"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

giovedì 30 settembre 2010

...

 

Soltanto il Mare gli brontolava la solita storia li' sotto,
in mezzo ai faraglioni, perche' il Mare
non ha paese nemmeno Lui, ed e'
di tutti quelli che lo sanno Ascoltare 


* Verga, I Malavoglia *

mercoledì 29 settembre 2010

Moorings for dummies

bhè.. visto il video direi pure a prova di idiota artesclerotico affetto da demenza senile e sindrome da nonno di Heidi, oltretutto vieppiù imbottito di Viagra......

citando Antonacci "non so più a chi credere":  e quella volta che mi trovo il joystick anche per tirare lo sciacquone del bagno giuro che la faccio finita tirando un calcione alle valvole delle prese a mare su 2000 metri di fondale... (ma volete mettere il fascino di una bella bugna sulla falchetta? no eh.. solo sorrisi Mentadent)

martedì 28 settembre 2010

e la chiglia non c'è più..

Già detto su queste pagine del naufragio di "Marinariello", il velocissimo Cookson 40 progettato di Farr, durante la regata Trieste-San Giovanni in Pelago-Trieste della scorsa settimana, poi nel corso della settimana su blog e siti ha infuriato la polemica relativamente ai soccorsi alla barca rovesciata, prima con le rimostranze dell'equipaggio naufragato e poi con la risposta di una delle barche partecipanti alla regata e chiamate direttamente in causa, ma quello che a me personalmente più ha colpito è stata la visione della foto seguente, tratta da un forum di vela......... che mostra la pancia sventrata di Marinariello in cantiere, recuperata dopo il suo peregrinare alla deriva fino alle coste italiane.



Ci sarà parecchio da dire e fare e valutare, per periti ed ingegneri........ soltanto noto come non si vedano prigionieri o piastre nè altro. Solo il bulbo, che non-c'è-più.  
E non aggiungo altro all'immagine.


domenica 26 settembre 2010

Il mare più grande

Ieri "come è lontano ed eppur vicino, ieri" io e la mia anima ci siamo
recati al grande mare per mondarci dai residui di fango della terra rimasti
sul nostro corpo.

Giunti alla spiaggia, abbiamo cercato un luogo appartato per non esser visti
dall'occhio della gente. Lungo il cammino, abbiamo visto un uomo seduto su
una scura roccia polverosa, con un sacco in mano dal quale, di tanto in
tanto, tirava fuori una manciata di sale e lo spargeva sul mare.

E l'anima mi disse: "Quest'uomo è un pessimista, uno che nella vita non vede
che oscurità. Non si merita di vedere i nostri corpi nudi. Cerchiamo un
altro posto".

Abbiamo continuato a cercare finché non abbiamo trovato un anfratto. Lì
abbiamo scorto un uomo vicino ad una bianca roccia, con in mano una piccola
scatola incastonata di pietre preziose. Ogni tanto estraeva da essa una
zolletta di zucchero e la gettava nel mare.

E l'anima mi ha detto: "Questo è l'ottimista, che cerca 1'impossibile.
Neanche costui è degno di guardare i nostri corpi nudi".

Abbiamo proseguito la ricerca finché non ci siamo imbattuti in un terzo uomo
in piedi presso la riva, che raccoglieva pesciolini morti e li ributtava nel
mare.

E 1'anima mi ha detto: "Questo è lo sciocco pietoso, che cerca di restituire
la vita ai morti. Stiamone alla larga".

Abbiamo camminato ancora, fino a quando non abbiamo visto un quarto
personaggio intento a tracciare il profilo della sua ombra sulla sabbia per
lasciarlo poi cancellare dalle onde.

E 1'anima mi ha detto: "Questo è il mistico, che con 1'immaginazione crea un
idolo da adorare. Lasciamolo stare".

Quindi ne abbiamo trovato un quinto, in piedi in una bassa stagnante laguna,
che toglieva la schiuma dalla superficie dell'acqua per versarla in un vaso
di corniola.

L'anima mi ha detto: "Costui è l'idealista, che tesse con la tela del ragno
gli indumenti che indosserà. Non gli daremo il privilegio di vedere i nostri
corpi nudi".

