12/7 - GIORNO VENTICINQUE - Knez (Iz) - uvala Sabusa (Molat) - (21 miglia in 4 lunghe ore di motore)
Si doveva partire presto ma la sveglia ha suonato per tutti alle 9, e come non bastasse c'è ancora a bordo voglia di spiaggia! Insomma tra bagni, convenevoli e saluti con gli amici anconetani si mollano gli ormeggi solo a mezzogiorno, e tocca sorbirsi quattro lunghe e noiose ore di motore contro la brezza di maestrale ostinatamente contraria, per noi che dobbiamo risalire il canale a est di Eso prima e tra Sferinac e Sestrunj poi.
Splendida invece la meta prescelta: si tratta di una baia per me sconosciuta, con poco fondo nella sua porzione più interna ed aperta peraltro ai settori meridionali, ma sicura dopo una giornata di maestrale come questa odierna: filo 40 metri di calumo su poco più di 4 metri di fondo, centrando una delle poche chiazze di sabbia libere da poseidonia, e poi andando a controllare de visu che l'ancora abbia fatto bene testa. Con maschera e pinne mi tocca peraltro constatare che il fondo è fortemente deturpato, con molta poseidonia distrutta presumibilmente dalle ancore dei barchini che quotidianamente da Molat qui giungono per la sosta balneare, ma anche dalla presenza di parecchi rifiuti, sparsi presumo dagli zoticoni occupanti delle barche di cui sopra.. un vero peccato!
Nel pomeriggio decidiamo per una merenda in tender e ci portiamo a ridosso del moletto di sassi in fondo alla baia ancorandoci con il nostro "ombrellino" da 1 kg. su un metro di sabbia bianchissima; infine la cena, meritata, consumata in pozzetto nella proverbiale pace del tramonto.
Miglia percorse 21 (totali 337)
13/7 - GIORNO VENTISEI - Sabusa (Molat) - Juzna Slatina (Olib) - port Olib (Olib)
(17 miglia in tutto, 3 h di motore ed un 1h di vela)
Partiamo da Sabusa di prima mattina, immaginando di riuscire a sfruttare ancora l'ultimo di straccio di vento notturno da Sud, ma issare le vele è inutile e si va verso Olib a motore, sperando almeno (invano!) di avvistare qualche cetaceo come spesso capita in questo braccio di mare. A Juzna Slatina arriviamo prestissimo e per primi, ma c'è una fastidiosa corrente da Sud che non ci permette di ancorare prossimi alla battiggia, constatiamo peraltro tristemente che la spiaggetta a terra è pressoché sparita, probabilmente spazzata via da qualche sciroccata; non ci resta dunque che la possibilità di un bagno nell'acqua bassa con l'appoggio del tender, per tornare quindi a bordo solo all'ora del pranzo, con zuppa di patate lesse e tonno. Nel primo pomeriggio però, frattanto che la baia si è gremita di numerose barche all'ancora, per lo più motoscafoni italioti (ed i più cafoni, veneti, si sono pure piazzati vicinissimo a noialtri!), decidiamo che con l'aria da NW che giunge c'è tempo anche per un'oretta di vela, e togliamo l'ancora per risalire di bolina larga il canale tra Silba e Olib fino al segnale cardinale posto sullo spigolo dell'isola, laddove di colpo il vento molla del tutto e ci costringe a riparare verso il porto di Olib nuovamente spinti dal motorino. Troviamo posto sul lato Nord, conquistando il molo con una sicura manovra in retro, suscitando lo stupore della barca vicina (belga, non solo di "bandiera"!) che invece un attimo prima si era esibita in qualche numero da circo per conquistare la sua trappa. Versati le dovute 135 kn per il posto, con acqua e luce, ce ne andiamo in cima al molo per un bagnetto lungo la franata di ciottoli, con una visita al baretto li vicino per un immancabile gelato Auto per il piccolo famelico Simone. Dopo la doccia, cena a bordo e passeggiata serale verso gli splendidi baretti con tettoia lungo il "sunset boulevard" lungo mare, a sud del porto.
Olib già dopo poche ore dall'atterraggio è in grado di conquistare chiunque, il suo tramonto è uno dei più belli della Dalmazia a mio modo di pensare.. ma domani sono certo che l'apprezzeremo ancora meglio. Tornando in barca tolgo anche le chiavi dal quadro motore, suggellando la decisione di prendercela comoda per qualche giorno.
Miglia percorse 17 (totali 354)
14/7 - GIORNO VENTISETTE - fermi a Olib
Altre 135 kn spese bene, utili all'inserimento dell'intera famigliola nelle dinamiche paesane dell'isola: caffè al bar in cima al molo, poi zaini in spalla, bambini in passeggino e pranzo a sacco, per iniziare l'esplorazione dei luoghi. Imbocchiamo i famosi "tratturi" dell'isola e ci inerpichiamo alla volta della famosa spiaggia Slatinica, lungo la costa orientale di Olib diametralmente opposta al paese. La strada è tosta, peraltro: non tanto lunga quanto veramente accidentata, e spingere il passeggino sotto il gran caldo è un mezzo massacro, quasi un rally che ci fa arrivare a destinazione pressoché cotti. Meno male che il posto è proprio stupendo e si rimane in acqua a giocare nell'acqua bassa ininterrottamente per ore, sfruttando una pallettina miracolosamente ficcata da mamma Daria nello zaino. Francesco nel pomeriggio si addormenterà addirittura in acqua, ma dopo averlo trasferito nella tendina da spiaggia per la sua meritata pennichella, ricominciamo con i giochi in acqua; Simone avrà il suo cedimento strutturale invece durante la via del ritorno, non appena ricevuto in prestito dal fratellino un passaggio in carrozzina.
Sorpresa massima in spiaggia è la presenza di numerosi gavitelli, poco fuori la baia, al che ci ripromettiamo per il giorno seguente di spostarci di nuovo in questo incatevole angolo dell'isola ma di farlo direttamente in barca per non ripetere la scarpinata una volta ancora.
Lungo la strada del ritorno, con i bimbi sfatti, approfittiamo anche per passare alla posta dal singolare orario di apertura giornaliera 9/11 e 19/21, ma anche per prenotare una peka di polipo presso la konoba/grill "Sidro": ci inseriscono per le 19.30, in tempo quindi per far fare la pappa a bordo al più piccolo e permettere a Simone di completare il riposino "di ricarica".
Peka infine senza infamia e senza lode, salvo i prezzi veramente popolari (170 kn per la peka per due persone, 264 kn in tutto compreso un abbondante piatto di carne alla griglia per Simone e bevande per tutti); maggiore soddisfazione avremo nel dopocena con il solito gelato consumato nella quiete del tramonto, sprofondati nei morbidi cuscini del dondolo del solito bar del lungomare.. gelato per Simone, ovviamente (altra!) birra per i grandicelli. E così può bastare, buonanotte
Miglia zero! (sempre 354)
bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)
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