"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

giovedì 17 settembre 2009

le ferie di Charlie2 (..segue..)

9/7 - GIORNO VENTIDDDUE - Lavsa - (Mana) - Levrnaka - Sali, Dugi Otok (18 mgl., in complessive 3h. di motore)

Ci svegliamo tardissimo, almeno per i nostri orari soliti, la pace della baia concilia troppo il sonno, sorprendendoci che quasi tutti i gavitelli si sono già svuotati e non abbiamo nemmeno sentito i rumori degli altrui motori in moto. Consumiamo una pingue colazione ma togliamo svelti l'ormeggio perché oggi siamo diretti decisi ad una meta balneare che certamente ci richiederà un pò di tempo in sosta; purtroppo non c'è vento e la navigazione procede tutta a motore prima nel canale principale di Kornat, poi tanto per svagarsi dalla noia del timonare senza autopilota a motore, decido il diversivo di passare esternamente a Mana e poi allo scoglio gemello di Borovnik, e poter ammirare quindi le scogliere a picco sul mare dei due isolotti obiettivamente assai suggestivi a queste latitudini. Arriviamo a Levrnaka puntuali per la mezza e la baia è già strapiena, sia di barche che di bagnanti, vomitati sulla spiaggetta di ciottoli dai famigerati temibili "barconi delle gite di Murter": pare Rimini.
Non facciamoci però prendere dal panico, e quindi dopo un ancoraggio chirurgico che merita un capitolo a sè, mettiamo il tender in acqua e ci apprestiamo all'arrembaggio in mezzo a quel guazzabuglio di umanità, stile sbarco in Normandia, con pinne, maschere e braccioli, con l'intenzione di far sguazzare un pò i piccolini in acqua bassa. Unico elemento favorevole, la fauna locale è decisamente superiore a quella media di Rimini, insomma non sono tutte germaniche over 70, anzi!!!
Siparietto: mi ancoro "chirurgico" in mezzo a due grossi charter.. e uno di questi skipper vedendomi arrivare in retro si è allarmato tutto ed è venuto a prua per assicurarsi che non gli facessi danno.. tsè. ..io gli faccio finita la manovra, chirurgica per l'appunto: "ti do fastidio scusa?" e lui: "hai messo l'ancora sulla mia" ed io: "No, stanne certo." e lui: "secondo me si.." io traguardo allora la mia prua e guardo l'angolazione della sua catena e ribatto "io sono sicuro di no, ma siccome che controllo sempre i miei ancoraggi con maschera e pinne adesso scendo a controllare e poi ti dico" ..ergo... non solo la mia ancora stava a meno di 50 metri dalla sua.. dico 50 metri. (il che vuol dire di per sè che doveva essere miope forte quello skipper, ma pure stralunato se non sa dove si trova la sua ancora nemmeno con l'approssimazione delle DECINE di metri..)
ma in più.. io su 6 metri e rotti di fondo avevo steso non meno di 35 metri di calumo, lui invece aveva la sua ancora A POPPA DELLA MIA BARCA, cioè quasi sotto la sua prua dato che aveva steso non più di 15 metri di catena.. praticamente quasi a picco corto!

Chiusa parentesi. A capo.
Rientriamo a bordo per il pranzo e dopo una buona pasta pasticciata con panna e zucchine, e pure passati indenni al controllo di rito dei ranger avendo conservato il biglietto di ingresso al parco staccato la sera prima a Lavsa che ci fa risparmiare un nuovo versamento della gabella
(250kn tariffa unica entro gli 11m) , decidiamo di tentare la fortuna con la pesca. Come per incanto sia le barche charter che i bagnanti sono spariti tutti assieme, come si fossero smaterializzati, e le occhiate che avevo adocchiato già a mattina nei pressi della barca ben in vista, a contrasto con il fondo di sabbia bianca, mi tornano prepotentemente in testa. E metto in acqua i sugherelli. E come da regola d'oro ne prendiamo subito una bella grossa, poi una seconda più piccola ma poi dopo ancora, subiamo alcuni danneggiamenti ai braccetti e da li in poi basta occhiate. Allamano però due boghe idiote e può bastare così. Pariamo allora alla volta di Sali perché stasera Simone vuole scendere a tutti i costi a terra, la regola di alternare porto/baia vige ancora e l'idea che mi era balenata di andare in qualche baietta di Pasman la metto via, anche perché si son già fatte le 17 abbondanti... via dunque l'ancora e via per un'altra oretta e mezza di motore, uscendo dal parco in direzione Nord e risalendo la sponda orientale dell'Isola Lunga fino all'imboccatura del porto. Una volta dentro adocchio un bel posto sulla banchina Sud, dove vedo barche a vela con alberi di altezza comparabili al nostro, e mi infilo con una bella manovra di poppa a fianco ad un Comet 800 italiano, con Francesco una volta tanto zitto in manovra (la prima volta dopo 20 giorni di navigazione che non trasforma la nostra barca all'ingresso in porto in quella dei Pompieri, con sirene spiegate).
Trappa e cime a terra, ma proprio mentre lego le cime a poppa con lo sguardo in basso verso le bitte, mi sento gelare il sangue mentre mi sento apostrofare testuale: "Ingegnere Buonaseraaaaaaaaa...!!!" ..alzo gli occhi semiterrorizzato, non potendo immaginare chi fosse stato a beccarmi in quel contesto e per mia sorpresa rivedo il simpatico armatore del Nauticat 37 "Faro 3" simil-Masciarelli, già conosciuto a Prvic, con gentile consorte simil-starlette Sylva Koscina. Convenevoli di rito in banchina, con i commenti di circostanza ai luoghi visitati da ciascuno nel corso dell'ultima settimana; loro sono adesso in rientro, hanno già fatto "carte" e si apprestano a rientrare, con una traversata di oltre 80 miglia che li attende fino a S.Benedetto del Tronto a partire dalle 5 dell'indomani mattina.
Quanto a noi, tutti i propositi di passeggio serale sfumano quando Simone, nostro affidabile e proverbiale "pierre" di bordo, conosce due bimbi di una barca li di fianco, un Bavaria a motore di nome DELFIN, proveniente da Ancona, ed i tre si mettono a giocare sul molo come si conoscessero da sempre.
Con l'occasione anche noi genitori ci conosciamo, ed al simpatico Paolo, valente pescatore, scrocco un passaggio al suo barbecue appena attizzato; insieme alla gentile moglie polacca Violetta stanno arrostendo sulla brace alcune delle sue prede di giornata, ed a fine cottura mi ospitano sulla brace rimanente la mia occhiata più nutrita, ma non solo, mi ci accoppiano in dono anche un grosso sgombro che a loro sarebbe altrimenti avanzato, e già che ci sono anche un paio di bocconi di aguglia imperiale come assaggio. Non posso che sdebitarmi con due calici di prosecco ghiacciato, e non solo la cena è servita ma anche i semi di un nuovo legame che il mare ci regala sono lanciati.
I prossimi giorni, immaginando che non sarà facile separare i pargoli già in gran sintonia, intravedo una nuova flottiglia.
Post scriptum, sul posto: non è male affatto con acqua e luce a volontà, e con servizi nuovi e puliti, ma anche alla non proprio modica cifra di 24 kn/m, che sommano 230kn per noi, comprese le tasse di soggiorno. Era meglio quando si stava peggio, insomma!
(
servizi igienici attrezzati e luminosi come quelli di un albergo: a tal punto che ho deciso di sbarbarmi e tagliarmi i baffi!)

Miglia percorse 18 (totali 301)













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