"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

giovedì 3 settembre 2009

dal forum di Amici della Vela..

ricopio a memoria dei posteri un mio intervento a tema (scottante!): ormeggio di poppa con il vento al traverso

a questo:
Messaggio inserito da anto:
Il quesito è questo: arrivando in banchina per un ormeggio di poppa, con il vento al traverso che fa ovviamente scadere la prua, avendo a terra l'assistenza degli ormeggiatori, ed essendo munito il marina di corpi morti con relative trappe elencate tutte le operazioni che eseguite per una manovra corretta e non disastrosa.


io così rispondo:
stai generalizzando, eccessivamente.
punto 1) con il vento al traverso si entra di prua, e non ci sono cazzi.. non si va a cercar rogne, cioè a cercar di far danni a sè stessi e gli altri
poi.. 2) sei da solo? hai un equipaggio? e l'equipaggio che gente è? famigliola con pargoli che strillano o gente sveglia?
la barca.. 3) chiglia lunga o profonda o bella panciona con timone appeso? l'elica.. ne conosci il verso di rotazione per sfruttarne l'effetto evolutivo? magari la barca ha pure l'elica di prua e tagliamo la testa al toro..
a terra.. c'è qualcuno che assiste? sono ormeggiatori o semplici avventori di pontile?

io quest'estate (a Prvic n.d.r) con equipaggio familiare e barca senza bow thruster e con chiglia profonda e skeg che mi richiede molta acqua libera in manovra pensi che abbia mai pensato ad entrare di poppa con vento al traverso??
la risposta è si- ci ho provato una volta **per esercizio** su un molo pressoché libero, tre posti in fila sgombri e potevo scegliere dove mettermi, pure senza assistenza a terra!
sapevo di non rischiare di far danni ed ho voluto provarci, con tanta acqua a prua per manovrare e far governare bene al timone.. ma senza esito, anche perché senza altre barche che riparano si prende ancora più vento ed è ancora meno semplice, io ho provato due volte di fila inutilmente, la seconda volta intraversandomi letteralmente al vento.. tutto inutile cioè.
forse ci sarei riuscito avendo a terra l'ormeggiatore che ci avesse passato la tirella bella lunga, ma avrei lo stesso rischiato di prenderla con l'elica.. figuriamoci senza nessuno a terra, quindi con la necessità di far scendere la moglie con balzo felino e fulmineo!!!
..al terzo giro, di prua. e sono entrato diretto.

poi aggiungo.. in "arrivo" di solito si è stanchi. anche se non si viene da una traversata ma solo da un bagnetto in rada si è comunque cotti dal sole e non si ragiona bene, di solito. si viene assaliti dall'improvvisa voglia di mettere piede a terra, anche se non lo si ammette. e si ha fretta, anche senza volerlo. quindi. meglio di prua.
poi uscendo, anche ammesso che il vento non si fosse calmato ed avessimo la necessità di andare via ugualmente, almeno la testa di tutto l'equipaggio è più fresca, tutti si è più sereni e riposati, e si ragiona meglio.
do per scontato, peraltro, che il momento dell'attracco non è più di tanto programmabile e si manovra con le condiizoni contingenti che il mare ci regala, diversamente al momento di salpare che è differibile, e gestibile in maniera molto flessibile... e questo per rispondere a chi dice che entrando di poppa poi ha più facilità a lasciare l'ormeggio dopo!
dunque... l'ormeggio di prua non è affatto "peccato".

ma. se proprio vuoi che ti risponda al quesito ugualmente va fatto almeno un primo distinguo tra due casi ben determinati.
porto pubblico, alias banchina comunale... piuttosto che marina privata, darsena o porto turistico propriamente detto.

