10/7 - GIORNO VENTITRE / Sali - Rava (Villa Rava) - Knez (Iz) / (15 mgl., 2h. motore + 1h. vela + 1h. motore)
Mattina a Sali: sfruttiamo l'ormeggio pagato fino alle 14 come da manuale, e si va a far spese in piazzetta avvicinandosi al grazioso e fornito banchetto della frutta in fondo al porto, e comprando anche un merluzzetto a 10kn dal pescatorello li seduto di fronte, per farci la pappetta al piccolo Francesco. Simone al solito gioca con i bimbi del Delfin, Leo e Eva biondissimi entrambi, e fanno anche un lungo bagno dalla spiaggetta di sassi in cima al molo, mentre io ne approfitto per fare il pieno di acqua e trovare persino il tempo di svaccarmi qualche minuto al sole disteso "comodamente" sulla tuga.
Succede però che le mie spalle non trovan pace, e non appena adocchio una splendida barca entrare regalmente in porto, decido su due piedi che quella sarà il successore del Topkapi e con la scusa di andare a comperare al market ancora qualche boccione di voda mi precipito sulla banchina opposta del porto. E facendo leva sulle mie proverbiali doti di attacca-bottoni, in men che non si dica mi trovo a bordo dello splendido prescelto Westerly di 40', a conversare con i simpatici inglesi che lo armano Suzie e David. Il passo finale è lasciargli i miei recapiti per esser avvisato quando decideranno di venderla, e come si dice in questi casi, il più è fatto, e ci salutiamo augurandoci tante miglia ancora. La "zia inglese" del Topkapi adesso può attendere, e rientro in barca per decidere sul da farsi. I nuovi amici del Delfin sono più dubbiosi di noialtri sulla prosisma meta, però visto quanto i bambini sono entrati in sintonia il piacere sarebbe reciproco di navigare insieme spostandoci verso la stessa meta. Io propongo una buco a Sestrunj, loro che sono meno rusteghi del sottoscritto ribattono "Villa Rava" e di mezzo c'è il mare. Sono estremamente perplesso specie a livello di "economia aziendale" ma mi adeguo e metto la prua su Rava: quando arriviamo, mooooolto tempo dopo di loro impiegandoci un paio di ore di motore, però mi daranno conferma dei miei dubbi, trovando il posto molto bello, con pontiletto e attigua spiaggia di sabbia privata, ma che prezzi sul menù!!!
Prendo in mano allora la situazione e stavolta che tocca a me decidere, dico Iz.. poco lontana, e con un paio almeno di centri cittadini tanto graziosi quanto gustosi, e tra i tanti, pensando più al gusto che all'architettura, propongo Knez. Al solito loro ci precederanno, ma almeno proveranno così a bloccarci un posto in più, vista l'ora non proprio diurna..
Io dal canto mio ne approfitto per srollare finalmente il genoa, discendendo con il vento di maestrale al lasco fino alla punta sud di Iz-Eso, ma di là in poi con il vento nuovamente in prua, via di motore. Abbiamo almeno la fortuna di incontrare, al traverso della splendida baia di Vodeniack, una numerosa famiglia di delfini che si lasciano ammirare e fotografare in tutta calma per la gioia e lo stupore di Simone.
Arrivati che siamo infine a Knez, butto un occhio al porto che sembra in effetti pieno, come per radio il Paolo da bordo del Delfin mi avvisava, ma avvicinandomi ai gavitelli liberi in prossimità dell'antistante isolotto, si avvicina in barchino l'ormeggiatore che affiancandoci butta un occhio al Topkapi e prendendo le misure a vista mi avvisa che prova a cercare qualche cosuccia in banchina, annunciando un attesa di tre minuti e non di più.
