Il gradiente barico è il rapporto tra due isobare e la loro distanza. Leggendo una carta meteo, più è grande la distanza tra due isobare e meno sostenuti saranno i venti in quella zona.
Ma come calcolare qual è effettivamente la forza del vento?
Innanzi tutto bisogna avere una cartina meteo con i valori della pressione a terra. Se nella carta non sono presenti le scale della latitudine e longitudine, bisogna riportare, il più fedelmente possibile, le isobare sulla carta nautica. Questo passaggio si rende necessario, perché occorre misurare in miglia la distanza esistente tra due isobare. Questo valore va incolonnato, nella tabella sottostante, con la latitudine del punto rilevato.
Incrociando i due dati (distanza e latitudine ) si ha l’intensità del vento.
DISTANZA IN MIGLIA 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160
LATITUDINE VENTO IN NODI
35° 141 94 71 57 47 41 35 31 28 26 22 19 16 13 10
40° 126 84 62 50 42 36 31 28 25 23 20 17 14 11 9
45° 114 76 58 45 32 32 29 25 23 21 17 15 13 10 8
50° 106 70 52 42 35 30 26 23 21 19 16 14 12 9 7
A titolo d’esempio supponiamo che la distanza tra l’isobara dei 1010 hPa e quella dei 1014 hPa sia di 100 miglia. Ci troviamo nelle vicinanze di Capri, quindi all’incirca sul quarantesimo parallelo. Incrociando i due dati (100 miglia e 40° latitudine) si stabilisce che in zona ci sono circa 25 nodi di vento.
Attenzione però, la tabella è valida per quelle cartine meteo che riportano le isobare con valori che aumentano o diminuiscono di 4 hPa.
bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)
lunedì 15 novembre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
grazie per il ripasso fa sempre piacere.
RispondiEliminaBV
Max
ma prego, Max!
RispondiEliminala meteo mi appassiona da sempre ma specialmente quella tipica serie di regolucce semi empiriche che francamente trovo siano le uniche utili a bordo, perché possono avere in qualche modo una forma di applicazione estemporanea, ed in ogni caso attraverso la classica lettura dei segni del cielo piuttosto che degli strumenti disponibili a bordo, tipicamente quelle legate alla frontegenesi!
(classica la regola dei venti incrociati che ho già affrontato "tempo" fà e qualche altra pillola che pubblicherò in seguito)
grazie a presto
d