"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

mercoledì 13 ottobre 2010

Beneteau Sense 50

Che dirNe?

Senz'altro al Salone avrà attirato gli sguardi curiosi di parecchi velisti in visita: è coraggiosa, originale, nuova, ardita e via dicendo..



Bella..? Francamente non direi, ma per il mio gusto personale evidentemente, giudizio soggettivo quindi..

Comoda? Sembra di si, visti gli spazi ed i volumi generali: Nauta Design per gli interni in loft style open space con ampie vetrate vista mare veneziano-dotate e separazione giorno/notte stile villa al mare; carena ed esterni  invece disegnati da Berret/Racoupeau, con questo imponente baglio da 486 centimetri all'estrema poppa che da vita ad un pozzetto di dimensioni monumentali sul genere "terrazza vista mare", protetto solo dalla generosa tuga e quasi completamente aperto verso poppa con relativa plancetta multipiano stile Trinità de' Monti, e nel contempo garantisce stabilità di forma alle linee d'acqua, con uno sbandamento minimo in navigazione di bolina, si dice, di appena 15°
Barca che rimane tutta da verificare, piuttosto, -dal vivo- sotto l'aspetto dell'ergonomia: notevole per esempio la comodità della discesa sottobordo, solo 3 gradini come raccomandava il Maestro Sciarrelli; mentre finché non la vedo di persona dai cataloghi non capirò mai come si accede alla cuccetta supplementare opzionale ricavate sotto al pozzetto (zona altrimenti demandata alla collocazione di tutti gli impianti di bordo e spazi di stivaggio: ma con l'accesso sempre dall'alto "a botola"? temo di si..)

Quello che invece credo (anzi TEMO!!!) questa barca rappresenti, è una vera e propria "svolta" in termini di politiche di vendite...... e vengo e mi spiego. (e facciamo un'analisi cervellotica e visionaria del mezzo, di quelle che piacciono a me!)

Beneteau è il colosso mondiale della Nautica, mica pinko pallo.

Erano altri i tempi in cui a capo del marchio francese c'era André Bénéteau in persona, primo perché erano i (mitici) anni '70, e la nautica era interpretata diversamente nell'accezione del Diporto propriamente detto,  secondo perché André in prima persona era progettista navale, mentre l'allegra Signora che oggi tiene in mano le redini del mercato navale mondiale (settore vela ma anche motore, non dimentichiamolo), dubito che si sia mai seduta al tavolo da disegno. 
(Emblematico il modello di barca a vela che André progettò per sè stesso e volle che uscisse dalle linee di produzione dell'azienda senza velleità alcuna di riscuotere successi di vendite, ed infatti non ne conobbe: il Beneteau Evasion 34 ..una specie di motorsailer "veloce" a doppia timoneria interna/esterna e 3 comode cabine in 10 metri o poco più, e che io stesso ho avuto il piacere di apprezzare, e Dio solo sa quanto ho rischiato di acquistarlo al posto della beneamata "Santippe"...)

Quel che intendo dire è: SE è il marchio Beneteau -numero 1 al mondo per produzione di mezzi navali da diporto, e che "non ne sbaglia una!"- a fare il lancio di una barca così "strana" (e la stranezza non sta nella bruttezza, ma piuttosto nell'originalità) e SE lo fa nel 2010, cioè quando sono gli esperti di marketing a decretare le linee di un nuovo progetto prima ancora che ne venga scelto il disegnatore navale, e SE lo fa nel segmento top della gamma, parliamo di 50 piedi e non certo baggiggi, con tutto quel che ne consegue in termini di numeri con il simbolo dell'euro appiccicato ed alla voce "investimenti"... bhè, permettetemi d'aver titolo a ritenere (leggasi: "temere") che potremo da qui a qualche anno essere INVASI di Sense 50, e delle sorelline (minori? non è detto! intanto il lancio del Sense 42 piedi è già stato annunciato per il prossimo Salone di Parigi) che molto probabilmente la seguiranno a ruota!  (scenario apocalittico)

E come velista e come armatore mi sento escluso anzi anche un pò inadeguato, di colpo,  passato, "avariato" direi persino, per il semplice fatto che io una barca così non solo non l'apprezzo ma nemmeno avrei gusto e voglia di possederla (sebbene ammetto che non l'ho visitata di persona e mi piacerebbe assai farlo, curioso come sono!), e di fronte ad una proposta commerciale come questa mi sento pertanto estromesso dalle logiche di marketing della più importante azienda produttrice al mondo di barche a vela:  e mi sento, o per esser più precisi "temo che presto potrei sentirmi", un velista armatore indesiderabile.

