bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
mercoledì 30 dicembre 2009
le ferie di Charlie2
GIORNO 37 - 24/7 - Uvala Soline - Vestar (17 miglia la gran parte a motore)
Dopo la cena ieri sera presso il suo bungalow, Simone ha di nuovo incontrato l'amichetto romano in vacanza ed ho dovuto conceder lui il tempo per un ulteriore saluto in spiaggia, in compenso la discesa a terra è stata redditizia giacché ad un'ennesima visita al market abbiamo accoppiato una doccia cumulativa a completo scrocco dei servizi del camping.
Finiti i saluti non siamo riusciti a partire comunque prima delle 11 e con il vento da Sud già finito da un pezzo, non invece il mare che nel frattempo ha avuto tutto il tempo di formarsi abbondantemente e fino all'incrocio con le Brioni è tutto un dondolio fastidioso, tanto da spingermi a passare interno all'arcipelago dove, in effetti, la maretta finisce ma non invece la stanca di vento e l'insopportabile canicola. Al traverso di Fazana mi fermo persino e metto su il nostro bimini autocostruito rimasto in effetti riposto nel gavone di poppa sin dal primo giorno di crociera, un successo insomma, eppure quest'oggi l'arrivo dell'ombra in pozzetto fa la festa di tutto l'equipaggio surriscaldatissimo.
Risalendo lungo la costa istrana butto un occhio alla baia di S.Paolo che non mi sarebbe spiaciuta come sosta, ma la maretta mi sembra eccessiva, ed allora decido di provare a vedere com'è Vestar, dove non sono mai stato: giudizio discreto all'arrivo in baia, e decidiamo per fermarci.
C'è nel largo golfo protetto da un isolotto all'ingresso, una moltitudine di gavitelli di competenza del campeggio e che deturba irrimediabilmente tutta la baia, altrimenti carina: io ne abbranco uno libero e mi trovo ormeggiato in mezzo a barchini e natanti di tutte le fogge di proprietà degli ospiti del campeggio (per lo più motoscafini, ma ci sono anche alla boa materassini, canotti, e mezzi da sbarco d'ogni foggia); in effetti il campeggio è popolato per lo più da germanici armati di gommone o motoscafo a traino vettura, che una volta messo il mezzo in acqua poi sfrecciano per tutto il giorno a manetta in baia, facendo la spola tra il molo e l'isolotto e solo con lo scopo di consumar benzina o trascinare quei maledetti ciambelloni che pare siano la moda becera di quest'estate 2009, in ambito moscafistico evidentemente (o per lo meno finché non li regolamenteranno, non prima che qualche bambino si faccia seriamente male..).
Alla fine l'unica nota positiva è che, in barba a quanto scritto erroneamente sul 777, la boa non è affatto cara anzi al contrario completamente aggratisse; per il resto siamo andati due volte a terra per un gelato ed una visita al campeggio, e pareva d'essere all'Oktoberfest, con boccaloni di birra spillati a ripetizione e pure con tanto di pianobar/karaoke serale, sempre ad uso di Uber Alles Deutchland. Affatto nocivo, ma tutto anche molto molto rustico!
Miglia percorse 17
(miglia totali 481)
martedì 29 dicembre 2009
Grippia & Grippiale
Punto 1: di che si tratta.
i termini non sono affatto sinonimi, e al di là dell'assonanza indicano componenti dell'arte marinara distinti e separati!
La GRIPPIA è un cavo, tutto in cima o tutto in catena o anche misto, collegato al diamante dell'ancora.
Il GRIPPIALE è invece un gavitello, che può esserci o meno, e nel caso si trova legato alla grippia di cui sopra.

Fondamentale è comunque l'aspetto relativo alla "possibilità" della presenza del Grippiale, o meno: codesto gavitello può realizzarsi con qualsiasi mezzo galleggiante di dimensioni adatte (un piccolo parabordo piuttosto che un galleggiante da pesca, se non addirittura apposite boette in commercio con tanto di impressa la scritta ANCHOR, per dissuadere eventuali nuovi arrivati in baia da adoperarlo a loro volta come boa d'ormeggio!), tuttavia la sua presenza non è essenziale, nel senso che si può ugualmente far uso della Grippia, riportando piuttosto questa a bordo da prua, come descritto nella figura seguente.


Punto 2: uso, pro e contro.
Va detto subito che la Grippia si usa per godere del'impagabile vantaggio di garantire una rapida spedata dell'ancora in quelle condizioni di fondale laddove questa possa presumibilmente impigliarsi, caso emblematico i fondali di rocce multiformi (ed i peggiori sono quelli conformati con grossi massi): come dire, che in tutti i casi che codesto rischio si presenti in base all'esperienza dello skipper e la sua conoscenza dei luoghi, sarà utile la decisione da parte sua di predisporre la grippia già in fase di ancoraggio.

Questo è il primo e più importante, anche se non l'unico, vantaggio dell'uso della grippia che possa spingere lo skipper a richiederne l'impiego.
La manovra sarà quella classica consistente nel dar fondo fermandosi con il vento in prua, dopo avere preparato a bordo l'ancora principale appennellata fuori bordo sopra la superficie dell'acqua, e la grippia (cima o catena) ammanigliata al diamante dell'ancora principale e poi che faccia via in chiaro riportata a bordo, e abbisciata sempre in chiaro sulla prua, di fianco al pozzetto dell'ancora principale; si darà poi fondo, filando la grippia in anticipo se dotata di suo grippiale, piuttosto che filandola concordemente alla linea di ancoraggio principale se si adotta il sistema di rinviarla a sua volta a bordo.
Pro/contro del Grippiale: la boetta di segnalazione è assai intrigante, e indubbiamente molti skipper la usano anche per dar dimostrazione delle proprie arti marinaresche, ma in sè presenta una serie di inconvenienti non di poco conto. Prima di tutto in rade molto affollate rischia di invadere lo spazio di giro d'àncora altrui, e di per sè è poco cortese privare di spazio per l'altrui ancoraggio; in più, nell'eventualità di una salpata generale in emergenza, magari durante le ore notturne, la stessa boetta potrebbe non esser vista e finire aggrovigliata nelle eliche altrui, con le immaginabili conseguenze anche gravi, e tacendo delle relative responsabilità.
Nel caso opposto, invece, di stanca assoluta di vento, con le barche che inizino a girare sull'ancora non più in fase, lo stesso gavitello potrebbe urtare il proprio scafo o gli altri, e dar disturbo.
Sicuramente è comodo avere sempre l'indicazione visiva della posizione della propria ancora, anche a beneficio dei terzi, ma codesta manovra non deve essere abusata fino ad interferire con le manovre altrui: ciò per dire che il Grippiale va usato ("aggiunto") solo e soltanto quando è fondamentale segnalare la posizione della propria ancora, caso emblematico in certi porti sprovvisti di corpo morto in banchina, laddove il rischio di impiglio tra le linee di ancoraggio dei natanti in banchina è elevato, ed è anzi utile fornire a chi sopraggiunge la posizione esatta della propria linea già in acqua (è il caso questo, per esempio, di molti porti greci, dove l'impiglio tra le ancore delle barche in banchina è assai frequente, sgradevole tanto quanto pericoloso in presenza di traversia improvvisa).

E' evidente come in porto ciascuno scelga un calumo differente, e non è semplice da valutare a vista, dalla sola inclinazione della catena sugli altrui musoni, l'esatta posizione delle linee d'ancoraggio; in aggiunta si ricorda come nei porti la presenza di rifiuti sul fondo, prima di tutto vecchie ancore abbandonate, possa aumentare il rischi di impiglio, da risultare infine il sistema comodo per il successivo disincaglio.

In baia invece, laddove gli ormeggi sono pressoché paralleli al vento, è più semplice trovare indicazioni visuali sia delle posizioni delle linee d'ancoraggio già stese, che anche delle relative lunghezze. E' ovvio che in questo caso il grippiale di segnalazione può solo costituire un intralcio, senza considerare neppure la possibilità scortese che qualcuno possa adoperarlo di proposito per tenere a distanza le altre imbarcazioni alla fonda!
