bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)
sabato 10 maggio 2008
trinchetta autoportante?
problema:aggiungere una trinchetta, ovvero sia disporre di una seconda vela di prua da ventone, in caso di necessità persino una tormentina, piuttosto che affidarsi al comodo ma regolarmente smutandato (oltre che pericoloso: l'ultima cimetta del tamburo si è rotta a Bruno+Camilla+Asdrubale) genoa rollato a metà situazione attuale:armo tradizionale con albero canclini ad un solo ordine di crocette non acquartierate con sartia bassa singola e baby stay a proravia soluzione del problema "classica" (quella canonica, che il tecnicone listaiolo interpellato ha installato sulla sua, giustamente..eheh), ma che vorrei evitare per questione di investimento eccessivo (soldi e tempo) giudicato inopportuno: secondo strallo in acciaio parallelo al principale, drizza indipendente, landa rimandata e tirantata in chiglia, volanti non strutturali e vele tradizionali con garrocci (un classico armo a cutter per intenderci)..francamente su una barca che ha i suoi anni e che non nasce per quell'uso, eviterei... troppe complicazioni, a tal punto da essere superflue almeno per il range di navigazioni che un 9 metri può concedere (la prossima barca a cutter, ndr) soluzione "innovativa", scopiazzata da chi l'ha già realizzata: landa con golfare nel gavone di prua (infazzolettata sulla paratia del pozzo dell'ancora), quindi a diciamo una 50ina di cm dallo strallo principale che rimane con il suo bel tamburo avvolgitore e genoa tradizionale, paranchetto volante a 3-4 vie per tesare bene l' inferitura della vela che andrà fatta con ghinda in spectra -in sostituzione dei garrocci-, drizza di rispetto del genova anch'essa in spectra asservita allo strallo tessile volante (c'è chi ha rimandato tutto in pozzetto delegando la tensione del bordo d'ingresso tutta ai winch, ma non mi piace, secondo me rimane catenaria)..l' uscita è quindi in testa d'albero, una di quelle già esistenti, e gestione del tutto senza volanti di sorta benché il mio armo sia in testa e senza quartiere alle crocette, sforzo scaricato sul paterazzo far tagliare quindi una vela di prua da ventone bella magra, snella, longilinea e con una base alta sulla coperta, che nemmeno prende acqua, e pensando persino alla possibilità di realizzare un taglio della penna "ridotto", cioè con una veletta a lunghezza di bordo "inferito" più corto del corrispondente "strallo" (tutto tra virgolette non avendo nè inferitura nè strallo in caso di vela autoportante) in teoria si potrebbe mandare a riva con lo stesso sistema anche una vera e propria tormentina piuttosto che, paterazzo permettendo, un piccolo yankee con penna tagliata bassa e bugna alta ma un attimo più panciuto leggero della trinchetta, o persino un fiocchetto magro e possibilmente steccato, tipo "olimpico" parafrasando un recente slogan elettorale, ed aggiungedoci un punto interrogativo enorme... SE PO' FA' ??????????
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