Eccovi citati 2 sms di altrettanti visitatori del Sense esposto al Salone di Genova e prima ancora a quello di Cannes, spediti ad altrettanti amici a casa:
"il Sense 50 è spettacolare, Beneteau ha scritto una pagina di storia"
"Fenomenale, barca che lascia il segno. Prezzo 234k piu' iva piu' optional. Veramente incredibile, si avvicina sempre piu' al concetto che ho della
barca a vela che diventera' standard tra 20 anni."

Serve ancora commentare?
Il Sense 50 a me fa senso, ma senz'altro colpisce nel segno! 
(frase piena di allitterazioni che potrebbe suonare come uno slogan pubblicitario, nevvero?)

Il fatto poi che costi meno di tanti altri 50 piedi sul mercato (..chiedere il preventivo del Grand Soleil 50 dei CdP che ho postato qualche giorno fà, please!), e nel contempo offre tanti tanti più mc di qualsiasi altro 50 piedi sul mercato (al limite dell'abuso edilizio in procinto d'istanza di sanatoria!), è tutt'altro che casuale; chiediamocene il perché, per lo meno: almeno tanto quanto si possa spiegare su una barca a vela di serie la presenza di un maxi schermo lcd a scomparsa nella spalliera della chaise-longue inserita in quadrato..
E la mia curiosità morbosa di vederlo di persona rimane in tal senso -e non è un gioco di parole- rivolta prima di tutto a testare con mano il livello qualitativo della realizzazione, anche perché il prezzo di suo non denuncia l'attesa di gran tripudio di legni pregiati  a vista ed assemblaggi ineccepibili!
(e ciò significherebbe anche che se tra 20 anni questo sarà diventato lo standard, non solo non verranno più prodotte barche "a vela" sotto i 50 piedi ma nemmeno di qualità eccelsa -se non marginalmente in sperduti fiordi della Scandinavia, tuttalpiù destinate esclusivamente al consumo interno..)
Barca atipica, persino, nel ragionamento ponderativo del bottegaio, talora con successo applicabile nel mondo delle barche, visto che a calcolarne un indice qualitativo "a tanto al kilo", verrebbe da dire che  pur non costando tanto, nel suo segmento, e comunque resta una barca che pesa poco rispetto a concorrenti 100% cruiser decisamente più care (un X-Yacht Xc50 pesa 3 tons in più), manifesta nel contempo malcelate velleità da open oceanico, nelle forme di carena evidentemente, che ne richiederebbero altrimenti un dislocamento assolutamente leggero (però un Jp54 progetto 100% Verdier pesa appena 9 tonnellate, cioè 5 in meno!): pare contraddittorio, cioè, come strizzi l'occhio alla concept di "crociera veloce, planando in light mode" senza -evidentemente- assumersi del tutto i rischi e le conseguenze economiche -sui costi- di una costruzione veramente light. Tanto per rimanere in casa Beneteau il riuscito Oceanis 50, pari misura dalle forme tradizionali, costa meno (209.900 euro) e pesa meno (12 245 Kg contro 14 150 Kg), il che lascia presupporre ragionando "a tanto al kilo" che le due barche siano realizzate con la stessa perizia complessiva (spessori... processi costruttivi... "quantità di grezzo"), dunque rimane difficile credere che il Sense restituisca al suo skipper i piaceri della planata a fronte di qualche sacrificio (l'organizzazione degli spazi tecnici al di sotto del pozzetto, specialmente!), posto che -logicamente- la volumetria maggiore ed il layout open space ultramoderno porterebbero a pensare di loro ad un significativo risparmio di peso (non si tratta di un deck-saloon, visto che la discesa sottocoperta avviene quasi a livello, nè si tratta di un motorsailer con pozzetto a livello del quadrato, essendo stato portato in basso il pozzetto piuttosto che ad una quota più alta gli interni!). 
Su tutto questo discorso, per concludere, rimane l'indicazione di una prova diretta in mare che non abbiamo (ancora) fatto, evidentemente come l'unica definitiva possibilità utile a capire se il Sense è "abbastanza leggero" pur senza grossi sacrifici o rinunce (altrimenti torniamo a cruiser di 14 mt x 14 tonnellate di peso messi in acqua da Henri Amel già 25 anni fà, ed avremo riscoperto il valore del solito adagio "si navigava meglio quando si navigava peggio")