Il suggerimento di usare una grippia di lunghezza inferiore al fondale, da collocare il galleggiante ad un paio di metri dalla superficie dell'acqua per non dare intralcio ma essere ugualmente raggiunto con una facile apnea, è utile ma non trova il mio favore.
Ci sarebbe anche l'opzione 3, con il Grippiale adoperato per tenere la Grippia discosta dal fondo, e poi collegato alla prua dell'imbarcazione con una ulteriore sagoletta, di modo che non segnali la posizione dell'ancora ma eviti almeno che la Grippia possa attorcigliarsi con la linea d'ancoraggio, ma nuovamente la soluzione non mi piace per la sua eccessiva complessità (oltre che la confusione che può altrimenti ingenerare presso gli altri equipaggi in rada..)
Più comoda è la soluzione di rinviare la grippia a bordo: si manovra facilmente da prua, ed in caso di incidente o emergenza si manovra istantaneamente, e senza dover mettere in acqua il battellino; rimane peraltro un estremo rischio di accavallamento della linea di ancoraggio con la grippia, se questa è stata filata in eccesso, quindi i due cavi potrebbero aggrovigliarsi; sicuramente regolando la linea di ancoraggio anche la grippia va regolata di conseguenza, prima di tutto se non si vuole commettere il grossolano errore di veder ancorata la propria barca sulla grippia quando si fila più catena senza modificarne la lunghezza!
Esiste un unico caso "di scuola", dove la presenza del Grippiale risulta determinante, ed è quello dell'incaglio della propria linea di ancoraggio sotto quella di un'altra barca sopraggiunta, magari un grosso motor yacht: in questo caso con la Grippia riportata a bordo essa stessa si troverà sotto alla nuova pesante linea d'ancoraggio da essere inservibile, salvo un tuffo in apnea in acque basse che risolva la situazione, mentre con il galleggiante a debita distanza il cavo collegato al diamante dell'ancora sarà libero da inpicci ed una volta filata tutta la linea d'ancoraggio principale per occhio, si potrà recuperare tutto a bordo passando sotto la linea d'ancoraggio soprastante, agendo a partire dall'estremità della Grippia collegata alla boetta e facendo scivolare tutto quanto sul fondo. E' evidente comunque, che questo caso è probabile che accada solo in porto, per ribadire come già detto l'opportunità e l'utilità dell'uso del Grippiale in porto, molto meno in baia.
In realtà, il Grippiale è a sua volta utile a segnalare la propria linea di ancoraggio abbandonata sul fondo, in condizioni di fuga repentina che avesse richiesto di filare tutto quanto per occhio, quindi per un futuro recupero di linea d'ancoraggio ed àncora: fermo restando, però, che in quelle condizioni il galleggiante di segnalazione si può anche aggiungere alla Grippia riportata a bordo, un attimo prima di "tagliare la corda".
Dulcis in fundo due piccole dritte, di carattere "operativo".
1) che fare di fronte ad un incaglio della propria ancora laddove questa non era dotata di grippia?
..diciamo che la grippia, sistema comunque classico per spedare un'àncora incattivita, si può improvvisare come "volante", inventandosi un cappio di cima intorno alla propria catena quindi recuperandone quanto più possibile di modo che la barca si trovi quasi a piombo con l’ancora, e poi aiutandosi con un peso di piombo (basta uno di quelli da sub), si fa scendere il cappio lungo la catena fino sul fondo. L'obbiettivo è di far scorrere il cappio lungo tutto il fuso dell’ancora fino ad approssimarsi al diamante e per questo ci si può aiutare con il battellino spostandosi dalla parte opposta alla barca e tirando, quindi si userà infine il cavo come una normale grippia per tentare di spedare l'ancora impigliata.

2) si tenga sempre presente che la Grippia può esser potenzialmente anche adoperata per rinforzare il proprio ancoraggio con un Pennello ("appennellaggio")
Il Pennello è infatti, per definizione, un secondo ancorotto che mediante una cima o catena preventivamente legata al diamante dell’ancora principale (per l'appunto la grippia), vi viene ammanigliato per cicala ed affondato a mare in modo che concorra con l’ancora stessa alla presa e quindi tenuta sul fondale. Raramente si prevede subito la manovra, dando fondo prima al pennello poi all'ancora principale, perché significa che le condizioni meteomar sono avverse e forse era meglio riparare in un ridosso più sicuro se non in porto (in questo caso, il pennello ammanigliato alla grippia sarà posizionato sopravento all'ancora principale, entrando in forza quando questa inizia ad arare); ma invece, se si vuole aggiungere il pennello successivamente, servendosi del battellino di servizio, si recupererà il grippiale, liberando la grippia e le si annoda il pennello con un nodo di ancorotto, quindi si andrà poi a dare fondo al pennello nel punto prescelto sopravento all'ancora principale.

(in questo caso sarebbe sempre bene eseguire la manovra con una grippia di lunghezza superiore alla batimetrica del luogo di ancoraggio, allo scopo di evitare di sostenere, a mano o col barbotin, il peso di due ancore quando si dovrà salpare, e in modo che si potrà recuperare l’ancora principale a bordo mentre il pennello giace ancora sul fondo)
Buone Grippie a Tutti!
domenica 27 dicembre 2009
venerdì 25 dicembre 2009
giovedì 24 dicembre 2009
mercoledì 23 dicembre 2009
Letterina a Babbo Natale
..che non è un celebre singolo dei Velvet Undeground, nè una polverina magica che "sembra talco ma non è / serve a darti l'allegria", bensì "solo" la più bella barca che gli occhi miei abbiano mai visto... ormeggiata in quel di Portisco (Costa Smeralda) qualche tempo fà, yacht progettato da German Frers e costruito one-off per sè stesso medesimo... attualmente in mano ad un sedicente banchiere svizzero neppure più di tanto preso per la vela, quanto forse solo appassionato di cose belle da possedere... e cosa c'è di più bello di Heroine?
a vouz.. e tu Babbo non distrarti e fà il tuo dovere, eh?


martedì 22 dicembre 2009
le ferie di Charlie2 (..segue..)
La pigrizia di fine crociera ammorba definitivamente skipper ed equipaggio: dichiaro già al risveglio di voler fare poche miglia e comunque non prima di una colazione come Dio comanda al bar. Ma la discesa a terra si rivelerà fatale, perché Simone incontra un coetaneo italiano, familiarizzano presto ed infine il piccolo mi chiede supplichevole di rimanere ancora una notte per accettare l'invito a cena nel bungalow del nuovo amichetto romano: come dire che dalla colazione del mattino ritorneremo a bordo solo per il pranzo, dopo una mattina trascorsa a far bagnetti sulle rive del campeggio.
Pomeriggio nell'ozio più profondo in pozzetto, allietato solo da un paio di "numeri" visti in giro per la baia:
- un grosso motoryacht che si porta in giro "al guinzaglio" una veletta di 7/8 metri, agganciata per la catena dell'ancora;
- un tale in tender che per riguadagnare la propria imbarcazione prova a remare con un retino da pesca quale improbabile pagaia;
- un First 31.7 supersportivo e supersponsorizzato con due ombrelloni da spiaggia improvvisati come tendalino da pozzetto, che decide di andare libero a zonzo arando per tutta la rada, a conferma che i regatisti armati delle loro ancorette di cartone per risparmiar peso una volta in crociera sono costituiscono un perenne pericolo in baia (..si è spostato due volte, e per due volte la sua ancora ha arato, roba da pipponi, l'unica ancora su duecento e rotte calate in baia, che arava! ..che l'intera umanità nautica di Veruda affacciata e allarmata in pozzetto, ha tirato un sospiro di sollievo solo quando il pippon-regataro ha preso la strada del marina!).