Abbiamo ripreso il cammino finché non abbiamo udito una voce forte che
diceva: "Questo è il mare profondo. Questo è il tremendo e grande mare".
Cercando di capire da dove venissero, abbiamo scoperto che le parole erano
pronunciate da un uomo che dava le spalle all'acqua. Si era appoggiato una
conchiglia all'orecchio e ne ascoltava il fruscio.

E 1'anima mi ha detto: "Andiamocene, perché quest'uomo è uno scettico, che
volge le spalle alla grandezza che non può circoscrivere e lascia che sia un
nonnulla a guidarlo".

Continuando il nostro cammino abbiamo visto un settimo uomo che stava fra
due rocce, con la testa nascosta nella sabbia.

E dissi a me stesso: "Dal momento che egli non può vederci, immergiamoci
qui, o anima".

La mia anima ha scosso la testa e ha detto: "No, mille volte no. L'uomo che
vedi è peggiore di tutti. È il timoroso di Dio che si nasconde dalla
tragedia della vita mentre la vita nasconde le proprie gioie a lui".

Allora ho vista apparire sul volto della mia anima una espressione di dolore
e ha detto con voce piena di compassione: "Andiamo via da queste rive,
poiché non vi è intimità qui. Non lascerò che il vento giochi coi miei
biondi, lunghi capelli o scopra il mio bianco seno qui. Non mi spoglierò
lasciando che la luce si posi sulle mie membra nude".

Così io e la mia anima abbiamo lasciato il grande mare e ci siamo
incamminati insieme alla ricerca del mare più grande.


Gibran Kahlil Gibran

sabato 25 settembre 2010

la "Strega di Endor" in Peloponneso


Visualizza La Strega di Endor in Peloponneso in una mappa di dimensioni maggiori


 
Questa è la vacanza/crociera che senza mezzi termini,
e mi sbilancio adesso che l'inverno deve ancora ufficialmente iniziare,
assumendomi tutte le responsabilità del caso,
MI PIACEREBBE FARE CON IL SANTIPPE l'anno venturo, estate 2011!!!


Lessi di questo itinerario qualche anno fà su "Bolina" (ndr: a beneficio delle masse, a seguire arriva anche il post con inserite le pagine degli articoli di cui trattasi, scannerizzate..), poi  già due anni fà lo proposi al mio amico Giancarlo che andò a farlo con la sua KAIRIA,
ritornando entusiasta fino a ringraziarmi dei consigli della vigilia..
Ed adesso ne sento nuovamente dire gran bene dall'amico Sergio, che quando lo sentii intenzionato in primavera a far questo giro, inoltrai anche a lui le info di cui sopra, scansionandogli le pagine del giornalino che riguardavano questi splendidi e mitici luoghi...
Se due indizi, infine, non costituiscono una prova... poco ci manca!




 



Di seguito, dunque,  
il diario di bordo de-
la "Strega di Endor"
al ritorno dalla crociera in Peloponneso, scritto dal simpaticissimo
Capitan Sergio!
 