Il mio "fondato timore" è, dunque, quello che per i motivi di cui al punto precedente,  e sempre rimanendo poggiati sul mercato dei 50 piedi dunque non certo alla portata di chiunque (specialmente per gli oneri di gestione, in Italia più che mai e posto barca in primis), ugualmente ne venderanno a vagoni; e se davvero come prefigura l'amico questo diventerà "lo standard per una barca a vela da qui a 20 anni", allora ci aspetta un futuro in cui *tutti* (o quasi) andranno a vela su un 15 metri, che è bello questo, e sarebbe un futuro roseo, ma anche tristemente vissuto da chi molto probabilmente comprerà una barca come questa nella più totale inconsapevolezza, sia a livello di budget (quanto serve veramente per permettersi un 50 piedi? nell'era post-crisi, e post leasing francese e post mutui subprime? ...però sotto i 45 non è mai sceso le poche volte che è andato a noleggio... 50' in acquisto è il minimo dunque.. siamo del resto nel 2020 o nel 2030! ..e chissà allora i posti barca se li avranno liberalizzati, nel frattempo!) che a livello tecnico, che tanto le vele potrebbe anche non isserle mai (e l'lcd sapientemente non è stato disposto per baglio, quindi si potrebbe vedere la partita su Sky in bolina senza vedere il campo di calcio in salita!).
Piccola chiosa: diffido sempre delle barche con capacità del serbatoio del gasolio superiore a quella delle casse dell'acqua, ma in questo caso una scorta di 830 litri di nafta imbarcabili a bordo, a fronte di appena 730 litri di  riserva max di acqua sanitaria, per una barca che strizza l'occhio ai grand voyage Amel-style, suona quasi come una mezza bocciatura, a priori!

E nel contempo, ahinoi, la razza di velisti duri e puri, quelli che puzzano di sudore e tanfo di gasolio, si sarà abbondantemente estinta! (ma io che spero di camparci 20 anni ancora, mi accontenterei che per lo meno mi chiudessero in una riserva e qualcuno passasse, ogni tanto, a lanciarmi le noccioline americane da dietro le sbarre) ...e se allora sarà davvero la Fine (e concludo), questo Sense (che nome.. "fa senso"! brrrrrr..) avrebbe proprio rappresentato l'inizio della fine! (ri-scenario apocalittico)

Spero ovviamente di sbagliarmi: ma Chi Vivrà Vedrà. 
Via di foto e filmato, e Buon Vento, per i prossimi 20 anni!

piesse: dal Big Bang però si salveranno i Catamarani, ma solo quelli più grossi oltre i 40 piedi, ed i sedicenti velisti del 2030 li guarderanno come oggi noi si va a vedere lo scheletro di un T-Rex al museo...





 





SENSE 50' SAILING from BENETEAU on Vimeo.

26 commenti:

  1. Dove hai letto quelle capienze dei serbatoi?
    Sul sito Beneteau leggo: Fuel capacity 415 l;• Freshwater capacity 530 l.
    Poca acqua e tanto carburante... ma in fondo ha solo 2 cabine 'vere'. Mica come il mio 411 con le sue 10 cuccette!

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  2. urca. avevo dati "buoni" allora! :-)
    poca acqua tanto carburante e poco in assoluto di entrambi!
    Bhè se facciamo il conteggio del numero dei posti letto poi il giudizio scade ancora, logicamente, e non l'ho fatto di proposito, perché scatta semmai diretto il paragone con il Maramù (2 cabine + 2 bagni, e lo "studio") ma per fare crociera tanto tanto più off-shore i 4 pax del Maramù beneficiano ugualmente di oltre 1000 lt di acqua!!!!!