In effetti puntuale 3' dopo si riaffaccia dalla cima del molo ed a larghi gesti mi richiama dentro al porto, avvisandomi di aver trovato un buchino a misura del Topkapi e non un cm di più tra il Delfin ed una navetta di 28 metri, ovviamente con acqua e corrente in banchina.... ottimo mi dico, e mi appresto ad eseguire la manovra di ormeggio più chirurgica che io abbia mai fatto, di prua ovviamente.. e a motore finalmente spento mi sono sentito come d'aver parcheggiato una Smart in un vicolo dei Quartieri Spagnoli!
Cena: super. Da "U Knez". Pesce nix, si sono già mangiati tutto, colpa nostra che avremo dovuto prenotarlo non appena sbarcati, ma con i bimbi i pensieri non mancano, e pure la veranda è già piena. Comunque sia occupiamo l'unico tavolo in sala da poter star comodi e senza disturbare la cena altrui con le 4 belve che stazionano al nostro desco, ed ordiniamo degli ottimi calamari freschi, "pescati a Iz" ci tiene a sottolineare il bravo maitre (ma anche ormeggiatore, barista, e tutto fare del paese Christian), e ne ordiniamo due porzioni alla griglia ed altrettante fritte... ma il vero piatto forte della cena sono.. ehm ehm.. i datteri. SSSSSSH.
Sul menù c'è scritto "cozze alla buzzara" ma strategicamente manca il prezzo. Così che a chi come il sottoscritto, attento all'economia domestica, chiede il prezzo della buzzara, viene ribattuto che cozze non ce ne stanno, ma in luogo delle cozze, però...... 500 kn infine per un 1 kilogrammo, preparate in buzzara biancaì: una delizia da leccarsi i baffi, le dita e le braccia fino ai gomiti direi.
Il conto finale a famiglia ammonta a 700 kn, compresivo dei 100 kn di ormeggio, e cotolette e patatine per le belvette. E due litri di malvasia, per dimenticare.
Miglia percorse 15 (totali 316)
11/7 - GIORNO VENTIQUATTRO -Knez, isola di Iz ....fermi in relax.
Giornata interamente dedicata al riposo: il posto, modestamente suggerito dal sottoscritto, è piaciuto a tutti talmente da decidere di restarci ancora una notte. Poi la compagnia dei bimbi e dell'intero equipaggio del Delfin ci è graditissima e allora ci godiamo una giornata di ozio, sfruttando la spiaggia di ciottoli antistante il molo per il bagno, e saltando a bordo 5 metri più a nord giusto per rifocillarsi; personalmente mi concedo anche una mezza siesta pomeridiana in materassino, cullato dalla risacca antistante al molo e solo un pò disturbato dai continui arrivi di megayacht che puntuali per il pranzo ormeggiano e sbarcano danarosi cumenda attratti dalla famigerata e proibita pappatoia locale.
Si va avanti così fino a sera, con la sola interruzione di una bella passeggiata fino a Iz Mali, lungo lo splendido sentiero che costeggia il mare; dopo cena, consumata stavolta frugalmente a bordo, si va invece a far visita ad una nuova konoba chiamata "Bucolina", individuata durante la passeggiata pomeridiana e che merita una mini esplorazione. Per 69 kune consumiamo palacincke e birra karlovacko, ma io che bramo di capire come si mangia in questo posticino semplice quanto mirabile per collocazione (un pò sollevato dalla stradicciola per Iz Mali.. wow che vista verso le grandi isole a oriente..), alla palacinka ci accoppio un "secondo" di alici marinate, tanto la birra abbondante lubrifica tutto.
Tutto buono infine, un saluto alla sciura carina che cura questo posticino da tener d'occhio davvero amorevolmente.
Miglia percorsa zero patacca (sempre 316!)
bARCa bIsBetiCa con cIURmA fAmEliCA: quotidianità di famiglie a vele spiegate. Il diario dei nostri "sogni in mezzo al mare"... tra letteratura di bassa lega, geografia pelosa, visioni mistiche, cheek to cheek, uccellini che cinguettano, cibo, musica e poesia.
"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)
sabato 19 settembre 2009
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