 
24 Luglio 
Si parte da Firenze con il treno delle 8,30 da Santa Maria Novella a
Bologna. Noi abitiamo a Fiesole e normalmente andiamo in motorino alla
stazione ma questa volta i bagagli sono troppi. Un taxi da noi che abitiamo
in una stradina, arriva molto male e inoltre la corsa  costa molto dato che
siamo fuori comune. Niente paura, dico a mia moglie, scendiamo in macchina e
la lasciamo per strada in città e da lì chiamiamo il taxi. Arrivati giù ci
rendiamo conto che ogni strada ha il suo lavaggio settimanale e che quindi
era impossibile lasciare una macchina per 3 settimane. Giriamo,giriamo e
intanto il tempo passa e si affaccia l’incubo che salti tutta la catena di
prenotazioni fatta di due treni ed una traghetto. Infine pressati dall’ansia
metto la macchina nel parcheggio della stazione ma mi rendo conto che a 3
euro l’ora al mio ritorno avrei in pratica dovuto lasciare la macchina in
pagamento. Allora chiamo mio figlio che dormiva beato in campagna e gli
chiedo ( costringo) a venire a recuperare la macchina ritirando le chiavi
che io lascio ad un gentile signore dell’ufficio eurostar .
Affannati saliamo all’ultimo minuto sul treno e , dopo aver cambiato a
Bologna, arriviamo a Brindisi. La lunga attesa di un taxi  ci fa fare
amicizia con una coppia di ragazzi sui trent’anni che sono diretti al nostro
traghetto. Saliamo sullo stesso taxi, ritiriamo insieme il biglietto del
Ferry  e aspettiamo insieme ad un bar del porto il momento dell’imbarco.
Loro vanno a Patrasso, dove hanno prenotato una macchina per andare ad
Atene, poi decideranno dove andare. Sono molto simpatici, italianissimi ma
vivono a Parigi dove lui insegna italiano in un liceo e lei – avendo fatto
teatro – applica la tecnica teatrale nella cura di bambini autistici.
A mia moglie e a me viene in mente di invitarli a venire in barca con noi
fino ad Atene: loro accettano anche se lei è andata una sola volta in mare
su un ferro da stiro e in quella occasione ha avuto mal di mare: io mi
spingo a dire che a vela è diverso e poi che il canale di Corinto è un mare
“piccolo” e quindi la probabilità di trovare onda è bassa. Così un poco da
incoscienti – sia noi che loro – sbarchiamo a Patrasso e ci facciamo una
bella scarpinata per arrivare fino al porto dove troviamo la Strega ed
Andrea , che, con un amico, l’aveva portata lì da Salivoli. 
 

venerdì 24 settembre 2010

tutto lo Spi minuto x minuto (naturalmente in Solitaire...)

dal Vangelo secondo Marco (Nannini):


ISSATA SENZA CALZA:
- parto da un'andatura tipo 140 apparente
- Sacca attaccata alle draglie subito fuori dal pozzetto, o poco piu' in la' verso meta' barca, cosi' da non dover fare avanti e indietro, braccio gia' attaccato al punto di mura e passato sul tangone. Scotta, con un segnetto a pennarello indelebile, gia' sul whinch per un'andatura in poppa quasi piena.
- recupero braccio aiutando la vela ad uscire dalla sacca senza farla cadere in acqua, ma anzi rimanere lungo la base dei candelieri, recupero fino a portare il punto di mura contro il tangone e se riesco metto gia' un po in tensione per non sbattere contro il fiocco quando sara' rullato.
- maniglia del winch sul primario del braccio, e una pronta per la drizza
- rollo fiocco fino a ridurlo quasi ad una tormentina, metto in tensione (questo mi aiuta a prevenire le caramelle, facoltativo)
- telecomando pilota automatico, piu' 20, mi porto quasi in poppa, tipo 160 apparente, randa completamente lasca a coprire l'issata
- isso come un disperato, fino a dove arrivo, squadro braccio, lo spi si gonfia a punto. cazzo se occorre drizza, rollo quel che rimane del fiocco.
- meno 20 o cosa serve per far rotta sul telecomando, regolo braccio e scotta.

CON CALZA:
- come sopra, ma dopo l'issata e la cazzata di braccio, sfilo la calza etc


AMMAINATA IN SOLITARIA:
- poggio progressivamente verso un buon 150-160,
- butto a mare il braccio, e mi assicuro che sia tutto bello libero alla traina
- butto a mare la drizza, e mi assicuro che sia libera
- drizza con un giro sul winch, uno solo
- scotta, controlla e ricontrolla che sia ben fissa, anche in bitta se vuoi
- poggio dieci sul pilota automatico
- mi apposto a portata di mano della scotta
- in sequenza rapida, sparo il braccio togliendolo completamente dal winch, apro lo strozzatore di drizza (l'attrito dell'acqua e il giro su which fanno da frizione, lo spi viene giu' alla velocita' giusta) recuperando lo spi dove nello stesso posto dove lo avevo issato... direttamente nella sacca, che per pigrizia non avevo mai riposto.