    (mentre SP non conta: lei in confronto è un peschereccio d'altura! eheh)

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  3. Mah, che dire....
    Certo è che le innovazioni all'inizio possono tutte sembrare strambe... Per ora questa non piace molto nemmeno a me, però ci si fa l'occhio velocemente e magari fra qualche anno non potremo più vedere barche con le linee a cui oggi siamo abituati... chissà

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  4. concordo con te Robi, appunto la barca non si può dire "bella" per la sua innovatività, certamente è un'operazione furba (solo per adesso non so ancora se fare il tifo che abbia anche successo o no!)

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  5. Ma di cosa ti preoccupi?. Chi potrà permettersela l'acquisterà, gli altri volgeranno la loro scelta su altre barche. Questa tua preoccupazione di un mare infestato di barconi da 50 piedi in su, non la percepisco. Come sempre ci saranno marinai che sceglieranno sulla base della loro consapevolezza e esperienza e alibabbà che sceglieranno per luccicarsi gli occhi!
    Buon vento
    Mario

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  6. è che mi costringeranno a portare il Santippe in Turchia per trovare l'acqua pulita.. ;-)
    (ma sei Mario il super mega campione di scopone?)

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  7. Premetto che mettere il layout di una barca a motore in una barca a vela non mi sembra poi questa gran innovazione, però le capacità dei serbatoi non mi sembrano scandalose.

    Oggi come oggi portarsi dietro una tonnellata d'acqua non ha più senso, ci sono dissalatori che con poco ingombro e poco consumo forniscono tranquillamente l'acqua necessaria per la crociera.

    E questo ottenendo un'acqua sicuramente migliore di quella di molti porti (stoccata poi per lungo tempo nel serbatoio).

    Il dissalatore su un 50 piedi da crociera è ormai un optional obbligatorio, quindi 500 litri di riserva sono più che sufficienti (pure troppi).

    Sul gasolio invece (fintanto che non si potrà ottenerlo dall'acqua di mare) è sempre meglio avere serbatoio più grandi (magari suddivisi).

    Non so che motorizzazione abbia ma 60 ore di autonomia sono una soluzione mediamente corretta (a meno di non voler girare con file di taniche in battagliola).

    Lo stesso Amel 54 (con altri volumi di carena) ha 900 litri di gasolio ed altrettanti di acqua (decisamente troppi).

    BV

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  8. grazie del contributo... from Gibraltar! ;-)

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  9. Grande Davide,
    che bel pezzo ! Divertente ! Bravo.

    Riguardo al gasolio sono d'accordissimo con Marco, meglio 1000 litri di gasolio e 400 di acqua che il contrario, ormai davvero il dissalatore è uno strumento fantastico con una potenzialità che non mi aspettavo.
    Riguardo al Sense, di serie ha 415lt, ma ha un optional per un altro serbatoio gemello, portanto il totale a 830lt che sono davvero molti per un 75cv, stando attenti al consumo si potrebbe avere una autonomia vicino alle 200h, oltre 1200mg!!!

    Detto questo, non è una barca dalla linea nuova, il nuovo Moody insegna, quello che mi colpisce è che a farla è un colosso come Beneteau che in un momento di crisi tira fuori una grossa novità con una nuova gamma che va assolutamente verso una nuova strada, una strada che sembra piacere, una strada che è in discesa per come gli armatori di oggi intendono la barca, enormi pozzetti, enormi TV, poca inclinazione, comodità a più non posso, strizzando l'occhio alla vela, vedrete che la maggior parte saranno tutte con l'avvolgiranda :-)
    Attenzione, io non sono come Davide che in barca ci gode a soffrire (eh eh), ho anche io una barca comoda, ma è una barca oggi, come lo sarà tra 20 anni, la forma è abbastanza classica (SP lo è ancora di piu), lo si potra dire anche di questo 'esercizio di stile' (al momento non si conosce il successo che avrà).

