"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

giovedì 22 luglio 2010

In avaria al caffè, sognando Capo Horn

La foto l'ho scattata oggi pomeriggio ad un caffè,mi piaceva anche per come era resa su belle piastrelle di ceramica di S.Stefano di Camastra e l'ho ritratta senza tanto pensarci nè senza aver del tutto compreso il senso della frase alla prima lettura,poi adesso volevo scrivere del sogno della scorsa notte (NB. questa possibilità dell'aggiornamento on the fly del blog mi sta diventando una mezza droga,non appena esco dal 3G rischio un attacco di panico!),e come spesso accade il cerchio si chiude,e i conti tornano solo a fine giornata,e tra dimensione onirica notturna e patemi giornalieri si individua evidente il magico anello perduto come summa vitalis. E mi tocca mettere a parte il blog dell'associazione d'idee conscia,inconscia e pure sconcia.
Mi sono levato alle 5 dal letto di villaggio turistico,troppo comodo troppo rumoroso e specialmente troppo fermo e ben piantato in terra,che avevo già il pensiero d'andare in cantiere a sentir le ultime novità,speranzoso sebbene demoralizzato,ma la lettura dell'ora con l'unico occhio aperto m'ha fatto ravvedere e dopo uno scarico della vescica mi sono risprofondato tra i cuscinoni residenziali,troppo alti troppo soffici e troppo gonfi (ed a loro volta troppo ancorati alla crosta terrestre..),per restarci secco fino a passate le 9 che se non squillava il cellulare mi perdevo a momenti l'alaggio\previo ignominioso traino..
Però il sogno fatto in quelle 4 ore del mattutino me lo ricordo eccome,ed a leggere e rileggere i pensieri dipinti sulla ceramica, c'ha pure il suo senso profondo e la sua morale,e mi serve per darmi carica. Giacchè per quanto acciaccate ho ali buone con cui volare,ma solo a patto di nutrirmi di sogni buoni riuscirò veramente a spiccare il volo,e se il morale è basso l'attenzione non deve scendere nè la tensione verso il grande.
In sogno portavo da solo il Santippe a fare l'Horn,e lo trovavo persino placido come uno stagno,e le vele sbatacchiavano nella bonaccia e due balene sbuffavano quiete in controluce.

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