Ovviamente ci sono tutte le varianti dove le cose non vanno cosi' bene...
STRAMBATA:
Ammaina, e issa. Ci metti di meno che a sbrogliare una caramella




dal Vangelo secondo Pietro (D'Alì):
http://www.youtube.com/user/pietrodali





giovedì 23 settembre 2010

core de babbo..

..e pure de mammà!
(selezione delle foto estive con i com.ti in pectore in bella mostra)






martedì 21 settembre 2010

indovinello

vediamo se se siete bravi in geografia: dove si trova il Santippe ritratto in questa foto?
 

(aiutino: non è in Grecia...)


lunedì 20 settembre 2010

Aldilàdelmare

Pubblico, a mia memoria e non soltanto mia, un bellissimo racconto scritto da un'amico al ritorno di una piacevole esperienza estiva in barca...... ma dovrei dire più correttamente prodotto da uno Scrittore! leggere per credere........



l'autore del racconto Roberto (studio.veronese@gmail.com) ed il suo KOCHAB - Sun Odyssey 36i performance










Iniziare un racconto di mare stando a terra non è facile.
Soprattutto se il mare è ancora dentro nel sangue, mescolato fra salsedine e globuli rossi, confonde la risacca delle onde con quel fastidioso acufene all’orecchio destro.
Ma sono soprattutto le pupille che ti fregano perché sono ancora vivi i fermo immagine di momenti che rimarranno dentro per molto.
Per me.
Forse per sempre.

E così rivedo e rivivo.



domenica 19 settembre 2010

Nota bene


Bevo meglio.. Proprio buono questo Oltrepo' (a sorpresa) sullo speak!

TS-S. Giovanni in Pelago-TS come la Sidney-Hobart, e con affondamento


Tempo duro alla [odierna....] 49esima edizione della Trieste-S. Giovanni in Pelago-Trieste, la regata lunga inserita nel circuito 2010 delle regate d’altura della Federazione Italiana Vela e prova iniziale della Settimana Velica dello Yacht Club Adriaco. Le previsioni per venerdì e sabato non lasciavano presagire nulla di buono con tanta acqua e Scirocco medio-forte in rotazione nella notte verso Bora almeno nel Golfo di Trieste. E puntualmente si sono avverate.

Alla partenza, data ieri sera alle 22.30 nel bacino antistante Piazza Unità d’Italia a Trieste, si sono presentati poco più di 50 scafi degli oltre 70 iscritti. Pioggia fitta e vento da sud/sud-est hanno accompagnato lo start e una lunghissima bolina ha impegnato le barche di tutte le categorie (IRC, ORC e Open).

L’onda formata e il vento da 160°, oltre a una pioggia costantemente intensa sono stati il leit motiv della discesa delle imbarcazioni fino all’isolotto croato di S. Giovanni in Pelago, al largo di Rovigno.

[...]
La giornata registra anche l’inaspettato affondamento di Marinariello di Carlo De Bona (skipper Berti Bruss) [Farr 40]. La barca, di oltre 12 metri, è stata vittima di un incidente la cui dinamica è ancora in corso di valutazione da parte della Capitaneria croata. All’alba, al largo di Punta Salvore la barca pare abbia perso la chiglia e si sia capovolta. Nessuna conseguenza per l’equipaggio, portato in salvo da un peschereccio sloveno. Nicolò de Manzini, Presidente dello Yacht Club Adriaco e Preside della facoltà di Medicina dell’ateneo triestino si è allertato immediatamente quando è trapelata la notizia di un ferito:«Ho contattato personalmente i colleghi degli ospedali della costa e non risultano interventi gravi a seguito dell’incidente. Ora ci attiveremo per aiutare l’equipaggio di Marinariello per solidarietà marinara».





Paolo Cerni, direttore sportivo del sodalizio triestino ha commentato: «La terribile avventura di Marinariello è stata purtroppo dovuta a un problema della singola imbarcazione. Per il resto abbiamo avuto pochi ritiri durante la regata e le condizioni meteo marine, per quanto dure, hanno reso il percorso assolutamente regatabile».





sabato 18 settembre 2010

La Rotta a Zig-Zag fa tappa sul lago di Caldonazzo

l'Amico Luigi Ottogalli presenta il suo libro (ed i nuovi splendidi filmati..) Sabato 25 Settembre alle ore 18, presso l'Associazione Velica Trentina, sul lago di Caldonazzo in località Valcanover

speriamo di non mancare!!!

mentre per chi non sarà della compagnia, a parte acquistare e leggere il libro di cui ho già detto bene, rimane sempre l'opportunità del tubo.........