Che fauna ragazzi....
P.S. La frase del giorno è di Simone, alla vista di un catamarano piccolo vecchio cadente e sgarrupato, che ci affianca all'ormeggio: "Papà papà, guarda.. un catamarano TRISTE!"
A soli 4 anni, bontà sua, ha già capito tutto, compreso che i cat li vedi quasi sempre carichi di veline allegre e svestite e skipper abbronzati e la tartaruga in vista, e musica a palla...
Miglia persorse Zero Palla
(miglia totali sono sempre 464)
lunedì 21 dicembre 2009
domenica 20 dicembre 2009
giovedì 17 dicembre 2009
CHASSIRON GT
mercoledì 16 dicembre 2009
Les enfants du large
poi l'epilogo finale:
Les enfants du large
Caricato da apocalyptique01. - Video di viaggi esotici.
il link al loro sito sta "da mò" in blogroll.. adesso siamo all'epilogo. ...che dire: MERAVIGLIOSI.
martedì 15 dicembre 2009
Meteo Venezia
webcam & dati
in diretta dalla:
Oceanographic TowerAT 45° 18,83’N, 012° 30,53’E
Visualizza Senza titolo in una mappa di dimensioni maggiori
domenica 13 dicembre 2009
le ferie di Charlie2 (..segue..)
E' proprio vero che quel che il mare si prende poi lo restituisce.
Ci svegliamo tardi ed impigriti, ma un pensiero alle occhiatine che continuano a ronzare intorno alla chiglia del Topkapi glielo voglio riservare lo stesso, ma a conferma del detto prima richiamato, lanciamo più volte il sugherello fortunato del giorno prima ma sempre senza successo. Al che decido di partire, mentalmente con meta Martinscica su Cres, tanto che nemmeno noto le barche in baia tutte disposte con la prua a mezzogiorno.. e solo quando esco dalla baia traggo in fila 3 conclusioni:
1) che soffia aria da Sud quanto basta per dar vela
2) che all'ormeggio a Martinscica con questo vento si potrebbe ballare
3) che sarebbe questa -specialmente- la giornata ideale per traversare il Quarnaro.
Al che, senza esitazioni di sorta, mi sveglio dal torpore mattutino, do tutta tela e comunicando all'equipaggio le mie nuove intenzioni ed il cambio di programma, punto dritto al faro che delimita Unjie sulla punta NE, con una brezzetta al giardinetto che sulle vele a farfalla mi frutta una spinta buona per fare i 4 nodi.
Il vento arriva da SSE e doppiando la punta di Unjie conto di guadagnarci in angolo e confido pure in un rinforzo, liberandomi dalla copertura dell'isola stessa: così è in effetti, anzi trovo una 15ina di nodi che prendiamo al traverso mure a sinistra che per fare il Quarnaro è grasso che cola (e quando mi ricapita di nuovo!??!), insomma regolo le vele di fino una volta per tutte, carrelli vang meoli e tutto il resto, porto il carrello della randa un pò sopravento e con questi due cucchiai di vele che mi sono creato, belli larghi e distanti fra loro, faccio un unico esaltante bordo per rotta 275/280° fino al faro di Porer. La rotta sarebbe stata più corretta e ferma se ci fosse stato Charlie vivo a bordo mentre la mano è quel che l'è, ma tanto basta per arrivare a destinazione dopo 3 ore e rotte di splendida vela.
Quel che il mare si prende poi restituisce, appunto si diceva.. (ripensando alla traversata d'andata sotto la bora!)
Per inciso ingaggio un'altra barca delle nostre stesse dimensioni, proprio sulla punta di Unjie, pare un Hurley o un piccolo parimenti teutonico Sunbeam, e dopo averla subito passata sopravento, e tranne durante qualche minimo momento di impaccio mentre il timoniere si pappava due cheesburger con la barra del timone tra le gambe e la faccia pasticciata di salsa ketch-up, alla fine la terremo sempre ben distanziata sulla nostra poppa, lasciandole non meno di 3 miglia di distacco sull'ideale traguardo di capo Promontore.
Da li in poi niente di che per la cronaca, invece: si dovrebbe poggiare assai per costeggiare l'Istria ma con il vento alle spalle ed in calo ci si muove a malapena, e tocca dar motore fino a guadagnare la solita baia di Soline. Dopo un paio di prove in mezzo alle imbarcazioni alla ruota che riempiono la rada all'inverosimile, decidiamo di metterci con una cima a terra da poppa, in prossimità del campeggio Indie, e guadagno la posizione con una manovra chirurgica in mezzo alle barche già nei pressi. Manovra conclusa con il solito tuffo del comandante con la cima tra i denti, ma premiata dalla fortuna che mi ha fatto trovare uno splendido aggangio sulla scogliera per il capo da bloccare a terra: arrampicandomi sugli scogli ho letteralmente messo la mano, con l'intenzione di tirarmi su fuori dall'acqua, direttamente su una splendida boccola di ferro resinata agli scogli! ..da tenere a mente, per il futuro.
Nel tardo pomeriggio non resta che il tempo di andare a comperare del buon pane fresco al market del camping e poi fare la festa alle 10 occhiatine che in fondo al frigo non aspettano altro che di essere passate in padella, ed il sottoscritto da solo ne farà fuori ben sei. Innaffiando tutto, ovviamente, con l'ultima ultimissima boccia di prosecco rimasta orfana in frigo, e già che ci sono dopocena do fuoco anche all'ultimo sigaro rimasto.
Siamo "alle corse" insomma: era iniziata da qui con la baia semideserta in una giornata fredda grigia e ventosa, e tutto volge al termine sempre da qui, in mezzo ad altre 300 barche stavolta. Ma per molti di loro è l'inizio delle feste, e non per noi.
Miglia percorse 27
(Miglia totali 464)
sabato 12 dicembre 2009
Samantha Davies al Fastnet
venerdì 11 dicembre 2009
stanotte incubo
stanotte ho sognato di stare con i miei amici Sonia e Giorgio..
stavamo a Fiumara (o almeno dovevamo stare a Fiumara, nei pressi di Roma dove Sonia e Giorgio si sono trasferiti, ma ammetto che io laggiù non ci sono mai stato!), però quello che è più strano è che c'era anche il Topkapi, e l'avevano messo in secca ma il piazzale era come su un terrazzo e noi stavamo a bordo in pozzetto e mi stavano spiegando grazie a quella vista dall'alto come sono organizzati i posti barca lungo il Tevere.....
..quando ad un certo punto è arrivato un vento fortissimo che ha fatto sollevare il Topkapi dall'invaso con noi a bordo e ci ha portato tutti via, noi con tutta la barca, e siamo restati in aria un attimo fino a quando questa è caduta rovinosamente sul piazzale ed ero morto di paura!!!
mamma mia che incubo...... meno male che il Topkapi sta in acqua per adesso, meno male.. ma mi sono svegliato ugualmente tutto sudato, giuro che ho perso 3 anni di vita prima di realizzare che fosse soltanto un brutto, bruttissimo sogno!
giovedì 10 dicembre 2009
le Onde: ritratti








scatti di Clark Little, from Hawaii
mercoledì 9 dicembre 2009
le ferie di Charlie2 (..segue..)
Giornata finalmente tranquilla, iniziata nella più placida routine crocieristica: sveglia tardi, bagno, colazione abbondante, ritmo lento subito dopo il risveglio fino poi alla partenza senza fretta alcuna. Ci aspettano poche miglia e ci scappa anche un'oretta di buona vela, una bolinetta stretta per la solita rotta del ritorno verso casa per 340°, il solito limite del Topkapi per risalire contro la brezzetta da Maestrale, ma pur sempre niente male per una vecchietta arzilla come Lei!
