"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

sabato 12 giugno 2010

La regola dei Venti Incrociati


Si tratta di una regoletta empirica sviluppata dall’eminente metereologo inglese Alan Watts, ponendola alla base delle sue teorie di “lettura dei segni del cielo” presentate nel suo The Weather Handbook (tradotto in italiano nella pubblicazione del 2005, “Il manuale del Metereologo”, ed. Mursia).


Senza parlare del libro in sé, in effetti uno dei tanti buoni manuali in commercio, spieghiamo la regola sviluppata da Watts per la sua semplicità d’applicazione, da essere un utile sistema per annusare il tempo, in aiuto del velista sprovvisto da qualsiasi dato meteo che non sia l’osservazione diretta degli eventi.


La regola si basa sulla direzione differente dei venti di superficie, influenzati per lo più dalla circolazione dei sistemi frontali, solo a meno della deviazione dovuta all’attrito con la superficie terrestre, rispetto ai venti di alta quota, rappresentativi piuttosto della direzione di movimento dei fronti depressionari, dunque significativi a descrivere piuttosto l’evoluzione della situazione meteo nelle successive 24/36 ore (per avere un’indicazione della velocità di questa evoluzione, e nel contempo anche della previsione dell’intensità del vento che si approssima, una lettura del barometro e la registrazione della caduta di pressione oraria è un ulteriore ausilio, benché non rientri nella regola di Watts).

Se abbiamo un cielo terso o con cumuli di bel tempo ai livelli più bassi dell’atmosfera(le classiche nuvolette a forma di batuffoli), ma con cirri (quelle nuvole tipicamente a forma di unghia, arricciate, o a forma di ciuffo fibroso e sottile, nelle regioni superiori) che si spostano più in alto, è fondamentale valutare la direzione dei cirri rispetto ai venti di superficie, guardando alle nubi più basse o ad un altro riferimento a terra, quanto alla valutazione della direzione del vento di superficie (basta anche la classica bandierina o guidone sulla nostra crocetta).

A partire dall’osservazione come spiegata, e trovandoci nell’emisfero settentrionale (nell’altro emisfero la regola logicamente si inverte), la “regola” è la seguente: ponendoci con il vento (di superficie) alle nostre spalle, se i venti di alta quota spingono i cirri da sinistra verso destra, allora il tempo progressivamente peggiorerà; viceversa, se i venti di alta quota soffiano da destra verso sinistra, allora il tempo molto probabilmente andrà verso un miglioramento. (*)
(*) spiegazione analitica: nel primo caso l’osservatore che offre la schiena alla direzione del vento di superficie si troverà lungo la traccia di avvicinamento di un sistema frontale, che presto lo raggiungerà colpendolo; nel secondo caso, il vento d’alta quota che soffia in direzione contraria, indicherà il passaggio conclusivo del fronte, dunque il ritorno del sereno.

Watts suggerisce anche di annotare approssimativamente l’angolo che il vento di superficie forma con quello d’alta quota: più quest’angolo si avvicina a 90 gradi e più è probabile che il tempo cambi, migliorando o peggiorando secondo la regola già esposta, mentre nel caso di venti di bassa e di alta quota che si spostino reciprocamente lungo la stessa direttrice il tempo in linea di principio non dovrebbe subire grossi cambiamenti, salvo nel caso dei venti paralleli ma di stessa direzione e verso, che potrebbe stare ad indicare il posizionamento dell’osservatore nel “settore caldo” di un fronte depressionario, dunque la possibilità dell’arrivo del fronte freddo della perturbazione.



Ma sui sistemi frontali non entriamo nel merito, dandone per scontata l’assodata conoscenza (veroo?) né scendiamo nei particolari relativi all’evoluzione del quadro nuvoloso, altrettanto classico e noto quanto a sequenza dei fenomeni osservabili (ispessimento ed abbassamento dei cirri, progressiva copertura di tutto il cielo, ecc ecc ed il resto lo sapete già, e ricordatevi solo di indossare per tempo stivali e cerata!)


2 commenti:

  1. Stavo cercando Topkapi e sono finito su Giuliacci.com...
    :-P

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  2. Molto utile ed interessante.
    Da tempo ho voglia di scrivere qualche articolo di base sul meteo....

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