nel primo caso avremo generalmente delle banchine di cemento, il più delle volte la banchina è una sola a meno di eventuali bracci di molo di sopraflutto che non ci riguardano.. in tutti i casi avremo le barche ormeggiate di punta a questo molo, con corpi morti sul fondo collegati a tirelle fino al molo, e quasi certamente molto molto spazio per manovrare davanti, che è l'elemento discriminante.
sottolineo questo aspetto perché io in questi casi se proprio "voglio andarmi a cercare l'erba che Dio maledisse" do ancora ben distante dal molo e specialmente in direzione obliqua al mio posto, ovviamente dal lato sopravvento a questo, e poi scado in retro filando progressivamente catena: la prua non si sposterà sottovento e riuscirò a centrare il posto che mi è stato assegnato con buona certezza, possibilmente con parabordi in abbondanza dal lato sottovento visto il rischio di appoggiarsi alla barca ormeggiata a fianco da quel lato, e se le condizioni lo richiedono affidando il parabordo più grosso che c'è a bordo alle mani di una persona sveglia, che terrà gli occhi aperti e lo piazzerà anche "volante" dove le circostanze dovessero richiederlo... poi aggiungerò almeno una trappa ugualmente, possibilmente sempre dal lato sopravento, o piuttosto se ho il salpaancora elettrico quindi due bitte libere, prenderò se ci sono entrambe le trappe e filerò un pò di catena in più per non sforzare il salpa

secondo caso... marina o porto turistico
qui prima di tutto è diversa la situazione dei moli.. lo schema gira e rigira è sempre lo stesso, cioè molo principale e pontili eventualmente galleggianti a pettine.. trappe al solito su corpi morti, qui il più delle volte collegate da catenarie a mezz'acqua, ovvero secondo gli usi locali, anche possibilità di briccole.
in tutti i casi l'elemento discriminante è la presenza del molo di fronte.. se abbiamo detto vento al traverso rispetto al posto barca significa che il vento soffia nella direzione della corsia di manovra, nell'uno o nell'altro senso.. comunque di fronte c'è un altro molo o pontile. ergo, non posso dare ancora, perché non ho spazio a sufficienza, per non parlare della possibilità di avere anche la catenaria.
in questi casi serve veramente un equipaggio sveglio.. e senza elica di prua nè persone di buona volontà che scendono sul battellino e ti tengono ferma la prua non rimane che usare una cima di RITENUTA
..quindi entrare sempre nella corsia di manovra con la prua rivolta alla direzione da cui proviene il vento, che almeno si rischia meno di traversarsi al vento mentre si scorre la corsia fino al proprio posto, poi li in base anche alla voglia di collaborazione di altri equipaggi sulle barche ormeggiate ("ehi!!! ..c'è qualcuno a bordo??") si può dare una ritenuta lunga in doppino sulla barca di fronte, o se c'è sulla briccola del posto barca di fronte al nostro, sull'altro pontile insomma.. e sempre ovviamente sopravento all'allineamento del nostro posto d'ormeggio.
per assurdo si può anche entrare affiancati al molo dove sta il nostro posto, scorrendo le prue delle altre barche ormeggiate, e dare da quel lato la cima di ritenuta da passare a doppino (per esempio se non abbiamo a bordo una cima sufficientemente lunga da stendere fino al molo di fronte, possibilmente sempre in doppino).. la si passerà da poppa o dalla prua, comunque l'addetto a bordo dovrà portarla fino alla nostra prua, e dovrà essere una persona molto sveglia perché dovrà regolarne la tensione in funzione dei movimenti che la prua della barca assume, sotto l'effetto delle manovre del timoniere (effetti dell'elica e del timone) sia sotto la spinta del vento che man mano che la barca si gira per accedere di punta al posto barca si farà sentire sempre di più..

insomma.. serve allenamento. molto culo, e tanti parabordi.
e, dimenticavo: da fare possibilmente sempre a motore!!!

3 commenti:

  1. Quoto al 100% e sottoscrivo!!!
    Mitico Davide
    P.S.
    Io non mi vergogno MAI di ormeggiare di prua

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  2. e noi baciamo il molo alla francese... ;-))

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  3. Ottimi consigli!Conosco qualcuno con un 50 piedi che forse dovrebbe darci un'occhiata!! ;-)

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