Tutto molto bello per lo meno finché dura, perché il vento è instabile e per guadagnare il gavitello in baia prima dell'arrivo delle flotte barbare serve l'aiuto del motore: la baia al nostro arrivo è in effetti inesorabilmente strapiena, e sono soltanto le 13.30, tanto che rimangono non più di una decina di boe libere tra le oltre 150 di tutta la grande e arcifamosa baia di Maracol; ci accaparriamo senza indugio il gavitello libero numero 23, ma in men che non si dica, con il succedersi continuo degli arrivi, non solo tutte le boe andranno occupate ma persino si crea una duplice schiera di barche sopravento al campo boe, alla ruota sulla propria ancora, a parte alcune altre disposte lungo il versante ovest del fiordo con cima a terra: insomma è un carnaio.
Il posto è comunque ugualmente pittoresco e vieppiù conveniente (solo 10 kn/m + 5 kn/persona), quindi ci rilassiamo con bagni e pranzetto a bordo, prima di dedicare le prime ore del pomeriggio alla pesca, che a fine battuta si rivelerà veramente pingue come non mai: per la gioia e lo stupore degli equipaggi delle barche intorno alla nostra, delle splendide e svestite ragazze svizzere su un charterone da una parte ed una famiglia di tedeschi su un rusticissimo Van de Stadt dipinto di rosso dall'altra, i quali tutti ad ogni pescata esplodevano in fragorosi applausi di approvazione e compiacimento, con l'aiuto del fido Simone sono terminate in carniere ben 10 belle occhiate, record assoluto di presenza di pesce nel nostro frigo di bordo!
Interessante la percentuale di canestri andati a segno: 10 occhiate abboccate su 13 lanci, numeri degni del cecchino Larry Bird nelle sue migliori annate.
Nel tardo pomeriggio, per finire in bellezza, non ci facciamo mancare anche una salutare passeggiata fino al paese di Unjie laddove, dopo una sosta al baretto sulla spiaggia per una birra fresca d'ordinanza, presso il market paesano invece, troveremo in vendita anche dell'ottimo pecorino di Pag utile a deliziare il desco serale.
Miglia percorse 10)
(Miglia totali 437)
e per finire, 2 CAPOLAVORI:
la Chica Boba di Sciarrelli:
il mio abbronzatissimo secondogenito Francesco:
martedì 8 dicembre 2009
NAUTIC SAINTONGE 43 RORQUAL


Progettista: Anzepy Brenneur
LFT | 13,37 | mt |
LWL | 11,50 | mt |
BAGLIO (max) | 4,08 | mt |
DISLOCAMENTO | 13500 | kg |
ZAVORRA | -- | kg |
PESCAGGIO STANDARD | 2,05 | mt |
SUPERFICIE VELICA | 113 | mq |
RISERVA ACQUA | 600 | lt |
RISERVA GASOLIO | 400 | lt |
Di seguito alcune belle foto tratte dall'inserzione di vendita di un esemplare esposto su Yachtworld, per la cifra veramente modica di 40mila euro circa, forse meno.. ovviamente sta in Francia!
domenica 6 dicembre 2009
venerdì 4 dicembre 2009
le ferie di Charlie2 (..segue..)
Dopo un giorno infame e duro, ed il successivo di recupero e relax, non si può che ripartire da un sano e generoso giorno di shopping e rifornimento di bordo. Siamo a Lussinpiccolo ed a terra si trova di tutto: dal pesce fresco al mercato ittico (2 orate allevate per cena ed una pietanza di brodetto a 50 kn o poco più), alla carne (cevapcici, salsiccia e fettine), dal pane veramente ottimo alla frutta e verdura (pomodori, insalata, fichi, uva, albicocche, banane, carote.. basta vero?). Anche alla barca non facciamo mancar nulla, caricando acqua e gasolio e pure una ricarica di gas, cercando e trovando il celebre sig. Volpato, come si fa da queste parti bussando di porta in porta, che da buon vecchietto allegro che abita in compagnia di un cagnetto simpatico dentro una specie di magazzino "fuori porta", per sole 50 kn si diletta a ricaricare "in casa" la nostra bombola di campingaz (l'alternativa in zona, la ricarica "ufficiale" presso il campeggio di Cikat, è fuori mano e funziona solo ad orari ristretti).
Di stare una notte ancora in marina perlatro non se ne parla proprio, la tariffa di 340 kn per posto barca e servizi (45 kn per acqua, 55 kn per corrente elettrica e 45 kn ancora per i servizi igienici) scoraggia, ma Lussino merita ancora un'altra notte ugualmente, e così dopo le fatiche della mattinata di compere ci facciamo vincere dalla pigrizia raggiungendo per la notte la prima baia utile, ad appena 3 miglia dal centro cittadino, appena all'esterno della sempre suggestiva "Valle d'Augusto", e ci mettiamo pertanto alla ruota in "baia degli Inglesi", prossimi all'isolotto e sfruttando il basso fondo di sicura sabbia bianca, in luogo di ammassarci alle numerose barche che affollano la parte più interna del ridosso.
Consumiamo una cena frugale a base di pesce innaffiandola con il solito prosecco di bordo ben ghiacciato, e che comincia già a scarseggiare nel gavone/cantina, ma siamo a Lussino e quasi ce la stiamo per lasciare alle spalle, ed una volta usciti dall'arcipelago nei prossimi giorni, il fatto che il vino scarseggi dopo tutte le libagioni a buon fine è anche lecito.
Miglia percorse 3
(miglia totali 427)
giovedì 3 dicembre 2009
Ciao Giorgio
Buon Vento Giorgio.
02 dicembre 2009
Giorgio Casti, fondatore della rivista Bolina si è spento lunedì 30 novembre. La camera ardente sarà allestita presso il cimitero Verano giovedì 3 dicembre alle ore 10,30.
I redattori e collaboratori del mensile e i dipendenti della Editrice Incontri Nautici si stringono al dolore dei famigliari certi che Giorgio stia ora navigando in oceani puliti dove venti freschi e favorevoli non cessano mai di soffiare.
L'allestimento della camera ardente è previsto per giovedì 3 dicembre alle ore 10,30 presso la Sala egizia del Cimitero Verano di Roma.
Buon vento Comandante!
mercoledì 2 dicembre 2009
Mr. Big Skagerrak: nice meeting you
Dal Diario di bordo di Okipik 2/3 ottobre 2009.
L’ ultima tappa velica del 2009 per me era la Kiel- Henan (isola di Orust Nord di Goteborg), attraverso le isole della Danimarca, con passaggio sotto il ponte Storebro e rotta su Skagen per poi puntare a Henan. Con gli amici ADV l’ ultima volta abbiamo dovuto rinunciare causa vento forte da N e rottura della randa/tesabase sul boma.
Sono passate due settimane ed il maltempo non lascia alcuna speranza. Siamo entrati nell’autunno nordico e tutto si fa piu’ difficile. Penso addirittura di lasciarla a Kile per l’inverno. Nel frattempo la barca e’ rimasta in buone mani ed i fornitori si sono adoperati per riparare la randa e la manovra sul boma.
Consulto Windguru e pare che nel primo week end di Ottobre Eolo cominci a soffiare da SW. Qualche telefonata e due amici verranno da Goteborg, un ADV e’costretto a rinunciare per la short notice, peccato. Prendo un aereo ed un autobus e sono in porto. Effettivamente tutto e’pronto per la partenza, ci sono ancora 20 kn e domain venerdi e’prevista pioggia. Poco male, accendo il riscaldamento e vado nel ristorantino del marina di Laboe e ordino una zuppa di pesce tedesca. Non male ed a prezzi ottimi.
Si vive bene a bordo, sono con in compagnia del 3 libro di Stieg Larson che mi prende lo stomaco e la barca ondeggia leggermente nel porto. Chiudo gli occhi e sogno.
