"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

venerdì 10 dicembre 2010

Insalatona antistress


(e pure antisfiga, antimoglie, antipanico, antivermi, antiage ecc ecc effetto scrub esfoliante bla bla bla)
....tipo quelle sere che stai talmente incazzato , ma talmente incazzato , che ti è già passato l'appetito prima di arrivare, ma senti che c'è una soglia minima fisiologica di fame da soddisfare, e c'è in bocca quel tipico sapore agrodolce o dolceamaro del giramento di satelliti pregresso eppure non ancora risolto, e poco tempo per cucinare e meno ancora voglia di farlo, però incipiente secchezza di fauci che l'idea vincente è di solito il mangia_e_bevi, oppure "un dolce", il classico dessert possibilmente cremoso, fresco e che non si mastichi utile e soddisfare ogni fame che non è -veramente- fame, ma più "voglia di qualcosa di buono" (cit. Ferrero Rochers)
E d'estate al 100% è una vaschetta di gelato da mezzo kilo.
E come (mi) ho risolto infine la pratica?

'Insalata di arance', antica ricetta sicula, il pranzo giustamente frugale, veloce e fresco (estivo per forza di cose, e tutto l'anno) dei braccianti raccoglitori d'agrumi..!

Arance (*) q.b. (almeno 3/4 a cranio), sale, olio stràvergine ovviamente.. Poi l'ideale sarebbe stato l'aglio fresco appena raccolto, in mancanza ho sopperito con una testa di secco 'scafazzato' e con l'aggiunta di un mezzo porro a dare pure un tocco di colore. Risultato apprezzabile, l'odore si sentiva dal giro scale..!
Pane a volontà, dei miserrimi francesini nel mio caso, e formaggio di rinforzo (in mancanza del pecorino della tradizione, con pepe nero, ho sopperito con del montasio semistagionato: andava bene).
Ho rovinato tutto bevendoci su l'acqua del Sindaco, ma la fiaschetta col vino del contadino era già vuota.. (sarà una notte lunga e tempestosa)


(*) nel mio caso ho usato quello che avevo, cioè delle oneste e dignitose naveline sicule by Az. Agricola Attaguile di Grammichele, ma a mio gusto excelso, e molto probabilmente anche a detta degli antichi siculi et sikani, l'ideale è il "misto", con speciale predilizione per le "sanguinelle" buone sia per dare un tocco di colore in più, che una componente di gusto più da "stinco di morto", essendo tipicamente raccolte surmature, che anche per il tanto succo che rilasciano e che mischiandosi con l'olio in fondo alla ciotola, sicilianamente ABBONDANTE, servirà a regalare anche una squisita finale "scarpetta"

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