    Un'ultima cosa, nessuno di voi ha notato che l'armo è tornato in testa d'albero ? :-)

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  10. grazie Max e grazie a te dell'intervento: sei più informato di me -come immaginavo- a proposito dei serbatoi per esempio! ottimo ulteriore contributo..

    mi fa piacere che anche tu rimani sorpreso della "politica" di Beneteau in questo frangente specialmente: concorderai allora con me anche sul sospetto che avranno in programma di venderne a bizzeffe!

    e se non avevo notato che l'armo è in testa d'albero -interessante. se mia moglie scopre tutte queste cosucce, avvolgiranda ovviamente di serie ed acqua a volontà, rischio che quella si presenta a Parigi e da dentro Santippe per comperare a scatola chiusa la numero 1 del 42 piedi... visto che a lei non piace soffrire!!!- ho notato invece nel filmato un simpatico siparietto:
    - scena 1: una rada piena di...... Oceanis 50
    - scena 2: un'altra rada con una sola barca alla fonda, un Sense 50
    - scena 3, in chiusura e al termine del bel pezzo di Sade scelto come base musicale: la rada iniziale stavolta tutta piena di..... Sense 50!

    prevista invasione, insomma........ ma anche se ce la vogliono dipingere come una specie di Indipendence Day ("A NEW SAILING CONCEPT" è la vision del progetto), io mi tengo forte e rassicuro me stesso e tutti gli amici più cari che devono ancora vararlo l'esercizio di stile che mandi le nostre MERAVIGLIOSE barche in soffitta! :-)))

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  11. Davide non ti preoccupare, l'armatore a cui pensa Beneteau con questa linea non sei tu, non sono io e probabilmente nemmeno Max.

    Quando parlavo col cantiere :-) mi dicevano che il 50% degli armatori dei Pilot (altra linea "particolare") arrivavano dal motore.

    Se la vedi in questa ottica (sono stufo di bruciare 200 litri l'ora) ha molto più senso, anche il plasma da 50 pollici a scomparsa.

    Saluti da Gibilterra (ancora solo per stanotte)

    BV

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  12. urca! come solo per stanotte!?!? avevo visto pure io una "bolla".. ti sposti soltanto un pò restando in costa, magari? ;-)
    (li in zona che c'è.. Tarifa? o faccio confusione..)

    Buon Vento Marco!
    (e grazie per il tuo commento, che considero indirettamente... un'attestazione di stima! eheh)

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  13. Io ci penso da un po' a questa barca: e' bella o e' brutta ma ci si abituera'? Sara' pratica o tutte le diavolerie simil motoscafare le toglieranno in versatilita'? ha senso prendere un 50 piedi e non poter ospitare piu d'una coppia di amici? etc etc.
    Ma alla fine, il vero mio punto e': camminera' di piu' o di meno dell'attuale 50? insomma se questa nuova linea si deve pagare con le prestazioni, la lascio volentieri agli ex motoristi. Se invece si scopre che cammina di piu' (io un po' confido in questo), ecco che incomincio a non capire piu' la maggior parte delle critiche.
    Perche' le cose che non vanno, le sistemeranno. Ho gia' saputo che dalla barca numero 5 la cuccetta di prua sara' 10 cm piu' larga, che una serie di altri piccoli miglioramenti saranno apportarti.
    Resta la linea: se e' solo largona per i motoscafari, pollice verso. Se ti fa guadagnare nodi, allora ok!!!

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  14. (wow qui si fa il record di "strambate"!!! ..grazie a tutti amici!)

    caro Francesco mi sa che a te sfugge un passaggio: di solito un elemento di cruciale importanza per rubare armatori al settore motore e portarli in quello vela, se non addirittura l'elemento cruciale...... ma è proprio la velocità del mezzo! ;-)

    (ti ho raccontato del mio amico armatore di S.O. 54ds, folgorato sulla via di Damasco e passato alla vela, iniziando la sua carriera di velista da un 54 piedi, e che era arrivato alla 17esima barca nella sua vita dopo 16 tutte a motore, no? ti posso assicurare che lui ha voluto un 54 piedi, pur con tutte le difficoltà del caso, non di tipo economico da di livello tecnico, prima di tutto per via della velocità del mezzo! e nonostante tutto me lo ricordo alle prime boline, con tanto di skipper di fianco, che si inalberava a vedere che si andava a 8 nodi specialmente puntando con la prua "da un'altra parte"!!! eh eh)

    secondo me il Sense è largona per i motoscafari "anche" perché dovrebbe far guadagnare nodi, solo che resta un grosso condizionale d'obbligo ed una riserva, che come ti ho scritto in pvt qualche giorno fa può essere sciolta soltanto con una prova in mare seria, e su una lunga percorrenza: di per sè la carena in stile "open oceanico", larga e piatta, non basta ad assicurare la performance, perché è oramai assodato che quelle linee d'acqua così caratteristiche riescono a dare il meglio in fatto di velocità soltanto per barche a dislocamento veramente leggero (non a caso ho portato nel mio articoletto l'esempio del JP54 di Verdier, maestro assoluto tra i progettisti di open oceanici!)