La mattina successive il traghetto della Stena line arriva in orario alle 9:00. Gli amici sono pronti e motivati: il primo mi ha venduto la barca, il secondo l’ha progettata e costruita. Rimpinguiamo la cambusa con pane, pomodori, fagioli, tonno, biscotti, piadine, acqua, birra, latte, cipolle e pasta. Carne, minestrine, caffe e il resto sono a bordo, riempiamo un serbatoio di nafta (male che vada andremo a motore) ed issiamo la randa alle 11 :00 am. Davanti abbiamo 250 miglia da percorrere in 40 ore max. Il ho il problema dell' aereo, gli amici di rientrare la domenica. Il vento ci dice buono ed anche il tempo. Ha smesso di piovere e c’e il sole. Guadagnamo l’uscita del fiordo di Kiel e puntiamo a NE verso l’isola di Longeland, detta anche la macchina del vento. Procediamo paralleli ma fuori al canale delle navi commerciali. Autopilota, plotter e radar accesi, come e’ bella la vela. Spegniamo il motore e si va gia’a oltre 8 nodi. L’ isola di Longeland a babordo e’ piatta ma ricca di vegetazione, preferiamo andare « controsenso », ma non diamo fastidio al traffico commerciale ed in piu’guadagnamo un po’di effetto venturi. Contiamo di essere sotto il ponte mitico dello Storebelt, nel Kattegat, che collega l ísola di Copenaghen a quella di Ondense. Una volta ci siamo passati in auto e mi affascinava vedere navi e barche a vela passare sotto questo gioiello ingegneristico. E’alto 65 mt, stavolta non guardero’ con tensione alla testa d’albero.
Vediamo qualche nuvolone all’orizzonte, ma il tempo e’bello e si vola. consumiamo un pasto veloce e rimandiamo a piu’tardi la cena. Non si balla, la musica ci accompagna. Eolo ci avvisa ma tardiamo ad prendere una mano di terzaroli. Il groppo ci becca a 25 kn poi 30. Riduciamo la randa e continuiamo,superiamo i 9 kn e, incredibile, il vento e’sempre al traverso. Osserviamo i turni e alle 5 scendo sottocoperta per una cena anticipata. Uscendo allo scoperto nel Kattegat e con il traffico navale che aumenta, sara’ bene essere sobri. Penne al sugo di vitello con spezie del Ceylon e Madagaskar. 500 kg in tre e non avanza niente. Il morale dell’equipaggio e’alto, lo stomaco pieno e scorgiamo il pote che e’almeno a 10-15 miglia. Alle 20 :00 abbiamo percorso 68 miglia e ci prepariamo a passare sotto il ponte, foto di rito, anche la luna e’con noi.
martedì 1 dicembre 2009
lunedì 30 novembre 2009
La cucina di bordo

..e non ci provo nemmeno a far copia-incolla dell'abstract dal sito della casa editrice, e piuttosto vi ricopio una ricetta originale dell'autore, di quelle buone per tutte le tasche, per tutti i palati, e specialmente per tutte le andature!
..leccatevi i baffi:
pesce al cartoccio con la pentola a pressione
Ingredienti per 2 pax
1 pesce di circa 500-600 gr.(ideale orata e spigola)
2 limoni
1 spicchio d'aglio
4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
maggiorana o prezzemolo tritato
sale e pepe
1 o più (nel caso di più pesci) foglio di alluminio (che non va mangiato: golosi)
Pulire il pesce, tagliare testa e coda (se troppo grande), sciacquarlo. Si possono cuocere anche pesci al trancio (pagaro, dentice, nasello).
Spremere 2 limoni in una ciotola ed unite 2 cucchiai d'olio, aglio sbucciato e tagliato a fettine, sale, pepe, 1/2 cucchiaio maggiorana o prezzemolo tritato. Sbattete questa salsina molto bene con una forchetta ed a parte avrete preparato un rettangolo di foglio d'alluminio e versateci sopra due cucchiai d'olio che utilizzerete per ungere da ogni lato il pesce.
Preparate il cartoccio (o i cartocci) e prima di chiudere bene il tutto versateci la salsa preparataa ed unite 2-3 fettine di limone. Chiudete BENE gli involti stringendo i bordi del foglio d'alluminio e ponete il cartoccio sul FONDO DELLA PENTOLA A PRESSIONE dopo averci versato mezza tazza d'acqua. Il tutto a freddo.
Mettete il coperchio e chiudete. Accendete il fuoco e dal primo fischio calcolate 8 min di cottura se pesci di portata 12 min se grossini.
Trascorso il tempo di cottura spegnete il fuoco e lasciate in pentola ancora per 5 min i pesciolotti.
Scaricare la pressione ed aprite il coperchio.
BUON APPETITO!
sabato 28 novembre 2009
venerdì 27 novembre 2009
Baltic 35 J&V
mercoledì 25 novembre 2009
prima rottura all'ARC
questo bellissimo e nuovissimo yacht da regata (uno Judel&Vrolijk di 53 piedi, chiamato Auliana II) giace già abbandonato da qualche parte a sud delle Canarie, ma non crediate di partire per recuperarlo a cuor leggero, giacché ha perduto malauguratamente il timone..tutti tratti in salvo per fortuna i membri dell'equipaggio; qui i dettagli.
edito aggiungendo il lilnk alla personal page della (ex) barca
martedì 24 novembre 2009
ORCA 43
lunedì 23 novembre 2009
Dragonfly by Quorning Boats of Denmark
un filmato era kappaò quindi "uppo"..
..e con l'occasione dell'edit lancio un'idea: e se andassimo a vederli esposti al prossimo BOOT di Dusseldorf, dal 23 al 31 gennaio 2010?
cosa meglio di un Ovni? risposta scontata: 3 ovni!!! :-)))
(anche se non si tratta di scafi in alluminio... ma ugualmente versatili, spiaggiabili, chiudibili, gestibili, fruibili, ecc ecc ecc)
filmati che promettono veramente tanto, non si tratta di un qualsiasi Lagoon da truppa charteristica sciammannata, ritengo i modellini degni della massima attenzione....................
(e sperando che "tri" non costino tre volte che "uan")
venerdì 20 novembre 2009
giovedì 19 novembre 2009
le ferie di Charlie2 (..segue..)
Per me ieri sera si poteva anche andare a scogli, tanto sono andato in cuccia stanco, e talmente stanco che non avrei comunque nemmeno sentito il botto.
Una notte di sonno a dir poco rinfrancante era quella che ci voleva, e con la mattina anche la baia ha preso un colore nuovo e diverso: niente bora questa notte, se c'è stata non l'ho sentita e come è arrivata se ne è andata, resta che c'è una splendida luce, cielo sereno all'inverosimile e vento zero. E la voglia di riposo totale sfocia presto nell'ozio, ma solo fino ad un certo punto perché al mattino ci dedichiamo tutti al rassetto delal barca ed anche a qualche manutenzione di bordo: io e Simone controlliamo la bitta cedevole scoprendo che si era solo allentata la contropiastra interna e la riportiamo a nuovo a martellate, e già che ci siamo ripassiamo a rinforzare da dentro i gavoni tutti i dadi di tenuta del pulpito di poppa un pò barcollante, e pure sostituisco dei rivetti saltati ad una cerniera con altrettanti bulloncini inox. Nel frattempo la mamma Daria gioca a fare l'elettricista di turno e lavando di spray disossidante il neon della dinette e quello della luce di fonda li riporta in vita. Il primo poi morirà definitivamente in seguito.
Finiti i lavori ci dedichiamo al bagno e tra un bagno e l'altro decido anche di procacciare il cibo per il pranzo e con maschera pinne e coltello da cucina raccolgo qualche decina di prelibati ricci, con Simone collocato sul tender d'appoggio a farmi da campo base per la raccolta. Alla fine avrò tirato su 50 ricci o giù di lì, compresi due splendidi "imperiali", che pulirò personalmente direttamente in tender, ma consumandone una prima parte in real-time, a cavallo al tubolare e con i piedi a mollo come si conviene, per consegnare infine la pappatoia in una scodella alla mamma e condirci la pastasciutta. Gustosissimi!!!