===  EDIT ........inseriamo anche i video della serata di presentazione sulle rive del lago!



giovedì 16 settembre 2010

Avanzi di crociera

(fotorecupero dalla memoria del cellulare..) Post notturna Cilento/Stromboli..!

mercoledì 15 settembre 2010

quesito sulla scelta della barca..

..NON PER ME!!! (che ho già dato, e per un pò ne avremo di ferite da leccare..)

ma per conto di un amico che scrive su una lista di distribuzione privata, ponendo codesto quesito (a cui io, francamente, e così su due piedi non ho saputo predisporre una risposta che possa ritenersi appena appena coerente alle specifiche richieste!):

"dubbio quasi amletico... finalmente armatore anche
io... si ma di cosa...
premesso che mi piacciono le soluzioni e l'affidabilità dell'elan40
(provato più volte anche con mare formato) ma adoro come naviga
sull'onda il buon e vecchio V-Cat38, ecco la domanda:
una barca che coniughi marinità e affidabilità sui 10 - 12 mt (10 per
il natante e "non" immatricolazione...) senza spenderci una fortuna...
secondo voi quale potrebbe essere?"
 
.....ALLORA: PROPOSTE??? 
 
(con l'occasione mi son reso conto di aver lasciato parecchio indietro la rubrica della "barca della settimana"!!!
 e non manco di promettere che la riprenderemo fra breve..............) 

martedì 14 settembre 2010

Meteocartoline

Meteocartoline e' il sito dove caricare le foto del tempo che fa dalle tue parti, in questo momento.
Semplicemente manda la foto per e-mail a 

 post@meteocartoline.posterous.com con scritto nell'oggetto dove sei e che ore sono.
 
Questa cosa dovrebbe interessare chi si interessa di vela... un sito che puo' ospitare le vostre foto, trasmesse in tempo reale da ogni parte del globo. 

O fa bel tempo,  o fa cattivo tempo..


  

Andate e contribuite!

lunedì 13 settembre 2010

Dufour 405 Grand Large

per dovere di cronaca......... che mi pareva carino dopo aver DEMOLITO il 40E in maniera spietata e pedissequa quache post fà, rendere un pò di merito a Dufour yacht e all'accoppiata di progettisti Felci/Roseo........ questa qui, salvo alcuni vizietti veniali e del tutto plausibili su una barca unicamente votata alla crociera (comoda anche direi: basta vedere il frigorifero!!!)... ME PIACE!  :-)

sempre By SoloVela



domenica 12 settembre 2010

Amanti, vecchi e nuovi..



barche, amanti.. non fa differenza...........

(La chanson des vieux amants)

Certo ci fu qualche tempesta
anni d'amore alla follia.
Mille volte tu dicesti basta
mille volte io me ne andai via.
Ed ogni mobile ricorda
in questa stanza senza culla
i lampi dei vecchi contrasti
non c'era più una cosa giusta
avevi perso il tuo calore
ed io la febbre di conquista.
Mio amore mio dolce meraviglioso amore
dall'alba chiara finché il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.
So tutto delle tue magie
e tu della mia intimità
sapevo delle tue bugie
tu delle mie tristi viltà.
So che hai avuto degli amanti
bisogna pur passare il tempo
bisogna pur che il corpo esulti
ma c'é voluto del talento
per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.
Mio amore mio dolce mio meraviglioso amore
dall'alba chiara finché il giorno muore
ti amo ancora sai ti amo.
Il tempo passa e ci scoraggia
tormenti sulla nostra via
ma dimmi c'é peggior insidia
che amarsi con monotonia.
Adesso piangi molto dopo
io mi dispero con ritardo
non abbiamo più misteri
si lascia meno fare al caso
scendiamo a patti con la terra
però é la stessa dolce guerra.
Mon amour
mon doux, mon tendre, mon merveilleux amour
de l'aube claire jusqu'à la fin du jour
je t'aime encore, tu sais, je t'ame. 

