mi riallaccio qui postando una riflessione scritta in prv tra VeListi, ritenendo utile allargare la chiacchera virtuale in tema.. stimolante l'idea di Marco, circa la barca ideale: è un gioco che ho fatto già per conto mio arrivando a certe conclusioni, ma adesso in questa diatriba di barche IMS/Ior mi sto facendo un'idea.. che se diventassi ricco stamattina, oggi pomeriggio non saprei più che barca andare a comprare! :-) nel senso... il dubbio atroce è sempre lo stesso:-una barca usata, che ancorché "vecchia" ha il suo fascino? (risparmio ma nemmeno tanto con i prezzi che girano vs il patema dovuto all'età) ==> IOr-una barca nuova, magari più piccola per non buttare un mare di soldi, con un bel leasing vitalizio? (meno pensieri, ma un investimento più sostanzioso..) ==> Ims se devo dirlo.. io che sono nato negli anni '70 ho sempre creduto che le barche a vela dovessero avere per forza quegli slanci a poppa ed a prua, nel senso che ho sempre creduto che una barca a vela si differenziasse da una a motore prima di tutto per quelle forme dello scafo, come fossero sue peculiarità progettuali indispensabili! ..ed io adoro, anzi ADORO, le barche con la poppa alta e bombata, possibilmente stretta e magari anche appuntita.. (tipo culetto brasiliano per intenderci, tipo molte barche di S&S, molti Swan o molti Baltic, tipo l'Impala..)ora.. a vedere in giro queste nuove barcone ottimizzate Ims.. mi pare che ci si allontani troppo dal mio ideale, anzi dal mio "immaginario erotico" di barca, e non mi piacciono. quest'estate ho potuto veleggiare su una barca grandiosa, un Jenneau Sun Odissey 54 DS.. ma mi sembrava tanto un motoscafo a vela!!! :-(((un mio vicino di ormeggio ha un Delphia24': io non ce la faccio a guardarla quella barca, mi pare proprio un motoscafo a vela, e mi mette il disgusto!certi Beneteau (più ancora dei tanto vituperati Bavaria eh?), prettamente da crociera e magari ottimizzati per l'impiego charter tipo alcuni Oceanis ed i nuovi Cyclades.. non se ne abbiamo a male gli armatori in LIsta, ma non riesco a guardarli... però vanno: da ingegnere non posso negare che queste nuove forme per quanto brutte sono frutto di studi avanzati, e non possono che andare.. probabimente meglio di una barca bella di un tempo, disegnata senza ausili infomatici ma solo grazie all'intuizione del genio umano.che dire.. BHOOOOOOOOOOOOOOO io di fronte a certe barche ("sparo" i modelli per cui "sbavo" snocciolandoli tipo corona di rosario..) tipo l'Impala 35, o il Baltic 35, o ancora il First Class12 o anche certi Comet superinvelati firmati da Vallicelli.. bhè continuo a sbavare!!!resta il fatto che:- sono barche spesso e volentieri armate in testa, e se non lo sono peggio perché vuol dire che sono (erano) troppo corsaiole (7/8 con volanti strutturali)- sono barche che nella loro accezione corsaiola, per le regate del loro tempo, hanno/richiedono le volanti (una volta a Cervia vidi un Comet in cantiere con un albero -extramaggiorato ovviamente- che metteva paura)- sono barche che per farle correre con molta tela a riva diventano difficili da portare: sbandano e sono veramente al limite della straorza.. oggi, compresa la mia barca, la stabilità di forma evita pasticci e la barca una volta sbandata "rimane" sbandata.. sui binari!- sono barche per farla breve che non si prestano alla conduzione in solitario o quasi!sarebbero barche assolutamente sicure, per riesumare il concetto di "marinità", con ogni tempo anche quello duro, e come tali sarebbero potenzialmente delle splendide barche da crociera di oggi.. tenerci dentro la mia famiglia in crociera mi farebbe sentire più sicuro, verso la loro incolumità, mentre le plasticose barche di oggi in questo senso mi danno poca certezza, le vedi che sembrano debbano scollarsi da un momento e l'altro e non sai mai se la prossima onda sarà quella che te la sfonda sotto i piedi.. ma come si fa ad andare in crociera con una barca così, io mia moglie ed il mio bambino?se vogliamo dirla tutta la più bella conquista della nautica moderna, intesa come cantieristica e progettualistica dei plasticoni, è quella di esser stata capace di ampliare i target, costruendo barche sempre più semplici da portare e sempre più adatte alla conduzione "in solitario o quasi", in tutta sicurezza.. magari meno belle, ma diciamo più adatte alle masse e che non richiedono quasi più "l'equipaggio" il nome della barca che secondo me ha segnato il passaggio tra le epoche?provo a dirlo: il Figarò, il primo per intenderci firmato Finot(studiata apposta per le regate d'altura in solitario.. da li in poi le forme, l'armamento e le linee d'acqua furono copiate per dar luogo ai "crociera veloce" ==> giovani famiglie con bambini, aventi poco tempo per fare le ferie e mancanti di equipaggio che non sia il solo babbo in pozzetto..)poi mettiamoci Vandee Globe, classe Open, il Fila di Soldini, la classe Mini e la MiniTransat ecc ecc e si capisce come grossi investimenti e sforzi d'ingegno fatti nella vela (dico solo un nome: JM Finot) siano stati negli ultimi dieci anni nella direzione della navigazione in solitario, ma non perché ci fosse una generazione di velisti contrari alla compagnia a bordo, bensì -mio parere- perché queste ricerche potevano avere e l'hanno poi avuto dei grossi ricavi in termini di vendite a nuovi (potenziali) armatori del sabato e della domenica, magari alla prima esperienza su cabinato e specialmente *senza equipaggio* io se vincessi stamattina una bella schedina, andrei a prenotarmi nel pomeriggio una Hanse in resina isoftalmica nuova di zecca (il 315 ma se la vincita fosse pingue una più grande in versione Epox)esterno- armo 9/10 con randa fullbatten, ottimizzata per la conduzione in solitario o con equipaggio "steso al sole" (layout del pozzetto e manovre, autovirante, gennaker su bompresso), rigorosamente timone a barra, passavanti sicuri, teak solo in pozzettointerno- dinette "passante" a divani contrapposti trasformabile, doppia "armatoriale" a poppa, cucinino a L, look minimalista "moderno", gavone/dispensa grande salutoni e bv, my 2 (anzi meno) cent d
bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)
giovedì 1 febbraio 2007
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