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  15. p.s.
    e lo stesso discorso si può fare con il Sense 42, che potenzialmente potrebbe essere ancora più interessante vista la misura più friendly: pesa 10tons -già più della mia- mentre per fare un paragone serio il Walkabout 43 (http://www.walkabout.it/walkabout43/index.htm
    ) con una lunghezza più vicina ai 13 mt che ai 12 (è 12.99) ed una larghezza di baglio superiore persino al Sense 50 (quattrometriemezzo!!!) pesa solo 7200 kg.....! (progetto Reard, praticamente il numero 2 al mondo dopo Verdier in fatto di Open)

    insomma tutto questo per dire una cosa: che il discorso "open", o "class 40" come vogliamo dirlo meglio, funziona solo a due condizioni:

    1) la barca deve essere leggera: e per esserlo o la si fa VUOTA, come un open oceanico, oppure per metterci dentro le robe da crociera vera, lavatrice inclusa si deve lavorare sulla tecnologia, perché lavorare sugli spessore significherebbe andare incontro a morte certa (dunque carbonio, infusione, sandwich con uso di epox e via dicendo...)

    2) l'equipaggio abbia vertebre a prova di cannone ;-)))

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  16. @Francesco, anche sulla mia posso ospitare solo una coppia :-))
    Detto questo, il Sense sarà più veloce di un Oceanis 50 ? E' più largo, è più invelato... quindi sembra di sì, almeno le prospettive ci sono, ma quanto più veloce vogliamo andare e con che confort di navigazione ?
    Io non sono mai salito su un open 40, è si una barca veloce ma con scossoni pazzeschi stile lavatrice...
    Io non so voi, ma quando viaggio, voglio essere sballottato il meno possibile, voglio che il pilota automatico porti semlavori il meno possibile, voglio confort sulle onde.
    Anche per questo mi ha lasciato molto perplesso il cambio di rotta del Walkabout, loro che hanno fatto un giro del mondo con una barca piccola, di ferro e pesantissima, cambiano con una leggera e larghissima :-O
    Boh, forse hanno ragione loro, forse no..., forse sono di mentalità troppo vecchia, ma mi piacerebbe davvero provarla in condizione impegnative.

    Ritornando a bomba sulla velocità, con la nostra bagnarola, l'ultima volta che siamo tornati dalle Egadi verso Trapani viaggiavamo con andatura di bolina larga con solo genoa parzialmente chiuso, dietro di noi un 411 di un amico con randa con due mani e genoa pieno.
    Andavamo tra i 7,5 e gli 8 nodi con il pilota, belli dritti in rotta, dietro Massimo con il suo 411 che continuava a correggere rotta per cercare di starci dietro in quanto era troppo invelato per i 25kt di quel momento.
    Tutto questo per dirvi che per quanto mi riguarda essere in crociera è questo, andare bene, tranquilli, in sicurezza e veloci, senza che la barca soffra e senza che l'equipaggio si debba preoccupare di tenere la barca in rotta.
    Chiedo troppo ? Non lo so, ma a noi piace navigare così e il nostro bel plasticone francese fa egregiamente questo lavoro.
    :-))

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  17. "pace e bene" a Y2K! abbiamo lo stesso stile di guida anche sulla ns barcozza... :-)

    (l'unica cosa noto che un tempo quasi cercavi di non pubblicizzare troppo l'andatura onlyGenoa, come se ti volessi sottrarre a possibili critiche, invece ultimamente quasi la pubblicizzi ed in tutta onestà ti dico pure che FAI BENE!)

    temo anche io per il resto che la strada degli open non sia tanto da seguire, per lo meno se vogliamo restare in ambito crociera pura, se l'equipaggio non è composto esclusivamente da machomen, ma anche panzoni ed ex-panzoni sono ammessi a bordo, e specialmente se prevediamo di farne tanta, di strada..

