7/7 - GIORNO VENTI - Scardona - (Sebenico) - Zlarin - Kaprije - Kakan, baia Potkucina (20 miglia, 4,5h a motore)
Stamattina ho deciso di capire quel che accade a mia insaputa in sentina, al che spedisco la famiglia a passeggio a far spese (al solito: pane fresco, carne e insalata; ma anche qualche cassa d'acqua sfruttando il Konzum vicinissimo alla barca, e ci scappano anche braccioli nuovi per Simone e ciabatte simil-Crocs per me, che peso tanto e le buco come fossero burro..), poi se ne andranno anche alla spiaggetta attrezzata del paese lungo il fiume, ed io mi dedico alle manutenzioni in tutta pace, calandomi letteralmente dentro le viscere del Topkapi.
Le famose "perdite" erano aumentate da qualche giorno, ma finché si trattava di un fondo di acqua non mi preoccupavo: due giorni fà ho notato l'acqua crescere seriamente, e anche senza assaggio avevo creduto che le sacche in pvc a prua sotto lo sforzo del pieno fatto a Prvic avessero iniziato a perdere più copiosamente di prima (ho sempre creduto in questa perdita, facendo il pieno tutte le volte che è stato possibile..), ma quando ieri arrivando in ambiente "lacustre" ho notato il colore dell'acqua in sentina assumere tonalità più marroncine, allora ho stabilito che il problema non fosse dall'interno, bensì legato ad acqua proveniente da fuori!!! Guaio.
E come tale, affrontato e risolto immediatamente.. ieri abbiamo fatto i turisti scattando foto in giro per le cascate, ma aver trovato la barca bella galleggiante all'ormeggio non mi sottrae dal dedicarle oggi queste ore di attenzione. Per inciso, ieri dopo la giornata di parco... ho trovato in sentina appena un pò d'acqua, ma non tanta.. bhò.
Ci ho pensato tutta la notte, poi ho anche fatto mente locale e notato che negli spostamenti a motore la pompa dell'acqua del motore, dotata nel caso del motore del Topkapi anche di una seconda girante con pescante separata in sentina, in effetti non aveva fatto per nulla il suo dovere, altrimenti non si sarebbe spiegato che anche solo dopo il breve trasferimento a motore dentro l'area portuale di Scardona ho comunque trovato dei residui di acqua in sentina.
2+2 fa 4 e mi sono precipitato direttamente ad aprire la suddetta pompa, e bingo al primo colpo ho beccato la girante lato sentina letteralmente macinata, 3 lame di neoprene su 6 rotte, ed uno spezzone era andato per l'appunto ad ostruire lo scarico in sentina della pompa stessa, sul condotto di scarico a valle della pompa di sentina principale. In effetti, solo questa girante ho trovato distrutta, mentre l'altra, la seconda che assicura il raffreddamento del motore era ok: situazione nel suo complesso già sufficiente a scaricare -per caduta- in sentina il contenuto del circuito di raffreddamento del motore, al suo spegnimento, sfruttando il condotto della pescante in senso contrario!
Mi spiego peraltro così anche delle piccole goccioline di olio o gasolio emulsionato che continuavo a trovare superficialmente alla "soluzione acquosa" nel fondo della sentina.. per ora mi spiego tutto così, gasolio incluso, per lo meno....
Infine smonto, sostituisco, rimonto, e specialmente ripulisco tutto quanto, sempre sotto lo sguardo severo dell'addetto agli ormeggi che in banchina si lamentava con aria schifata e tanto di dita a tapparsi il naso, del pasticcio di gasolio che gli ho combinato proprio davanti la piazza del paese! Mi spiace molto ma mi toccava ripartire sereno e possibilmente con la barca in ordine, prima di affrontare nuovamente il fiume stavolta in direzione contraria, diretti a riconquistare l'acqua salata.
Per le 14 puntualmente molliamo gli ormeggi e dopo una navigazione sempre noiosamente a motore, ma che almeno di ritorno appare più breve, arriviamo a Sebenico sotto un libeccio sferzante che spazza la baia ed accostare (ma specialmente staccarsi dopo!) al molo sottovento per fare benzina, al distributore subito oltre la Cattedrale, richiede tutta la mia maestria al timone, tanto da meritarmi i complimenti per le manovre riuscite sia da parte di Daria che anche del benzinaro!
In vista del mare come d'incanto i bimbi si addormentano entrambi e percorrendo il canale Sv.Ante fino al mare decidiamo di fare più miglia possibili, risalendo a motore il vento che arriva da ponente in bolina troppo stretta per la nostra rotta. Superiamo velocemente Zlarin buttando giusto un occhio dentro la baia e promettendoci di visitarla un'altra volta, quindi con il vento che rinforza sempre di più facciamo zig-zag tra le isolette sparse qua e la, aiutandoci infine anche con il genoa in vista di Kaprije, accostando per passare a ovest dell'isola e guadagnando con il genoa srollato un altro prezioso nodo. Vorremmo dare ancora fuori dal porto ma i nostri propositi naufragano presto: c'è un campo boe nuovo di zecca, con barche allineate e coperte ad occuparle tutte quante, ed il nostro tentativo di dare ancora ugualmente sopravento al campo boe (imitando un GS34 targato TS che stava pure lui facendo la stessa manovra), anche quello è vanificato dal diniego ricevuto dagli addetti alle boe.