Come non bastasse mezza giornata di riposo, ci scappa dopo pranzo anche il riposino, e davvero mi tiro su appena in tempo per chiamare a raccolta l'equipaggio, togliere la cima a terra e salpare l'ancora senza mancare l'appuntamento con l'apertura del ponte mobile alle 18 o'clock.
A Lussino (quella "vera") finalmente: in banchina con acqua e corrente, docce calde e pure un cuba libre a sera non me lo faccio mancare; ma penso che ad esser passato non sia stato il peggio, riferendomi solo alle fatiche di un giorno fà, ma forse veramente il meglio, perché la crociera è quasi veramente conclusa. Lussino è splendida e l'adoro ma mi rattrista sempre un pò per questo.. tutto inizia da qui, ma pure da qui volge al termine.
Miglia percorse 3
(Miglia totali 424)
domenica 15 novembre 2009
venerdì 13 novembre 2009
mercato dell'usato: un punto di vista diverso
..l'argomento l'abbiamo già trattato, ma stavolta centriamo il tag su un aspetto nuovo: la percentuale di ribasso "giusta" per formulare una "giusta" offerta su un'inserzione di vendita di usato nautico. sempre che esista.. il "prezzo giusto"............
Roberto "pensa a voce alta":
Il problema è: come fai a capire se sono davvero intenzionati a vendere oppure no?
Il bon ton vorrebbe che uno andasse a vedere la barca prima di fare un'offerta MOLTO al ribasso. Almeno credo, no? Ma mica posso andare in giro per l'europa a vedere tutte le barche che *potrebbero* essere interessanti se il prezzo fosse 20-25% in meno....
e qualcuno gli fa eco:
Vista e piaciuta, si fa una offerta e sulla base della perizia una controfferta.Offrire il 20% in meno, sei ancora nel bon ton. Offrire il 50%, puo'essere offensivo...
al che Roby che è persona onesta e coscenziosa replica:
Ok, ci sta.
Ma secondo me è difficile stabilire a priori, sulla base di qualche foto che poi non si sa quando sono state fatte e i broker mentono spudoratamente (non tutti, ma qualcuno sì!) pur di farti andare a dare un'occhiata. Uno mi ha proposto di fare una perizia prima di vedere la barca (a mie spese, naturalmente) e poi sulla base di questa perizia decidere il da farsi.
Ma ti sembra normale? Il problema delle barche in posti sperduti (grecia, turchia, croazia ecc.) è proprio quello che visitarle è dispendioso sia in termini di tempo che di denaro. Coma fai a raggiungere Lefkas per esempio in questo periodo? E' un macello..
al che si inserisce nella discussione un altro amico blogger, chiosando:
ti fai mandare dovizia di foto (vere o false), poi se ti interessa chiedi: sul prezzo c'è un margine di manovra ? senza indicare livelli né nulla; poi continui "ho in mano altre offerte di barche simili a livello più basso ecc ecc (mettendo un livello che ti interesserebbe), quindi prima di farmi il viaggio vorrei sapere se... altrimenti onestamente non vale la pena che venga a vederla"
se non rispondono o dicono subito no, beh ti sei risparmiato un viaggio, contenti loro che la venderanno più cara e contento tu che nonspendi soldi che non volevi spendere, se dicono "venga a vedere e si convincerà che vale la pena pagare di più" lascia perdere, se dicono ok vediamo sei già a buon punto, sempre col rischio che le foto siano finte
per poi concludere:
termini come "quotazioni", "giusto prezzo" ecc per beni molto specifici (trova due barche uguali), usati da qualche anno in su, sono termini che hanno molto poco senso, è incontro fra domanda e offerta, se uno ha molta voglia di comprare paga alto, se uno ha molta voglia di vendere vende basso, tutto molto semplice
Che dire? come non condividere?
per me "a sentimento" anche il 25% di ribasso sull'offerta, rispetto alla cifra richiesta, andrebbe bene! ma io da siculo sono mezzo arabo quanto a sangue, quindi non faccio testo... e perciò preciso meglio.
in linea di principio il discorso va bene, ma poi "dipende". O come direbbe qualcheduno.. "ma anche no!" ..voglio dire.. dipende dai casi, e parlando di mercato la casistica è talmente ampia da non escludere alcuna possibilità.
Premessa: qui non si parla di comprare la barca del pontile di fronte.. non si sa nulla o quasi nulla, e non solo sulle condizioni oggettive del mezzo, ma specialmente sulle condizioni soggettive di chi la vende.. se è sano o malato, se uomo o donna, se esiste oppure no: potenzialmente si può mettere in vendita su internet anche una barca che non si possiede... e su questo ci sarebbe da meditare a parte.
Come dire che il discorso può valere se ragioniamo su proposte provenienti da luoghi lontani migliaia di kilometri, ed allora ci si può discuter su perché anche il solo viaggio comporterebbe spese significative e potrebbe risultare infine dispendioso ma inutile. Ma la cosa non è applicabile invece se parliamo di barche offerte in "prossimità".
Esempio allora, meglio. Pratico, perché serve "dare i numeri" sennò non vale.
..al simpatico armatore del Dehler 34 TOP del 1990, "full optional" -come recita l'annuncio di vendita che da non meno di 3 anni appare regolarmente su Bolina-, che per la sua splendida meravigliosa unica (presumo..) barca chiede euro 75.000,00# ..quanto si dovrebbe offrire percentualmente al ribasso?
voglio dire.. lui non ha nemmeno la faccia di scrivere dove la barca si trova esattamente, tanto che nell'annuncio inserisce vagamente "vis. Alto Adriatico", ma a me piacerebbe proprio conoscerlo per stringergli amichevolmente la mano! e fargli i complimenti per la faccia tosta! ..e lo dico con il rischio di averlo persino nella stessa darsena, giacché ci sono Dehler 34 Top in vendita a Caorle che è in Alto Adriatico! ..prima di tutto gli farei i complimenti per la faccia tosta ma poi dopo lo farei riflettere su un aspetto, o almeno ci proverei: gli farei notare cioè, che con il suo modo di fare sta illudendo decine e decine di armatori con la barca simile alla sua, di possedere un bene prezioso e dal valore quasi inestimabile!
..ed eccola li, che si vedono Dehler 34 di quell'età, non certo "full optional" ma ugualmente in ottimo stato, offerti a non meno di 100 milioni del vecchio conio. ammazza.. che armatori fortunati: non so se invidiarne più la barca o la ricchezza!
..per l'amor del cielo, barca splendida, che ha tutta la mia ammirazione, e se ne conosco un pò il mercato è proprio perché mi piacerebbe da matti armarne una! ma tocca stare con i piedi sulla Terra.. (nb...che poi che vuol dire "full optional" scusa!?!? selleria in pelle, interni in radica e subwoofer?!?! fate vobis!)
Più seriamente: sono stra-sicuro che l'amico in 3 anni avrà ricevuto decine di offerte al ribasso del 50% e oltre, eppure non scende. Bontà sua: vuol solo dire che non vuole vendere, pace. E allora ha ragione chi dice che basta chiedere.. niente di male.
Altro esempio. per capire come si forma "qualche volta" il prezzo.
..ho conosciuto uno che ha deciso di cambiare la propria barca. ma prima di decidere di metterla in vendita e farlo, quindi senza sapere il reale valore del proprio patrimonio nautico se ne va bellamente al Salone di Genova e torna innamorato della tal barca, con un pacco di depliant ed un tomo di preventivi. di leasing. tra i tanti giustamente sceglie quello che gli sia comodo economicamente, con una rata abbordabile per il suo reddito mensile, a cui corrisponde la tal somma di anticipo da versare al cantiere alla firma del contratto. bene. senza saper leggere e scrivere, nè conoscere il mercato, nè tanto meno rivolgersi ad un operatore, il nostro "fenomeno" ha formulato la richiesta economica per la sua barca sulla base di quella somma di anticipo per l'acquisto della barca nuova! ..il fatto che poi questa somma fosse nel complesso non proprio campata in aria, quindi diciamo in linea con il valore della sua barca attuale o per lo meno nello stesso ordine di grandezza, è un fatto del tutto collaterale, e non lo esime dall'essere relegato in fondo alla classifica di considerazione del sottoscritto.