    Max........ dimmi che a Genova ti sei visto anche gli Island Packet, dimmelo please... :-)

    RispondiElimina
  18. Sono stato in contemplazione dell'Island Packet 46 per qualche minuto. Ci voleva troppo tempo per salire ed allora abbiamo desistito.

    Esternamente è un bel barcone, a me piacevano già da molto tempo, prima che arrivassero in Europa, così come i Valiant, gli Hylas e i Morris.

    Le barche americane sono belle tozze, non fighissime da vedersi, ma grandi navigatrici, si vedono dalle forme e dalle estremità.

    L'IP46 è così, barca sincera, molto solida... solo una cosa la trovo terribile: il colore !!! :-)

    RispondiElimina
  19. Hylas....... uh che cosa mi stai nominando Max, mi mandi in libidine anche se sei un maschione peloso!!! ;-)

    guardati questo linko qui appresso va..... http://www.jordanyachts.com/waves

    ma spulcia bene però che non ci sono solo Hylas, ma pure tante altre cosucce stars&stripes (Endeavor, Pearson, ecc ecc) con belle schede e tante in vendita.. (east coast ovviamente, Fort Lauderdale-Fl)

    RispondiElimina
  20. questo pdf da solo merita d'essere stampato in formato gigante e usato come carta da parati per il soggiorno, giusto per "pronta consultazione":

    http://www.jordanyachts.com/blog/wp-content/uploads/2009/08/hylas-brochure-fold-out-47.pdf

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  21. No caro amico, non sono quello bravo a scopone. Sono, comunque, un tuo amico, anche se solo virtuale, giacchè ti seguo da quasi un anno senza perdermi una sola delle puntate del tuo blog.
    Continua così.
    Un abbraccio
    Mario

    RispondiElimina
  22. grazie molte del tuo msg così affettuoso, Mario "anonimo" non quello che io conosco campione di scopa! (se vuoi raccontarci qs in più di te sei liberissimo, considera che qui siamo i soliti "4 amici al bar".. eheh)

    spero di essere in futuro ancora all'altezza e che ti farà piacere nuovamente leggere e commentare, ciao a presto e ricambio al tuo abbraccio!
    davide

    RispondiElimina
  23. Ho fatto un piccolo esercizio: ho confrontato due fattori importanti (Dislocamento/Sup. velica e Peso Chiglia/Dislocamento) del Sense 50, del Walkabout 43 e dell'Akilaria Class 40:

    Sense 50
    dislocamento 15295
    sup velica 127
    peso chiglia 3965
    D/SV= 120
    PC/D =0.26


    Walkabout 43
    dislocamento 7200
    sup velica 116
    peso chiglia 3200
    D/SV= 62
    PC/D =0.44

    Akilaria 40
    dislocamento 4650
    sup velica 115
    peso chiglia 2200 (dato non ufficiale)
    D/SV= 40
    PC/D =0.49



    Confrontando i valori si vede che 3 barche con rapporti di forma simili in realtà abbiano dati radicalmente differenti.

    Come dice Finot nel suo sito per planare ci vuole la poppa larga, molto momento raddrizzante, molta superficie velica e poco dislocamento. Inoltre per questo tipo di carene è auspicabile avere due timoni altrimenti il rischio di straorzare è forte.

    Lorenzo
    www.walkabout.it

    RispondiElimina
  24. grazie Lorenzo!

    della visita prima di tutto ma del contributo in particolare: che se queste cose le dici tu che un Open40 l'hai costruito di sicuro valgono più che le avessi dette io (ed infatti mi sono solo limitato a pensarle e confessartele semmai in altra sede..)

    un caro saluto, a rileggerci
    davide

    RispondiElimina
  25. WOW !!!

    Che frequentazioni serie c'ha questo blog !!!

    Anche perchè il Walkabout ha innescato in noi tanti sogni da tanti anni, è stato grazie anche a loro che avevamo fatto partire il nostro sito www.maxt.it ...ahhh(sospiro!)...

    Sono molto invidioso !
    :-))

    Max

    PS: Davide, tranquillo, un giorno scriverò che grazie a te avevo fatto partire il blog ! :-)))

    RispondiElimina

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