"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

domenica 10 gennaio 2010

le ferie di Charlie2

GIORNO TRENTOTTO - 25/7 - Vestar - Vrsar (9 miglia quasi tutte a vela in un paio d'ore)

Notte tribolata: prima mi sveglio che soffia forte da ponente, sarà maestro o addirittura libeccio, che comunque si incanala in baia tra l'isolotto Cisterna e le Crveni otoci ed entra sparato e diretto e si sente bello teso (non avevo visto la meteo ieri, ma dovevo sospettare questo "giro", vedendo arrivare ai gavitelli del camping, verso sera, prima un grosso DC13 italiano e poi un bel Sunbeam 36 austriaco, sempre a loro volta in mezzo a ciambelle gonfiabili e canottini d'ogni stazza); mi risveglio più tardi che pare di stare in lavatrice, giacché è terminato il vento ma s'è messa una maretta che te la raccomando, e al solito la baia non offre alcuna protezione da occidente; quando mi sveglio per la terza volta, infine, sono le 5 ed è quasi luce, è finita anche la maretta ma arriva chiaro l'eco di una discoteca che fino a quest'ora (!) pompa musica a palla. Alle 7 e mezza mi traggo definitivamente fuori ed il vento ha finalmente preso la sua piega definitiva: è bora, bianca e stesa. Uffa.
Scarico il bollettino da Spalato e mette chiaramente Bora, per tutto il giorno, ed il morale dell'equipaggio va sotto terra: abbiamo un buon gavitello, sicuro e gratis, e siamo pure ridossati al mare, ma la prospettiva di star qui a bordo -in tanta malora e fermi senza navigare- non alletta per niente, tanto più che nemmeno si riesce ad andare a terra in tender per il momento che soffia alla grandissima.
Mi metto allora a fare pasticci con la colla poliuretanica tanto per ingannare il tempo, incollando un pò di "pezzi" persi giorno dopo giorno e botta dopo botta, ma continuo a scrutare fuori con il binocolo di tanto in tanto, per capire l'evoluzione della meteo: non si vedono ochette e ci sono barche che navigano, e quando son già le 14 e vedo che la bora s'è un pò stemperata, ed il cielo s'è sgombrato dopo lo scarico violento da Oriente per tutta la mattina, decido che è il momento di andare senza ulteriori indugi. Vela di prua ridotta e motore nel canale, poi passata l'isola Rossa do tutto il fiocco a riva e con un bel vento al traverso mure a dritta, rafficato e scostante ma maneggevole mi porto fino a metà strada tra Rovigno e Orsera, su un mare protetto dalla costa sopravento. Ogni tanto il vento anzi cala di brutto, per via delle alture istrane, e quando decido di dare anche la randa quasi mi abbandona e da Koversada in poi tocca darsi aiuto con il motorino, ma siamo ormai quasi a Vrsar dove decidiamo di entrare ed imbroglio di nuovo le due vele per approssimarci al porticciolo. Il morale dell'equipaggio si risolleva subito alla vista dei moli dello splendido marina di Orsera, pulito ed organizzatissimo con tanto di marinai che, previo contatto via radio sul ch di servizio, ci accolgono venendoci incontro in gommone e scortandoci fino al posto barca già assegnato. Mi impressiona a tal punto la pulizia e l'ordine che in darsena regnano sovrani che andrò persino a chiedere poi per un ormeggio annuale, guarda caso scoprendo che i prezzi sono simili ai nostri di Caorle, ma che hanno anche oltre 350 armatori in lista d'attesa per i 200 e rotti posti tutti occupatissimi!

Una volta ormeggiati doccione generale in pozzetto con largo scialacquo offerto dalla manichetta del pontile quindi passeggiata pro-gelato: la gelateria "Istra", nell'ultima piazzetta del lungomare vecchio, quella più lontana rispetto al marina insomma, fa gelati e coppe miste con frutta e tutto il resto, semplicemente da antologia, buone e persino belle nella presentazione, e merita una segnalazione se non un viaggio a sè (ice kaffee a 21 kune, coppe tutte sulle 30 kune).
Per cena si vorrebbe fare una visita ad una nostra vecchia conoscenza gastronomica, l'affidabile ristorante "Grill STELLA", ma le belle ragazze che lo gestiscono non prendono più le prenotazioni e la cosa con i ns bimbi ci crea non pochi problemi organizzativi quanto a congruenze d'orari, quindi nostro malgrado dovremo rinunciare; alla fine però la scelta vincente fù quella di far cenare i piccoli a bordo, per deportarli poi nell'ampia zona giochi oltre le banchine portuali subito dopo cena, e sfruttare quindi, tra un loro giro alle macchinine ed un altro ai tappeti elastici, la presenza del grill "SRDELA" nei pressi a favore di noi adulti; si tratta di un casottino di legno con annesse pulitissime panche sotto al portico, che fa piatti di pesce povero per lo più alla griglia o fritto, ed a buon mercato: per due onesti piatti di fritto misto (anelletti, merluzzetti e alici) e medaglioni alla griglia sempre di pesce, molto buoni questi, con contorno abbondante di patate lesse e due birre, in tutto solo 104 kn. Ottimo direi, di questi tempi bui..
Tornati a bordo con i bimbi già cotti stappiamo la pelinkovac comperata nel primo pomeriggio e già fredda, e con Daria che segue i piccoli tra le braccia di Morfeo io mi decido a riallacciare i ponti ed i link con la società occidentale inchiodandomi un paio di ore davanti al portatile per sfruttare la wifi gratuitamente offerta dal marina.

Un particolare carino della giornata l'incontro con il tipo di un Bavaria 30 che ci accosta ormeggiando al posto vicino al nostro, che espone sulla crocetta di sinistra il vessillo con il Leone di San Marco e pure la Trinacria sicula. La mia proverbiale curiosità per codesto ambiguo accoppiamento mi spinge prima ad attaccar bottone e poi a chiedere il motivo di quelle bandierine esposte: e l'amico molto cordialmente mi spiega d'essere mestrino ma sposato con una catanese, e non solo, che ha due bimbi come i nostri, attualmente con la mamma in Sicilia dunque lontano dalla barca, e che è affascinato dal nostro spirito d'avventura e dal nostro coraggio, a tal punto che prima ci chiede di parlare al telefono a sua moglie -presunta "terricola"- per spiegarle le possibilità offerte dalla barca durante una lunga crociera a dei piccoli membri dell'equipaggio e la loro relativa tranquillità e sicurezza a bordo, ma poi sempre più entusiasta d'aver fatto nostra conoscenza corre giù al suo carteggio per trarne una seconda bandierina della Trinacria, ricevuta direttamente dal suocero siculo in terra natìa, stavolta con l'intento di regalarla -a sua volta- alla nostra barca. (Come premio alla nostra beata incoscienza???)

Miglia percorse 9
(miglia totali 490)









2 commenti:

  1. Mi piace sempre leggere i diari di bordo! Grazie! Stasera alle 17.15 mi vedo a Trento con Luigiotto. Sei in zona?

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