Richiamati specialmente dal gran movimento che si è creato a bordo delle barche al gavitello gli ormeggiatori ci sono piombati addosso in gommone, prima da solo l'ormeggiatore, e poi dopo che l'avevo rimandato da dove veniva, in due, ormeggiatore e comandante del porto, scena che si è svolta sempre sotto gli improperi e le invettive che ci arrivavano (in lingua straniera almeno!) dagli equipaggi delle altre barche. Una scena mai vista, alla faccia della solidarietà marinara!
Questi succede che si sentivano poco protetti, essendo sottovento alle nostre due imbarcazioni a vela, e temendo che le nostre ancore dovessero arare nella notte, ma poco dopo ho capito che si trattava solo di una robusta dose di invidia verso cui avrebbe di certo speso meno di loro, se non nulla... e visto che il cliente che paga ha sempre ragione, a tutte le latitudini, il comandante del porto li ha ascoltati ed a noi ci ha dato il foglio di via, spiegandoci che in contemporanea al campo boe è stata fatta l'ordinanza di divieto integrale d'ancoraggio in tutta la zona portuale. Tant'è. Ne prendo atto e riferirò dell'inospitalità di quest'isola, dopo aver spiegato lo stesso pensiero al signor comandante! Peggio per loro insomma, se perdono questa opportunità di guadagno spedendoci in baia..
Di tutto il lungo sipario rimane questa scenetta: contro il più accanito di questi pseudo skipper, un vecchietto tedesco che dalla prua della sua barca a vela mi ha vomitato addosso una serie di termini impronunciabili (molti dei quali gli arrivavano suggeriti dalla frau che lo spronava all'azione da proravia dell'albero..), non sapendo come mandarlo a quel paese in lingua sassonica e non potendomi vuotare lo stomaco nella lingua dei miei avi che tanto non avrebbe compreso il mio idioma "portuale", sul momento in maniera estemporanea e con la barra del timone ancora tra le gambe, ho coniato la seguente frase, in inglese scolastico: "THE SEA IS TOO SMALL FOR YOU! ..GOOD BYE."
Temo che la lingua straniera mi abbia conferito una signorilità da vero "yachtsmen" del tutto sconosciuta al sottoscritto, ma la frase me la sono lo stesso annotata mentalmente per utilizzi a venire..
Ripieghiamo infine su Kakan, dando fondo a Potkucina in mezzo ad un nugolo di barche alla fonda, e non senza qualche difficoltà per far fare testa all'ancora su un fondale tanto insidioso (massi e pure corpi morti delle vecchie boe d'ormeggio fisse poi sparite), quanto anche a tratti molto profondo.. e non è facile trovare per me un buco in mezzo alle barche già ancorate in numero inverosimile, saranno almeno 200, riuscendo anche a dare l'ancora su un fondale preferibilmente non più profondo di 5/6 metri; ci riesco dopo un paio di tentativi, scegliendo una zona in cui reputo il fondale non scenda più di tanto e l'ancora possa far testa senza scivolare verso batimetriche maggiori, e per di più sopravento a quasi tutto l'intero campo d'ancoraggio. Mi sento responsabile di un eventuale "strike", dovesse spedare la mia bruce.. comunque stendo la catena in retro venendo sulla prua di un GS45 targato Ravenna, il cui gentile skipper mi conforta circa la riuscita del mio ancoraggio, dato che mi riferisce di conoscere il fondo molto bene.
Me ne vado al letto con il cruccio comunque di non aver potuto controllare l'ancora a vista, per l'ora tarda che frattanto è giunta, ed anzi alle prime ore di buio ci allietano i lampi di grossi temporali che da sud si muovono risalendo la costa dalmata, per fortuna ben lontani dalle nostre teste. Arriva comunque lo scirocco annunciato, e che mi aveva fatto in origine propendere per la baia di Kaprije, e ripensando alla scortesia di quel luogo mi attende una notte abbastanza movimentata.. le barche iniziano a ballare sulle catene e anziché pensare al vento che ci favorirà i giorni a venire per risalire in direzione nord, mi piazzo a dormire a prua dove con un occhio aperto e l'altro no posso sentire eventuali movimenti indesiderati del calumo.. siamo arrivati a metà crociera perfettamente "in time" ma specialmente "all right", da oggi si inizia a ritornare, ma dopo i giorni scorsi di bel tempo dovremo stare di nuovo con il naso all'insù e gli occhi puntati al cielo per capirne i segni premonitori, che non vorrei aver sorprese indesiderate da sopportare.. alla fine anche l'occhio mezzo aperto si chiude, e mi addormento appellandomi alla mia cara dolce Bruce, 6 metri più giù del mio cuscino.
Miglia percorse 20 (totali 267)
bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)
martedì 1 settembre 2009
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