Per il resto aggiungo solo una ulteriore riflessione, a margine.
Che, tornando alle barche inserzionate on-line, magari in paesi lontani e da broker stranieri, spesso non sono tutto oro che luccica, e non solo per la disonestà del broker di turno che spesso viene presunta "in banchina" -scorrettamente-, ma piuttosto per via della sua propria "bona fide": avete idea di come un mediatore, di quelli che lavorano su yachtworld per dire, con portfolios sostanziosi, metta in vendita una barca?
Mi spiego: siamo sicuri che il mediatore la conosca sempre o l'abbia vista e fotografata di persona? molti broker lo fanno, ma è di certo sbagliato presumere che lo facciano tutti, e su questo ci metto la mano sul fuoco: spesso i broker che mettono in vetrina barche distanti migliaia di km dalla propria sede, lo fanno inserendo le foto e la scheda che l'armatore ha spedito lui. Mi pare normale.
E' così, ma basta saperlo e non ci trovo nulla di male, essendone consapevoli, e comunque si può sempre chiedere.
..per la stessa ragione spesso le barche inserzionate online non sono come in realtà come l'inserzione le dipinge: nel caso più banale le foto sono ("possono essere") vecchie e non più attuali. Nel caso più ovvio si tratta di barche che per qualche precisa ragione non sono state vendute per altri canali, primo fra tutti quello della libera contrattazione tra privati. E attenzione che non sto affatto parlando di barche "farlocche", con difetti strutturali o vizi occulti.
Quindi altro esempio. recentissimo di poche settimane fà, sempre a tema di contrattazione tra privati.
..un amico che non faccio il nome ha comprato una barca d'occasione. un quarantotto piedi, mica un canotto: ha fatto una offerta apparentemente "ridicola" e per sua sorpresa gliel'hanno accettata! diciamo che ha colto l'occasione, era al momento giusto nel posto giusto, ed ha fatto la cosa giusta.
si è trovato quindi ad avere di colpo due barche, non avendo fino ad allora messo in vendita la sua.. e l'ha data in vendita allo stesso broker per il cui tramite ha comprato la nuova, ma "lasciando anche detto" in darsena che la barca era in vendita, ovviamente al prezzo di chi DEVE vendere, quindi un prezzo molto molto ragionevole, per una barca peraltro veramente in ordine: lui è restauratore di mobili d'antiquariato quindi lascio intendere il livello di attenzione che quella barca trasmetteva in ogni dove.
Ha venduto la sua barca in 24 ore. ..vista e piaciuta, chi l'ha presa non l'ha nemmeno tirata fuori dall'acqua prima di firmare l'assegno.
E' chiaro, infine, come l'aspetto della richiamata buona fede dell'intermediario appaia cruciale di fronte ad un cliente invece "presuntuoso", che volesse a tutti i costi proporre sul mercato una barca a cifra folle! Inoltre, nella decisione del prezzo da proporre sul mercato, e vista la prospettiva del relativo guadagno solo subordinatamente alla vendita, è quello momento in cui il loro ruolo di intermediari diventa anche molto spinoso.
ergo.. ho deciso di chiamare in ballo un operatore di mercato, giacché ci sono amici del blog anche tra loro!
Lei si schernisce dicendo solitamente di sè stessa di essere un'intermediario tutt'altro che spregiudicato, "senza pelo sullo stomaco" (cit.) nè fiuto per gli affari migliori e più remunerativi, in un settore oltre tutto assai affollato economicamente parlando, ma secondo me pecca solo in autostima, e dando un'occhiata al suo sito con tante belle barche, invece direi che traspare molta attenzione, conoscenza d'ambito, professionalità e tanta passione per il lavoro che svolge (ovviamente non può che essere a sua volta anche velista ed armatrice): mi è parso un soggetto interessante come "opinion leader" al che le ho chiesto un giudizio in merito alle mie elucubrazioni, e possibilmente una testimonianza.
(che se certe cose le dico io che sono un pirla sembrano battute e rischio di passare per mitomane visionario, mentre dette da un operatore del settore, cioè un "addetto ai lavori" cioè acquisiscono tutt'altro valore!)
e le ho chiesto a bruciapelo: "Elena..quanto credi che si debba offrire ad una persona che vende la propria barca con pretese apparentemente fuori mercato senza apparire "eretici", o peggio prendersi un pugno in faccia ???"
ottenendone in buona sostanza questo tipo di risposta:
"Ciao Davide, cosa risponderti, sinceramente non mi viene in mente una risposta corretta. E' così senza regole questo mercato. Secondo me non ci sono prezzi stracciati ma alla fine la barca viene venduta al prezzo giusto, non stracciato. Ci sono alcuni casi in cui ci sono delle barche che hanno seri problemi oppure che hanno fatto charter in Croazia sbattocchiate di qua e di là e vengono quindi vendute (se, vengono vendute) ad un prezzo basso di partenza ma sinceramente non ne ho viste molte e anche su queste ci provano sempre. Purtroppo tutti gli armatori nel momento in cui decidono di vendere ti dicono ma la mia ha questo, ma sulla mia ho fatto questo..., ma la mia ha navigato come dio comanda ..., ma la mia è più bella ecc ecc quindi partiamo da un prezzo alto, non ho fretta di vendere, e se non vendo me la tengo tanto non siamo mica "alla frutta" (testuali parole). Gli stranieri: tutt'altra cosa (anche se di esperienze non ne ho avute moltissime). Credo sia perchè la cultura è diversa, a noi italiani / mediterranei piace trattare, se non trattiamo ci sembra di essere stati fregati (e probabilmente è così). Ho chiuso affari con armatori stranieri (barca inglese) e clienti italiani senza nessuna trattativa, affare concluso in due week end. Amicizia in corso. Un inglese poi è venuto giù, ha visto la barca, piaciuta, e l'ha presa, trattativa minima basata sugli effettivi problemi della barca. Amicizia in corso. Voglio dire che gli europei, ma presumo specialmente gli inglesi, sono abituati diversamente. Intanto in genere c'è un solo broker, la barca è periziata, la provvigione la paga solo il venditore, la trattativa non esiste o molto poco quindi i prezzi di partenza probabilmente sono reali o quasi. Allora? Basta adattarsi e trattare."
verrebbe da dire niente di nuovo allora, ma detto da un addetto ai lavori e con esempi concreti....
Considerando che il mondo anglosassone è per certi versi anche il mio come "punto di riferimento", aggiungo di mio per esempio che in Inghilterra è prassi che il broker dia un GIUDIZIO pubblicamente sulla barca che vende, e che anche il giudizio dell' owner sia pubblicato. Si leggono entrambi in molte inserzioni inglesi.. e non sempre il giudizio del broker è tutto rose e fiori nè sulla stessa linea del venditore. spesso e volentieri il prezzo anzi lo "consiglia" il broker ed è normale vedere tutta la storia del prezzo esposto, se ha avuto riduzioni rispetto alla richiesta originaria; le inserzioni sono comunque molto più complete delle nostre, e le foto solitamente più veritiere.. non credo che il broker abbia nemmeno li "responsabilità" eccedenti il suo ruolo di intermediario ma è diciamo tutto il clima della trattativa improntato alla reciproca fiducia.
Concludo allora una discussione come questa che potrebbe risultare un tormentone-fiume, troncandola con un esempio concreto. Barca inglese in vendita sul sito inglesissimo: un Sigma 36 su Ancasta.
Ho scaricato la scheda in pdf dell'inserzione per quando la barca sarà venduta e l'inserzione non più visibile, ma riassumo di seguito alcuni elementi che mi pare interessante sottolineare, ricopiando tracce dell'inserzione.
