sotto il programma "preventivo" più per testimoniare alla mia predisposizione alla flessibilità, che altro..)
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La rotta seguita infine:
- 1244 miglia complessivamente loggate in 32 giorni a bordo, tra il 2/7 ed il 9/8;
- 24 giorni in navigazione, 8 giorni in residence con barca in cantiere, 4 giorni in sede con barca in marina;
- 10 notti in rada (gavitello agli "Infreschi" ed a Scari, isola di Stromboli, altrimenti sempre sulla nostra ancora), 8 notti in banchina (ma una sola vera e propria darsena turistica, a Santa Marina Salina, altrimenti porti cittadini o banchine di transito; una sola sosta sfruttando l'ospitalità della Lega Navale Italiana a cui siamo iscritti, in quel di Procida), 6 notti trascorse in navigazione;
- (calcolo la media solo per risparmiarvi la divisione: sarebbero 51 miglia giornaliere..)
- 418 miglia tra Fiumara di Roma e Portorosa (ME), in equipaggio bifamiliare;
- 419 miglia a ritmo di trasferimento in 3 giorni e 2 notti (e mezza), con equipaggio di coppia, il sottoscritto ed Alfonso, tra Portorosa e Brindisi;
- 407 miglia tra Brindisi e Caorle passando per la costa dalmata, in equipaggio di 4 unità, in 4 giorni con 2 notturne e due notti in rada;
- meteo quasi sempre ottima, le prime due settimane di luglio esageratamente ottima, da impigrire l'equipaggio che reclamava ombra ad ogni piè sospinto (e si sa, come ricordo spesso io.. che "la pigrizia che serpeggia a bordo è l'anticamera dell'ozio, e l'ozio è l'anticamera dell'ammutinamento!"); è arrivato il maestrale forte mentre stavamo fermi in cantiere, poi il vento ha girato dai settori meridionali ma senza mai posizionarsi su uno scirocco deciso e sostenuto, poi di nuovo maestrale forte in Adriatico che non ci ha permesso di superare la porta delle Puglie e costretto a lasciare la barca al marina di Brindisi per 5 giorni in attesa del nuovo cambio di venti.. in ogni caso: mai una pioggia mai un temporale! (e dire che qualche mano improvvida aveva caricato a bordo ben due ombrellini ripieghevoli.. brrrrr che orrore quando li ho scoperti, per me che sono scaramantico!)
- fermi in cantiere: una settimana -una lunga interminabile settimana!!!- con la barca in secco ad attendere prima un paraolio del piede che s'era spezzato, poi il ricambio della frizione (cotta all'interno dell'invertitore a causa dell'acqua di mare penetrata dal piede, e che ne ha irrimediabilmente emulsionato l'olio), infine il corretto settaggio della frizione stessa, che è una specie di orologio svizzero con tolleranze di montaggio al centesimo di mm, operazione di meccanica di precisione ma anche di alta dose di pazienza richiesta! (5 alaggi e 5 vari per altrettante prove in mare, non aggiungo altro!!!) ..meno male che almeno le famiglie si divertivano in villaggio, tra spiaggia, piscina, animazione serale e babydance...
- 130 ore motore circa in tutto, tantissime... abbiamo smarcato il traguardo delle 1000
sul contaore traversando (sempre a motore) il Quarnaro, brindandoci su! Poco vento quasi sempre, pochissimo nel Tirreno, un pò nello Jonio (e quando c'è stato per lo più leggero e portante, che richiedeva ugualmente l'aiuto del motore), leggero e salterello in Adriatico; da ricordare sicuramente il golfo di Napoli, 18 miglia tra Procida e punta Campanella tutte a vela con tutta la tela a riva e la falchetta di dritta perennemente in acqua, mure a sinistra sospinti da un grecale gagliardo a oltre 7 nodi.. il resto sono state squiziglie.
- nafta consumata: un pieno a serbatoio (180 lt) e taniche (60 lt) alla partenza fatto al distributore del Porto Romano di Fiumicino, in un tripudio di finte colonne doriche e palmizi; altro pieno del serbatotio a Procida; di nuovo il pieno a Filicudi, con manovra di atterraggio in banchina carburanti chirurgica (e pipì di qualche bambino in pieno pozzetto finita insieme all'acqua di risciacquo dentro al bocchettone senza tappo in fase di carico dalla pompa!); infine sosta bunkeraggio anche a Le Castella con 100 litri in taniche trasbordate nottetempo in banchina grazie alla gentilezza di Gaetano, marinaio del porto e pieno conclusivo al serbatotio presso Ubli, sull'isola di Lastovo.
- ripescaggi: poca roba.. mollette, un bicchiere, la maschera di Anna su 11 metri davanti l'arco naturale di Spaccapolpi, l'ancora liberata da una catenaria in rada a Ponza: tutte sommozzate tranquille, ancora i polmoni mi funzionano..
- pescaggi: quasi zero, anzi direi ZERO sotto il profilo gastronomico.. meduse a go-go, beccata una io a Ponza poi alle Eolie hanno fatto strage dei bambini; pesci all'amo: uno idiota a Ventotene, prontamente liberato da morto, poi due toccate "serie" davanti a Brindisi, una bestia rara che s'è portata via tutto quanto, l'altro piccino che s'è slamato sotto bordo.. per il resto abbiamo perso in acqua tutti e dico tutti gli artificiali (ed anche un filo madre): pare che la poppa del Santippe sia tanto sexy da attirare sulla nostra scia ogni barca che c'incrocia (due artificiali portati via anche sulla poppa del tenderino in trascinata leggera: sarà sexy anche quella?), abbiamo pescato insomma più barche che pesci, per buona pace dei cantieri che avranno barche da alare ed eliche da ripulire dalle ns lenze..