venerdì 10 settembre 2010

Dufour 40e "compromessi zero"

e meno male che nasce come racer/cruiser tutta infusione, 
iniezione e coperta tutta-armata-harken.... andate al min 3.30 per piangere........  :-(((
PENOSO. 





by SoloVela.net

giovedì 9 settembre 2010

Siamo Piccoli ma Cresceremo






........che dire? Trovo che le 2 immagini parlino da sole, nevvero? la prima immagine che per quanto "spiritosa" stava attirando query a dir poco indesiderate con il suo nome originale è stata ELIMINATA!!!

Non abbiamo manie di grandezza nè le avremo in futuro, e il dato in sè non mi interessa (è la "durata" che conta, si dice.. ), e se adesso sono 2000 le visite in un mese la cosa ovviamente mi rallegra, ma più ancora mi rende sinceramente felice sapere che il numero di Amici del Topkapi prima e del Santippe da qualche mese, aumenta di giorno in giorno...

11 mesi di shinystat vissuti in splendida compagnia, GRAZIE di Cuore a Tutti.....

martedì 7 settembre 2010

Acciaroli memories...


Mio figlio Francesco sulla banchina di Acciaroli un dì di luglio, la chiesa del paese di sfondo.. una foto già pubblicata su queste pagine, inviata onthefly direttamente dal palmare, e chi mi conosce sa che odio ripetermi.. ma quello che è successo in quel luogo i giorni scorsi ha del surreale.

Surreale come la sensazione che mi lasciò quel luogo, e da Meridionale a mia volta mi colpì così a fondo che  la ricordo bene ancora adesso che l'estate volge al termine: il senso di pulizia dei luoghi, ma non solo di quelli, ed un sentimento generalizzato di salute, e di integrità diffusa..... surreale.

E del tutto inadeguato, al contesto: con Daria senza confrontarci se non in seguito, prima paragonammo -contemporaneamente- il paesino con il suo bel porticciolo alla "nostra" Aci Trezza, poi ambedue, ciascuno per sè, si stupì di notare la somiglianza tra i due borghi marinari solo e soltanto nell'impianto, quello del paesetto costruito intorno alla propria flotta peschereccia e come tale (altrimenti) senza arte nè parte, ma essendo poi divenuti tanto l'uno una fogna a cielo aperto quanto l'altro una ex cloaca romana depurata e trasformata poi in banchine linde ed aiuole profumate.
Ma *divenuta* -attenzione- perché la storia non mente ed il senso del divenire è forte più che mai in posti come questi, scorci del nostro profondo sud intagliati nella storia nella cultura e nelle tradizioni popolari ineluttabilmente, come nelle rughe sul viso dei vecchi seduti al caffè, o nelle mani degli uomini al lavoro.
E sulle banchine, lungo le passeggiate, dal pozzetto della nostra barca a vela notammo forte la mano dell'uomo.. quelle dello spazzino, quelle del muratore, le altre dell'addetto del porto che prende cortese la trappa all'ormeggio, piuttosto che quelle dell'elettricista che sostituisce prontamente la lampadina fulminata.

E quelle dell'amministratore che li ha assunti e li tiene a libro paga. Le mani che non ci sono più.

E l'assurdità peggiore qual'è? Che quel senso di improvvisa inadeguatezza che la visita ad un luogo così ha potuto suscitare ad un uomo ed una donna del Sud come noi, cioè abituati in fondo alla monnezza, alla sopraffazione, al buio perenne dei lampioni rubati o sfondati a sassate...  che la sensazione di andare a passeggio per le vie del centro, con i bambini al seguito nel dopocena, vedendo scorrere da un lato e dall'altro delle passeggiate un contesto quasi surreale, nasce infine solo dalla sorpresa di trovarsi in strade pulite illuminate e sicure. Di trovarsi dentro un scorcio di Italia del Sud incredibilmente... salubre.
(Ed è surreale doversi sorprendere d'aver solo ricevuto quello di cui se ne avrebbe altrimenti il diritto, nevvero?)


