Ormai la barca sembrava quasi affezionata al travel lift, che ci entrava e vi usciva dallo scalo d'alaggio pressochè da sola. A motore spento, acceso, con o senza frizione, tonneggiando ansichenò, a bratto.. Insomma pareva che da questo simpatico cantiere, rustico solo all'apparenza, non volesse andar più via, com'era curata dalle unte mani sicule di Santino il meccanico e condotta in giro per il piazzale come un gingillo o un pendaglio, dal telecomando al collo di Nino (alias "semenza", per chi se lo ricorda) il gruista, per non dir di Gino, il tuttofare e probabilmente la vera eminenza grigia del luogo, di quelli che sembrano assenti ed invece lavorano per tre... (e a parte ovviamente "u ragiuneri" che ogni tanto si affaccia dal balconcino dell'ufficio, come fosse il Papa all'Angelus..).
Il Santippe s'era affezionato al lift, ma pure alle persone, e l'equipaggio parimenti.. E corrisposto direi.
bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)
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