"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

domenica 13 dicembre 2009

le ferie di Charlie2 (..segue..)

GIORNO TRENTACINQUE - 22/7 - Maracol (Unjie) - Veruda (Soline) - 1h. motore+ 4h. vela + 1h. motore per coprire 27 miglia

E' proprio vero che quel che il mare si prende poi lo restituisce.
Ci svegliamo tardi ed impigriti, ma un pensiero alle occhiatine che continuano a ronzare intorno alla chiglia del Topkapi glielo voglio riservare lo stesso, ma a conferma del detto prima richiamato, lanciamo più volte il sugherello fortunato del giorno prima ma sempre senza successo. Al che decido di partire, mentalmente con meta Martinscica su Cres, tanto che nemmeno noto le barche in baia tutte disposte con la prua a mezzogiorno.. e solo quando esco dalla baia traggo in fila 3 conclusioni:
1) che soffia aria da Sud quanto basta per dar vela
2) che all'ormeggio a Martinscica con questo vento si potrebbe ballare
3) che sarebbe questa -specialmente- la giornata ideale per traversare il Quarnaro.
Al che, senza esitazioni di sorta, mi sveglio dal torpore mattutino, do tutta tela e comunicando all'equipaggio le mie nuove intenzioni ed il cambio di programma, punto dritto al faro che delimita Unjie sulla punta NE, con una brezzetta al giardinetto che sulle vele a farfalla mi frutta una spinta buona per fare i 4 nodi.
Il vento arriva da SSE e doppiando la punta di Unjie conto di guadagnarci in angolo e confido pure in un rinforzo, liberandomi dalla copertura dell'isola stessa: così è in effetti, anzi trovo una 15ina di nodi che prendiamo al traverso mure a sinistra che per fare il Quarnaro è grasso che cola (e quando mi ricapita di nuovo!??!), insomma regolo le vele di fino una volta per tutte, carrelli vang meoli e tutto il resto, porto il carrello della randa un pò sopravento e con questi due cucchiai di vele che mi sono creato, belli larghi e distanti fra loro, faccio un unico esaltante bordo per rotta 275/280° fino al faro di Porer. La rotta sarebbe stata più corretta e ferma se ci fosse stato Charlie vivo a bordo mentre la mano è quel che l'è, ma tanto basta per arrivare a destinazione dopo 3 ore e rotte di splendida vela.
Quel che il mare si prende poi restituisce, appunto si diceva.. (ripensando alla traversata d'andata sotto la bora!)
Per inciso ingaggio un'altra barca delle nostre stesse dimensioni, proprio sulla punta di Unjie, pare un Hurley o un piccolo parimenti teutonico Sunbeam, e dopo averla subito passata sopravento, e tranne durante qualche minimo momento di impaccio mentre il timoniere si pappava due cheesburger con la barra del timone tra le gambe e la faccia pasticciata di salsa ketch-up, alla fine la terremo sempre ben distanziata sulla nostra poppa, lasciandole non meno di 3 miglia di distacco sull'ideale traguardo di capo Promontore.
Da li in poi niente di che per la cronaca, invece: si dovrebbe poggiare assai per costeggiare l'Istria ma con il vento alle spalle ed in calo ci si muove a malapena, e tocca dar motore fino a guadagnare la solita baia di Soline. Dopo un paio di prove in mezzo alle imbarcazioni alla ruota che riempiono la rada all'inverosimile, decidiamo di metterci con una cima a terra da poppa, in prossimità del campeggio Indie, e guadagno la posizione con una manovra chirurgica in mezzo alle barche già nei pressi. Manovra conclusa con il solito tuffo del comandante con la cima tra i denti, ma premiata dalla fortuna che mi ha fatto trovare uno splendido aggangio sulla scogliera per il capo da bloccare a terra: arrampicandomi sugli scogli ho letteralmente messo la mano, con l'intenzione di tirarmi su fuori dall'acqua, direttamente su una splendida boccola di ferro resinata agli scogli! ..da tenere a mente, per il futuro.
Nel tardo pomeriggio non resta che il tempo di andare a comperare del buon pane fresco al market del camping e poi fare la festa alle 10 occhiatine che in fondo al frigo non aspettano altro che di essere passate in padella, ed il sottoscritto da solo ne farà fuori ben sei. Innaffiando tutto, ovviamente, con l'ultima ultimissima boccia di prosecco rimasta orfana in frigo, e già che ci sono dopocena do fuoco anche all'ultimo sigaro rimasto.
Siamo "alle corse" insomma: era iniziata da qui con la baia semideserta in una giornata fredda grigia e ventosa, e tutto volge al termine sempre da qui, in mezzo ad altre 300 barche stavolta. Ma per molti di loro è l'inizio delle feste, e non per noi.

Miglia percorse 27
(Miglia totali 464)



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