"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

giovedì 8 ottobre 2009

le ferie di Charlie2 (..segue..)

17/7 - GIORNO TRENTA - Rab - Uvala Mieli (Cres) - (14 mgl in 2h. di motore + vela)

Simone non ha ancora smaltito la sbornia di civiltà che l'ha investito all'arrivo qui a Rab: troppe baie desertiche al sud, francamente non ricordavo più nemmeno io cosa fosse il traffico di mezzi e persone, che qui invece viaggiano regolarmente in frotte. E se a me turbano al Simone lo mandano invece in overclock, e non smette più di parlare e chiedere di tutto (e me la caverò infine con 3 gelati somministrati in raffica ravvicinata, una bella tracollina che so già che gli porterò via al rientro dalle ferie, e delle cartoline da spedire a zie, scuola e amichette!).
La mattinata scorre via quindi tra spese (l'acqua a bordo va via, manco a dirlo come l'acqua!), e specialmente visita alla splendida città vecchia con macchina digitale al collo, previa colazione con ottimi bomboloni acquistati alla pekara "Zita". Sempre alla stessa pekara, ripassandoci davanti nel corso del giro turistico, troviamo delle ottime pizzette che appetitose ed abbondanti saranno infine il pranzo di tutto l'equipaggio: fa un caldo infernale e la fame latita lasciando piuttosto il posto ad una sete immensa ed insaziabile. Facciamo il pieno di acqua rientrati alla base ma ci scappano anche un paio di docce selvagge direttamente in banchina dalla generosa portata della manichetta comunale, prima di lasciare l'ormeggio e dirigere verso il distributore che becchiamo fortunamente in un turno favorevole, vista la ressa di barche barchini e motoscafi e l'andirivieni degli stessi intorno al molo del rifornimento, praticamente ininterrottamente da quando siamo giunti in paese. E va sottolineata la presenza perenne di natanti in fila nonostante l'orario di apertura delle pompe sia un quasi cinese 5/24; che peraltro non ci stupisce nemmeno tanto, giacché abbiamo già visto presso un market non mi ricordo più su quale isola sperduta, un orario esposto ancora più sadico, che mi pare fosse 6/2 ..!
Fatto il pieno a serbatoio e tanica decidiamo quindi di lasciare Rab e deciso di stupire ancora il mio equipaggio punto a portarli nell'ennesima baia balneare con spiaggia, visto anche il tempo splendidamente stabile e bello: tocca persino navigare a motore in assenza della brezza pomeridiana e puntiamo su Uvala Mieli, sulla sponda orientale di Cres alla stessa latitudine di Rab; l'assenza della brezza di maestrale un pò mi insospettisce, essendo quella baia aperta interamente verso sud, anzi verso metà canale c'è un leggero refolo da scirocco che mi induce ad aprire il fiocco in aggiunta al motore, ma non vedo segni nel cielo che rimane limpido nè agli strumenti, con barometro stabile e igrometro sempre a segnare aria secca, e dirigo sicuro verso la baia. Non senza difficoltà peraltro dovute solo al caldo terrificante, e la mancanza di punti cospicui a terra che mi costringono a fissare la bussola per rotta 270 quasi ipnoticamente: il rischio di colpo di sole è elevato.
All'arrivo in baia la sorpresa: me l'aspettavo deserta o quasi ed invece ci sono all'ancora non meno di 25/30 motoscafini, parte belgi altri tedeschi, tutti sistemati ordinatamente in gruppi e schiere di 5 o 6 allineati. Insomma, filo 40 metri di calumo su 5 metri e mezzo di fondale portando la poppa del Topkapi verso la costa sottovento, ma la spiaggia non la vediamo mica, coperti come siamo da questo muro incredibile di scafetti della Ruhr.
Mi tuffo a controllare l'ancoraggio che valuto perfetto, quindi decidiamo di rinfrancarci con un bagno andando con il tender fino a terra; guardo l'arietta da sud che pare smorzarsi e spero che non ci siano sorprese per la notte, al momento l'ancoraggio sebbene audace non appare a rischio ma valuto l'opportunità di spostarci all'occorrenza; per adesso ho troppo bisogno di rinfescare la zucca semi cotta a mollo.
Dopo un lungo relax in spiaggia e giochi e bagnetti e giochi in acqua bassa tireremo un bel sospiro di sollievo quando vedremo al tramonto puntuali uno per uno gli scafetti togliere l'ancora, e spostarsi uno dopo l'altro fuori dalla baia e poi da li "ronzare" come cavallette indiavolate alla volta di Rab. Si rimane insomma quasi da soli, insieme ad una piccola pilotina ancorata vicino alla costa con una famigliola naturista croata a bordo.
Ci godiamo il tramonto finalmente in santa pace, complice anche la caduta del vento che rende l'acqua come uno specchio, al che decidiamo anche di sondare il terreno gettando del pane raffermo in acqua e visto il responso immediato, anche armando un paio di sugherelli per la caccia serale: e come al solito, una e solo una ma bella carnosa occhiatina di 2 etti e mezzo abbocca e finisce in frigo.
Dopo cena affilerò le armi immaginando già un attacco in massa alle prime ore del mattino, ma già a mezzanotte allo scoccare del nuovo giorno, i propositi di pesca lasciano il posto al pensiero di uscire indenni da questo cul de sac con il vento che è salito e parecchio. Ma questo è già il diario del lungo lunghissimo trentunesimo giorno e mi fermo qui pertanto.
Aggiungo solo che la mentuccia nel cestino sul pulpito di poppa è nuovamente secca: niente Quarnaro stavolta però, solo non l'abbiamo innaffiata nel caldo torrido di Rab e li giacque.
Miglia percorse 14 (totali 404)













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