"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?" (Joseph Conrad)

giovedì 18 settembre 2008

ho fatto danno e mi tocca riparare

il mio post sull'analisi semiseria del mercato nautico dell'usato ha fatto danni..

premesso che molta responsabilità ne avrebbe quel "fituso" (dato che è veneto lui, allora gliele canto in siculo così non capisce un H!) di Mistro che me lo ha deliberatamente pubblicizzato con tanto di apprezzamenti favorevoli.. poi però succede che mi si creano anche i rimorsi di coscienza verso altri amici che invece leggendo, magari facilmente impressionabili come si dice in gergo e molto meno pelosi del buon Mistro, poi mi rischiano di cadere in crisi d'identità velica!

..vedasi il buon Roberto che così interviene sul suo blog http://blog.veleggiando.it/post/Come-scegliere-la-barca-della-vita.aspx
e già che si parla di barca della vita.. e che significa fare delle scelte e generalmente spenderci dietro, davanti e 3 metri intorno molti soldi.. devo a lui prima di tutto delle spiegazioni.

ho già promesso di tornare sull'argomento, ma intanto, a piè di queste righe di scuse ci attacco un'altro intervento che feci qualche anno fà non mi ricordo più nemmeno dove.. anzi si.

su VeLista passò questa frasetta:
>potrei andare avanti per ore, ma non voglio annoiarvi, mi fermo qui e
>chiedo, perchè non proviamo a descrivere ognuno la sua barca ideale e
>poi proviamo aa associare a queste idee dei modelli di barca esistenti?
>potrebbe essere un bell'esercizio e penso che se si riuscisse a
>staccarsi da quanto offre il mercato si potrebbero avere delle sorprese
>interessanti.

io trovai quel gioco troppo maledettamente intrigante per non cambiare l'oggetto della discussione in "BARCA IDEALE" e piazzare inesorabile il mio -come al solito lungo- sermoncino, che faceva appunto così.. (nb. allora avevo ancora Galathea! ..ma la sentivo stretta, e troppo stretti gli orizzonti che mi concedeva di cogliere.. forse l'arrivo del Topkapi rappresentò anche una risposta a quelle mie riflessioni in libertà!)

= = =

quello della "barca ideale" è un gioco che ho fatto già per conto mio arrivando a certe conclusioni, ma mi sto facendo un'idea.. che se diventassi ricco stamattina, oggi pomeriggio non saprei più che barca andare a comprare! :-)
nel senso... il dubbio atroce è sempre lo stesso:
-una barca usata, che ancorché "vecchia" ha il suo fascino? (risparmio ma nemmeno tanto con i prezzi che girano vs il patema dovuto alle manutenzioni legate all'età)
OPPURE
-una barca nuova, magari più piccola per non buttare un mare di soldi, e con un bel leasing vitalizio? (meno pensieri, ma un investimento iniziale più sostanzioso..)

se devo dirlo.. io che sono nato negli anni '70 ho sempre creduto che le barche a vela dovessero avere “per forza” quegli slanci a poppa ed a prua, nel senso che ho sempre creduto che una barca a vela si differenziasse da una a motore prima di tutto per quelle forme dello scafo, come fossero sue peculiarità progettuali indispensabili! ..ed io adoravo, anzi adoro, anzi ADORO, le barche con la poppa alta e bombata, possibilmente stretta e magari anche appuntita.. tipo culetto brasiliano per intenderci, tipo molte barche di S&S, (molti Swan o molti Baltic..) e molte delle barche di Ron Holland con la poppa a “cofano di maggiolino” per non dire dei “cuoricini” che erano invece la firma del grande Sciarelli)
ora.. a vedere in giro queste nuove barcone ottimizzate Ims.. mi pare che ci si allontani troppo dal mio ideale, anzi dal mio "immaginario erotico" di barca, e davvero non mi piacciono.

D’estate veleggio spesso su una barca grandiosa, un Jeanneau Sun Odissey 54 DS, come sottomozzo.. ma certe volte, e non me ne voglia il caro amico skipper ed armatore, mi sembra tanto d’andare su un motoscafo a vela!!! Che figata andare a 8 nodi con 2000 giri scarsi di motore.. eppoi le comodità mi fanno scivolare addosso anche la puzza sotto il naso, e la lavatrice a bordo in tal senso contribuisce alquanto..

Al vecchio ormeggio di Galathea sul lago era pieno di Delphia 24, era di moda allora e tutti la volevano e l’ammiravano.. in breve nei due pontili se ne misero assieme 3 o quattro
..io invece proprio non ce la facevo a guardarla quella barca! mi pareva proprio un motoscafo a vela, e giuro, e me ne dispiace di dirlo, ma mi metteva il disgusto!

E certi Beneteau (più ancora dei tanto vituperati Bavaria eh?), prettamente da crociera e magari ottimizzati per l'impiego charter tipo alcuni Oceanis ed i nuovi Cyclades.. non se ne abbiamo a male gli armatori che leggono, ma ugualmente non riesco a guardarli...
..ed aggiungo, e sarà il mio karma probabilmente, che di fronte al Topkapi al suo ormeggio attuale di Caorle stazionano ora affiancati due Jeanneau Sun Odissey 34.2, gemelli… (ma sono di bravissime persone e almeno il secondo winch optional l’hanno fatto montare!)

