"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

domenica 19 settembre 2010

TS-S. Giovanni in Pelago-TS come la Sidney-Hobart, e con affondamento


Tempo duro alla [odierna....] 49esima edizione della Trieste-S. Giovanni in Pelago-Trieste, la regata lunga inserita nel circuito 2010 delle regate d’altura della Federazione Italiana Vela e prova iniziale della Settimana Velica dello Yacht Club Adriaco. Le previsioni per venerdì e sabato non lasciavano presagire nulla di buono con tanta acqua e Scirocco medio-forte in rotazione nella notte verso Bora almeno nel Golfo di Trieste. E puntualmente si sono avverate.

Alla partenza, data ieri sera alle 22.30 nel bacino antistante Piazza Unità d’Italia a Trieste, si sono presentati poco più di 50 scafi degli oltre 70 iscritti. Pioggia fitta e vento da sud/sud-est hanno accompagnato lo start e una lunghissima bolina ha impegnato le barche di tutte le categorie (IRC, ORC e Open).

L’onda formata e il vento da 160°, oltre a una pioggia costantemente intensa sono stati il leit motiv della discesa delle imbarcazioni fino all’isolotto croato di S. Giovanni in Pelago, al largo di Rovigno.

[...]
La giornata registra anche l’inaspettato affondamento di Marinariello di Carlo De Bona (skipper Berti Bruss) [Farr 40]. La barca, di oltre 12 metri, è stata vittima di un incidente la cui dinamica è ancora in corso di valutazione da parte della Capitaneria croata. All’alba, al largo di Punta Salvore la barca pare abbia perso la chiglia e si sia capovolta. Nessuna conseguenza per l’equipaggio, portato in salvo da un peschereccio sloveno. Nicolò de Manzini, Presidente dello Yacht Club Adriaco e Preside della facoltà di Medicina dell’ateneo triestino si è allertato immediatamente quando è trapelata la notizia di un ferito:«Ho contattato personalmente i colleghi degli ospedali della costa e non risultano interventi gravi a seguito dell’incidente. Ora ci attiveremo per aiutare l’equipaggio di Marinariello per solidarietà marinara».





Paolo Cerni, direttore sportivo del sodalizio triestino ha commentato: «La terribile avventura di Marinariello è stata purtroppo dovuta a un problema della singola imbarcazione. Per il resto abbiamo avuto pochi ritiri durante la regata e le condizioni meteo marine, per quanto dure, hanno reso il percorso assolutamente regatabile».







Per inciso, un amico reduce dalla regata in equipaggio su un Comet 45 riferisce sul forum di Amici della Vela, come sia stata una delle esperienze più dure della sua vita di velista:

"Appena partiti gennaker fino alle dighe di Muggia con tre strambate a seguire il vento da dietro a morire poi arrivati alle dighe a girato a libeccio in prua quindi fiocco grande e bolina mono bordo con 10 nodi arrivati a Salvore si intuiva già l'aumento. Cambiamo fiocco con uno più piccolo e prendiamo una mano di terzaroli appena fatta la punta eccolo libeccio a 20-25 nodi in prua spaccata con onde belle grandi create da due giorni di vento da sud sempre sotto il diluvio velocità 5-6 nodi bolina stretta a picchiare. Sette ore di virate sotto il diluvio universale con intermezzo di qualche secchiata di acqua salata quando il timoniere sbagliava a prendere l'onda (pochissime volte per fortuna) verso le tre/quattro calo del vento si stabilizza sui 20 nodi fisso di bolina stretta a bordi e noi togliamo la mano di terzaroli. All'alba verso le sette siamo a S.Giovanni sempre con vento perfettamente sul faro e onda formata bordi per prenderlo. Lo passiamo con 10 nodi circa un calo temporaneo su di gennaker manovra perfetta aumenta il vento e l'onda e filiamo in surf a 10-11 nodi una libidine calo del vento totale dopo un'ora bellissima sempre gennaker ma scendiamo a sei sette nodi cala ancora e gira togliamo il gennaker su fiocco grande e cominciamo a stringere cala del tutto e gira di nuovo giù il fiocco e su il gennaker che regge a malapena siamo a 1-2 nodi . Armiamo il cod O ma il vento rinforza,ovviamente appena finito di istallare tutto, e stringiamo con il gennaker il più possibile si viaggia a 6-7 nodi col gennaker cazzato al limite sempre pioggia a volontà e freddo adesso la bora è fredda. Sale ancora via gennaker e sù fiocco grande è arrivata la bora si ricomincia bolina larga e onda in formazione davanti cominciamo a vedere che si piegano la bora rinforza ancora prima di Salvore si vedono in lontananza onde esagerate e nebbiolina da vento ci prepariamo per la bolina stretta ci avvisano che a Trieste ci sono 40 nodi sempre sotto il diluvio universale. Giù il fiocco grande e su il SOLENT siamo sempre bolina larga e si fila sui 6-8 nodi prendiamo la prima mano e mettiamo la seconda e anche la terza che non erano passate le prendiamo tutte e tre e arriviamo a Salvore la bora è gagliarda 25/30 nodi e onda esagerata.
La barca davanti a noi ammaina la randa e và solo di fiocco la bora è sui trenta a raffiche di 40 comincia l'agonia sia viaggia veloci ma bolina stretta a bordi con onda sotto una pioggia orizzontale fredda con secchiate di acqua di mare e toccatine di grandine sempre tutti in falchetta sembra di avanzare pianissimo.
Dopo un infinità di bordi in tutti i golfi della Slovenia con la randa con tre mani e sempre che sbatteva arriviamo all'ultima punta per poi andare all'arrivo a Porto San Rocco bora 30 nodi con raffiche a 40 per fare l'ultimo miglio abbiamo fatto una decina di virate sempre con diluvio universale orizzontale.
Arriviamo penso alle 14.00 ma non mi ricordo eravamo cotti e distrutti ammainiamo tutto e buttiamo tutto fradicio in barca domani andiamo a piegate e sistemare
Tocco finale comincia un ulteriore rinforzo di vento con ancora più pioggia il diluvio da universale diventa apocalittico fino all'ormeggio".


2 commenti:

  1. Ciao Davideeee
    anche Tasmania ha partecipato alla Trieste- San Pelago, mi era stato chiesto di partecipare e purtroppo (o per fortuna?) ho dovuto rinunciare causa esami.
    Domenica 19 dovevamo partecipare ad una regata a bastone ma è stata annullata causa vento oltre 40Kn.
    Il capitano mi ha raccontato della brutta avventura del Marinariello, sembra che si sia staccata la chiglia e di conseguenza la barca si è capovolta, ma stanno ancora indagando. Anche tasmania è stata tra le barche che ha lanciato il MAYDAY
    Comunque, dal resoconto della gara, burrasca di tramontana con vento fino a 53 Kn!!
    Domenica mattina abbiamo passato il tempo a svuotare la sentina dall'acqua e ad asciugare le vele... :-(

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  2. Si vede che sono stanco, ho scritto "partecipare" 3 volte di fila...
    per non parlare dei tempi verbali... con questi requisiti è meglio se non mi presento alla prova di italiano :-)

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