- luoghi: la palma dell'isola più bella va a Ventotene, e ne abbiamo detto già anche il perchè con commento in diretta, era la nostra prima volta alle Pontine e l'arcipelago ci ha colpito dritto al cuore.. piazza d'onore Filicudi, come dico io "l'isola più greca del mondo, a parte le isole greche"; sul gradino più basso del podio Salina, ma più per i ricordi personali che mi legano a quel luogo, e perché ci tenevo in maniera particolare d'andarci una volta con una barca mia e sotto il mio comando.. Premio speciale per la baia più bella: il porto degli Infreschi.. piccola meraviglia della natura, intatta e limpida. Per la ctg "nuove promesse", infine, il luogo che ci ha più sorpreso: Acciaroli. ..cittadina semplice, "senza arte nè parte", e come tante quindi, ma resa attraente e specialmente accogliente da una gestione visibilmente attenta: pulizia, attenzione verso gli ospiti, illuminata a dovere per mettere a proprio agio chiunque.. un modello di "piccola via" da seguire.
- ristoranti, panza e gastronomia: poche cene a terra, per chi non lo sapesse (ma avremo tempo di parlarne a parte in seguito) Santippe è una barca gluten-free e immaginare di trovare in giro, nelle soste fatte a terra, un ristorante con cucina per celiaci è quasi utopia.. quindi poche e mirate le puntatine: "la Gorgonia" alla Corricella di Procida, sempre ottima e affidabile (voto 7.5) pappa di pesce, però direi inferiore al barracuda appena pescato da Francesco e servito a bordo di Senza Parole (la tartare era grandiosa!!! 10 e lode); pappe a volontà durante la sosta a terra a Portorosa, presso il ristorante sulla piscina del villaggio, pepate di cozze un giorno si e l'altro no, ottima anche la pizza (6.5); pranzo conclusivo e quasi di commiato in quel di Zaklopatica nell'isola di Lastovo, tutto buono antipasti misti di pesce (sardoni, polpo, scampi e cozze alla busàra) e tagliolini con scampi alla busàra, acqua vino (mediocre) caffè e pelinkovac a poco più di 25 euro a cranio: presso konoba "Aragosta", la prima entrando in baia (7+ anzi 8 visto il prezzo). Capitolo bar: ottimo quello del Porto Romano di Ventotene, mi pare si chiami "Mariposa", fanno davvero di tutto, anche pizze a legna; tanti validi ad Acciaroli, del resto siamo in Campania e pizze e pizzette se non le sanno fare li?; "il Pirata" al porto degli Infreschi: posto giusto, peccato non averci fatto cena con pesce, ma la frisella del Pirata me la ricorderò a lungo; discorso a parte quello relativo alle granite in terra sicula: 9 meritato a quella del baretto con terrazza panoramica in piazza a Stromboli (pistacchio e gelsi ok, mandorla ni, fichi d'india extra!), così così a Panarea (bar "da Carola" sulla passeggiata), mancata quella di "Alfredo" a Lingua di Salina, in compenso ottima quella assaggiata a Rinella, sempre a Salina, alla mandorla bianca (alla "catanese" insomma), baretto in cima alle scale, non ricordo il nome ma non si sbaglia...
la Barca? ...va veloce. :-)
a ritmo di trasferimento abbiamo tenuto una media di 150 miglia sulle 24 ore, che mi sembra discreta considerando anche il regime di instabilità dei venti in luglio.. venendo da un 9 metri la differenza è sembrata abissale: navigando specialmente in Adriatico su rotte già molte altre volte battute con il Topkapi le distanze sembra si siano di colpo dimezzate, la barca cresce le rotte si accorciano, ed il (solitamente) tanto temuto Quarnaro - **APPENA** 19 miglia circa da Unjie- navigando a vista tra una costa e l'altra, mi è parso una specie di vasca da bagno a confronto con il golfo di Taranto che invece pareva non finire mai.. o la Calabria, che pure quella, tra lo Stretto ed il golfo di Squillace, è stata di una noia inenarrabile!!!
Il Santippe è barca propriamente "tirrenica" in questo senso, e come s'è trovata a suo agio (mettendoci a nostro agio, comodi come non ci aspettavamo nemmeno) sulle distanze "importanti" proprie del mar Tirreno, dove la tratta di 50 miglia si mette assieme senza corpo ferire, in seguito passando in Adriatico laddove si naviga pressoché sempre a vista, di baia in baia, e da un ridosso all'altro, ha preso connotati da incrociatore da battaglia.. navigare con lei per 12/15 ore consecutive, grazie agli spazi di bordo, è sembrato incredibilmente naturale, e nuovamente ribadisco.. semplice. (non immaginavo che in dodici metri ci fosse così tanto spazio vitale, pestarsi i piedi diventa davvero difficile..). Meritatissima specificazione da fare a parte: la manovrabilità del mezzo! Il "piede poppiero" è stato per noi motivo di grosse ansie e preoccupazioni durante l'avaria subita, ma quanto rende la barca maneggevole in manovra!!! Gira su sè stessa come un pendolo, si "parcheggia" come una Smart, ed a confronto davvero il Topkapi pareva non possedere timone.. un gingillo, non c'è che dire. (ed infatti l'abbiamo riportata senza nemmeno una bugna..)
Nel complesso, ritengo in questo senso che navigando in Dalmazia avrà davanti una nuova vita ricca di soddisfazioni, e se si dovesse sentire di colpo triste, e reclamasse miglia davanti la prua per navigare a briglia sciolta, poi c'è sempre la Grecia... Non le faremo mancare soddisfazioni dunque: e noi con lei...
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bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)
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