Riporto allora uno scorcio del testo di Saviano pubblicato stamane su "Repubblica", che lui da uomo del Sud campano ma specialmente coraggioso, per esserci anche rimasto in quel contesto non più integro anziché scappar via come il sottoscritto, merita di conseguenza maggiore attenzione... buona lettura, e buon Cilento chissà ancora per quanto poco.




Lo scandalo della democrazia

 di ROBERTO SAVIANO

DUE pistole che sparano, le pallottole che colpiscono al petto, un agguato che sembra essere anche un messaggio. Così uccidono i clan. Così hanno ucciso Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, in provincia di Salerno. Si muore quando si è soli, e lui - alla guida di una lista civica - si opponeva alle licenze edilizie, al cemento che in Cilento dilaga a scapito di una magnifica bellezza. Ma Angelo Vassallo rischia di morire per un giorno soltanto e di essere subito dimenticato.


Come se fosse normale, fisiologico per un sindaco del meridione essere vittima dei clan. E invece è uno scandalo della democrazia. Del resto - si dice - è così che va nel sud, accade da decenni. "Veniamo messi sulla cartina geografica solo quando sparano. O quando si deve scegliere dove andare in vacanza", mi dice un vecchio amico cilentano. In questo caso le cose coincidono. Terra di vacanze, terra di costruzioni, terra di business edilizio che "il sindaco-pescatore" voleva evitare a tutti i costi. 

[...]

È in quei posti invisibili, apparentemente marginali che si costruisce il percorso di un Paese. Tutto questo non si è visto in tempo e oggi si continua a ignorarlo. La scelta del sindaco in un comune del Sud determina l'equilibrio del nostro Paese più che un Consiglio dei ministri. Al Sud governare è difficile, complicato, rischioso. Amministratori perbene e imprenditori sani ci sono, ma sono pochi e vivono nel pericolo.


In queste ore a Venezia verrà proiettato sul grande schermo "Noi credevamo" di Mario Martone, una storia risorgimentale che parte proprio dal Cilento, dal sud Italia. Forse in queste ore di sgomento che seguono la tragedia del sindaco Angelo Vassallo vale la pena soffermarsi sull'unico risorgimento ancora possibile che è quello contro le organizzazioni criminali. Un risorgimento che non deve declinarsi come una conquista dei sani poteri del Nord verso i barbari meridionali: del resto è una storia che già abbiamo vissuto e che ancora non abbiamo metabolizzato. Ma al contrario deve investire sul Mezzogiorno capace di innovazione, ricerca, pulizia, che forse è nascosto ma esiste. Deve scommettere sulla possibilità che il Paese sappia imporre un cambiamento. E che da qui parta qualcosa che mostri all'intera Italia il percorso da prendere. È la nostra ultima speranza, la nostra sola risorsa. Noi ci crediamo.

lunedì 6 settembre 2010

sesso bugie & videotape

my first video on Santippe... (veleggiata di ieri mattina... meravigliosa, borino fresco, svelti a uscire -poi infatti è calato- gli unici in mare a volare sempre sul pelo dei sette/otto nodi a vele ridotte..  ..poi quando tutti sono usciti che c'era anche regata.. il vento è calato: e noi siamo rientrati in porto! eh eh)

venerdì 3 settembre 2010

Cocaine

è finalmente venerdì! ed a partire dal pomeriggio mi faccio la dose..  di mare, e di barca..

mercoledì 1 settembre 2010

l'Olimpo

"buongiorno, sono XY da Forlì..

..e chiamo per la barca.."
'buongiorno a lei,mi dica pure in cosa posso esserle utile..'
"ecco.. Vorrei sapere della barca.. come si pilota?"
'prego? (@€%*@!) ..cosa intende di preciso, mi scusi?'
"si ecco.. Vorrei sapere se la barca si guida con la ruota oppure se ha il timone.."
'AHHHHHHH.. guardi ovviamente ha la barra.. Su una barca di appena 9 metri non ci stanno dentro molte ambizioni.. Arrivederci.. (ADDIO!!)'