..però vanno. eccome se vanno.
da ingegnere non posso negare che le nuove forme (di scafo, chiglia, appendici) per quanto brutte sono frutto di studi avanzati, ed a pensarci bene –per questo- non possono che andare.. sono figlie della modellazione fluida! Anzi, probabimente vanno “mediamente” meglio di una barca bella di un tempo, disegnata invece senza ausili infomatici ma solo grazie all'intuizione del cervello umano.
In tal senso forse un tempo ci stava la barca che “risultava”, il colpo del genio, e quella che invece veniva fuori un mero aborto, mentre adesso nel livellamento generale tutte le barche vanno, più o meno, ma tutte vanno.. sarà la globalizzazione della vela? che dire.. BHOOOOOOOOOOOOOOO !!!

..io di fronte a certe barche ("sparo" i modelli per cui "sbavo" snocciolandoli tipo corona di rosario..) tipo l'Impala 35, o il Baltic 35, o persino il Onetonner First Class12 se volessimo provare a rubare in casa del ladro (casa Beneteau) o anche certi Comet ben invelati firmati da Vallicelli.. bhè continuo a sbavare!!!

resta il fatto che:
- sono barche spesso e volentieri armate in testa, e se non lo sono peggio perché vuol dire che sono (erano) troppo corsaiole (7/8 con volanti strutturali) comunque generalmente assai invelate con piani velici non tanto longilinei quanto piuttosto con vele di prua generose
- sono barche che nella loro accezione borsaiola, e mi riferisco a tutta la truppa dei modelli direttamente o indirettamente derivati dagli standard IOR per le regate del loro tempo, hanno/richiedono le volanti (una volta a Cervia vidi un Comet in cantiere con un albero -extramaggiorato ovviamente- che metteva paura)
- sono barche che per farle correre con molta tela a riva diventano difficili da portare: sbandano e sono veramente al limite della straorza.. oggi, compresa la mia barca, la stabilità di forma evita pasticci e la barca una volta sbandata "rimane" sbandata.. sui binari!
- infine sono barche che, per farla breve, male si prestano alla conduzione in solitario o quasi, dicasi classico "equipaggio ridotto"!

Io credo che ogni epoca della vela, come dell’automobile o dell’aviazione o di tutti gli altri campi della tecnologia (anche l'abbigliamento lo è, riflettendoci bene!), prenda luogo negli elementi di principio progettuale da quelli che sono gli esperimenti, o le "creazioni limite": laddove il limite è nell’impiego di tipo professionale (lavoro), militare o solo sportivo, dall’agonismo più estremo. Non è un caso quindi che le barche da crociera di un epoca rispecchino inevitabilmente i principi progettuali e conseguentemente le forme che ne scaturiscono, di quelle più all’avanguardia, da regata pertanto. Un tempo c'era lo IOR, ed i regolamenti di stazzatura di quel tempo danavano fuori certi output, poi è arrivato l'IMS e le forme sono state "rivoluzionate" (ma in fondo era solo cambiate le regole), adesso cosa c'è? bho.. non lo so nemmeno io, salvo che nell'ultima coppa America le barche sembravano canoe e nella prossima non si sa neppure che forma avranno.. forse è solo un momento di confusione e manca il Genio! (ndr.)

Ma tornando a botto alle nostre barche d'antan di cui si diceva.. poi sarebbero anche barche assolutamente sicure, per riesumare il concetto di "marinità", con ogni tempo anche quello duro, e come tali sarebbero potenzialmente delle splendide barche da crociera di oggi.. tenerci dentro la mia famiglia in crociera mi farebbe sentire più sicuro, verso la loro incolumità, mentre le plasticose barche di oggi in questo senso mi danno poca certezza, le vedi che sembrano debbano scollarsi da un momento e l'altro e non sai mai se la prossima onda sarà quella che te la sfonda sotto i piedi.. ma come si fa ad andare in crociera con una barca così, io mia moglie ed il mio bambino?

..se vogliamo dirla tutta la più bella conquista della nautica moderna, intesa come cantieristica e progettualistica dei plasticoni, è quella di esser stata capace di ampliare i target, costruendo barche sempre più semplici da portare e sempre più adatte alla conduzione "in solitario o quasi", in tutta sicurezza.. magari “meno belle”, ma diciamo più adatte alle masse e che non richiedono quasi più "l'equipaggio"

il nome della barca che secondo me ha segnato il passaggio tra le epoche? provo a dirlo, anzi lo sparo: il "Figarò", il primo per intenderci firmato Finot, studiata apposta per le regate d'altura in solitario..
..e da li in poi le forme, l'armamento e le linee d'acqua furono copiate per dar luogo ai "crociera veloce" ==> giovani famiglie con bambini, aventi sempre troppo poco tempo per fare le ferie e mancanti di equipaggio che non sia il solo babbo in pozzetto..

Poi mettiamoci Vandee Globe, classe Open, il Fila di Soldini, la classe Mini e la MiniTransat ecc ecc e si capisce come grossi investimenti e sforzi d'ingegno fatti nella vela (solito nome: JM Finot) siano stati negli ultimi dieci-15 anni nella direzione della navigazione in solitario, ed attenzione… non perché ci fosse una generazione di velisti burberi e contrari a qualsiasi compagnia a bordo, bensì -mio parere- perché queste ricerche potevano contribuire -e poi l'hanno fatto puntualmente- in grossi ricavi in termini di vendite a nuovi (potenziali) armatori del sabato e della domenica, magari alla prima esperienza su cabinato e specialmente *senza equipaggio*

buon vento, my 2 (anzi meno) cent d

1 commento:

  1. Se fossi ricco mi comprerei due barche completamente diverse tra loro e sceglierei secondo l'umore o il tipo di vacanza ;-)
    P.S.
    E le barche di alluminio?

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