"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

mercoledì 17 marzo 2010

A come Accessori (#1 di 3)


(I come Intelligenti)
iniziamo oggi una breve rassegna in 3 atti, di quelli che potrebbero essere i prossimi accessori di bordo da omaggiare al Topkapi, scelti oculatamente tra la miriade di gadget offerti sul mercato dell’oggettistica nautica, gioia (dello ship-chandler di turno) e dolori di tutti i diportisti (cioè specialmente del relativo portamonete..): l’argomento è in effetti sempre assai gustoso per l’armatore che, specie se alle prime armi, si trova spesso colpito dalla mania di regalo compulsivo alla propria Amata, acquistando in vista dell’agognata (ipotetica.. che poi potrebbe anche non arrivare mai) crociera estiva, talora oggetti di dubbia utilità ma di sicuro impegno economico! (e non a caso le riviste di settore puntualmente in primavera pullulano di rassegne di codesti costosi ninnoli: dai copridraglie imbottiti in tinta, a tormentine e storm-bag che non utilizzeremo mai, da maniglie dei winch galleggianti, ad ammortizzatori d’ormeggio di tutte le fogge).

Dal basso della nostra esperienza elenchiamo invece tre degli accessori che, sul campo, abbiamo avuto modo di desiderare veramente, a testimonianza e prova della relativa “intelligenza”. Via col primo!




In inglese si chiamano life-raft cradle, si vedono spesso a bordo di barche teutoniche e britanniche, e sono quei simpatici porta-zattere da applicare al balcone di poppa, per accogliere l’autogonfiabile di bordo.

In effetti la collocazione della zattera costituisce a bordo un vero problema, particolarmente sentito sulle barche più piccole ormai a loro volta investite dell’obbligo d’imbarco della “zattera costiera”, per la navigazione entro le 12 miglia, più leggera di quella tradizionale ma non meno ingombrante e voluminosa.

Le soluzioni di collocazione della zattera a bordo sono diverse ma nessuna veramente comoda e convincente: i gavoni appositamente destinati a livello progettuale, ove presenti, spesso non si presentano agevoli nella movimentazione della zattera, visto il suo peso ingente (e se ne immagini poi la movimentazione in fase di reale emergenza e magari con equipaggio familiare o ridotto!); la sistemazione della zattera in pozzetto, se previsto solitamente sotto la schiena d’asino del timoniere, spesso presenta lo stesso problema; collocata infine sulla tuga, possibilmente a poppavia dell’albero, come si vede spesso su barche meno recenti, non solo toglie spazio da usare per esempio come prendisole, ma in più lascia il rischio di una perdita dell’autogonfiabile magari per un frangente che potesse schiodarla e strapparla via gettandola fuori bordo.
Pur di stivarla via da luoghi ove ingombra, e renderla anche di uso agevole in emergenza, da esser messa in acqua senza fatica e nel contempo rapidamente, si vedono collocazioni persino fantasiose, come certe apposite plancette poppiere attrezzate di portazattera integrato nella parte inferiore, ma il rischio della perdita del prezioso carico rimane elevato.



Il porta zattera da pulpito in tal senso convince appieno!

Basti dire che ce ne sono in commercio di dimensioni universali e modulabili, con tubi in acciaio inox da 20 mm telescopici, così da poterne regolare la misura per tutte le zattere in commercio, da 4 a 12 posti; sono di solito anche dotate di cinghie di sicurezza, metalliche a sgancio rapido per la messa in acqua, e con possibilità di aggiungere pure lucchetti anti-furto. L’installazione è semplicissima, con minuteria in dotazione ed alla portata di chiunque alla stregua di un qualsiasi portacanne, e senza necessità di eseguire fori.

Svantaggi non ne vedo, a parte forse l’estetica del balcone posteriore che può risultare un po’ appesantita.




Due i modelli in commercio, che mi risulti: dal mercato inglese arriva il prodotto della Seago (www.seagoyachting.co.uk), da quello francese invece l’offerta di Plastimo (www.plastimo.com). Anche Osculati lo ha a catalogo, ovviamente.

Prezzi modici, buoni per tutte le tasche attente alla comodità ed insieme alla sicurezza, sempre sperando di non doverla usare mai!


4 commenti:

  1. In tempi non sospetti, volevo metterlo sul mio 411, stiamo parlando del 1999, non volevo la zattera nel gavone, non per lo spazio ma per la sicurezza, ma il venditore mi fece desistere, io feci molto male a non insistere e la misi sotto il boma.
    Questo è un grande accessorio !

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  2. Eh, ma messo come dici tu mi ostacola i 6 portacanna, la manovra del fuoribordo e anche lo spazio per il salvagente anulare!!!
    ma sopratutto mi ingombra durante l'azione di pesca!! (e prima di legare 40kg al pulpito io ci penserei...)

    ciao

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  3. eccoli li.. i miei maniaci del gadget... :-)))

    e non è che con 6 portacanne "Senza Parole" venga presa per un Boston-Whaler? eheheh

    quanto all'oggetto: su Topkapi non penso, ma la mia prossima l'avrà di sicuro!!!! (..tanto poi per salpare le bestie ci si arrangia)

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  4. Che bello, io invece ho il posto per la zattera proprio sotto alla seduta del timoniere.
    Una cosa intelligente. Io non so perchè i progettisti si ostinino a non pensare a ricavare in fase di progettazione un posto adatto alla zattera.
    Sulla barca precedente era stivata nel gavone, ma la Plastimo rigida per 6 persone con fondo isotermico pesa 60 kg, e vi assicuro che tirarla fuori dal gavone era tutt'altro che facile!!!

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