- prezzo: è indicata la riduzione rispetto alla richiesta originaria e, come in questo caso, pure l'indicazione "UNDER OFFER" alla data attuale (e significa che il sito è aggiornato in tempo reale)
£29,950 Reduced from £34950
- dati dell'imbarcazione: completi in tutto, anche di nome della barca e porto di stazionamento
Summary Boat Spec:
Make: Sigma
Model: 36
Year: 1984
Lying: Cowes
LOA: 36ft / 11m
Class: Sailing Cruiser
Hull: Glass Reinforced Plastic
Keel: Fin Keel
Rig: Sloop
Engine: Single Diesel
Layout: Aft Cockpit
Berths: 6
Cabins: 2
Aft Cabins: 1
Ancasta Ref: 21485
Vessel Name: Miss Ambrose
- descrizione generale, stringata ma essenziale
Description:
- Sigma 36 built in 1984. Yanmar 27hp engine replaced in 1997. Updated Raymarine navigation electronics in 2005 and 2007. New standing rigging in 2007 including roller furling and new sails to fit. Sleeps six. Well presented and early viewing recommended. Please contact Ancasta Cowes more interior and exterior pictures.
- commento del broker, con elementi di giudizio tecnico
- Ancasta Brokers Comments:
- Sturdy British built racer cruiser which benefits from lots of updated equipment and the addition of a few extra cruising comforts such as the mainsail ‘lazy bag’ and roller furling for the genoa. Viewing recommended.
- Owners Comments
- ‘Miss Ambrose’ was purchased by us in 1989 when my children were teenagers. Now they are all married with children and are too committed to spend time cruising. ‘Miss Ambrose’ has done seven Cowes Weeks and a Cork Week. We have cruised extensively covering Southern Ireland, Southern England, Northern France to the Loire, Belgium, Holland, Denmark, Germany, Sweden, the Aland Islands,
Finland, Russia, and Estonia.
Miss Ambrose had the unnusual task of sailing her crew to the Opera at Savoulluina on the Finnish/Russian border some 60 degrees north! To get there we had to sail past the Russian armed border guard still manning thier turrets.
In 1995, we had the deck to hull joint resealed with Sikaflex. All the deck fittings were removed and resealed and Heavy Duty windows fitted. We had the Volvo engine removed and replaced with a Yanmar engine with Aquadrive. The boat is therefore very dry and the engine is in good condition. She was surveyed in 2005 and the work (mostly rigging) carried out in 2006/7. She has been little used in 2006/7.
- infine, la scheda completa di ogni elemento utile (si notino indicati l'anno di installazione degli apparecchi elettronici; l'età esatta delle vele e la marca; le ore motore e la sua ultima manutenzione; la descrizione accurata della linea di ancoraggio; la presenza a bordo di materiale vario come l'utensileria e le cime di ormeggio; l'età delle batterie e la specifica " (date unknown)" laddove non conosciuta). Persino l'indicazione, a proposito del circuito dell'acqua calda: "Pressurised and manual cold water in galley and pressurised cold water in heads Please note- there is currently a hot water system which is now illegal. and should be removed."
- Build
- SIGMA 36 BUILT IN 1984
Cruiser Racer yacht, designed by David Thomas and built by Marine Projects, Plymouth.
CONSTRUCTION:
Off White GRP Hull, Deck and Superstructure
Fin keel
Spade rudder
Tiller Steering
L.O.A. 36’0”
L.W.L. 34’0”
BEAM 11’6”
DRAFT 6’0”
DISPLACEMENT 11200lbs approx
IRC TCF 0.977 (year tbc) - Rig
- SLOOP RIG
Aluminum mast and spars by Kemp
Stainless steel standing rigging replaced in 2006
Rope running rigging
Slab mainsail reefing with lazy jacks
Furlex Furling Head stay
Aluminium spinnaker pole and gear
WINCHES:
Two Lewmar twin speed genoa winches
Two Lewmar twin speed spinnaker sheet winches
Twp Lewmar twin speed halyard winches
SAILS:
Main sail Paul Newell 2006
Furling Genoa Paul Newell 2006
2 Spinnakers – 1991 and 1984 - Accommodation
- SLEEPS EIGHT
One double berth and six single berths in one cabin plus the saloon
Galley equipped with: 2 burner gas stove with oven and grill, 12v fridge & stainless steel sink.
Heads compartment with marine W.C., hand basin and shower
Blue upholstery with seat cushions recently recovered
Teak joinery throughout - Machinery
- Yanmar 27hp 3 cylinder diesel engine **New 1997** with aquadrive gearbox
Sea Water cooled
Shaft drive to two blade folding prop
Last serviced December 2006
Hours runs approx 1000 July 2007
Cruising speed approx 6 knots
Maximum speed approx 7.5 knots
ELECTRICS:
2 x 12v batteries ( switched ) 2004
Charged by engine alternator and battery charger
Shore power and cable
TANKAGE:
35 gallons fuel tank
2 x 40 gallon GRP water tanks
WATER SYSTEM:
Pressurised and manual cold water in galley and pressurised cold water in heads
Please note- there is currently a hot water system which is now illegal and should be removed. - Inventory
- NAVIGATION AIDS:
2 Plastimo Steering compasses 1984 and 2004
Raymarine ST60 Log/Speed 2007
Raymarine ST60 Depth 2004
Raymarine ST60 Wind instruments 2007
2 Garmin GPSs 1995 and 2000
Furuno Radar 2005
VHF Radio 1995
Raymarine Autopilot 2005
Navtex 2000
GROUND TACKLE:
CQR anchor
Bruce Anchor
Approx 5m Chain and 45m Warp
GENERAL EQUIPMENT:
Navigation lights
2 Manual bilge pumps
Pulpit, pushpit and guardwires
Warps and Fenders
Boat hook
Boarding ladder
Impellors for Engine
Radio with cassette and CD player
Clock and Barometer
Crokery, Cutlery and Utensils
SAFETY EQUIPMENT:
2 Liferafts (service required)
Danbuoy
Lifesling
Horseshoe buoy with light
6 Lifejackets
3 Fire extinguishers (date unknown)
Fire Blanket
Flare Pack (date unknown)
Viene altresì specificato il caso in cui le informazioni sono state ricevute dal venditore: in una barca in vendita sempre su Ancasta.com ma localizzata sulla costa mediterranea della Francia c'era indicato tra i commenti del broker:
Ce descriptif technique est prepare grace aux informations
communiquees par le propriétaire. Bien que ces informations soient
presumees correctes, ce document n'est pas contractuel : Ancasta
decline toute responsabilité quant a leur exactitude. Toutes les
specifications mentionnees ci- dessus sont a prendre a titre indicatif.
Ancasta conseille vivement a tout acheteur potentiel de verifier la
conformite de ces elements et surtout de realiser une expertise du
bateau par un expert maritime agree, avant toute acquisition.
Infine, e non è il caso citato in esempio del Sigma 36, ma qualche volta anche nella pagina di inserzione è indicata la data in cui le foto sono state scattate, personalmente dal tal perito incaricato, con proprio nome e cognome.
E non manca mai per finire il "disclaimer" seguente:
- Important
- Ancasta are acting as brokers for the vendor who is not selling in the course of business unless otherwise stated. These details are prepared from information provided by the vendor and are intended only as a guide to give a fair description of the vessel but their accuracy cannot be guaranteed and they do not constitute part of any contract. A prospective buyer is strongly advised to check the particulars and to have the vessel fully surveyed by a qualified marine surveyor. Details are supplied on the understanding that all negotiations shall be through Ancasta brokerages. This vessel is offered subject to prior sale, price change or withdrawal without notice.
Sinceramente, non ho altro da aggiungere, e chiudo il post qui.
Buoni acquisti: auguro a me stesso ed a tutti non necessariamente oltreManica!